Quattro strategie di efficacia fiscale che puoi utilizzare quando hai una S.r.l. con un utile o un fatturato elevato
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Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale.
Ti stai domandando quale nuovo argomento tratteremo oggi?
Da buon ricercatore fiscale prendo spunto per i miei articoli dalle domande che mi vengono poste dai miei clienti, durante le consulenze, o da quelle che mi vengono rivolte da chi legge gli articoli sul mio blog, ascolta i miei podcast o segue i miei Webinar.
Poi, da buon divulgatore fiscale, elaboro le risposte e metto in condizione tutte le persone interessate, non solo i miei clienti, di conoscerne le risposte.
(Piccola parentesi pubblicitaria: Se non sei ancora iscritto al mio blog www.efficaciafiscale.com, ti invito a farlo, perché avrai così modo di accedere al materiale che metto gratuitamente a disposizione di tutti gli utenti registrati).
L’argomento, che ho intenzione di affrontare con te oggi, riguarda chi, avendo un reddito o fatturato alto, inizia a domandarsi se vi siano strumenti di efficacia fiscale da poter utilizzare.
Ti assicuro che ci sono moltissimi strumenti di efficacia fiscale, ma vanno adattati ad ogni specifico contesto, in base ai propri obiettivi personali-aziendali, all’attività svolta dall’azienda ed alla sua dimensione.
Ed ora sei pronto a scoprire quali sono i più importanti strumenti di efficacia fiscale che è possibile utilizzare quando si ha una S.r.l. con un reddito o un fatturato alto?
Bando alle ciance and let’s go…
Utile e Fatturato Alto
Prima di elencarti i quattro strumenti di efficacia fiscale, secondo me è importante comprendere cosa intendo per “utile alto” e cosa per “fatturato alto”.
Le cifre che ti andrò ad esporre, non sono cifre altissime, ma vanno a definire dei parametri soglia per comprendere quando puoi utilizzare al meglio gli strumenti di risparmio fiscale.
Per utile alto intendo un utile superiore a 50.000 €, parametro oltre il quale potrebbe convenire un utilizzo di maggior strumenti di risparmio fiscale. Uno dei motivi è perché, nel momento in cui hai una S.r.l. con un utile superiore a 50.000 €, conviene accumulare utili nella S.r.l. rispetto alle altre forme giuridiche. Questo perché con l’Ires e l’Irap della S.r.l. si paga il 28% di imposte, mentre con l’Irpef si paga il 43% più le addizionali regionali e comunali che potrebbero essere superiori anche del 2%.
Per fatturato alto intendo un fatturato che può andare tra i 100.000/200.000 €.
Non sono cifre così tanto alte, ma bisogna dire che, quando raggiungi queste determinate somme, difficilmente riesci a gestire un’azienda solamente con il tuo lavoro e, proprio per questo motivo, si innescano determinati principi di efficacia fiscale che puoi utilizzare.
I quattro strumenti di risparmio fiscale che devi utilizzare con una S.r.l. con utile o fatturato alto
Partiamo ad analizzare i quattro strumenti che ritengo fondamentali (in realtà ne ho raggruppati più di 29, che puoi trovare sul mio canale di YouTube, “commercialista Calisti”, ma, ora, preferisco prender con te in analisi i primi quattro che reputo più importanti).
1) Eliminare i contributi commercianti Inps del socio amministratore della S.r.l.
Il primo strumento di efficacia fiscale che ti voglio consigliare di applicare è quello di eliminare i contributi Inps commercianti come socio lavoratore.
Questa cosa, per quanto possa essere banale o semplice, di fatto è importante.
I contributi Inps commercianti sono pagati solo dai soci lavoratori. Il socio della S.r.l. che è considerato finanziatore non deve pagare i contributi Inps commercianti e deve pagare i contributi Inps solo nel caso percepisse un compenso da amministratore.
La linea di confine, tra il pagare o non pagare l’Inps commercianti, risiede nel fatto se il socio fa del lavoro operativo nella S.r.l. oppure no. Se non fa nulla di operativo nella società evita di pagare i contributi Inps commercianti (diventando, quindi, un socio finanziatore).
In definitiva, il socio amministratore della S.r.l. è il socio finanziatore ed opera per conto della società solo entro i confini dell’amministrazione della società. Non paga i contributi Inps commercianti, ma paga sempre i contributi Inps della gestione separata sul compenso dell’amministratore.
Ovviamente, operare nella S.r.l. con ruolo da amministratore, per te rappresenta un vantaggio, perché paghi meno contributi e li puoi gestire in modo più flessibile.
Nel momento in cui il tuo fatturato inizia a raggiungere la soglia dei 100.000 €, secondo me, è difficile che tu ti possa occupare della parte operativa dell’azienda, ma, molto probabilmente, la deleghi a qualcuno e, quindi, incominci a pensare da amministratore, ossia allo sviluppo della tua azienda, al futuro e ai progetti di lungo termine.
Ovviamente, il fatturato alto ti giustifica da eventuali attacchi dell’Inps riguardo al ritenerti o meno socio lavoratore, poiché con un fatturato alto, di sicuro, avrai collaboratori che svolgeranno la parte operativa per te.
All’opposto, con un fatturato basso e un utile basso, non hai la possibilità di avere dipendenti, perché non hai proprio la possibilità di retribuirli. Di conseguenza, se non hai dei dipendenti non puoi dimostrare all’Inps che il lavoro operativo è svolto da altri, pertanto, dovrai pagare i contributi Inps commercianti.
Questo è un primo strumento di risparmio fiscale che devi assolutamente utilizzare quando hai un utile/fatturato alto.
Devi ricordarti di valutare di poterti cancellare dall’Inps commercianti, perché in questo modo tu eviti di pagare i contributi Inps sugli utili che hai generato con la tua S.r.l. .
La richiesta di cancellazione è una semplice pratica che sarà il commercialista a comunicare all’Inps tramite ComUnica.
2) La S.r.l. Holding
Il secondo strumento di efficacia fiscale di cui voglio parlarti riguarda la possibilità di avere una S.r.l. Holding.
La S.r.l. Holding non è altro che una S.r.l. che controlla un’altra S.r.l. . Vi è una S.r.l. madre, definita Holding posizionata a monte, mentre la S.r.l. operativa, che sta a valle, è una S.r.l. figlia.
La S.r.l. Holding potrebbe essere utile perché, quando distribuisci gli utili da un S.r.l. a te, persona fisica, su quegli utili tu paghi il 26% di imposta sostitutiva, sul quale non vi sono altre imposte da pagare a conguaglio.
Invece, nel momento in cui gli utili passano da una prima S.r.l., che è la S.r.l. figlia, a una S.r.l. Holding, in questo caso, la seconda S.r.l. che riceve gli utili paga di competenza 1,2 punti percentuale di imposte.
Questo meccanismo permette di far confluire i soldi dalla S.r.l. madre alla seconda S.r.l. .
Per precauzione, non ingannarti sul fatto che alcune volte utilizzare una Holding potrebbe farti pagare un carico fiscale maggiore, perché i soldi da una S.r.l. non fai altro che spostarli in una seconda S.r.l., e non sono tuoi sul tuo conto corrente.
Posto questo, è anche vero che, in alcuni casi, può essere utile utilizzare una S.r.l. Holding per accumulare utili, per fare, poi, nuovi investimenti di lungo periodo.
Investimenti che possono essere suddivisi, ad esempio, in tre ambiti:
- investimenti nel mondo mobiliare, ossia il trading online, i Bitcoin, Forex o acquisto e vendita di azioni;
- il classico mercato immobiliare;
- aprire nuove S.r.l. .
Ad un certo punto della nostra vita imprenditoriale, potremmo trovarci nella situazione di aver accumulato molti utili nella S.r.l. e potremmo valutare la possibilità di reinvestire questi utili in nuove attività di investimento della società.
Ecco che, in questo caso, potrebbe essere utile non distribuirsi gli utili pagando il 26% di imposte, ma utilizzare questi utili per distribuirli in una altra S.r.l., definita S.r.l. Holding.
In seguito, fare nuovi investimenti, immobiliari o mobiliari, sulla nostra S.r.l. Holding perché, quando la S.r.l. Holding riceve gli utili, lì sopra si pagano meno imposte.
Attenzione: è ovvio che gli immobili, e anche tutte le attività mobiliari acquisite come attività di investimento, vanno su una tua seconda S.r.l., non sono ancora personali, però, è anche vero che pagando 1.2 punti percentuali, rispetto al 26%, hai maggiore liquidità, liquidità che potrai reinvestire in progetti di lungo periodo.
Nel momento in cui tu hai una S.r.l. che ha un volume di fatturato e utili bassi, invece, ecco che la Holding secondaria per fare nuovi investimenti di fatto non ti serve.
Anche qui fai attenzione, perché non intendo società semplice Holding, ma intendo proprio S.r.l. Holding.
Ovviamente, per capire quando è il momento opportuno per avviare nuovi investimenti occorre un po’ di buon senso.
In generale, nel momento in cui sei certo di avere prelevato dalla S.r.l. quello che ti serve per le tue spese correnti familiari, e ti rimangono ulteriori soldi, allora una strategia fiscale da valutare è quella di accantonare gli utili della S.r.l. figlia all’interno della S.r.l. holding. Perché in questo caso eviti di pagare il 26% (paghi solo l’1,2%) sapendo che li puoi spendere per fare investimenti di lungo periodo, separandoli dal rischio imprenditoriale che può avere la S.r.l. figlia.
3) Il Know-how (royalties)
Il terzo strumento di efficacia fiscale, che puoi utilizzare quando hai un’utile e/o un fatturato alto, è il know – how, ovvero le royalties.
Le royalties derivano dallo sfruttamento economico di un’opera intellettuale, creata da noi, cedendola in sfruttamento economico alla nostra S.r.l., che ci pagherà un canone definito royalties.
Il vantaggio fiscale che hanno queste royalties è che non sono assoggettate al pagamento dell’Irap, quindi la S.r.l. risparmio il 4% di imposte.
Quando ricevi le royalties NON paghi i contributi Inps, né quelli della gestione commercianti, né quelli della gestione separata. Già questo ti fa risparmiare dal 24% al 35% di carico tributario.
Inoltre, io, che ricevo i soldi, pago l’Irpef normale, ma ridotta di un 25% oppure del 40%. Le royalties non concorrono a formare l’imponibile Irperf per l’intero ammontare, ma per il 60% (se il contribuente ha meno di 35 anni) 75% (se il contribuente ha più di 35 anni) perché lo Stato riconosce una percentuale forfettaria di costi per la realizzazione del ricavo pari, appunto, al 25% (in caso di contribuente di età superiore a 35%) o al 40% (in caso di contribuente di età inferiore a 35%).
Il sistema delle royalties è molto utile all’imprenditore per incassare denaro e tagliare il carico fiscale.
Siccome le royalties hanno un importante vantaggio fiscale, bisogna rispettare determinate caratteristiche per fare le cose al meglio, cercando di evitare brutte sorprese in caso di controlli.
Per questo motivo, qui di seguito ti ho riportato degli accorgimenti da valutare:
1) deve essere un know how vero, ossia deve essere un’opera intellettuale vera;
2) deve avere un valore di transazione reale; cioè, il canone, che io ricevo da questo mio know how che do in sfruttamento alla S.r.l., deve avere un valore di mercato vero e non inventato;
3) non deve essere sovrafatturato, perché il Fisco non vuole che utilizzo questo strumento solo come unico metodo per prelevare in maniere indiretta gli utili.
Siccome il know how e le royalties sono un qualcosa facilmente contestabile (perché definire il loro valore non è per nulla semplice) capita che vengano fatte più perizie per definire il valore di un unico know-how.
Perizie che possono portare a risultati differenti, con la possibilità di attribuire valori diversi alle royalties e peggio ancora, si può arrivare al non riconoscere valido il know-how.
Una S.r.l. con un fatturato e utile alto, che utilizza il proprio know-how, quale ad esempio l’utilizzo di un software o un marchio, ovviamente avrà maggior modo di proteggere il valore del know how in caso di contestazioni.
Ad esempio, se tu oggi aprissi una S.r.l., creassi un logo e lo volessi affittare alla tua s S.r.l. per 10.000 € al mese, è ovvio che sarebbe una cosa contestabile, perché è difficile che un disegno che tu crei oggi (e che non hai mai utilizzato, mai sponsorizzato) possa valere 10.000 € al mese.
Pertanto, in caso di controlli fiscali, sarebbe ovvio avere una contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e, anche davanti a un giudice, non potresti ottenere ragione.
Al contrario, se tu possedessi, ad esempio, il logo della Coca Cola e lo volessi affittare alla tua S.r.l., probabilmente anche per 1.000.000 € al mese, quel valore sarebbe riconosciuto valido, poiché il logo della Coca Cola è conosciuto in tutto il mondo, è in commercio da anni e, su questo marchio sono stati fatti ingenti investimenti in pubblicità.
Questi due estremi rendono bene l’idea del perché una S.r.l. con un fatturato e utile alto abbia maggiore probabilità di giustificare quello che tu prendi come royalties ed il loro valore.
Ove tu stia generando ottimi risultati di utile e di fattura, maggiori saranno gli elementi di prova a supporto del fatto che c’è un know how e che questo ha un valore economico.
4) Rivalutazione della quota
Il quarto strumento di efficacia fiscale riguarda la rivalutazione delle quote delle S.r.l. .
La rivalutazione delle quote è uno strumento utilizzato a livello fiscale per tagliare le imposte quando farai una exit, cioè quando tu deciderai di disinvestire, di uscire dal tuo business.
Questo può avvenire non solo quando ci si ritira per la pensione, ma potrebbe capitare anche nel momento in cui tu hai un’azienda sulla quale vuoi disinvestire, per qualsiasi motivo (anche a livello strategico aziendale), perché non vuoi più far parte di quel business perché vuoi focalizzarti su altre cose.
Ecco che, a quel punto, tu potresti valutare di cedere la tua azienda (che nel corso degli anni ha accumulato valore), non vendendo la singola azienda della S.r.l., ma vendendo le quote della S.r.l. .
La sostanza è la stessa, i concetti sono simili ma diversi.
Nel momento in cui vendi le quote della S.r.l. ad un prezzo più alto rispetto a quello d’acquisto, pagherai il 26% fisso sul guadagno, cioè sulla plusvalenza. In sostanza è il maggior valore che la tua azienda ha generato, attraverso l’avviamento o perché la tua azienda effettivamente ha accumulato utili.
Con un fatturato alto e utili alti, la tua azienda ha un maggior valore, perché di sicuro ha l’avviamento e probabilmente hai accantonato utili nel corso degli anni, e tu puoi vendere le tue quote ad un ha un valore più alto rispetto a quello di acquisto o di costituzione.
Prima di vendere la quota della S.r.l., pagando il 26%, hai la possibilità di utilizzare la tecnica della rivalutazione delle quote, cosa che ti permette di tagliare il carico fiscale.
In poche parole, grazie alla rivalutazione fiscale delle quote delle S.r.l., tu puoi aumentare prima il suo valore storico, pagando il 16% di imposta sostitutiva, e poi, evitare di pagare la plusvalenza del 26%, quando vendi la quota.
C’è una procedura da fare, per la quale dovrai investire tempo e denaro, ma comunque avrai avuto un guadagno fiscale del 10% con questa semplice accortezza.
Faccio un esempio: tu paghi attualmente il 16% di rivalutazione della quota; pertanto, aumenti il valore fiscale della quota al valore di mercato che ha la tua azienda; successivamente, vendi le quote della tua S.r.l. al tuo acquirente senza più pagare il 26%.
In sostanza, la rivalutazione delle quote è uno strumento fiscale che serve allo Stato per incrementare le risorse da investire nella spesa pubblica, quindi, con la rivalutazione tu paghi oggi un certo valore (che per adesso è il 16%) ed eviti di pagare successivamente il 26%.
È speculazione fiscale.
Attualmente la speculazione fiscale, tra quello che paghi prima e quello che risparmi dopo, è del 10%. Non è male come valore, perché è una cosa che puoi attuare con una maggiore accortezza fiscale.
Ovviamente, per applicare la legge sulla rivalutazione, la tua azienda deve avere un maggior valore rispetto al valore di acquisto o di costituzione.
Ricordati che anche quest’ultimo strumento lo puoi utilizzare in varie circostanze.
Però, è anche vero che avrai maggior possibilità di utilizzarlo nel momento in cui avrai un fatturato importante, perché avrai creato un avviamento in capo alla tua azienda.
Chiuso questo punto, posso dire di aver completato momentaneamente l’argomento sui quattro strumenti che potenzialmente puoi utilizzare con maggiore facilità quando hai un fatturato o un utile alto.
Conclusioni
Grazie a questo articolo ora conosci quattro strategie di Efficacia Fiscale che puoi utilizzare quando hai un utile o un fatturato elevato.
In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .
Ma non basta.
Devi, infatti, anche verificare di:
- produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
- avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
- utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.
Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).
Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.
Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.
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