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Questo è ciò a cui devi prestare attenzione se sei socio di S.r.l. e vuoi richiedere un finanziamento bancario

Ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per affrontare un argomento che, sicuramente, susciterà l’interesse di ogni imprenditore che ha, o che vuole costituire una S.r.l. .

Anche questo articolo prende spunto da una domanda che, miei clienti, mi hanno rivolto durante una consulenza inerente alla richiesta di un finanziamento bancario a titolo personale: “Simone, a cosa devo prestare attenzione per non vederlo rifiutato?”

Ebbene sì, ci sono cautele, accorgimenti (perfettamente legali) che è opportuno assumere, per non vedersi negato il finanziamento bancario senza neppure sapere il motivo.

Ma, prima di addentrarmi nell’argomento, pongo la domanda di rito: ti sei già iscritto al sito www.efficaciafiscale.com?

Se non l’hai ancora fatto, fallo al volo e avrai accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti iscritti, riceverai un avviso ogni volta in cui pubblico un articolo, registro un video o faccio una diretta sul mio canale YouTube Commercialista Calisti, organizzo un webinar, pubblico un Podcast.

Ora, sei pronto a scoprire a cosa devi prestare attenzione se sei socio di S.r.l. e vuoi richiedere un finanziamento?

Bando alle ciance & let’s go…

 

Premessa

Quando un socio di S.r.l. prova ad accedere ad un mutuo bancario, la banca avrà bisogno della sua dichiarazione dei redditi. Tendenzialmente maggiore è il reddito dichiarato dal socio della S.r.l. e maggiore sarà la rata di mutuo che si può permettere.

Ma, in tutti i casi, la banca ti chiederà la dichiarazione dei redditi personale del socio della S.r.l. .

Detto questo, dovrà trovare la giusta strategia di risparmio fiscale bilanciata con la necessità di avere un reddito nella propria dichiarazione dei redditi abbastanza alto per poter accedere al credito bancario personale.

Da una parte dovrà inserire il maggior numero di strumenti di efficacia fiscale per tagliare il maggior numero di imposte e contributi che comporterà un minor reddito nella dichiarazione dei redditi.

Siccome non tutti i redditi vanno a confluire nella dichiarazione dei redditi del socio della S.r.l., necessari a richiedere un mutuo bancario, è importante prima fare un passo indietro e comprendere come possono essere prelevati gli utili dalla S.r.l. .

Compreso questo, potrai utilizzare le informazioni a tuo vantaggio impiegandole nel modo più utile a te per risparmiare tutte le imposte ed i contributi che ritieni opportuno, in modo compatibile con la necessità di avere un adeguato reddito nella dichiarazione dei redditi per richiedere un mutuo bancario.

 

Come vengono prelevati gli utili dalla S.r.l.?

Gli imprenditori titolari di una S.r.l. hanno, principalmente, 4 modi per prelevare gli utili:

1) prelevandoli in modo diretto, attraverso la distribuzione degli utili della S.r.l., su cui sarà pagato il 26% fisso a titolo di imposta sostitutiva. Questi redditi non andranno nella dichiarazione dei redditi del socio, in quanto pagano una imposta fissa del 26%. Questi redditi non sono “visti” dal sistema bancario perché non transitano nella dichiarazione dei redditi del socio;

2) prelevandoli sottoforma di compenso agli amministratori, su cui saranno pagati i contributi Inps, più altre imposte. Questi redditi, al netto dei contributi Inps a carico dell’amministratore della S.r.l., vanno a confluire nella dichiarazione dei redditi del socio della S.r.l. . Su questo reddito si pagano le imposte Irpef ordinarie (al netto dei bonus fiscali riservati ai possessori di una busta paga) e la banca vedrà il reddito generato dal socio;

3) con risparmio fiscale completamente esente: l’imprenditore con una S.r.l. può prendere delle somme di denaro dalla società senza pagare imposte e senza pagare i contributi Inps. Queste disposizioni sono previste chiaramente dalla legge e sono, ad esempio, i rimborsi forfettari delle trasferte dell’amministratore della S.r.l. . Queste somme NON sono viste dal sistema bancario, perchè sono importi esenti imposte ed esenti contributi ;

4) con risparmio fiscale parzialmente esente: l’imprenditore con una S.r.l. può prendere delle somme di denaro dalla società, pagando un carico fiscale minore rispetto a quello ordinario, come, ad esempio, le royalties ed il trattamento di fine mandato. Queste somme sono parzialmente viste dal sistema bancario perchè solo una parte di queste sono da inserire nella dichiarazione dei redditi.

Durante la vita di un imprenditore, è normale che ci possa essere bisogno di richiedere un finanziamento alla banca per qualsiasi motivo, precisando che si tratti di un finanziamento a titolo personale e non a titolo di S.r.l. .

La banca chiederà l’ultima dichiarazione dei redditi e, se un imprenditore percepisce solo il compenso da amministratore, questo sarà rilevato all’ interno del CUD, perché gli utili distribuiti dalla S.r.l. non “finiscono” nella dichiarazione dei redditi del socio.

Potrebbe capitare che un imprenditore, che richiede un finanziamento personale in banca, si ritrovi in una situazione di difficoltà nel dimostrare i propri redditi, sebbene gli utili della S.r.l. siano elevati, poiché ha pochi elementi di prova nella dichiarazione dei redditi personale in quanto sta utilizzando la distribuzione di utili ed i rimborsi spese.

Questo perché, dal 2018, la distribuzione degli utili prevede un’imposta sostitutiva a titolo definitivo del 26% e, quindi, quello che viene prelevato e pagato dal socio tramite la sua S.r.l., non transita più nella sua dichiarazione dei redditi. Dunque, la banca ha difficoltà a vedere i tuoi reali utili e, quindi, ha anche difficoltà ad erogarti il prestito. La distribuzione degli utili normale non va più ad accumularsi con tutti gli altri redditi di un imprenditore.

Ritornando al nostro esempio, se le banche hanno delle procedure che prevedono, per il socio della S.r.l. e per le persone fisiche, che per richiedere un finanziamento ci sia la presentazione della dichiarazione dei redditi personale, è normale che l’imprenditore possa non ricevere un finanziamento, poiché non ha la dichiarazione dei redditi della S.r.l. (nel caso prelevasse gli utili dalla S.r.l. solo con la normale distribuzione di utili ed i rimborsi spesa).

Ora, il quesito posto da questi imprenditori riguarda, essenzialmente, cosa poter fare per essere abilitati nel richiedere un finanziamento in banca a titolo personale.

 

Saper accumulare soldi ti semplifica l’ottenimento di un finanziamento bancario

La banca, per poter erogare un finanziamento, nella maggior parte dei casi richiede la dichiarazione dei redditi del socio della S.r.l. .

Sembra banale, ma non lo è per niente.

La banca valuterà la tua richieda di mutuo bancario facendo riferimento al solo compenso da amministratore della S.r.l. percepito, anche se la tua S.r.l. registra utili importanti.

Bisogna dire che, la scelta nel concedere o meno un finanziamento è sempre della banca, e questa scelta, può dipendere anche da variabili che non puoi controllare.

Queste variabili fanno riferimento alla disponibilità di liquidità che la banca possiede, che variano da periodo a periodo e che non dipendono minimamente da te.

In caso di abbondante liquidità presente nella S.r.l., la banca è maggiormente favorevole a concedere finanziamenti all’amministratore.

Un’altra variabile, che viene presa in considerazione dalla banca, riguarda la capacità di risparmiare denaro o meno da parte del socio della S.r.l. .

La banca, attraverso il controllo del tuo conto corrente, è in grado di capire se spendi più di quanto percepisci o se hai tendenza ad accumulare denaro nel tuo conto corrente.

 

Ora voglio darti dei suggerimenti su ciò che potresti fare per apparire un buon pagatore

Siccome le banche valutano la possibilità di concederci un finanziamento sulla base delle certificazioni uniche (o dichiarazione dei redditi dell’amministratore), perché non sono a conoscenza degli utili prodotti della nostra S.r.l., ti consiglio di attribuirti un compenso da amministratore della S.r.l., non eccessivo, ma almeno di 17.504 €, al lordo dell’Inps, perché così, in questo modo, tu accumuli un anno di pensione di anzianità e accantoni il resto come utili.

Se tu, per due o tre anni, ricevi un compenso da amministratore e in più hai degli utili potenzialmente distribuibili dalla S.r.l., quando andrai a richiedere un finanziamento alla banca potrai mostrare il tuo reddito personale nella tua dichiarazione e oltre a questo, potrai mostrare anche che, nella gestione della tua S.r.l., hai accantonato utili elevati, utili che la banca potrebbe chiederti di prelevare.

Inoltre, questa cosa sarà vista in maniera molto positiva dalla banca, perché se tu sommi il fatto di avere un compenso da amministratore (e puoi accontentare il funzionario della banca mostrandogli anche il CUD) e, parallelamente, hai una S.r.l. che, per anni, ha prodotto utili e li ha accantonati, ciò viene visto come sinonimo di essere un bravo imprenditore.

Quindi, non ti dico che ti garantisce il fatto di ricevere un finanziamento a titolo personale avere una S.r.l. che produce utili oppure saper accantonare il denaro ogni mese. Però, così facendo, tu fornisci più strumenti alla banca per darti ragione (ed i soldi).

Ancor di più se, nel corso degli anni, la banca guardando il tuo conto corrente, anche personale, nota che sei una persona che tende ad accumulare e non a sprecarli.

Oltre a questa accortezza puoi cercare di superare il problema inserendo nella tua dichiarazione dei redditi il reddito della S.r.l. utilizzando il regime della trasparenza fiscale (lo stesso che hanno le società di persone e le ditte individuali).

 

Il regime della trasparenza nelle S.r.l.

Le ditte individuali, e le società di persone, quando producono un reddito lo attribuiscono, nella dichiarazione dei redditi dei soci, in base alle quote di partecipazione agli utili, indipendentemente dalla distribuzione degli utili o meno della S.r.l. .

Questo meccanismo si può replicare anche sulle S.r.l., esercitando un’opzione, chiamata “regime della trasparenza fiscale”, con la quale il reddito (la quota di utili) si può dichiarare all’interno della dichiarazione delle S.r.l. .

In questo caso, l’utile della S.r.l. va a confluire, sempre pro quota, nella dichiarazione dei redditi dei singoli soci, portando il beneficio di avere degli importi all’interno della dichiarazione dei redditi del socio.

Siccome il socio ha importi da inserire nella dichiarazione dei redditi risolve il problema di dover avere un reddito per poter richiedere un mutuo.

Qual è, però, il problema che nasce successivamente?

Il problema di questa cosa è che, con il regime della trasparenza fiscale (soprattutto nel caso di redditi alti e nel caso in cui tu sei in un business dove c’è il bisogno di accumulare utili all’interno dell’azienda) tu perdi efficacia fiscale, perché perdi la possibilità di accontonare utili nella S.r.l. pagando il 28%, dovendone, invece, pagare il 43% (maggiorate del 2% tra addizionali comunali e regionali) sui redditi elevati.

Dunque, in questa tipologia di business, il regime della trasparenza fiscale non è lo strumento fiscale adeguato, aiuta ad ottenere benefici, poiché ti fa dichiarare un reddito nella tua dichiarazione dei redditi ma, dall’altro lato, ti danneggia dal punto di vista fiscale, perché paghi più imposte e le paghi anche sugli utili non distribuiti, ma lasciati all’interno della tua società.

 

…avviandoci alle conclusioni

La possibilità di risolvere il problema sull’ottenimento di un mutuo o un fido personale da parte della Banca, è una cosa su cui non puoi avere preventivamente certezze.

Quando chiedi informazioni al funzionario bancario, per sapere quale tipo di documentazione occorra per richiedere un mutuo, questo probabilmente ti chiederà almeno tre anni di certificazione unica o dichiarazione dei redditi.

Se tu non ne sei in possesso, è ovvio che non puoi intervenire sul passato, ma puoi intervenire solo sul futuro, adoperando le giuste accortezze illustrate sopra.

Un’altra cosa che voglio condividere con te è che non puoi avere la certezza matematica che le condizioni della Banca non cambino di anno in anno: oggi potrebbe chiederti le certificazioni uniche degli ultimi tre anni, tra qualche anno potrebbe essere diverso.

Detto questo, voglio raccomandarti di stare attento a non esagerare nel prendere un compenso da amministratore troppo alto solo per poi ricevere un finanziamento bancario, perché sul compenso da amministratore ci paghi imposte e contributi elevati, tanto quanto un dipendente e, magari, non è detto che, alzando il compenso da amministratore, matematicamente tu riceva, in futuro, un mutuo bancario o un fido personale.

 

Conclusioni

Grazie a questo articolo ora hai tutti gli elementi per decidere come muoverti nel caso in cui tu abbia bisogno di un finanziamento bancario sia a titolo personale e sia socio di una S.r.l. .

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi, infatti, anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

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