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Come fare pianificazione fiscale se hai una S.r.l.

Ciao, ti do il benvenuto in questa nuova circolare del blog di Efficacia Fiscale.

Questa settimana voglio trattare con te un argomento molto importante per tutti gli imprenditori: la pianificazione fiscale della S.r.l. .

Voglio partire con te proprio dagli inizi.

Di seguito ti mostrerò:

  • cosa significa fare pianificazione fiscale
  • quali sono i due livelli di pianificazione fiscale che vogliono gli imprenditori
  • come analizzare e conoscere gli strumenti per gestire al meglio la nostra pianificazione fiscale.

Ho voluto trattare questo tema perché voglio definire il contesto della pianificazione fiscale e perché voglio fornirti tutte le informazioni più utili, in modo da permetterti di conoscere cosa puoi fare, a tuo vantaggio, per migliorarla.

Ma, prima, la solita domanda di rito: “Ti sei già iscritto al blog www.efficaciafiscale.com?”

Se ancora non l’hai fatto provvedi subito, mi raccomando, così avrai accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti iscritti al blog, riceverai un alert ogni volta in cui pubblico un video, organizzo una diretta o un webinar sul mio canale YouTube Commercialista Calisti ed ogni volta in cui pubblico un Podcast.

Ed ora sei pronto a conoscere tutto quello che riguarda la pianificazione fiscale?

Let’s go…

 

I due livelli della pianificazione fiscale

Noi imprenditori, con il termine pianificazione fiscale intendiamo un qualcosa che tendenzialmente si articola su due livelli.

In un certo senso, come pianificazione fiscale, prima di tutto intendiamo il fatto di ridurre le imposte, i contributi al minimo per quello che è previsto dalla legge e, seconda cosa, come pianificazione fiscale intendiamo, praticamente, essere consapevoli di quante imposte, quanti tributi andremo a pagare in un futuro per, in qualche modo, poter già da adesso accumulare capitale o essere certi di avere la disponibilità al fine di pagare regolarmente il Fisco ed anche i contributi Inps senza sorprese.

La pianificazione fiscale rientra solo in questi due livelli.

  • Prima di tutto occorre tagliare le imposte e i contributi al minimo (e questa cosa è interesse che accomuna tutti) inserendo nella S.r.l. il maggior numero di strumenti di risparmio fiscale.
  • Seconda cosa, posto che io abbia ridotto le imposte e i contributi al minimo, come pianificazione fiscale intendo essere consapevoli riguardo le imposte e i contributi che ci sono da pagare nel corso dei mesi e dell’anno successivo per gestire tutto al meglio, in sostanza, il flusso di entrate e di uscite e di capitale nella nostra azienda evitando soprese.

In questo articolo ci concentreremo sul secondo aspetto, ossia sulla pianificazione fiscale intesa come quella consapevolezza da acquisire in relazione alle imposte ed ai contributi che ci sono da pagare nel corso del tempo.

Puoi benissimo scoprire gratuitamente gli strumenti di risparmio fiscale per le S.r.l. scaricando il manuale del blog www.efficaciafiscale.com

Fermeremo l’attenzione sul conoscere quali strumenti possiamo avere per gestire tutto al meglio o, comunque, per essere più consapevoli di quali cose dobbiamo pagare nella nostra attività quotidiana con la nostra S.r.l. e di conseguenza conoscere quali possono essere i “pericoli” e le cose che possono un po’ essere tralasciate.

 

Il primo livello della pianificazione fiscale: la riduzione delle imposte e contributi

Adesso, affrontiamo brevemente il primo aspetto, quello che riguarda il ridurre le imposte e i contributi.

Quello che posso (appunto brevemente) dirti, riguardo al primo livello è che, quando tu, imprenditore, ti accingi a cercare informazioni fiscali, ad avviare una collaborazione con un commercialista che ti possa ridurre le imposte e i contributi in generale, stai di fatto occupandoti del primo livello di cose che devi mettere a posto nella tua azienda.

Indipendentemente dal fatto che tu debba aprire una nuova S.r.l. oppure tu abbia già una S.r.l. che fattura e, magari, ha utili pari a milioni di euro, la prima cosa che devi verificare è se tu stai risparmiando tutte le imposte e i contributi che la legge ti consente.

Se non lo stai facendo, ovviamente, hai bisogno che il tuo commercialista faccia un’analisi.

Oppure puoi acquistare la consulenza di efficacia fiscale insieme a me 😉.

Se, invece, tu hai già in qualche modo un piano per ridurre le imposte e i contributi al minimo e questo piano lo stai applicando, tu non puoi, ovviamente, ridurre ulteriormente le imposte e i contributi, perché stai già facendo di tutto per ridurle al meglio.

Ma fatto questo, ridotte le imposte al minimo, l’attività di pianificazione fiscale non è finita, perché va, comunque, monitorata ogni mese.

 

Il secondo livello della pianificazione fiscale: la conoscenza delle imposte e contributi da pagare nei mesi e nell’anno successivo

Posto che tu sia certo di aver ridotto le imposte e i contributi, nell’ambito di una pianificazione fiscale c’è anche un secondo livello in cui tu devi essere consapevole delle imposte e contributi che tu devi versare come imprenditore e come società S.r.l. per non avere sorprese in sede di dichiarazione dei redditi, oppure quando devi versare regolarmente la maggior parte delle imposte che può avere un’azienda.

Su questo aspetto, adesso, voglio spendere un po’ di tempo in più, perché voglio approfondire cosa intendo come pianificazione fiscale e come gestirla a tuo vantaggio.

C’è anche un’altra cosa che voglio condividere con te.

È qualcosa che mi trovo anch’io nell’esercizio della mia professione.

Io sono un commercialista specializzato su Fisco e contabilità delle S.r.l. e, spesso, accompagno l’imprenditore dalla costituzione fino alla fatturazione di centinaia di euro e, magari, anche milioni (ogni tanto capita ed è una cosa normale).

Arrivati a certi livelli di fatturato e di utile (mettiamo caso che sia intorno ai 100, 200 o 500.000 €), comunque, non ci sono ulteriori strumenti di risparmio fiscale che puoi mettere in più nella tua S.r.l. .

Posto che tu sia certo di ridurre le imposte e i contributi, l’attività di pianificazione fiscale che dobbiamo fare è quella di monitoraggio, di sapere in anticipo, in sostanza, le imposte e i contributi che si dovranno pagare.

Questo perché io devo essere consapevole, come imprenditore, di quante imposte pagherò, per sapere, di fatto, quanti soldi mi servono per coprire, in qualche modo, il fabbisogno fiscale e, quindi, sapere quanta cassa ho libera per poi fare investimenti.

Quindi, con la pianificazione fiscale gli imprenditori, prima di tutto, vogliono ridurre le imposte e i contributi e la seconda cosa che vogliono conoscere riguarda le imposte e i contributi che dovranno pagare nei mesi successivi, nell’anno successivo.

Vogliono, di conseguenza, entrare in profondità nella pianificazione fiscale.

Vediamo, ora, quali tipologie di imposte e di contributi noi imprenditori dobbiamo gestire.

Dopo aver ridotto le imposte e i contributi al minimo, nell’ambito di una pianificazione fiscale mensile di attività e di monitoraggio dei numeri, ci sono in qualche modo dei KPI, dei numeri che vanno monitorati e che, poi, ci permettono di ottenere dei parametri che servono per conoscere, indicativamente, l’esborso di denaro che avrò nei mesi successivi.

 

Le diverse tipologie di imposte e contributi da pagare

Passiamo ora a comprendere a quali imposte e contributi, noi imprenditori con una S.r.l., in qualche modo andiamo incontro e vediamo come poterli gestire al meglio.

Prima di tutto dobbiamo sempre capire cosa si intende con il termine “tasse” ed operare delle distinzioni all’interno di questo.

Quando ci lamentiamo che, in Italia, la tassazione è elevata, che le tasse sono alte e così via, all’interno del termine tasse riuniamo, e intendiamo, due macro-elementi: da una parte ci sono le imposte che colpiscono il reddito (che può essere il reddito della S r.l. come anche il reddito della persona fisica.

Dall’altra parte, abbiamo i contributi, ossia quello che noi versiamo per una pensione futura (cosa che, magari, ormai non è più certa. Però, nei fatti, i contributi servono per finanziare la nostra pensione).

Per quanto riguarda le imposte, per entrare ancora un po’ più in profondità, ricordati che tu non è che devi sapere tutte le tipologie di imposte, o micro-imposte che compongono l’attività ordinaria della tua S.r.l., quello che tu devi sapere è che, tendenzialmente, nella tua S.r.l. avrai tre tipologie di imposte che colpiscono, in un certo senso, il reddito e i consumi.

In questo caso sto parlando, prima di tutto, dell’Iva imposta sul valore aggiunto, poi dell’Ires e dell’Irap.

Ires e lrap le tratterò insieme, perché colpiscono il reddito che produci, quindi, non dico ogni volta, però, in qualche modo vanno sempre insieme.

Pertanto, prima di tutto parlo dell’Iva, successivamente delle imposte Ires e Irap.

 

La pianificazione fiscale dell’imposta sul valore aggiunto IVA

Per quanto riguarda l’Iva, ti dico che è un’imposta che colpisce il valore aggiunto.

Cerco di semplificarti il concetto al meglio.

L’imposta sul valore aggiunto, funziona così: quando tu vendi un prodotto, incassi anche dei soldi che devi versare allo Stato.

Quando tu, al contrario, acquisti qualcosa, nel momento in cui paghi il tuo fornitore, versi anche una somma che lui dovrà versare allo Stato.

Ecco, quella somma, per te, è  un credito che va a diminuire la somma che tu stesso devi versare allo Stato (ovviamente escludiamo i casi in cui ci sono operazioni con l’estero in generale).

Però, nel momento in cui tu, per semplificare, dovessi lavorare sempre Italia su Italia e tu fossi in utile, avresti sempre dell’Iva che dovresti versare.

Per quale motivo?

Perché quello che tu incasseresti dai tuoi clienti, appunto generando un’utile, sarebbe maggiore rispetto a quello che tu pagheresti ai tuoi fornitori.

Un’azienda sana, che lavora in Italia su Italia, ha un meccanismo in cui l’Iva deve essere sempre versata.

Sapendo che l’Iva deve essere sempre versata, ecco che tu devi sapere che l’imposta sul valore aggiunto, ossia l’Iva, si versa con due tempistiche:

  • la prima è mensile, ossia tu, ogni mese, entro il 16 del mese successivo, versi l’Iva del mese precedente.
  • dall’altra parte abbiamo l’Iva trimestrale, ossia, ogni tre mesi tu hai un saldo di Iva; dopo un mese e mezzo lo versi.

Questo secondo metodo, ovviamente, implica che c’è una piccola maggiorazione nell’Iva che dovrà essere versata, però, effettivamente ti consente di versare l’Iva ogni tre mesi.

Monitorare questa cosa, in sé per sé, non ti va a tagliare il debito Iva che tu devi versare allo Stato, ma ti permette di essere consapevole di quanti soldi tu devi versare allo Stato ai fini Iva.

Pertanto, ti permette di capire quanti soldi hai “puliti” per fare investimenti, che siano investimenti in beni strumentali, in immobili, o anche investimenti sponsorizzati o nuovi collaboratori e così via.

Dunque, per quanto riguarda l’Iva, quando tu fai la pianificazione fiscale devi, essenzialmente, sapere il debito Iva che tu hai nei confronti dello Stato, perché sono quelle somme che, prima o poi, in qualche modo ti escono con il famoso F24.

 

1) Il versamento mensile

Detto questo, se tu dovessi avere una contabilità per cui, per obbligo di legge o per opzione, devi versare l’Iva ogni mese, ecco che tu, di fatto, difficilmente avresti bisogno di sapere in anticipo quanto stai maturando di Iva a debito e di Iva a credito, perché tu versi l’Iva già ogni mese, a metà del mese successivo, quindi, non c’è, in sé per sé, un bisogno di sapere in anticipo quanti soldi dovrai versare allo Stato perché ogni mese pulisci il conto corrente dall’Iva che tu, appunto, devi versare.

È anche vero che ci sono rari casi in cui, magari, un imprenditore emette delle fatture importanti in quello specifico mese, ad esempio il settore immobiliare che, magari, ha meno fatture, però, quando arriva una fattura è più importante e più corposa.

Ed ecco che, in quel caso, tu devi semplicemente ricordarti che, quando incassi tu devi avere l’idea che dovrai versare, perciò sai che quell’Iva è la cosa che tu dovrai versare il mese successivo.

Secondo me per quanto riguarda l’Iva mensile  non c’è tanto da fare pianificazione fiscale, perché tu la versi ogni mese e, quindi, tu di fatto sei già a posto con il tuo consulente, con il tuo commercialista.

Ed è un dato su cui non devi, praticamente, perderci troppo tempo, perché lo calcola il tuo commercialista.

Conoscere questo aspetto della pianificazione fiscale ti permette di fare chiarezza fiscale ed evitare di perdere tempo su dati mensili che il tuo commercialista è obbligato a darti.

Sai che, quando c’è l’Iva mensile, di fatto non c’è nessuna tipologia di pianificazione fiscale sia nel ridurlo, sia nel sapere in anticipo l’importo perché tu lo puoi versare ogni mese.

 

2) Il versamento trimestrale

Dall’altro lato abbiamo il versamento dell’Iva trimestrale.

Questa, invece, è una cosa che devi assolutamente monitorare con molta attenzione.

Perché questo?

Perché, effettivamente, dipende dai volumi o, comunque, direi dall’oscillazione dai volumi.

Se superi i 400.000 € di fatturato se vendi servizi e i 700.000 € di fatturato, se vendi beni tu sei  diciamo, in ogni caso, obbligato a versare l’iva ogni mese.

Non è che questa cosa sia prevista per tutte le tipologie di attività.

Essenzialmente, se tu hai, in qualche modo, un fatturato maggiore a € 700.000 (beni), € 400.000 (servizi) ecco che tu dovrai versare l’Iva ogni mese.

Quindi, se rimani sotto a queste soglie, non è che hai un particolare problema di fatturato alto, ma semplicemente devi stare comunque molto attento perché, se tu in un trimestre fatturi tanto, effettivamente tu vedi che hai tanti soldi nel conto corrente, peccato che, dopo un mese e mezzo, dovrai versare l’Iva (per tre mesi per giunta con anche una piccola maggiorazione dell’1%).

Questo, dunque, è un aspetto che devi monitorare ogni mese, appunto perché tu non versi l’Iva ogni mese, ma lo fai ogni tre mesi.

Di conseguenza, quando tu fai pianificazione fiscale, una cosa che consiglio di valutare e di monitorare come KPI fiscale, prima di tutto, è il saldo Iva che tu hai accumulato in quel primo mese, in quel secondo mese o nel terzo mese del trimestre.

Appunto perché, siccome il versamento dell’Iva trimestrale è molto posticipato, tu hai tempo in anticipo per sapere quanto è il saldo e, quindi, sai materialmente quanti soldi hai sul conto corrente e se questi sono sufficienti o meno per coprire il versamento dell’Iva.

E, nel caso ci fosse più liquidità (cosa che ci deve sempre essere), ecco che tu sai quanti soldi hai disponibili per fare investimenti.

Per quanto riguarda l’Iva, quando tu fai una pianificazione fiscale, sai che devi controllare l’Iva trimestrale, se hai l’Iva mensile, potenzialmente, non ti serve fare pianificazione fiscale su questa tipologia di imposta.

 

La pianificazione fiscale dell’IRAP e IRES

Dall’altro lato abbiamo l’imposta Ires e l’imposta Irap.

L’imposta Ires e l’imposta Irap colpiscono le S.r.l. .

L’Ires è pari al 24%, mentre l’Irap tendenzialmente è il 4% e, insieme, fanno il 28%.

Colpiscono entrambe il reddito, ma la base imponibile di queste due imposte è un po’ diversa, ossia l’Irap in qualche modo considera indeducibile il costo del personale e il costo degli interessi passivi bancari.

Quindi, di fatto, io consiglio a te e a tutti gli imprenditori, quando fate  pianificazione fiscale, di gestire l’importo Ires e Irap in questo modo: tu prendi l’utile della tua S.r.l., anche indicativo e non del tutto chiuso e su quell’utile calcolare un 30% fisso.

In questo modo tu sai quante imposte massimo a saldo dovrei versare a giugno dell’anno dopo.

Siccome l’imposta Ires e Irap è un qualcosa che colpisce il reddito, questa cosa non si versa ogni mese, oppure ogni tre mesi, come si fa per l’Iva.

Si versa, invece, solo una/due volte all’anno, o comunque a rate in sostanza, sempre l’anno successivo, dopo che si è chiuso il periodo d’imposta.

Questo perché, prima di sapere quante imposte dovrei pagare, prima devi sapere, ovviamente, quanto reddito devi dichiarare. Quindi devi, per forza, chiudere l’anno.

Dunque, per sapere in anticipo e fare pianificazione fiscale per quanto riguarda Ires e Irap, io consiglio di prendere sempre l’utile aggiornato fino a quel mese, calcolando indicativamente il 30%. Quindi tu sai, a giugno dell’anno successivo, giugno/luglio, quante imposte dovrai versare.

Però, non è finita così.

 

Il meccanismo degli acconti

Per quanto riguarda le imposte Ires, Irap ci sono dei meccanismi, o almeno c’è un meccanismo che può creare un po’ di distorsione per quanto riguarda la liquidità e che non sempre è di facile comprensione.

Sto parlando del meccanismo degli acconti.

Perché, anche se può sembrare ingiusto, anche se può sembrare alquanto strano, lo Stato vuole, ogni anno, anche degli acconti.

Ossia, noi imprenditori quando dobbiamo pagare le imposte paghiamo, in genere, un saldo dell’imposta a giugno.

In più, sempre a giugno, paghiamo una piccola parte in termini di acconto d’imposta, che andrà nella dichiarazione dell’anno successivo.

Poi, a novembre, pagheremo il secondo acconto di imposte.

Quando tu vai a fare pianificazione fiscale e vuoi sapere con esattezza quanto tu verserai, magari a giugno dell’anno prossimo, ecco che tu dovrai calcolare indicativamente il 30% dell’utile, ma devi sapere anche quanti acconti hai versato sempre per quell’anno corrente.

Ti faccio un esempio molto semplice.

Adesso siamo ad agosto 2023, è finito il termine delle dichiarazioni dei redditi, per giunta aggiungerei anche senza la proroga del 21 di agosto, cosa che ha obbligato noi commercialisti a far tutte le cose un po’ più velocemente rispetto agli anni passati, però, qui, quando tu guarderai il bilancio, diciamo aggiornato al 31 di luglio, tu avrai un certo utile, calcolando il 30% determini, approssimativamente, quante imposte dovrai versare a titolo di saldo il 30 di giugno, ma devi anche considerare quanti acconti verserai a giugno 2023 e a novembre 2023 per la dichiarazione dell’anno 2024.

Pertanto, a giugno 2024, io, imprenditore, dovrò pagare questo 30% dell’utile che ho generato, meno gli acconti che ho versato l’anno successivo.

E, questa cosa la puoi sapere monitorando, mese per mese, la contabilità e, ovviamente, andando a preventivare, o comunque considerare, tutti gli acconti che tu hai versato, sia a giugno che a novembre dell’anno precedente.

Questo è il primo aspetto dell’acconto delle imposte, ossia quando tu, in sede di dichiarazione dei redditi, dovrai versare il saldo delle imposte, tu dovrai sempre anticipare il tutto, considerando l’utile, moltiplicandolo per il 30% e sottraendo le imposte che tu dovrai versare.

Ma non solo.

Quando fai pianificazione fiscale ti devi sempre ricordare che appunto, questi acconti, devono essere versati.

Quando tu consideri il 30% di imposte da calcolare come importo saldo, devi anche ricordarti che tu, a giugno e poi a novembre, dovrai versare gli acconti pari al 30%.

Mi spiego meglio.

Quando tu fai pianificazione fiscale, e produci un certo utile, tu devi sapere che, lì sopra, tendenzialmente pagherai il 30%, come minimo.

Dunque, quando poi tu vuoi sapere quanto andrai a pagare e, quindi, quanti soldi dovrai sborsare, tu non devi solo considerare il saldo (ossia quante imposte paghi meno gli acconti) ma devi anche considerare che tu verserai un’ulteriore 30% di quell’ imposta, metà a giugno e metà a novembre.

Pertanto, quando fai pianificazione fiscale, ricordati che, posto che tu hai sistemato l’Iva e sai mensilmente quanto è il saldo, soprattutto per l’Iva trimestrale, per quanto riguarda i calcoli di Ires e Irap, che si versano a giugno e, poi, a novembre, il calcolo è un poco più complesso, perché c’è anche un discorso di acconto che tu devi versare e, quindi, in generale, più acconto versi, meno imposte verserai l’anno dopo (ma, comunque, dovrai sempre versare gli acconti).

Questa cosa genera più meccanismi fiscali, che sono stati oggetto di altri articoli o che specificherò al meglio in altri articoli.

Ricapitolando: ricordati che, quando fai pianificazione fiscale, dovrai sapere il saldo dell’Iva, ed è una cosa molto semplice, che tecnicamente puoi calcolare tu, mentre, per quanto riguarda l’Ires e l’Irap, effettivamente, il calcolo è un po’ più complesso.

Dovrai farti aiutare dal tuo consulente, ma tendenzialmente il meccanismo sarà sempre che tu prenderai l’utile di quel mese che hai sottomano, con la contabilità aggiornata, calcolerai il 30% e, poi, ovviamente dovrai considerare gli acconti già versati.

E, non solo tu dovrai versare il saldo, ma dovrai versare anche il 30% dell’imposta che tu, comunque sia, hai di competenza da versare, suddiviso prima a giugno e, poi, a novembre.

 

La pianificazione fiscale quando hai dei dipendenti o attribuisci un compenso all’amministratore della S.r.l.

Detta questa cosa, secondo me c’è un altro piccolo elemento che dobbiamo considerare quando facciamo pianificazione fiscale.

Tutto quello che ti dico, forse non te l’ho detto prima, deriva dalla mia esperienza a contatto diretto con gli imprenditori che hanno una S.r.l. e quando loro vogliono una pianificazione fiscale, mi sono accorto che, tra i flussi di soldi che loro considerano nella propria pianificazione fiscale, c’è anche il discorso della F24 mensile dei contributi dei dipendenti o, comunque, dell’amministratore.

Perché questa cosa?

Perché, per quanto riguarda i dipendenti, in qualche modo, è una cosa che è dovuta; è una cosa che va un terzo, ma, in genere siccome noi siamo imprenditori, siamo amministratori e, tendenzialmente, riceviamo anche un compenso della nostra S.r.l. ecco che, sul nostro compenso, lì sopra, nascono degli importi a titolo di imposte del dipendente, oppure di contributi del dipendente, che devono essere versati nel modello F24.

Pertanto, una cosa che devi monitorare, nell’ambito della tua pianificazione fiscale, è l’importo degli F24 di imposte e contributi che tu devi praticamente versare, con la tua S.r.l., per conto del tuo amministratore che di fatto sei tu.

Sapendo l’importo che tu devi versare con il modello F24, sei consapevole di quanti soldi devono uscire ogni mese, oltre al tuo compenso. Quindi, quelli sono soldi che tu devi, in qualche modo, praticamente avere almeno disposizione.

Ti ripeto: per quanto riguarda l’Iva potrei dirti che, tecnicamente, se tu la versi ogni mese non hai tanto interesse ad avere un calcolo col tuo commercialista, perché la versi subito; invece, per quanto riguarda l’Iva trimestrale sì.

Nello stesso modo, anche i contributi e le imposte che si pagano sulla busta paga dell’amministratore, tendenzialmente sono costanti, se non cambia il compenso dell’amministratore nel corso dei mesi.

È importante, comunque, conoscere l’importo dell’F24 relativo al compenso di amministratore, amministratore (che sei tu), perché serve per capire il quantitativo di soldi che devono uscire dalla tua S.r.l. per garantire a te, amministratore, un certo livello di reddito, reddito che poi, sarà dichiarato nella CU annuale e confluirà nella tua dichiarazione dei redditi.

Questa cosa riguarda anche nel caso di dipendenti. Se tu avessi dei dipendenti, questi prenderebbero una busta paga fissa, quindi sapresti l’importo degli F24 da versare.

Sapere questa informazione ti permette di gestire al meglio la liquidità, perché sai quanti soldi dovrai versare con l’F24 oltre al netto delle buste paghe.

 

La pianificazione fiscale del nostro Studio

Pertanto, conoscendo questi tre aspetti, ossia quello che riguarda l’Iva (e potenzialmente è solo l’Iva trimestrale quella cosa che ti può dare più fastidio, che devi monitorare), conoscendo anche le imposte Ires e Irap (che dovrai versare, sapendo che si versano due volte all’anno con un meccanismo di saldo e conto) e sapendo anche l’importo dell’F24 che è relativo alla busta paga, come amministratore della S.r.l., ecco che tu hai fatto non dico il 100%, ma hai fatto il 99% nella pianificazione fiscale che devi fare tu, dopo che hai messo tutti gli strumenti di risparmio fiscale.

Alla fine, secondo me, quello che veramente è utile, necessario per noi imprenditori è fare una pianificazione su questi tre elementi che ti ho appena elencato, semplicemente perché, se tu riesci a monitorarli tutti e tre, conoscerai benissimo le imposte e i contributi futuri che dovrai versare ogni mese, oppure due volte all’anno, e sapere, di conseguenza, quanta liquidità dovrai sempre avere nel tuo conto corrente aziendale della S.r.l. per far fronte regolarmente agli adempimenti fiscali o, comunque, per far fronte regolarmente ai versamenti fiscali.

C’è anche da dire che, ovviamente, se noi produciamo utili non dovremmo avere mai problemi di liquidità. Intendo utili già incassati (quindi, non intendo che io vendo e poi incasso dopo 180 giorni, io intendo un business in cui, magari, incasso e pago o subito o, comunque, entro 30 giorni. Se tu, entro un mese, incassi e paghi, se tu hai un utile ovvio che, questa cosa, ti permette di avere dopo anche più liquidità e, di fatto, anche se le imposte sono alte, avere sempre la liquidità per far fronte regolarmente a tutti i versamenti).

Ricordati, però, sempre che, se tu in qualche modo sei un po’ in difficoltà con la liquidità, perché magari hai fatto un investimento un po’ importante, tu puoi sempre versare le imposte contributive in ritardo, utilizzando il ravvedimento operoso, ossia pagando delle maggiorazioni in termini di sanzioni, interessi in più, che non sono esagerate e ti permettono di regolarizzare il versamento del tributo.

Ricordati anche che, nell’ambito della pianificazione fiscale, tu devi monitorare l’Iva, con il meccanismo che abbiamo visto prima se l’Iva trimestrale, le imposte Ires e Irap e, poi, anche l’F24 mensile (se la tua S.r.l. ha dipendenti o anche se c’è solo il tuo compenso da amministratore), perché fatto questi tre elementi, se tu li conosci nell’ambito della tua pianificazione fiscale con il tuo commercialista, ecco che tu riesci ad avere sotto controllo quello che devi versare.

Perciò, sapendo che, se tu riesci a coprire queste cose tu sei perfetto, tutto quello che ti rimane in più è tuo.

Detto questo penso di aver condiviso tutto quello che volevo dirti nell’ambito della pianificazione fiscale.

Ed è, praticamente quello che faccio anche io come commercialista/imprenditore.

Prima di tutto, non amo fare tante consulenze, ne basta una fatta bene (che chiamo, appunto, consulenza di Efficacia Fiscale) e non faccio altro di crearti un piano con 5, 10, 15 cose che devi utilizzare, insieme al tuo commercialista, per ridurre le imposte e i contributi al minimo.

Detto questo, io, se non sono il tuo commercialista, non posso andare avanti con la pianificazione fiscale.

Tu, ovviamente, puoi farlo con il tuo consulente.

Pertanto, posto che io ti metta in ordine tutti i tasselli fiscali per ridurre le imposte e i contributi al minimo, sta a te imprenditore con il tuo commercialista, in seguito, fare pianificazione fiscale, monitorando i KPI fiscali che ti servono per capire proprio quanto denaro devi avere disponibile, come minimo, nel conto corrente per pagare le imposte e i contributi regolarmente della S.r.l., sapendo che rientrano in tre categorie: Iva, trimestrale principalmente, imposte come Ires e Irap, perché tassano il reddito che tu produci come S.r.l., pagando questi tributi in due rate annuali, e anche l’F24 mensile di imposte e contributi che ci sono sul compenso dell’amministratore.

Seguendo queste tre cose, monitorando questi tre aspetti, ecco che tu sei certo che, con la tua pianificazione fiscale non avrai più sorprese di fine anno, riuscirai a pagare regolarmente tutto, riuscirai ad essere più in linea con quello che vuole il Fisco.

Ti sentirai più tranquillo, perché saprai già, con certezza, di avere tutti i soldi per far fronte regolarmente agli adempimenti fiscali e, quindi, tu riuscirai a gestire, poi, meglio la tua azienda e riuscirai a liberare tempo da dedicare alla tua specifica azienda.

 

Conclusioni

Grazie a questo articolo sai cosa significa fare pianificazione fiscale, quali sono i due livelli di pianificazione fiscale che vogliono gli imprenditori ma sai anche come analizzare e conoscere gli strumenti per gestirla al meglio.

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi, infatti, anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte e i contributi Inps.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

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In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.

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In alternativa puoi inviare una e-mail direttamente a me all’indirizzo info@efficaciafiscale.com, con oggetto “Contabilità Controllata” e richiedere maggiori informazioni, specificando nella e-mail di quali informazioni hai bisogno, ma sapendo che non ti faremo mai dei “preventivi per la tenuta della contabilità”.

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Vuoi aprire una S.r.l. e vuoi maggiori informazioni?

Se vuoi informazioni fiscali gratuite ma “lente” puoi mettere un commento in fondo a questo articolo (rispondo a tutti i commenti del blog una volta ogni uno/due settimane).

Se, invece, hai fretta di ottenere migliori informazioni fiscali per la S.r.l. in minor tempo (risparmiando tempo e, quindi, denaro), allora segui in successione questi 3 passaggi che ti consentono di interagire ad un livello più alto con me:

1) Prima di tutto inserisci la tua migliore e-mail nel form qui sotto. Ciò ti permetterà di scaricare gratuitamente il manuale con oltre 94 strumenti di risparmio fiscale che puoi utilizzare con la tua S.r.l. .

Al termine della lettura del manuale che scaricherai, potrai richiedere una consulenza gratuita per comprendere se puoi accedere ad un mese di Contabilità Controllata in omaggio per la tua S.r.l. (o la futura S.r.l.).

2) Come seconda cosa puoi accedere a una consulenza di Efficacia Fiscale GRATUITA di 15 minuti insieme a me cliccando su questo link: https://bit.ly/3B9Kpao

Si tratta di una consulenza che dura massimo 15 minuti, in cui analizzeremo insieme la tua situazione e ti darò subito delle indicazioni pratiche su qual è la strada migliore per te e la tua attività, per tagliare il maggior numero di imposte e contributi grazie alla legge.

Sia chiaro, in 15 minuti non risolveremo tutte quante le questioni fiscali della tua S.r.l., ma sicuramente ne uscirai con le idee più chiare.

Voglio essere 100% trasparente.

Non ti nascondo che, se vedrò che farà al caso tuo, ti proporrò anche delle offerte commerciali…ma lo farò solo se mi accorgerò che ne avrai bisogno e, poi, tu sarai liberissimo di scegliere.

In questo modo sarò certo che, se tu dovessi pagare qualcosa a me (per una consulenza di Efficacia Fiscale o qualche infoprodotto), tu riceverai indietro più soldi in termini di risparmio fiscale rispetto a quelli che hai speso.

Così facendo, tu ci guadagni, sei felice e mi puoi fare una buona pubblicità.

3) Per terzo acquista il libro “Come ridurre le imposte della S.r.l.” che trovi cliccando su questo link http://bit.ly/2mpvMva

Prendere il libro da questo link ti permetterà di acquistare una consulenza con me ad un prezzo bonus (invece che € 797 + Iva, pagherai € 397 + Iva. Che corrisponde ad un risparmio del 50,18%).

Se non ti è chiaro qualcosa, ricorda che il team di Efficacia Fiscale è a tua disposizione!

Che cosa aspetti a contattarci?

 

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