Come avere collaboratori senza essere sommerso da contributi Inps e senza rischiare sanzioni

 

Come puoi avere collaboratori per la tua azienda in modo flessibile, senza essere sommerso di contributi Inps da pagare e rischiare di incappare nelle sanzioni per lavoro irregolare anche se hai urgenza?

Scopri questi 2 metodi per avere collaboratori quando vuoi, evitando di prendere le sanzioni per “lavoro irregolare”

Grazie a questi metodi rischi di risparmiare anche il 20% del costo dei tuoi collaboratori senza dover pagare 13esime, 14esime e trattamento di fine rapporto.

C’è sempre una soluzione, basta saper cercare.

Quando il tuo business è in crescita arriverai ad un punto in cui avrai bisogno di “una mano” ma non puoi (ancora) permetterti di assumere un dipendente.

E questo non perché vuoi evitare di assumere una persona, ma perché noi imprenditori abbiamo bisogno di assumere i collaboratori quando effettivamente abbiamo vero lavoro, altrimenti rischiamo di regalare ad un dipendente il nostro guadagno imprenditoriale.

Oppure perché il concetto di busta paga si discosta troppo dalle vere logiche imprenditoriali.

Mi spiego meglio.

La busta paga ha una struttura che va in base all’orario di lavoro. Quindi se un dipendente presta la propria opera per 10 ore, vuole (giustamente) essere pagato 10 ore.

Ma noi imprenditori veniamo pagati principalmente per il risultato che generiamo al cliente stesso. Quindi, anche se la nostra azienda lavora 10 ore per il nostro cliente senza risultato, il cliente non vuole pagare il nostro servizio/prodotto.

Oppure, se paga ed è scontento, sicuramente non ritornerà più da me.

Per questo motivo il concetto di busta paga è incompatibile con le logiche di mercato che vogliono adesso i clienti.

Premetto che non ho nulla contro il sistema orario della busta paga, ma il mondo si sta sempre più spostando in una logica tale, per cui il cliente pretende di pagare solo se la mia azienda produce un risultato per esso. Indipendentemente dalle ore o dai dipendenti che impiego.

Così come, potresti avere veramente volontà di assumere una persona, ma il budget attuale non ti permette di intraprendere questa strada.

E quindi…cosa fare per risolvere questi problemi?

Se hai bisogno di un aiuto sporadico, ma effettuato da una persona competente, il governo italiano fornisce due soluzioni:

  1. nuovi voucher 2018 ( “prestO” – Prestazione Occasionale)
  2. oppure il lavoro autonomo con ritenuta d’acconto.

Le differenze tra le due tipologie sono essenzialmente, riferite alla mansione che il “candidato” andrà a svolgere.

ATTENZIONE: queste differenze le devi conoscere bene, perché rischi di incappare in sanzioni per il lavoro in nero se non le applichi nel modo giusto.

Quindi se vuoi evitare di avere l’ispettorato del lavoro che entra nella tua azienda contestandoti lavoro in nero continua con la lettura.

Caso 1: Se per esempio sei un’azienda che opera nel settore informatico  hai bisogno di una mano per un lavoro che non riesci a risolvere, puoi avvalerti di una persona che svolge questo lavoro da casa senza limiti di orari, che non ha la partita Iva. Di conseguenza potrà regolarizzare il rapporto mediante ritenuta d’acconto.

Caso 2: Se invece, per esempio, hai un bar, ma non vuoi assumere una nuova cameriera perché ti “servirà” solo per un evento e che sia in contatto con il pubblico secondo i tuoi orari prestabiliti, potrai utilizzare i nuovi voucher Inps.

Questa non è l’unica differenza che intercorre tra i due rapporti.

L’ago della bilancia che ti fa propendere verso una soluzione piuttosto che l’altra ipotesi dipende anche da altri fattori che ti spiego di seguito.

Chiariamo le caratteristiche principali dei due metodi.

 

Cosa sono e come funzionano i nuovi voucher Inps?

Se la tua domanda è “Ma i voucher non sono stati aboliti?!?”

No. O meglio, sì, sono stati aboliti, ma sostituiti da un nuovo metodo con caratteristiche simili ai precedenti.

Le procedure di utilizzo ed attivazione sono rimaste invariate, accedendo al portale è possibile inviare la comunicazione ogni qualvolta l’imprenditore decida di utilizzarli.

Quello che cambia principalmente sono i limiti quantitativi di utilizzo ed il fatto che bisogna acquistare almeno un minimo di 4 ore di lavoro per ogni “chiamata”.

I nuovi limiti per le retribuzioni annue dei “voucher PrestO”:

  • 5 mila euro l’anno per il datore di lavoro;
  • 5 mila euro l’anno per il prestatore (per ogni lavoratore),
  • 2.500 euro l’anno, per singolo committente (ossia un lavoratore può ottenere al massimo euro 2.500 da un singolo datore di lavoro).
  • È stato inserito un limite di durata pari a 280 ore l’anno.
  • L’importo voucher PrestO è pari a 9 euro netti l’ora mentre a carico del datore di lavoro saranno 12 euro.
  • Il Contratto di prestazione occasionale precede che il compenso giornaliero minimo è di 36 euro per le prime 4 ore.

 

Il lavoro autonomo occasionale. Cos’è e come funziona?

La disciplina del lavoro autonomo occasionale trova la propria regolamentazione generale nell’articolo 2222 del codice civile (riguardante il contratto d’opera).

“Il lavoratore autonomo occasionale è colui che si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, a compiere un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio senza vincolo di subordinazione, ne potere di coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale.”

Oggi, le prestazioni occasionali non hanno tempi e durate predefinite, ma è stabilito che, se la prestazione si ripete nel tempo non può trovare accoglimento, dato che perde la sua occasionalità.

Infatti le prestazioni occasionali si possono utilizzare per una durata massima di 30 giorni annui per massimo €. 5.000 annue.

Nonostante il lavoro autonomo occasionale non preveda l’obbligatorietà di stipulare un contratto scritto, è comunque consigliabile sottoscriverne uno che contenga tutte le caratteristiche della prestazione ed il compenso spettante.

Le caratteristiche fondamentali per far sì che un’attività rientri nella categoria del lavoro occasionale sono:

  • Mancanza di continuità e abitualità della prestazione di lavoro autonomo. Per abitualità intendo un’attività duratura nel tempo, che possa fare presumere non ad una attività sporadica, ma prolungata nel tempo;
  • Mancanza di coordinamento della prestazione, questo significa che l’attività può essere svolta in qualsivoglia luogo, senza sottostare a vincoli orari o temporali che riconducono ad un lavoro dipendente.

Ovviamente, la mancanza di entrambi i requisiti riconduce ad un contratto di lavoro dipendente, con tutti i costi e le adempienze che richiede.

Il contribuente che effettua la prestazione di lavoro autonomo occasionale è tenuto a rilasciare al soggetto committente della prestazione, una ricevuta “non fiscale”, nella quale è tenuto ad indicare i seguenti elementi obbligatori:

  1. I propri dati personali;
  2. Le generalità del datore di lavoro;
  3. La data e il numero progressivo d’ordine della ricevuta;
  4. Il corrispettivo lordo concordato;
  5. La ritenuta d’acconto (pari al 20% dei compenso lordo), applicata a riduzione dell’importo lordo;
  6. Una marca da bollo da 2 euro (se l’imponibile è superiore a 77,67 euro).

 

Quali sono i vantaggi in comune di questi due strumenti?

Questi due strumenti hanno dei vantaggi in comune, perché puoi ottenere delle nuove collaborazioni con altre persone:

  1. senza che esse abbiano la partita iva;
  2. senza doverle assumere con una busta paga.

Questo per te significa che non appesantisci di spese e di contributi la tua azienda o il tuo collaboratore.

E noterai che il carico fiscale per la tua azienda è notevolmente inferiore rispetto ad un contratto di lavoro dipendente.

 

Quando è meglio utilizzare i voucher?

  1. Quando hai un negozio ed i collaboratori devono entrare in contatto con i clienti, così in caso di controlli con l’inps, eviti le sanzioni per il lavoro in nero;
  2. Quando hai bisogno di far lavorare una persona in orari prestabiliti, infatti è sufficiente una comunicazione telematica per iniziare ad usufruire della prestazione;
  3. In questo caso il collaborare è assicurato contro gli infortuni. Quindi, se si infortuna nella tua azienda,ha diritto ad andare in ospedale come infortunio sul lavoro.

 

Quando è meglio utilizzare il lavoro occasionale?

  1. Quando il candidato può lavorare da casa e non c’è bisogno di entrare in contatto con le persone, quindi si può attivare il contratto in carta semplice, oppure anche a voce. Tutto questo senza dover pagare contributi ne 13esima, 14esima e trattamento di fine rapporto;
  2. Quando il collaboratore può stabilire autonomamente quando e quanto lavorare senza imposizione di orari di lavoro. In questo caso puoi regolarmente avere collaboratori che lavorano per te senza incorrere nelle sanzioni per il lavoro in nero utilizzando correttamente il lavoro occasionale.
  3. Non c’è bisogno di fare nessuna comunicazione al centro per l’impiego per instaurare il rapporto. Non devi fare nessuna comunicare preventiva all’Inps. Basta avere l’accorto tra te imprenditore ed il collaboratore.

Il mio consiglio, prima di intraprendere una di queste due strade, è quella di valutare quale figura tu abbia bisogno per lo svolgimento del tuo business.

E successivamente cercare il “candidato” ideale.

Solo avendo le idee chiare in partenza, potrai indirizzare le tue ricerche verso la figura che ti è più consona in modo da:

  1. evitare sanzioni per il lavoro in nero;
  2. evitare pagamenti di contributi eccessivi;
  3. evitare 13esime, 14esime e trattamento di fine rapporto.

Come vedi, il governo italiano fornisce tutti i mezzi per operare in maniera legale, ma è indispensabile informarsi bene per agire al meglio!

Se non stai applicando questi due strumenti nel tuo business non è colpa tua, perché tu non hai tempo per seguire tutte le novità fiscali che ci sono nel nostro Paese.

Se hai bisogno di maggior approfondimenti, o se vuoi avvalerti di una delle due forme, ma non sai da dove partire, puoi contattarmi ai recapiti che trovi in fondo alla pagina.

Sono disponibile a chiarirti ogni dubbio e indirizzarti verso la forma migliore!

Conclusioni

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento aziendale, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi infatti anche verificare di: produrre utili in abbondanza, avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare l’azienda regolarmente e utilizzare il più possibile strumenti di pianificazione fiscale nella tua società per ridurre le imposte della S.r.l. .

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale, ma solo con la S.r.l. puoi ridurre il carico fiscale complessivo).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare nella tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

Tutte le volte che decidi di utilizzare una S.r.l. per la tua attività imprenditoriale, ricordati che puoi accedere al servizio della Contabilità Controllata.

Seguendo la procedura della Contabilità Controllata, puoi rendere la tua S.r.l. una macchina che ti genera costantemente più soldi di quelli che spendi, ogni anno sempre di più.

Ogni 12 mesi avrai una S.r.l. con più utili rispetto a prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70% al 28%.

Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile del bilancio della Contabilità Controllata nella tua S.r.l. .

In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.

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Se non ti è chiaro qualcosa, ricorda che il team di Efficacia Fiscale è a tua disposizione!

Che cosa aspetti a contattarci?

14 commenti
  1. Laboo
    Laboo dice:

    Buongiorno,
    Ho p.iva, sono un libero professionista.

    Mi trovo in questa situazione: ho una collaboratrice senza partita iva che scrive testi per me. Per il primo e il secondo mese mi ha emesso parcella con ritenuta per lavoro occasionale, si tratta di piccoli importi (100 euro mese circa) .

    Ora però la collaborazione dovrebbe continuare ma non posso andare avanti con le parcelle in quanto la collaborazione non sarebbe più occasionale. E vorrei pagare mensilmente questa persona, ovviamente.

    E non credo sia il caso di assumere una persona per una collaborazione di questo livello.

    Sinceramente non so come muovermi, per caso lei ha un’idea da suggerirmi?

    Grazie 🙂

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Laboo, in questo caso specifico, la soluzione migliore è fare aprire una partita iva come forfettario al tuo collaboratore. Gli fai aprire una partita iva come professionista, così ha maggiori costi dell’inps variabili.

      Rispondi
  2. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno,
    Io sono libero professionista a P.IVA regime ordinario.
    Mi chiedevo se posso fare un contratto di ritenuta d’acconto occasionale a un esterno e poter poi dedurre come costi la sua retribuzione. In caso affermativo, in quale % la potrei dedurre? Ai fini irpef e IVA invece, non è detraibile?

    Non ho poi capito bene la questione dei contributi; io sarei tenuto a pagargli il 20% di ritenuta d’acconto IRPEF ok, mentre i suoi contributi 0? Credo che dovrei almeno applicargli la Rivalsa INPS al 4%…

    Grazie mille e buon proseguimento.

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Andrea,

      1) il contratto di lavoro occasiona ad un esterno lo puoi fare;
      2) la deduzione è al 100% Irpef e 0% Irap.
      3) l’Iva non è presente sul lavoro occasionale
      4) la rivalsa del 4% dell’Inps è considerato un ricavo normale (diversamente per i professionisti con la cassa, esempio i notai o gli avvocati)

      ti ho risposto a tutto, giusto?

      Rispondi
  3. Alessio
    Alessio dice:

    Buonasera,
    un mio amico giornalista con partita iva mi ha chiesto se posso aiutarlo a creare dei siti web quando ne ha bisogno. Faccio siti web durante la stagione e in inverno sono disoccupato. Pensava di retribuirmi la creazione dei siti nei quali poi lui andrà a mettere i testi. A quanto ho capito si tratterà di 4/5 siti all’anno in base alle richieste che riceve, quindi non supererei le 2500€ di prestazione allo stesso soggetto e rimarrei sicuramente sotto i 30 giorni complessivi annuali. L’occasionalità è data dal fatto che nemmeno lui sa se o quando mi può chiedere la prestazione in base alle richieste dei suoi clienti. Possiamo usare questo metodo di retribuzione? In più, posso apparire citato come collaboratore nel suo sito web?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Se rimani nei parametri del lavoro occasionale certamente che puoi rimanere. Apparire come collaboratore, a mio parere, potrebbe far apparire il rapporto con il tuo amico un qualcosa di continuativo e non occasionale.

      Rispondi
  4. Gaetano
    Gaetano dice:

    Salve ho una ditta regime forfettario giardinaggio, avrei bisogno di un aiuto due volte al mese per circa 4 – 5 ore di un aiutante è possibile usare voucher, prestO inps. Se si può, occorre l’obbligo della visita medica, piano di sicurezza ecc.
    Grazie mille

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve Gaetano, potrebbe utilizzarli ma per il regime del forfettario deve verificare il limite del compenso relativo ai collaboratori. Parametro che potrebbe cambiare da anno in anno

      Rispondi
  5. Ivano
    Ivano dice:

    Salve. Ho letto il suo articolo.
    Davvero molto interessante.
    Io avrei però una domanda.
    Ho un negozio..
    Ditta individuale.
    Vorrei liberarmi qualche pomeriggio occasionalmente ed avrei bisogno di qualcuno che tenga aeprto il negozio giusto per 4 ore alla volta per una volta barra 2 alla settimana.
    La mia domanda è : Con i nuovi voucher sono obbligato a fare piano di sicurezza e corso per il personale ecc ecc?
    Grazie in anticipo per eventuali risposte.
    Saluti

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Ivano, queste sono domande specifiche che devi fare ai consulenti che si occupano della sicurezza sul lavoro. Ma credo di poterti dire che probabilmente NON si applicano i collaboratori con i voucher NON sono fissi

      Rispondi
  6. Emiliano
    Emiliano dice:

    Mio fratello ha un negozio di prodotti e vernici x auto Posso collaborare con lui vendendo i suoi prodotti in una tentata vendita? Nn ho partita iva e mio fratello nn ha le forze economiche x assumermi. Si tratta di un lavoro da fare pochi giorni all’anno per guadagnare qualche euro. Come posso fare?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Emiliano, se presti il lavoro come familiare senza ricevere compenso, ci sono 2 circolari del Ministero del lavoro in cui affermano che non sono dovuti i contributi. Ho fatto una circolare che ti inviato a cercare ed andare a cercare. E’ molto importante per te.

      Rispondi
  7. Luca
    Luca dice:

    Buongiorno, molto ben scritto ed esaustivo il Suo articolo.
    Ho un laboratorio alimentare di preparazione e vendita di piadine, panini e volendo cibi da asporto (codice ATECO 56.10.2); in questo periodo di pandemia, per cercare di rimanere aperti, vorrei implementare la mia offerta con la vendita di pasta fresca. Verrebbe a produrre una o due volte a settimana una ragazza con un contratto di lavoro indeterminato che sfrutterebbe i suoi momenti e giorni di cassa integrazione per produrre e rivendere tutto a mio nome. Che tipo di collaborazione e/o contratto dovremmo fare per non incorrerere in rischi legati all’eventuale lavoro continuativo? premetto che sono un artigiano, e dal punto di vista di sicurezza del lavoro e vincoli sanitari sono a posto anche se prendo un esterno a “produzione differenziata”.
    Grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Luca, se lavora presso i tuoi laboratori sotto la tua direzione sei obbligato a dassumere il collaboratore con una busta paga. Attualmente l’unico vero vantaggio contributivo è nell’apprendistato. Se riesci. Perchè quella tipologia di contratto fa pagare meno contributi sia a te sia al dipendente.

      Rispondi

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