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Come individuare il valore reale di una S.r.l. guardando i dati del bilancio

Ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per affrontare un argomento che, sicuramente, attirerà l’attenzione degli imprenditori che decidono di ampliare il business della propria S.r.l. acquisendo un’azienda già esistente.

Il primo quesito (quello più importante) è “ma quanto vale veramente ciò che sto per acquistare?”.

” Qual è il reale valore di una azienda?”

Si tratta di una domanda che è importante porsi e per cui è altrettanto importante ottenere una risposta ben argomentata, come solo un ricercatore e divulgatore come il sottoscritto può fornire.

E come, in effetti, ho fatto con un mio cliente, come leggerai in seguito.

Prima di addentrarmi nell’argomento mi prendo un piccolo spazio per fare autopromozione: ti sei già iscritto al blog di Efficacia Fiscale?

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Ora sei pronto a scoprire tutto ciò che devi sapere per poter individuare il reale valore di una azienda che stai per acquistare guardando i dati del bilancio?

Bando alle ciance and let’s go…

 

Acquisto di una azienda esistente: il caso del mio cliente

Caro imprenditore, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale, il blog con le soluzioni fiscali specifiche per tutti gli imprenditori che hanno una S.r.l. o che ne vogliono aprire una nuova.

Oggi parleremo di un argomento che, spesso, noi commercialisti ci troviamo ad affrontare durante la nostra vita professionale: dare delle indicazioni specifiche agli imprenditori che vogliono acquistare una nuova S.r.l., per poter stabilire il reale valore di una azienda.

Ed è stato proprio questo l’argomento della consulenza con un mio cliente interessato ad acquistare un’altra azienda: come fa si a stabilire il reale valore di una azienda.

Un imprenditore può fare questa scelta per svariati motivi: ad esempio, per aumentare il fatturato, oppure per motivi strategici legati al business, o perché dispone di risorse finanziarie in eccesso da poter investire.

L’imprenditore a cui ho prestato la mia consulenza, ha una S.r.l. immobiliare con un fatturato ed un utile veramente importanti e per questo stava valutando di acquistare le quote di una nuova S.r.l. .

Io ho dato un mio parere sull’acquisto cercando di individuare il valore di questa società.

A tal proposito ci sono molte considerazioni da fare per valutare il valore di una azienda e non basta rivolgersi soltanto al commercialista per capire se conviene acquistare un’azienda o meno.

Sono, comunque, riuscito a dare delle linee guida analizzando i bilanci degli ultimi tre anni di questa S.r.l. e, una volta individuati al suo interno i punti essenziali, ho dato un valore ipotetico a questa azienda.

Proprio in merito a questi punti che sono riuscito ad individuare, voglio condividere con te alcune idee che possono aiutarti a capire cosa guardare nel momento in cui decidi di acquisire un’azienda.

So che non è un’impresa facile valutare un’azienda, infatti, gli stessi periti possono dare una valutazione diversa di una stessa azienda, ma voglio, in ogni caso, darti una check list di elementi su cui devi soffermare la tua attenzione per capire se l’azienda è appetibile o meno.

Per questo ho deciso di condividere con te la consulenza che ho fatto al mio cliente.

Premetto che alcuni argomenti sono specifici per il settore dove opera.

Naturalmente non ti riporterò i suoi dati sensibili, ma ti mostrerò solo il meccanismo di valutazione, che c’è dietro, sul quale ho espresso il mio pensiero in merito alla convenienza circa l’acquisto di questa società.

Inizierò col darti delle informazioni di carattere generale per passare, poi, a qualcosa di un po’ più tecnico, senza scendere troppo nei dettagli.

 

Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico della S.r.l.

Il primo aspetto che ho voluto porre all’attenzione del mio cliente è l’esistenza di due prospetti contabili differenti che compongono il bilancio: il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale.

Un’azienda, infatti, deve essere analizzata sotto due aspetti principali:

  • la redditività, ovvero i ricavi che realizza ed i costi che sostiene;
  • la liquidità, ovvero dove reperisce i mezzi finanziari e da chi li riceve.

La maggior parte degli imprenditori si sofferma soltanto sul Conto Economico essendo un prospetto più intuitivo e lineare rispetto allo Stato Patrimoniale; per questo ho consigliato al mio cliente di non soffermarsi soltanto sull’aspetto economico, ma di considerare anche quello patrimoniale da valutare attentamente insieme ad un consulente.

Nel caso in cui devi analizzare un’azienda e disponi soltanto di un documento, sicuramente lo Stato Patrimoniale è il prospetto più completo, perché mette in evidenza il comportamento che ha avuto l’imprenditore nel corso del tempo.

Attraverso questo documento, infatti, puoi notare se l’imprenditore ha accumulato utili, se ci sono debiti elevati verso i fornitori, se ci sono troppi debiti verso lo Stato, e se ci sono anche debiti nei confronti delle banche.

Come consiglio generale quando si valuta un’azienda, è importante verificare che le poste di bilancio inserite nello lo Stato Patrimoniale e nel Conto Economico siano veritiere e per questo devono essere analizzate attentamente.

 

Il patrimonio iscritto in bilancio

Il secondo punto da tenere in considerazione è il patrimonio netto iscritto in bilancio, ovvero la somma del capitale sociale che ha una S.r.l. e tutti gli utili che sono stati accantonati nel corso degli anni.

Ricordo che, l’azienda oggetto di acquisizione, aveva un bel patrimonio netto, non sto parlando di milioni di euro, ma era, comunque, consistente e superava i 100.000 €.

Attraverso questa grandezza sono riuscito a comprendere che, l’imprenditore era solito accantonare gli utili in azienda facendone aumentare il valore della stessa.

 

Le passività nascoste

Il terzo punto a cui prestare attenzione riguarda le passività nascoste, soprattutto la parte che riguarda i debiti fiscali, quella riguardante le sanzioni fiscali.

Quando analizzo un bilancio, devo essere certo che non vi siano passività che si realizzeranno successivamente, nel corso degli anni, perché ci sono imposte o debiti non pagati.

Nel bilancio dell’azienda che il mio cliente vuole acquisire, non ci sono imposte a debito eccessive e, quindi, non ci dovrebbero essere delle passività nascoste relative a sanzioni fiscali; non ci sono debiti arretrati e l’azienda adempie regolarmente alle proprie scadenze.

Non solo i debiti fiscali possono essere occultati, ma in generale possono esserci altre tipologie di passività nascoste e, soprattutto, occorre controllare se esistono dei costi che non sono inserti in contabilità.

Attenzione, quando parlo di debiti occulti non mi riferisco alle frodi, ma faccio riferimento ad alcuni pericoli che possono esserci nella contabilità delle aziende come, ad esempio, risarcimento danni non ancora pagati, oppure un potenziale danno che potrà verificarsi e non è indicato in bilancio.

In generale, ricorda di verificare che non ci siano costi occulti, ma soprattutto libri contabili occulti. Ti porto qualche esempio.

Ciò non toglie che possono esserci tante altre tipologie di passività nascoste, come quelle collegate ai contratti con i clienti e fornitori, ed anche questa cosa è da valutare.

Premetto che l’obiettivo di questo articolo, è quello di darti maggiore consapevolezza su come valutare un’azienda senza ricorrere ad un perito, ma ciò non toglie che, insieme al tuo consulente, tu possa cercare di comprendere tutti quegli aspetti, un po’ più tecnici, che non riesci a comprendere.

Ovviamente qui, non posso fare una valutazione di un’azienda che hai in mente di acquistare, perché non ho il bilancio a disposizione e, poi, l’obiettivo non è quello di offrirti una consulenza, ma è quello di condividere con te delle idee che ho dato al mio cliente, in modo da metterle a tua disposizione gratuitamente.

 

La presenza dell’avviamento nello Stato Patrimoniale

Come quarto punto, devi stare attento al valore dell’avviamento inserito nello stato patrimoniale.

Tieni presente che, se vedi questo valore in bilancio, vuol dire che, l’azienda oggetto di valutazione, ha già acquistato un’altra azienda in passato, oppure ha un avviamento vero frutto del valore di mercato.

Se, invece, non trovi questo valore nello stato patrimoniale, non hai traccia di un eventuale maggior valore creato dall’azienda.

A tal proposito possono aprirsi diversi spunti perché, se l’avviamento è inserito in bilancio, chi vende vuole farti notare che il suo valore è molto alto; invece, se sei tu che acquisti, dovrai sollevare tutti di dubbi del caso per mettere in discussione un valore così elevato, perché con il trasferimento dell’azienda questo valore un po’ diminuisce.

Quindi, devi vedere: se il valore dell’avviamento è inserto in bilancio, vuol dire che già ha acquistato un’azienda in precedenza, se invece non è inserito, devi essere consapevole che se acquisti un complesso di beni, possono esserci dei vantaggi perché l’azienda è già avviata.

 

La presenza di un utile in bilancio

Altro aspetto da tenere in considerazione è la presenza di un utile all’interno del bilancio bisogna verificare se l’azienda lo ha prodotto negli ultimi anni.

Nello specifico, l’azienda da analizzare ha sempre avuto dei buoni utili negli ultimi tre anni e questo è sicuramente un aspetto positivo.

Le indicazioni che l’utile può darti sono diverse, a seconda che sia al lordo o al netto delle imposte.

Pertanto, è importante capire se le imposte sono inserite o no in bilancio.

Se le imposte sono già state inserite l’utile indicato sembra più basso, perché sono state già pagate le imposte; in questo caso ti consiglio di verificare se, nel bilancio da analizzare, sono già state pagate le imposte oppure no.

Se le imposte sono riportate, vuol dire che l’utile lordo della società è molto più alto, perché sono già state pagate le imposte.

In sintesi, verifica se nel conto economico sono già inserite le imposte, perché se ci sono l’utile che vedi è ancora migliore.

Per un reale valore, ricorda di considerare sempre l’utile al lordo delle imposte, perché è quello effettivamente generato dall’attività della S.r.l.; per fare questo basta sommare il valore delle imposte presenti in bilancio all’utile netto.

Questo perché se vuoi paragonare, ad esempio, l’utile della tua ditta individuale con l’utile generato dalla S.r.l., essendo i carichi fiscali differenti, devi considerare l’utile ante imposte, perché è quello effettivamente generato dall’attività.

 

La liquidità aziendale

Ora guardiamo un po’ all’aspetto finanziario, sempre in vista dello stabilire un reale valore dell’azienda.

In particolare, mi riferisco alla presenza della liquidità all’interno dell’azienda attraverso un indicatore specifico, quello della posizione finanziaria netta.

Senza scendere troppo nel tecnico, la posizione finanziaria netta dà indicazioni su tutta la liquidità a disposizione dell’azienda, meno tutta la liquidità che le banche possono chiederti indietro, come ad esempio il fido ed il mutuo.

Quindi, una cosa che verifico nel bilancio di qualsiasi S.r.l. da acquisire è se ha della liquidità in bilancio, perché acquistando le quote subentri in tutti i rapporti giuridici con i clienti, i fornitori e le banche.

Nel caso del mio cliente questa azienda disponeva di una buona liquidità perché, dopo averla analizzata, oltre ai fidi aveva anche molti utili accumulati ed il fatto di accumulare utili è simbolo di lungimiranza.

Dopo, sono passato al conto economico per verificare l’andamento dell’azienda in termini di ricavi e costi negli anni precedenti, visto che lo stato patrimoniale ci dà soltanto informazioni sull’aspetto giuridico e non operativi dell’azienda.

Dall’analisi del conto economico dei due anni precedenti, ho potuto vedere che l’azienda ha un buon andamento ed è sana.

 

Il valore aziendale reale è diverso dal valore contabile

Altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è il valore aziendale, che è diverso dal valore contabile.

Infatti, per la determinazione del valore dell’azienda, non bisogna tenere in considerazione soltanto quest’ultimo, ma ci sono numerosi altri elementi che devono essere considerati e che non hanno nulla a che fare con la contabilità come, ad esempio, gli elementi che portano a compiere determinate scelte strategiche.

Infatti, ci sono imprenditori che scelgono di dismettere l’azienda in loro possesso ed altri che decidono di acquistarla perché vogliono ampliare il proprio business e conquistare una nuova fetta di mercato.

Di conseguenza, ricorda che non puoi determinare il valore dell’azienda soltanto da un punto di vista contabile, devi tenere in considerazione tante altre variabili.

 

I costi e ricavi di tipo straordinario

Altro punto da segnalare è la presenza, o meno, di costi e ricavi di tipo straordinario nel conto economico.

Guardando il conto economico possiamo capire se l’azienda ha realizzato un utile alto o basso, ma dobbiamo capire se questo è un fatto straordinario, oppure l’azienda è capace di mantenere questi livelli di utile prettamente con l’attività caratteristica che la stessa svolge.

Perciò, isolando i costi e ricavi che hanno natura straordinaria, come ad esempio quelli legati al Covid, riuscirai a comprendere se la gestione ordinaria aziendale produce degli utili che potranno essere ripetibili in futuri esercizi.

 

La perdita di valore delle rimanenze

Attenzione, poi, alle rimanenze di magazzino perché, se presenti in bilancio, in base alle loro caratteristiche e natura potranno svalutarsi oppure ci vorrà del tempo per liquidarle.

Le aziende, infatti, oltre a beni materiali come attrezzature, possono avere dei beni in magazzino ancora invenduti, o non ancora trasformati, e questa cosa è da valutare attentamente.

Capire la reale consistenza del magazzino è fondamentale per comprendere se, effettivamente, questa merce potrà essere venduta, e soprattutto in quanto tempo si trasformerà in denaro da incassare.

Quindi, se ci fossero rimanenze iscritte in bilancio, prima di acquistare un’azienda, dovresti chiedere all’imprenditore se il valore indicato è corretto e in quanto tempo si prevede di venderle ed incassarne il ricavato.

 

Ricavi occulti

Altra cosa fondamentale da tenere in considerazione è la presenza di ricavi occulti, ovvero non dichiarati, perché questo potrebbe portare ad una svalutazione del valore dell’azienda.

Infatti, se in bilancio è presente un utile basso, ma chi vende l’azienda la propone ad un prezzo alto, probabilmente durante la sua attività ha occultato dei ricavi.

Il consiglio che do sempre a tutti è quello di non infilarsi in questi vicoli bui dei ricavi in nero e, soprattutto, di non fidarsi delle parole di chi vende l’azienda.

Fidati di ciò che vedi ed è certo… E, in questo senso, la contabilità di dà una grande mano.

L’altra faccia dei ricavi sono i crediti. Anche qui bisogna valutare che l’imprenditore non abbia fatto il furbo occultandoli.

 

I crediti verso soci

Se ci sono crediti verso soci presenti in bilancio, vuol dire che la società ha prestato dei soldi ai soci; soldi che non sono stati ancora restituiti.

Anche in questo caso occorre prestare attenzione, perché i soci non dovrebbero chiedere dei soldi alla società, in quanto partecipano già alla distribuzione degli utili.

Questi soldi dovranno essere restituiti alla società prima della cessione.

 

Il finanziamento soci

Voce di bilancio opposta alla precedente è quella dei finanziamenti soci.

Qui, è la società a richiedere soldi ai soci.

Se ci sono finanziamenti soci, bisogna capire come andranno gestiti nel momento in cui l’azienda sarà venduta.

Il mio consiglio è questo: se sono presenti nel bilancio della S.r.l. che vuoi acquistare dei finanziamenti soci, conviene far firmare una rinuncia alla restituzione di questo finanziamento ai vecchi soci, in modo tale non dovrai essere tu a restituire i soldi una volta acquistata la S.r.l. .

 

L’importanza della visura camerale

Per verificare i valori di bilancio che la controparte ti mette a disposizione, è importante fare una visura della S.r.l. in Camera di Commercio.

Avrai un documento di contabilità interna con un conto economico ed uno stato patrimoniale.

Essendo un documento non ufficiale, questi dati potrebbero essere manipolati, per questo ti consiglio di verificare i dati che ti ha inviato con quelli depositati in Camera di Commercio per controllarne la veridicità.

Se i dati non corrispondono c’è odore di truffa.

 

L’importanza delle dichiarazioni fiscali

È importante verificare anche l’aspetto fiscale analizzando i documenti opportuni per comprendere se ci sono state delle importanti variazioni fiscali che influenzeranno gli anni successivi a quello di acquisto della S.r.l. .

Questa analisi va fatta, perché in ogni società ci possono essere delle variazioni fiscali che non passano nel bilancio dell’azienda, ma che possono influenzare negativamente, o positivamente, gli anni successivi.

Pertanto, ti consiglio di analizzare almeno l’ultima dichiarazione dei redditi per vedere se ci sono delle variazioni strane o che occorre seguire con attenzione particolare.

Naturalmente possono esserci anche delle variazioni positive come, ad esempio, una plusvalenza da ammortizzare in più anni (e, in tal caso potrai usufruire di questo vantaggio), ma possono esserci anche variazioni negative in futuro, che non sono state preventivate e potresti pagare più imposte del dovuto.

Per questo ti consiglio sempre di analizzare bene almeno l’ultima dichiarazione dei redditi.

 

L’analisi dei crediti

Riguardo all’aspetto della liquidità è importante verificare la bontà dei crediti presenti in bilancio.

Parlo di quei crediti che possono essere ricondotti ad una società collegata al venditore, alla base dei quali possono esserci delle fatture false che saranno irrecuperabili.

Al di là di questo particolare caso, il consiglio che ho dato al mio cliente è quello di verificare che i crediti siano buoni.

L’azienda che doveva essere venduta aveva inserito, nel conto economico, una potenziale perdita su crediti di 21.000 €, segnalando in modo corretto la presenza di alcuni crediti che, probabilmente, non potranno essere riscossi, comportatosi in maniera diligente nei confronti dei nuovi futuri acquirenti.

 

I contributi erogati dallo Stato

La presenza di eventuali contributi statali, come ad esempio quelli del Covid, ovviamente non devono essere considerati nell’analisi, perché sono riconducibili ad eventi di tipo straordinario e, quindi, non ripetibili.

Essi, infatti, non sono oggetto dell’attività caratteristica della S.r.l., di conseguenza, tutti i costi, ricavi straordinari per questo non devono essere considerati come capacità di reddito della società.

 

La separazione di costi e ricavi per linee produttive

Nel momento in cui si va a valutare un’azienda, tu puoi ricavare un importante vantaggio (perché questo ti consente di calcolare il margine di guadagno medio) se il venditore riesce a metterti in evidenza i costi e ricavi separati per ogni categoria di prodotto.

Analizzando la S.r.l. che il mio cliente doveva acquistare, mi sono accorto che aveva mantenuto distinti i ricavi e i costi per tipologia di prodotto, nel caso specifico serramenti ed infissi.

Con questa separazione, l’imprenditore è riuscito a capire qual è il margine di guadagno delle singole categorie di prodotto.

Su questo aspetto ho espresso un mio giudizio positivo in merito al venditore, perché l’ho reputato un imprenditore sano, in quanto ha voluto controllare l’andamento della sua azienda nei diversi settori.

Per te che vuoi acquistare l’azienda, invece, dà un’importante informazione sulla congruità del margine dichiarato, perché ti permette di capire se la vecchia gestione ha fatto degli incassi in nero.

Confrontando il margine annuale dei singoli prodotti con quello dichiarato, puoi comprendere se c’è qualcosa che l’imprenditore vuole nasconderti.

Infatti, il margine complessivo annuale inferiore rispetto al margine che c’è sulla vendita di un prodotto, può essere un campanello d’allarme di una possibile svalutazione della merce, oppure la presenza di possibili incassi in nero.

Per verificare il margine medio che c’è sui prodotti e l’esistenza di potenziali incassi in nero, ricorda di chiedere al venditore una copia delle fatture di acquisto e vendita.

 

L’importanza dello stato patrimoniale

Per un’analisi dell’azienda a 360 gradi, devi visionare anche l’ultimo Stato Patrimoniale perché riesci ad avere una visione sull’andamento dell’azienda nel corso degli anni.

Questo documento, infatti, puoi attenzionare il comportamento che ha avuto l’imprenditore negli anni passati, ad esempio vedi se accumulato, utili se ci sono troppi debiti verso i fornitori, se ci sono troppi debiti verso lo Stato, se ci sono anche debiti nei confronti della banca.

 

Il costo di locazione degli immobili

Altra posta di bilancio da tenere sotto controllo è quella relativa alla locazione degli immobili.

Se la sua consistenza è elevata dovrai andare a verificare la durata dei contratti di locazione, perché, nel caso in cui siano prossimi alla scadenza, dovrai verificare se riuscirai ad ottenere le stesse condizioni, o addirittura poterle migliorare.

Questo aspetto riguarda un po’ tutti i rapporti giuridici, anche quelli con clienti e fornitori; questo perché, nel momento in cui acquisti un’azienda, devi anche verificare se i contratti in essere con clienti, fornitori ed altri partner, siano solidi e duraturi nel tempo, perché proprio in virtù di questi contratti l’azienda è riuscita ad avere un vantaggio competitivo.

 

Il compenso agli amministratori

Un altro aspetto che deve essere tenuto in considerazione è il compenso all’amministratore.

Nel caso in esame, nel conto economico dell’azienda da valutare, era inserito un importo abbastanza alto.

Guardando il bilancio di questa S.r.l., mi sono accorto che c’era un’utile ante imposte abbastanza buono e, in più, l’imprenditore riusciva a prendere un compenso da amministratore di 81.000 € circa.

Questa situazione è buona nel complesso, perché l’imprenditore stava vendendo una società che già produceva utili e, in aggiunta, riusciva a corrispondere al suo amministratore un compenso di tutto rispetto, questo vuol dire che il margine l’azienda generale è sicuramente maggiore.

 

La verifica degli ammortamenti

Occorre, poi, verificare gli ammortamenti perché, come immagino saprai, l’ammortamento è un costo che può essere spalmato nel corso degli anni.

Questo meccanismo di imputazione del costo nel bilancio riguarda i beni strumentali e tutte quelle attività che rimangono in azienda per più anni.

In particolare, devi vedere se sono presenti nel conto economico e, soprattutto, la loro entità, perché è vero che sono spalmati in più anni, ma sono costi già sostenuti.

Qui c’è il beneficio fiscale per te che acquisti, perché questo costo tu che acquisti non l’hai sostenuto, ma lo potrai inserire in contabilità.

Dopo, dovrai verificare se l’azienda produce gli utili nonostante la presenza degli ammortamenti.

Se produce utili nonostante gli ammortamenti, vuol dire che la società genera un qualcosa in più, perché la quota di ammortamento non è un costo vero ma è semplicemente un costo spalmato in più esercizi.

Quindi, se acquisti, questa azienda sostiene dei costi senza spendere nulla. Questo è un elemento che devi controllare e puoi farlo attraverso il libro cespiti.

Oltre agli ammortamenti, nel registro cespiti puoi verificare anche i costi pluriennali che l’azienda sostiene, come (ad esempio) le spese di ristrutturazione degli immobili di terzi che sono già state pagate, ma sono da ammortizzare.

Perciò, altra voce da controllare è quella relativa alle spese di miglioria degli immobili di terzi, perché questi costi vanno spalmati su più anni e sono stati pagati prima.

Acquistando l’azienda, questi costi sono già presenti in contabilità, ma non li hai sostenuti e questo rappresenta per te un vantaggio, perché non paghi le imposte.

 

La svalutazione e la perdita su crediti

Altro controllo da fare è quello sulla voce di bilancio relativa alla svalutazione dei crediti e delle perdite su crediti.

Quando un credito di una S.r.l. non è più esigibile, l’amministratore dovrebbe dichiarare questa cosa, perché il bilancio deve essere veritiero e corretto.

Se nel bilancio ci sono queste due voci, vuole dire che l’amministratore ha svalutato i crediti aziendali mettendo un costo sulla S.r.l. e, quindi, cautelativamente, l’amministratore ha considerato che questi crediti potranno essere potenzialmente inesigibili segnalandoli in bilancio e facendo diminuire l’utile.

L’azienda oggetto di valutazione aveva un importo basso nella voce di svalutazione crediti e, oltre a questo, aveva una perdita su crediti di 21.000 €, indice che l’imprenditore aveva già consapevolezza che questi crediti non sarebbero stati più riscossi.

Ha avuto un comportamento diligente, indicando in bilancio che un credito di 21.000€ non è più esigibile e, in via prudenziale, ha svalutato i crediti che aveva per 2.000 €.

 

I fidi e mutui bancari

Una verifica va fatta anche sulla tipologia di finanziamenti bancari presenti in bilancio, come i fidi ed i mutui.

Per quanto riguarda i fidi, questi sono dei finanziamenti che la banca può richiedere da un momento all’altro.

Qui potrebbe verificarsi un problema perché, se l’azienda si finanzia maggiormente con i fidi, la banca in qualsiasi momento potrebbe richiederne la restituzione, anche nei momenti in cui l’azienda è a corto dio liquidità.

L’azienda che il mio cliente doveva acquistare aveva dei fidi, ma il loro importo era molto ridotto, in più in bilancio era presente anche un mutuo.

Il mutuo bancario ha il vantaggio che la restituzione di questo finanziamento avviene attraverso delle rate periodiche e programmate e, per questo motivo, la banca non può chiederti la restituzione integrale del finanziamento da un giorno all’altro.

Ciò ti permette di avere liquidità a disposizione e non appesantire l’azienda. In più, il mutuo ha interessi più bassi rispetto al fido, quindi, diminuisce anche il costo del finanziamento.

Poiché i finanziamenti attraverso mutuo bancario sono maggiori dei fidi, l’azienda ha avuto una sana gestione finanziaria, perché ha utilizzato il mutuo come forma di finanziamento principale in quanto più solida rispetto al fido.

 

Le riserve di utili

Sempre nell’ambito dei finanziamenti, le aziende non devono rivolgersi per forza a terzi, ma possono adottare una forma di finanziamento autonoma, accantonando degli utili e costituendo così una riserva.

L’azienda aveva iscritto in bilancio questa forma di autofinanziamento e, infatti, aveva una riserva di utili pari a 118.000 €.

Questo significa che, nel corso degli anni, l’imprenditore ha accantonato utili adottando un comportamento orientato al lungo periodo.

Tenendo in considerazione le due tipologie di finanziamenti presenti in bilancio, all’apparenza sembra un’azienda sana, con un imprenditore che ha pensato costantemente al lungo periodo, perché ci sono utili accantonati per 118.000 €, perdite su crediti per 21.000 € e svalutazione a crediti per 2.000 €.

 

I debiti fiscali arretrati

È fondamentale verificare anche la posizione che l’azienda ha nei confronti del fisco per comprendere se la stessa ha dei debiti fiscali arretrati non ancora onorati.

In bilancio sono stati inseriti dei debiti per imposta ordinaria che probabilmente sono relativi a dei saldi che dovranno essere pagati a scadenza maturata; pertanto, anche sotto questo aspetto non ci sono particolari criticità da segnalare.

 

La cassa aziendale

La consistenza di questa posta di bilancio è collegata alla tipologia di attività che la società svolge.

Se stiamo analizzando un supermercato, un’attività commerciale, queste attività hanno bisogno di molta liquidità e, per questo motivo, la consistenza della cassa è elevata.

Al di là di queste tipologie di attività, una S.r.l. che ha una cassa molto alta è un brutto segno, perché sembra che l’imprenditore abbia prelevato dei soldi dalla propria cassa non lasciandoli nella società.

In questo caso, l’azienda non aveva una cassa contanti alta e questo è un altro sintomo di una corretta gestione.

Tra i diversi beni posseduti dall’azienda, nel bilancio erano inserite anche delle azioni di un’altra azienda.

In questo caso bisogna chiedere al venditore informazioni su questa società, per capire se il loro valore inserito a bilancio sia veritiero.

 

Le fatture da emettere o da ricevere

Un altro controllo va fatto sulle fatture da emettere, o da ricevere, per capire se queste fatture, che andranno a costituire l’utile indicato in bilancio, sono fatture vere da emettere oppure no.

Per quanto riguarda le fatture da ricevere, invece, devi comprendere se non ha inserito delle fatture da ricevere per pagare meno imposte, lasciando a te l’onere di inserire queste fatture (che in realtà sono false) e pagare maggiori imposte al suo posto.

Quindi, quando sono presenti in bilancio fatture da ricevere e fatture da emettere, ma soprattutto se queste fatture sono molto vecchie, bisogna prestare una particolare attenzione.

Io faccio questa analisi calandomi nella parte di chi deve acquistare una S.r.l., ma sono informazioni utili anche per te che vuoi vendere la tua azienda in modo da farla apparire sana e con una corretta gestione.

 

L’analisi della storicità dei dati

L’analisi dei dati di bilancio va fatta, in genere, tenendo presente l’andamento storico delle passate gestioni e questo può rappresentare un limite, perché i dati non sono aggiornati.

Infatti, durante la consulenza, ho analizzato il bilancio dell’azienda chiuso al 31/12/2021, ma attualmente siamo nel 2022, quindi, sto analizzando una situazione storica arretrata.

A mio avviso è importante avere un bilancio più aggiornato possibile, massimo di due o tre mesi prima, piuttosto che avere un bilancio chiuso perfettamente.

 

L’analisi delle immobilizzazioni materiali

Tra le ultime cose da analizzare, ci sono le immobilizzazioni materiali ed in particolare gli immobili che possono essere liquidati facilmente per liberare liquidità.

L’azienda possedeva immobili per un valore di 13.000 €, probabilmente un garage o un magazzino.

Se il valore indicato è di 13.000 €, ma questo immobile potrebbe valere di più, per te è un vantaggio o uno svantaggio in caso contrario.

In generale, per una buona ed efficiente analisi aziendale, è importante verificare che i numeri indicati in contabilità siano veritieri e che rappresentino effettivamente la situazione reale, sia che si tratti di crediti, debiti, beni strumentali, ecc.

 

…avviandoci alle conclusioni

Ora siamo giunti alle conclusioni e posso darti un mio parere su come poter stabilire  al meglio il valore di una azienda che stai considerando di acquistare per ampliare o diversificare il tuo business.

L’analisi va fatta sia tenendo conto dell’aspetto contabile, quello strategico, sia dell’imprenditore che vuole vendere sia di quello che vuole acquistare.

Il valore di una azienda, il valore da attribuire intendo, non è, però,  il risultato che scaturisce dal considerare unitamente questi due aspetti, ma è frutto di una trattativa tra le parti ed è influenzato da numerosi altri elementi.

Un metodo che ti permette di determinare il valore di una azienda è il metodo dei multipli che si basa sul prezzo delle transazioni.

In sostanza, questo metodo ti permette di confrontare il prezzo di transazione di due aziende simili paragonando alcune grandezze come, ad esempio, l’utile, il fatturato.

Tutto quello che ti ho illustrato non ti permette di avere un valore di una azienda preciso come una perizia di un tribunale, ma ti permette di farti un’idea preliminare importante e, solo dopo aver fatto queste valutazioni ed essere sicuro di voler acquistare l’azienda, potrai richiedere la perizia e non sprecare denaro.

Ricorda che queste considerazioni sono specifiche per una S.r.l.; per altre forme giuridiche, come la ditta individuale o le società di persone, avendo una contabilità semplificata, difficilmente potrai reperire questi dati e riscontrerai molti più problemi.

Con una S.r.l., avendo a disposizione i bilanci, puoi determinare con più certezza il reale valore di una azienda.

 

Conclusioni

Grazie a questo articolo ora sai cosa devi valutare, leggendo il bilancio, per poter determinare il reale valore di una azienda che hai intenzione di acquistare.

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi, infatti, anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

Tutte le volte che decidi di utilizzare una S.r.l. per la tua attività imprenditoriale, ricordati che puoi accedere al servizio della Contabilità Controllata.

Seguendo la procedura della Contabilità Controllata, puoi rendere la tua S.r.l. una macchina che ti genera costantemente, ogni anno, più soldi di quelli che spendi.

Ogni anno avrai una S.r.l. con più utili rispetto prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70,72% al 28%.

Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile dei numeri del bilancio della S.r.l. utilizzando la procedura della Contabilità Controllata.

In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.

Se non puoi applicare la procedura della Contabilità Controllata sulla tua S.r.l. con il tuo commercialista, non preoccuparti.

In alternativa puoi inviare una e-mail direttamente a me all’indirizzo info@efficaciafiscale.com, con oggetto “Contabilità Controllata” e richiedere maggiori informazioni, specificando nella e-mail di quali informazioni hai bisogno, ma sapendo che non ti faremo mai dei “preventivi per la tenuta della contabilità”.

Perché se vuoi collaborare con me (portando la contabilità della tua S.r.l. da me o per aprire una nuova S.r.l.) dovrai prima acquistare la consulenza di Efficacia Fiscale –  -.

Solo dopo aver fatto la consulenza con me riceverai il prezzo per il servizio della Contabilità Controllata se reputiamo – io e te – che collaborare insieme sia utile per entrambi.

Invece, per ottenere gratuitamente altri strumenti di Efficacia Fiscale che ti consentono di diminuire le imposte della tua S.r.l., è sufficiente che compili il form qui sotto, inserendo la tua migliore e-mail.

Riceverai gratuitamente un manuale che comprende una check list dettagliata dei principali strumenti per ridurre il carico fiscale dal 70,72% al 28% utilizzando la tua S.r.l. (sono più di 94).

Vuoi aprire una S.r.l. e vuoi maggiori informazioni?

Se vuoi informazioni fiscali gratuite ma “lente” puoi mettere un commento in fondo a questo articolo (rispondo a tutti i commenti del blog una volta ogni uno/due settimane).

Se, invece, hai fretta di ottenere migliori informazioni fiscali per la S.r.l. in minor tempo (risparmiando tempo e, quindi, denaro), allora segui in successione questi 3 passaggi che ti consentono di interagire ad un livello più alto con me:

1) Prima di tutto inserisci la tua migliore e-mail nel form qui sotto. Ciò ti permetterà di scaricare gratuitamente il manuale con oltre 94 strumenti di risparmio fiscale che puoi utilizzare con la tua S.r.l. .

Al termine della lettura del manuale che scaricherai, potrai richiedere una consulenza gratuita per comprendere se puoi accedere ad un mese di Contabilità Controllata in omaggio per la tua S.r.l. (o la futura S.r.l.).

2) Come seconda cosa puoi accedere a una consulenza di Efficacia Fiscale GRATUITA di 15 minuti insieme a me cliccando su questo link:

Si tratta di una consulenza che dura massimo 15 minuti, in cui analizzeremo insieme la tua situazione e ti darò subito delle indicazioni pratiche su qual è la strada migliore per te e la tua attività, per tagliare il maggior numero di imposte e contributi grazie alla legge.

Sia chiaro, in 15 minuti non risolveremo tutte quante le questioni fiscali della tua S.r.l., ma sicuramente ne uscirai con le idee più chiare.

Voglio essere 100% trasparente.

Non ti nascondo che se vedrò che farà al caso tuo, ti proporrò anche delle offerte commerciali…ma lo farò solo se mi accorgerò che ne avrai bisogno e, poi, tu sarai liberissimo di scegliere.

In questo modo sarò certo che se tu dovessi pagare qualcosa a me (per una consulenza di Efficacia Fiscale o qualche infoprodotto), tu riceverai indietro più soldi in termini di risparmio fiscale rispetto a quelli che hai speso.

Così facendo, tu ci guadagni, sei felice e mi puoi fare una buona pubblicità.

3) Per terzo acquista il libro “Come ridurre le imposte della S.r.l.” che trovi cliccando su questo link

Prendere il libro da questo link ti permetterà di acquistare una consulenza con me ad un prezzo bonus (invece che € 797 + Iva, pagherai € 397 + Iva. Che corrisponde ad un risparmio del 50,18%).

Se non ti è chiaro qualcosa, ricorda che il team di Efficacia Fiscale è a tua disposizione!

Che cosa aspetti a contattarci?

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