Come eliminare (o limitare) i contributi Inps gestione separata dell’amministratore della S.r.l.

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Ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per tornare su un vecchio argomento (i contributi Inps) affrontando, però, un aspetto su cui esistono ancora parecchi dubbi: i contributi Inps della gestione separata.

Capita spesso che gli imprenditori soci lavoratori e amministratori di una S.r.l., leggendo il cedolino, si stupiscano della presenza della voce “Contributi Inps” dato che già versano i contributi alla gestione artigiani e commercianti oppure sono riusciti ad ottenere l’agognata cancellazione, nel pieno rispetto della legge, grazie ai miei consigli.

Prima di addentrarmi in un contenuto che, sicuramente, stuzzica il tuo interesse ti pongo la domanda di rito: sei già iscritto al blog di Efficacia Fiscale www.efficaciafiscale.com?

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Ora sei pronto a conoscere tutto ciò che c’è da sapere sui contributi Inps gestione separata compreso il come ridurli?

Bando alle ciance and let’s go…

 

Perché ho voluto scrivere questo articolo?

Al tema “come ridurre il carico contributi Inps commercianti del socio lavoratore” ho dedicato, nel tempo, parecchi articoli, affrontando l’argomento sotto diversi aspetti.

Questa volta, sempre, in merito all’Inps, ho deciso di approfondire un altro genere di contributi: i contributi Inps della gestione separata dell’amministratore della S.r.l. .

Proseguendo nella lettura troverai, quindi, un’ulteriore linea guida che potrai seguire per risparmiare il più possibile (e nel rispetto della legge) i contributi Inps, questa volta quelli inerenti alla gestione separata.

 

Differenza tra imposte e contributi Inps

Per sicurezza ricordo sempre che quello che noi consideriamo “carico tributario” è composto da imposte e contributi.

Le imposte sono tributi che vanno a finanziare i servizi dello Stato.

Mentre i contributi sono tutti quei tributi che si pagano per avere in un futuro, si spera, una pensione.

Ma, anche all’interno dei contributi, ci sono delle ulteriori differenze che bisogna comprendere prima di andare a conoscere gli strumenti di risparmio tributario.

 

Le tipologie di contributi Inps di un imprenditore che ha una S.r.l.: differenza tra Inps commercianti e Inps gestione separata

Dopo aver chiarito che il taglio del carico tributario di cui ci occuperemo in questo articolo riguarda i contributi Inps, è importante comprendere anche che un imprenditore con una S.r.l. può avere due tipologie di contributi Inps quando esercita la sua attività.

L’obiettivo di questo articolo, oltre a farti risparmiare, non è fornire una spiegazione dettagliata di tutti i contributi Inps di una S.r.l., ma farti comprendere le dinamiche dei contributi Inps  ricorrendo ad un esempio concreto.

Un imprenditore che ha una S.r.l. ha essenzialmente possibilità di pagare i contributi in due tipologie di casse Inps:

  • La gestione commercianti Inps (o anche gestione artigiani, dipende alla tipologia di attività che svolge);
  • La gestione separata Inps.

La gestione commercianti Inps la deve pagare chi è socio persona fisica della S.r.l. e svolge del lavoro operativo, vengono versati direttamente dal socio lavoratore, di tasca propria.

I contributi Inps commercianti si pagano in modo “fisso” e in modo “variabile”.

Infatti, un imprenditore, che è anche socio lavoratore della S.r.l., deve pagare ogni anno, come minimo, € 4.300 circa di contributi commercianti fissi. Con questo importo si “copre” un reddito (definitivo minimale Inps) di € 17.504.

Il socio lavoratore della S.r.l. deve, poi,  versare, in sede di dichiarazione dei redditi, un ulteriore 24% sul reddito ulteriore rispetto al minimale di € 17.504 facendo riferimento a due elementi: 1) l’importo del reddito indicato nel quadro RN1 della Dichiarazione dei redditi della S.r.l e 2) la quota di partecipazione nella società

Dall’altro lato, abbiamo i contributi Inps gestione separata, che sono i contributi che vengono versati ad Inps nel caso in cui l’amministratore della S.r.l., riceva  un compenso tramite cedolino.

Le aliquote della gestione separata sono due: 24% o 35%.

La prima aliquota, 24%, nel caso in cui l’amministratore stia già versando un’altra tipologia di contributi.

La seconda aliquota, 35%, si applica quando l’amministratore non sta versando altre tipologie di contributi.

Questi contributi non vengono versati di tasca propria dall’amministratore, vengono versati dalla S.r.l. ed il costo è per 1/3 a carico dell’amministratore (con un conteggio evidenziato nel cedolino) mentre 2/3 sono a carico della S.r.l.

 

Quando un imprenditore con una S.r.l. deve pagare i contributi Inps della gestione separata?

Detto questo, l’imprenditore con una S.r.l. deve pagare i contributi Inps della gestione separata solo nel momento in cui è amministratore e riceve un compenso per l’esercizio della sua attività da amministratore.

I contributi sono prelevati dalla busta paga dell’amministratore e sono versati realmente dalla S.r.l. nel modello F24 con addebito nel conto corrente bancario.

 

Perché puoi tagliare il carico contributivo della gestione separata Inps?

Ci sono particolari strumenti di risparmio fiscale che ti permettono di ricevere dei compensi senza pagare imposte e senza pagare contributi Inps.

Quindi, indirettamente, non ti fanno pagare i contributi Inps della gestione separata dell’amministratore della S.r.l. perché puoi ricevere dei “compensi” sui quali non devi pagare nessun contributo Inps.

Qual è il lato negativo?

Il lato negativo è costituito dal fatto che ci sono specifici limiti che bisogna rispettare e che devi conoscere se vuoi tagliare i contributi Inps della gestione separata.

 

Come eliminare i contributi Inps gestione separata dell’amministratore della S.r.l.

Qui di seguito vediamo quali strumenti hai a disposizione per eliminare i contributi Inps gestione separata del compenso dell’amministratore della S.r.l. .

Per ogni soluzione spiegherò il significato e come utilizzarlo a tuo vantaggio.

Queste sono la soluzione che puoi mettere in atto per tagliare i contributi Inps della gestione separata:

  • Ribadisco un concetto (repetita iuvant): i contributi Inps della gestione separata riguardano solo gli amministratori che percepiscono un compenso, in altri termini: se l’amministratore non percepisce un compenso non viene versato alcun contributo Inps gestione separata

I contributi Inps della gestione separata si pagano in percentuale del compenso.

Ovvio che, questa opzione deve essere presa anche in funzione della possibilità di poter prelevare gli utili della S.r.l. (mi spiegherò meglio tra qualche paragrafo) come socio della società e tramite rimborsi.

Comincio da questi rimborsi forfettari.

  • Rimborso forfettario

Il rimborso forfettario è un importo, che può essere anche di € 46,48 (importo giornaliero massimo esentasse, che puoi attribuire nella busta paga dell’amministratore della S.r.l., per ogni giorno in cui questo fa una trasferta per motivi di lavoro al di fuori del Comune dove ha la sede di lavoro.

Questi rimborsi forfettari sono somme sulle quali non si pagano imposte e contributi Inps ma per essere riconosciuti occorre che l’amministratore  della S.r.l. abbia un cedolino.

Ricordati che l’importo del rimborso forfettario può scendere a € 30,98 o € 15,29 qualora tu chieda anche il rimborso analitico di spese di vitto o vitto e alloggio.

  • Rimborso chilometrico

Il rimborso chilometrico è una indennità, che prende l’amministratore della S.r.l. per il fatto che fa delle trasferte in nome e per conto della società.

Questi rimborsi sono esenti imposte ed esenti contributi, quindi, quando l’amministratore li utilizza non paga i contributi Inps della gestione separata.

Tendenzialmente andrai a prendere più soldi rispetto alla benzina pagata, perché i rimborsi chilometrici considerano non solo i costi effettivamente sostenuti, come la benzina, ma anche i costi “teorici”, come l’usura dell’auto, che concretamente non sostieni.

  • Buoni pasto

I buoni pasto sono voucher del valore di € 8 al giorno che si può inserire nella busta paga dell’amministratore della S.r.l. .

Possono essere spesi nei ristoranti, bar e supermercati.

Hanno la caratteristica di essere esenti imposte ed esenti contributi.

Anche questi sono uno strumento per tagliare i contributi Inps della gestione separata, perché non sono da tassare in capo alla busta paga dell’amministratore della S.r.l. .

Non diventeremo ricchi, ma ci permetterà, con poco, di tagliare il carico contributivo.

  • Erogazioni liberali

Le erogazioni liberali sono tutte quelle somme erogate al dipendente, sottoforma di beni e servizi, devoluti gratuitamente all’amministratore che non abbia figli a carico.

Oppure, di € 2.000 all’anno come erogazione liberale nel caso in cui questi abbia un figlio a carico.

Vuole dire, in sintesi, che puoi prendere anche fino a € 1.000 di buoni carburante all’anno senza pagare imposte e contributi con la conferma che il costo sia completamente deducibile dalla S.r.l. .

  • “Welfare aziendale”

Il welfare aziendale è un termine con cui si indica il complesso delle spese pagate dalla società a vantaggio dei dipendenti e che rientrano, essenzialmente, nella categoria non definita di spese riguardanti l’eduzione, il benessere anche sanitario e quello relativo al tempo libero.

Queste spese possono essere sostenute anche dall’amministratore con cedolino, ovviamente vanno rispettate alcune regole.

  • Compenso zero più distribuire gli utili con una normale distribuzione degli utili, invece che aumentare il compenso dell’amministratore

Anche se può sembrare ripetitivo voglio condividere questo concetto con te.

Se non prendi il compenso da amministratore, non paghi i contributi Inps della gestione separata.

Questo va integrato nella tua strategia per prelevare gli utili dalla S.r.l. .

Cosa che, in genere, si abbina con la strategia di prelevare gli utili dalla S.r.l. come normale distribuzione di utili invece che come aumento del compenso da amministratore.

Se hai precedentemente trovato il modo di eliminare i contributi Inps eccedenti il minimale (oppure tagliato completamente i contributi Inps commercianti) sugli utili prelevati come normale distribuzione di utili, paghi un carico fiscale minore, rispetto al compenso dell’amministratore, perché appunto non paghi i contributi Inps commercianti eccedenti il minimale.

  • Trattamento di fine mandato

Il trattamento di fine mandato è una somma che viene erogata  all’amministratore quando interrompe il rapporto con la S.r.l. .

Il TFM ha dei vantaggi fiscali, perché permette all’amministratore di pagare una imposta sostitutiva con un valore minore rispetto all’aliquota marginale Irpef.

Costituisce un altro strumento  con cui tagliare il carico contributivo perché, l’amministratore,  nel momento in cui riceve il TFM, dovrà pagare i contributi Inps della gestione separata solo entro il reddito minimale Inps di € 113.504.

Questo significa che, se nell’anno in cui l’amministratore incassa il TFM, questo, unitamente al compenso, supera € 113.504 sull’eccedenza rispetto ai 113.504  non si dovranno versare i contributi Inps della gestione separata Inps.

Questa soglia è chiamata reddito massimale Inps e, anche se risulta alta, permette di accumulare importanti somme con il TFM e tagliare il carico contributi Inps gestione separata.

Conclusioni                    

Grazie a questo articolo ora hai a disposizione tutti gli elementi che occorrono per poter ridurre il carico della contribuzione Inps sulla gestione separata qualora tu abbia un cedolino come amministratore.

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In tutti i casi in cui hai un’attività imprenditoriale, sappi che scegliere di utilizzare una S.r.l. può offrirti maggiori possibilità di pianificazione fiscale, protezione patrimoniale e organizzazione strategica rispetto ad altre forme giuridiche.

La normativa italiana prevede specifici strumenti di risparmio fiscale applicabili alle S.r.l., e in certi scenari, se ben gestiti, questi strumenti possono contribuire a contenere il carico tributario in modo significativo.

In molti casi, un’impresa individuale può trovarsi a sostenere un carico tributario complessivo piuttosto elevato, considerando imposte dirette, contributi previdenziali e addizionali locali.

Al contrario, una S.r.l. ben strutturata e gestita con attenzione può beneficiare di un’imposizione più contenuta, grazie all’uso combinato di strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla normativa.

Naturalmente, ogni situazione va valutata in base a variabili come utile, liquidità, struttura dei compensi, regime fiscale adottato e obiettivi imprenditoriali.

La Contabilità Controllata, ad esempio, è un metodo operativo che permette di monitorare con continuità i numeri della tua S.r.l., aiutandoti a individuare margini di ottimizzazione e a gestire con consapevolezza le decisioni economiche e fiscali.

Non si tratta di una formula magica, ma di un approccio basato sull’analisi dei dati e sulla coerenza delle scelte imprenditoriali.

Se stai valutando soluzioni per la gestione fiscale di una S.r.l., ricorda che le scelte più efficaci dipendono da variabili specifiche: dimensioni aziendali, utili, liquidità, regime fiscale e obiettivi di lungo periodo.

La normativa offre strumenti di ottimizzazione previsti dalla legge, ma la loro applicazione va sempre calibrata sulla tua situazione.

RICORDA CHE:

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4 commenti
    • Redazione
      Redazione dice:

      Sono somme o beni che l’azienda concede ai dipendenti senza che questi debbano fornire qualcosa in cambio, o che vengono rimborsate dal datore di lavoro (es. omaggi, rimborso utenze, affitto, ecc.)

      Rispondi

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