La formula per ottenere la migliore Efficacia Fiscale con una S.r.l. è racchiusa in questi 7 passi

Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale.

Oggi voglio fornirti una checklist di strumenti di efficacia fiscale che, se correttamente inseriti nella tua S.r.l., e utilizzati al meglio, potranno permetterti di prelevare gli utili dalla tua società, in maniera diretta o indiretta, pagando il minor carico tributario possibile, per quanto è previsto dalla legge (per carico tributario intendo le imposte sul reddito e anche contributi).

Prima di addentrarti nell’argomento ti pongo un piccolo quesito: “Ti sei già iscritto al blog www.efficaciafiscale.com?”

Se ancora non l’hai fatto provvedi subito, mi raccomando, così avrai accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti iscritti al blog, riceverai un alert ogni volta in cui pubblico un video, organizzo una diretta o un webinar sul mio canale YouTube Commercialista Calisti ed ogni volta in cui pubblico un Podcast.

Ed ora sei pronto a conoscere questa utile checklist con i 7 strumenti di efficacia fiscale?

Bando alle ciance and let’s go…

 

Iniziamo con una piccola premessa

La procedura che scoprirai oggi è una procedura che deve essere esaminata sotto un punto di vista teorico, ma, poi, va adattata alla tua situazione specifica, in base alle tue esigenze e anche in base ai tuoi obiettivi personali e imprenditoriali, insieme all’aiuto di un professionista.

Io mi occupo di studiare gli strumenti di efficacia fiscale specifici per le S.r.l. e, durante le mie consulenze, spiego tutto ai miei clienti, sotto un punto di vista matematico.

In seguito, cerco di adattare gli strumenti alla specifica realtà aziendale, riducendo le imposte e i contributi al minimo.

Ovviamente ogni strumento ha i suoi vantaggi e svantaggi.

 

 I 7 strumenti principali

Inizio subito con un elenco a cui farò seguire una analisi di ogni singolo punto.

1) L’eliminazione della posizione Inps commercianti;

2) L’attribuzione di un compenso da amministratore;

3) Il rimborso chilometrico;

4) Il rimborso forfettario;

5) Il trattamento di fine mandato;

6) Le royalties;

7) La distribuzione degli utili.

Andiamo ora a vedere i singoli punti nel dettaglio.

 

1)  L’eliminazione della posizione Inps commercianti

La prima cosa che devi fare per prelevare gli utili pagando il minor carico possibile, è quella di essere un socio finanziatore, cercando di eliminare la posizione Inps commercianti.

Occorre, però, fare attenzione, non sto dicendo di evadere completamente il carico contributivo, ma semplicemente di gestire il pagamento dei contributi Inps.

Siccome hai bisogno di prenderti un compenso da amministratore dalla tua S.r.l. e siccome sul compenso da amministratore tu paghi dei contributi Inps, il fatto che tu non paghi i contributi Inps commercianti non significa che tu non paghi nessun carico contributivo, perché tu paghi, comunque, qualcosa sulla busta paga (dopo vedremo quanto, secondo me, sia meglio pagare per gestire bene questo aspetto).

Quindi, la prima cosa che devi eliminare è proprio la posizione Inps commercianti, perché l’Inps commercianti ti fa pagare i contributi Inps del 24% e più, come minimo, sulla quota di utili a te attribuibile, appesantendo il carico tributario, a maggior ragione se tu fossi socio unico.

 

2) L’attribuzione di un compenso da amministratore

Posto che tu abbia avuto la possibilità di eliminare il carico contributivo Inps commercianti, ora devi attribuirti un compenso da amministratore che ti permetta di prelevare direttamente il tuo compenso ogni mese, per sostenere le tue spese.

Il compenso da amministratore è importante pagarlo per una serie di motivi.

Prima di tutto per poter beneficiare dei rimborsi spese (come, ad esempio, il forfettario), ma anche perché, in questo modo, tu puoi pagare l’Inps della gestione separata e, di conseguenza, maturare un anno di pensione.

E, qui, voglio consigliarti l’importo che, secondo me, è ideale prendersi come compenso da amministratore.

L’importo che, in qualche modo, ti ottimizza il beneficio contributivo e ti permette di avere una pensione senza pagare contributi in maniera eccessiva, corrisponde ad un lordo Inps di 17.504 € (questo è l’importo minimale Inps, ogni anno tende un po’ ad alzarsi, quindi, ogni anno dovresti verificare, con il tuo consulente, a quanto ammonta).

Secondo il mio parere, ci sono due macro-verità per quanto riguarda la pensione degli imprenditori:

  • difficilmente noi riceveremo come pensione un importo che vada a coprire quello che abbiamo versato durante la nostra vita imprenditoriale;
  • la pensione è un qualcosa che non scomparirà mai, perché altrimenti nessuno verserebbe i contributi Inps all’Ente.

In sostanza, il modo migliore non è quello di evadere completamente il carico contributivo al 100%, perché fa, comunque, comodo a tutti avere una pensione, ma è quello di gestirlo cercando di versare il minimo che prevede l’Ente per maturare un anno effettivo di pensione, assicurandoci così che, in futuro, almeno la minima dovremmo prenderla.

 

3)   Il rimborso chilometrico

In questo articolo non andremo ad analizzare tutto nel dettaglio, ma puoi trovare tutti i particolari nel mio canale podcast, sui miei video su YouTube e anche sul mio blog.

Il rimborso chilometrico fa sì che la tua S.r.l. ti eroghi dei soldi come socio lavoratore o come amministratore, per le trasferte fatte con la tua auto per nome e per conto della società.

Ciò ti permette di avere maggiore efficacia fiscale, perché una volta applicato noterai che, il rimborso che ti viene erogato dalla società per queste trasferte fatte con la tua macchina e pagando tu la benzina, avrà un valore di rimborso chilometrico più alto rispetto alla benzina che tu pagherai per la trasferta.

Questo avviene perché esistono delle tabelle Aci per calcolare il rimborso chilometrico unitario che non considerano solo il costo della benzina vera, ma considerano anche il costo ipotetico dell’usura dell’auto.

Il rimborso chilometrico non ti permette di avere un gran beneficio fiscale, ma va utilizzato soprattutto nella fase iniziale della tua S.r.l., quando utilizzerai la tua auto pagando tu la benzina, perché, molto probabilmente, non avrai ancora un’auto aziendale (dato che avrai iniziato l’attività da poco, magari non avrai ancora fatturato, gli utili saranno ancora bassi).

E, questa, è un’altra cosa che devi assolutamente utilizzare anche perché non ci paghi le imposte e i contributi sopra.

 

4) Il rimborso forfettario

Il rimborso forfettario è un importo fisso di 46,48 € che ricevi quando fai una trasferta e che troverai all’interno della busta paga da amministratore, anche se non dovessi sostenere delle spese durante la trasferta.

Questo rimborso, che ricevi come amministratore, non prevede imposte e contributi da versare e in più la società va a scaricare il costo sostenuto.

Rispetto al rimborso chilometrico è più speculativo e, se utilizzato nella fase successiva a quella iniziale (quando avrai sviluppato e consolidato le tue entrate e il tuo utile) noterai che è uno strumento veramente ottimo per ridurre le imposte e per prendere dei soldi senza pagare i contributi.

Anche per questo punto troverai maggiori dettagli all’interno del mio blog.

 

5) Il trattamento di fine mandato

Il trattamento di fine mandato (abbreviato TFM) è, in qualche modo, come il trattamento di fine rapporto dei dipendenti.

E, qui, voglio spendere semplicemente due parole per spiegarti veramente dove può avere più o meno vantaggi fiscali.

In sostanza, potrei dirti che il TFM è uno strumento per farti ridurre il carico tributario, dove il vantaggio fiscale è proporzionato al trattamento di fine mandato: se il TFM che tu vuoi prendere è piccolo, allora il vantaggio fiscale è molto contenuto, diversamente, se il TFM elevato, allora il risparmio fiscale è abbastanza cospicuo.

Ti spiego il motivo.

Il trattamento di fine mandato, come anche il TFR che hanno i dipendenti, nel momento in cui viene percepito non va a fare cumulo nella tua dichiarazione dei redditi e, quindi, tu non andrai a pagare le imposte Irpef più alte fino al 43% più le addizionali.

Ma, nel momento in cui lo ricevi, andrai a pagare un’imposta sostitutiva, che non fa cumulo con il tuo reddito di quell’anno.

Imposta sostitutiva con delle aliquote “basse”, perché è calcolata come media del carico fiscale che tu hai avuto negli ultimi due anni.

In sostanza, dunque, ricordati che, quando tu riceverai il trattamento di fine mandato, siccome non fa cumulo con il reddito che tu hai già percepito in quell’anno, pagherai un’imposta sostitutiva all’Irpef più bassa rispetto agli scaglioni alti del 43% e così via.

Di fatto questo è l’unico vantaggio che hai quando utilizzi un TFM contenuto.

In caso di TFM elevato, avrai un vantaggio fiscale molto elevato. Il trattamento di fine mandato, essenzialmente, è come se fosse un compenso da amministratore differito nel tempo, su cui paghi l’INPS sulla gestione separata, pari al compenso dell’amministratore.

Per quanto riguarda il compenso dell’amministratore assoggettato alla gestione separata, ogni anno noi paghiamo un carico contributivo Inps della gestione separata fino a un massimo di € 113.500 (massimale Inps).

Perché questo?

Perché l’Inps, ogni anno, non vuole i contributi INPS su tutto quanto il compenso, ma vuole i contributi fino a un reddito definito massimale (nel 2023 era pari circa a 113.500 €).

Anche qui possiamo affermare che, ogni anno, questa soglia tende ad aumentare, però, quello che devi semplicemente ricordare è che l’Inps vuole contributi per la pensione non su tutto quanto il tuo compenso, ma fino a 113.500 €.

Nel momento in cui utilizzi il TFM, e ne accumuli in quantità elevata, perché magari hai un trattamento di fine mandato annuale elevato, oppure perché lo stai accumulando da anni, in questa situazione tu, probabilmente, accumulerai un trattamento di fine mandato che è superiore a 113.500 €.

In questo caso, sulla parte che è superiore a 113.500 €, considerando anche il compenso dell’amministratore, tu non paghi più l’Inps della gestione separata del 24% o del 35%.

È ovvio che ciò ti fa tagliare il carico tributario ancora di più, perché oltre ad avere il beneficio della tassazione separata per quanto riguarda le imposte, per quanto riguarda i contributi tu non pagherai sulla parte superiore il 35% o il 24% e, pertanto, il carico tributario in questo secondo ipotesi per te sarà ancora più forte.

Ricordati che, per poter applicare al meglio il TFM, occorre compiere una serie di azioni che troverai specificate nel dettaglio all’interno del mio canale.

Ma, è anche vero che, il TFM è un compenso che tu ricevi in maniera differita nel tempo.

Quindi, non è una cosa che prendi subito, ma prenderai a fine del rapporto (per quanto sia discutibile il fatto che ci sia un acconto o meno, però, di fatto lo prenderai solo successivamente quando verrà interrotto il rapporto).

 

6) Le royalties/ know-how

Essenzialmente devi sapere che il know-how è il diritto d’autore in italiano, il canone di locazione che noi prendiamo dallo sfruttamento economico di terzi soggetti che hanno sul nostro diritto d’autore.

In sostanza, quando hai ad esempio un brevetto, o un marchio, se tu lo dai in sfruttamento economico ad altri soggetti, compreso alla tua S.r.l., tu puoi chiedere, a questi soggetti, un canone mensile.

Questi canoni si chiamano royalties, su queste royalties vi sono dei forti benefici fiscali perché, quando tu prendi queste royalties non paghi i contributi Inps, la tua S.r.l. scarica il 4% di Irap e quello che tu prendi deve essere assoggettato ai fini Irpef, ridotto di un 25% o di un 40%, in base al fatto che tu abbia o meno 35 anni.

Quindi, è ovvio che prendere le royalties, in Italia, ti dà un forte beneficio fiscale.

Questa cosa, ovviamente, è legale, però, occorre prestare attenzione.

L’Agenzia delle entrate non vuole che si utilizzi questo strumento semplicemente come motivo per prendersi indirettamente gli utili dalle S.r.l. senza pagare imposte, contributi e ci sono degli adempimenti contrattuali da rispettare.

Il livello delle royalties che tu puoi prendere dalla tua S.r.l., che ti permette di rimanere nel giusto in caso di contestazioni e di accertamenti, è quello del valore di mercato e, anche se è difficile da quantificare, ci sono più metodi per valutarlo.

 

7) La distribuzione degli utili

L’ultimo punto riguarda gli utili che vuoi prendere in più come normale distribuzione di utili.

Se tu hai adottato i sei punti precedenti e vuoi prendere ancora più soldi, l’ultimo metodo, il settimo che ti conviene utilizzare, è la normale distribuzione di utili, invece che il compenso da amministratore.

Ti stai domandando il perché?

Per quanto riguarda il rimborso chilometrico e forfettario, non ne puoi prendere di più rispetto alle trasferte che fai, perché è giustamente previsto dalla legge, anche per quanto riguarda il compenso dell’amministratore, se ne prendi di più, comunque, paghi aliquote Irpef più alte ed anche il livello di carico tributario che è sul compenso dell’amministratore è più alto, perché vai a pagare i contributi Inps, quindi, anche questa cosa non è ottimale per te.

Per quanto riguarda il TFM, risparmi le imposte, però, di fatto anche questo deve avere un valore in qualche modo proporzionato al valore che l’amministratore apporta nella sua S.r.l. e, in conseguenza di questo, in un certo senso, ha anche un limite.

Per quanto riguarda il know how e le royalties, puoi spingerti a prendere tante royalties fino al punto di arrivare al valore di mercato dallo sfruttamento economico del tuo know how.

L’ultimo punto che rimane da analizzare  è, come ho detto, la distribuzione degli utili.

La distribuzione degli utili, potenzialmente, ha un carico tributario elevato.

Prelevare gli utili  significa pagare il 26% di imposta sostitutiva sull’utile netto distribuito, su cui sono già state conteggiate Ires e Irap, ecco che il carico tributario totale, è il 46,72%.

46,72% che, effettivamente, è tanto.

Però, ricordati che, c’è uno strumento alternativo alla distribuzione, per prendere gli utili dalla tua S.r.l., ossia il compenso da amministratore.

Quindi, se tu volessi prendere maggiori utili con il compenso di amministratore, di fatto il carico tributario sarebbe maggiore rispetto al 46,72% di una normale distribuzione di utili, perché sul compenso da amministratore, come ho già detto prima, oltre a pagare le imposte Irpef, devi pagare anche i contributi Inps (che sono almeno il 24% – 35%, in base al fatto se hai altre contribuzioni varie alle casse o meno).

In sostanza, posto che tu abbia messo in atto i sei punti precedenti che ti ho elencato prima, il settimo e ultimo strumento che puoi utilizzare è una classica distribuzione di utili.

Perché, matematicamente parlando, distribuire gli utili alla fine ti fa pagare meno tributi, rispetto che il compenso da amministratore, posto che hai utilizzato al massimo possibile dalla legge gli altri strumenti, nel limite delle trasferte, nel limite del valore che apporta l’amministratore all’interno della società e nel limite del valore di mercato della transazione.

 

Conclusioni

Grazie a questo articolo ora conosci i 7 punti che, inseriti nella tua S.r.l., ti permettono di prendere soldi, riducendo il carico tributario al minimo.

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi, infatti, anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

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Ogni anno avrai una S.r.l. con più utili rispetto prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70,72% al 28%.

Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile dei numeri del bilancio della S.r.l. utilizzando la procedura della Contabilità Controllata.

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