Il rimborso forfettario è diminuito di 1/3 nel caso in cui le spese di hotel e ristoranti siano pagate direttamente dalla S.r.l.

Ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale.

Oggi, voglio farti partecipe di una risposta che ho dato ad una domanda che mi è stata rivolta da un imprenditore durante una consulenza.

La domanda riguardava il rimborso forfettario e, nel corso della consulenza, ho preso in considerazione un suo interessante aspetto.

Il rimborso forfettario è uno strumento di efficacia fiscale alla portata di tutti, perché tutti gli imprenditori che hanno una S.r.l., prima o poi, sosterranno delle spese inerenti ad una trasferta aziendale.

Ma, eri a conoscenza del fatto che il rimborso forfettario è diminuito di 1\3 nel caso in cui le spese di hotel e ristoranti siano pagate direttamente dalla S.r.l.?

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Ora sei pronto a scoprire queste nuove informazioni sul rimborso forfettario?

Bando alle ciance and let’s go…

 

Cos’è il rimborso forfettario?

Come probabilmente saprai, il rimborso forfettario ha un importo fisso di 46,48 € che l’amministratore della S.r.l. può prendere sulla sua busta paga senza pagare imposte e contributi.

Questo viene erogato quando l’amministratore fa una trasferta fuori dal Comune dove c’è la sede di lavoro (che, in generale, corrisponde con la sede della società).

Il beneficio fiscale di questo rimborso sta nel fatto che l’amministratore della S.r.l. riceve questo importo senza pagare imposte e la società si scarica l’Ires.

Dunque, sia l’amministratore della S.r.l., sia la società hanno un notevole vantaggio fiscale.

 

Come si calcola il rimborso forfettario dell’amministratore della S.r.l.?

La legge prevede che il rimborso forfettario è pari ad un importo fisso di 46,48 € che viene riconosciuto all’amministratore per ogni giornata di lavoro.

All’amministratore della S.r.l. può essere corrisposto, congiuntamente a questa cifra, anche il rimborso analitico delle spese per vitto e alloggio.

In questo caso la normativa fiscale stabilisce che:

  • in caso di rimborso delle spese di vitto o alloggio, il rimborso forfettario di 46,48 € è ridotto di un 1/3;
  • il limite è ridotto di 2/3 in caso di rimborso contestuale (o fornitura gratuita) delle spese di alloggio e di vitto.

In sostanza, il rimborso forfettario diminuisce di 1/3 o di 2/3 quando l’amministratore della S.r.l. richiede anche il rimborso analitico delle spese di vitto e/o alloggio per una specifica trasferta.

Quindi, in genere, quando l’amministratore delle S.r.l. paga di tasca propria le spese di vitto e alloggio, può richiedere i soldi indietro alla società (ovviamente senza pagare né imposte né contributi).

 

Ma cosa succede se l’amministratore della S.r.l. paga le spese di vitto e alloggio con il conto corrente aziendale?

Se l’amministratore della S.r.l. paga queste spese della trasferta con il conto corrente della società, in questo caso, l’amministratore non può richiedere il rimborso analitico, perché le stesse sono già state sostenute dalla società.

Il meccanismo è semplice, se l’amministratore della S.r.l. paga le spese di tasca propria, allora può richiedere il rimborso analitico.

Mentre, se l’amministratore della S.r.l. paga con il conto corrente aziendale, allora, le spese della trasferta aziendale sono fatturate a nome della società e, quindi, l’amministratore non può richiedere il rimborso analitico.

In questo secondo caso, alcuni imprenditori, giustamente, potrebbero pensare che, se la S.r.l. pagasse direttamente le spese della trasferta dell’amministratore, allora l’amministratore potrebbe chiedere, comunque, il rimborso forfettario pieno di € 46,48 e non diminuito di 1/3 o 2/3, in quanto l’amministratore non paga le spese della trasferta di tasca sua.

Diversi imprenditori mi hanno chiesto di chiarire questo concetto.

Se guardiamo alla normativa fiscale, però, il rimborso analitico può essere comunque richiesto, ma con una riduzione del rimborso forfettario.

Prima di andare ad approfondire la risposta, e vedere come ottimizzare il carico fiscale, penso sia utile vedere prima la norma di riferimento e, poi, andare dritto alla soluzione fiscale.

 

La normativa fiscale sul rimborso forfettario della S.r.l.

Per avere un ulteriore elemento di prova, ho fatto riferimento agli articoli del TUIR (Testo unico sulle imposte sul reddito) ed in particolare all’ART.51 che riguarda il reddito da dipendente e, al suo interno, riporta alcuni bonus che la legge ha messo a disposizione ai dipendenti/amministratori della S.r.l. .

In questo caso, il rapporto tra dipendente e la società può essere paragonato a quello tra amministratore e S.r.l., cosa già ampiamente chiarita dall’Agenzia delle Entrate.

Il comma 6 di questo articolo recita che, effettivamente, il rimborso forfettario è diminuito di 1/3 o 2/3 nel caso in cui l’amministratore richieda analiticamente le spese di vitto alloggio, ma non solo, anche nel caso in cui le spese di vitto e alloggio siano erogate gratuitamente al dipendente/amministratore.

Quindi l’amministratore della S.r.l. non può ricevere un rimborso forfettario pieno, ma deve essere ridotto sempre di 1/3 o 2/3 quando è la società che sostiene le spese della trasferta.

Questo significa che, se fai una trasferta corta di andata e ritorno di due ore o di un’ora o anche mezza giornata o di una giornata, e non ti fai pagare nulla dalla società a livello di hotel o di ristorante, riceverai un rimborso forfettario pieno di 46,48 €.

All’opposto, nel momento in cui farai una trasferta lunga di più giorni, molto probabilmente la S.r.l. andrà a sostenere le spese della trasferta di vitto e alloggio; quindi, l’amministratore dovrà ricevere il rimborso forfettario diminuito di 1/3 o 2/3.

La stessa cosa nel caso in cui è l’amministratore della S.r.l. che paga di tasca sua le spese della trasferta e, poi, chiede il rimborso analitico alla società.

Pertanto, in tutti e due casi, sia se chiedi il rimborso analitico come amministratore della S.r.l., sia nel caso in cui la società paghi le fatture dell’Hotel e del ristorante, il rimborso forfettario viene diminuito.

A livello concettuale ha ragione il Fisco, perché se l’amministratore non sostiene le spese ha diritto a ricevere un rimborso forfettario minore.

 

Come utilizzare queste informazioni fiscali a tuo vantaggio?

Un ultimo aspetto che vorrei chiarire è che dovendo scegliere tra due alternative:

1) far sostenere le spese personalmente all’amministratore della S.r.l. e, poi, chiedere il rimborso analitico alla società,

2) far pagare le spese alla S.r.l. e, quindi, ricevere una fattura per l’hotel e il ristorante a nome della società,

conviene la seconda, perché si ottiene una maggiore efficacia fiscale, in quando scarichi anche l’Iva, oltre che al costo.

Mi spiego meglio.

Ricevendo la fattura, la S.r.l. si scarica non solo il costo ma anche l’Iva.

Mentre, se l’amministratore della S.r.l. sostenesse personalmente le spese dell’hotel e del ristorante durante una trasferta, la fattura tendenzialmente sarebbe a nome suo e lui chiederà il rimborso analitico alla società.

In questo secondo caso, la S.r.l. gli erogherà il rimborso, sosterrà un costo, ma non potrà scaricarsi l’Iva, perché non c’è la fattura intestata alla società (perché la fattura è intestata all’amministratore).

Quindi, sintetizzando un po’ il tutto, il rimborso forfettario è sempre da diminuire di 1/3 o di 2/3 quando le spese di vitto e alloggio sono rimborsate analiticamente all’amministratore della S.r.l. oppure sono pagate attraverso una fattura intestata alla società.

Ma con il vantaggio che, se a sostenerle è la S.r.l., può essere richiesta la fattura e la stessa può scaricarsi l’Iva, ottenendo una maggiore efficacia fiscale.

Non diventerai ricco facendo questo, ma è una piccola accortezza che ti permette di guadagnare più soldi grazie all’efficacia fiscale.

 

Conclusioni

Grazie a questo articolo ora sai che il rimborso forfettario dell’amministratore della S.r.l. è diminuito di 1/3 (o di 2/3) nel caso in cui le spese di hotel e ristoranti siano pagate direttamente dalla S.r.l. .

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi, infatti, anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

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