È meglio acquistare i bitcoin (criptovalute) con una S.r.l. oppure a titolo personale, come persona fisica?

Ciao, ti do il benvenuto in questo articolo del blog di Efficacia Fiscale per tornare su un argomento alla ribalta di questo periodo: i bitcoin (criptovalute) e nella fattispecie se è più fiscalmente opportuno acquistarli tramite la tua S.r.l. oppure a livello personale.

Ora, come ben sai, se leggi i miei articoli sul blog, segui i miei video su Youtube ed ascolti i miei Podcast, sono un commercialista che ama lavorare, gomito a gomito, con gli imprenditori che hanno, o intendono costituire, una S.r.l. e che ama dare risposte concrete alle loro domande.

Risposte concrete anche quando l’oggetto della domanda è un qualcosa di virtuale, come nel caso del bitcoin, per citare la moneta virtuale (criptovaluta) più conosciuta, senza voler escludere le altre criptovalute che si stanno imponendo sui mercati finanziari.

La domanda che mi viene posta frequentemente è proprio questa:

Come è meglio acquistare i bitcoin (criptovalute) per avere più vantaggi fiscali possibili? Tramite una S.r.l. oppure a livello personale?

Ho trattato questo argomento in un Podcast che riporto qui, di seguito.

Bene, sei pronto a scoprire quali sono gli elementi per individuare la risposta più corretta in relazione al tuo specifico caso?

Bando alle ciance and let’s go…

 

Non c’è una risposta uguale per tutti

Caro imprenditore, ti do il benvenuto in questo nuovo podcast del blog di Efficacia Fiscale.

Oggi andiamo a trattare insieme una domanda che ultimamente è un po’ in voga anche tra i miei clienti:

È meglio acquistare i bitcoin (criptovalute) con una S.r.l. oppure a titolo personale, ossia come persona fisica?

Ti dico questo perché ho già ricevuto due o tre domande di imprenditori che hanno liquidità, sia personale sia nella propria S.r.l., e, quindi, stanno valutando di fare investimenti di lungo periodo.

Investimenti, per esempio, sul Forex, o investimenti finanziari in generale.

In questo periodo, nel momento in cui scrivo siamo ad aprile 2021, c’è sempre più l’idea, o l’opportunità, di poter fare nuovamente investimenti in bitcoin.

Con questo podcast voglio, insieme a te, comprendere quando ti conviene fare questi investimenti a titolo personale, oppure, quando ti conviene fare investimenti con la tua S.r.l. .

Ti posso dire, prima di iniziare, che non c’è una risposta univoca uguale per tutti.

In qualche modo ci sono vantaggi e svantaggi, sia in una posizione che nell’altra.

Direi che, prima di affrontare l’argomento sia importante comprendere come sono tassati i bitcoin (criptovalute)  nel caso di acquisto e vendita in una S.r.l, o nel caso di acquisto e vendita a livello personale, ossia come persona fisica.

 

Quante imposte paga la S.r.l. sui bitcoin (le criptovalute) ? 

Analizziamo prima la S.r.l.

Se tu dovessi acquistare i bitcoin con la tua S.r.l., ciò che voglio segnalarti sarebbe che non utilizzi soldi tuoi ma quelli della S.r.l. .

Già questo è un fattore che può determinare se puoi o meno acquistare bitcoin perché, se non hai possibilità economica a livello personale, l’unica alternativa è quella di acquistare, questi bitcoin, tramite la tua S.r.l. .

Quando tu li acquisti, in qualche modo, non hai nessun costo perché quello che tu acquisti come criptovalute, a livello contabile, è considerato come acquisto di valuta estera.

Come specificato dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate, il bitcoin è considerato non, in sé per sé, uno strumento finanziario particolare ma è considerato come se fosse una valuta estera.

Pertanto, quando tu acquisti un bitcoin è come se acquistassi un quantitativo di dollari. È la stessa cosa.

 

Paghi le imposte solo nel momento in cui vendi la criptovaluta e guadagni dei soldi

Devi però tenere in considerazione il fatto che, nel corso del tempo, ovviamente può avere fluttuazioni in positivo, o in negativo.

Se tu successivamente rivendi i bitcoin e generi un guadagno (questa cosa viene chiamata plusvalenza) che, come maggior valore, va a confluire nel reddito della tua S.r.l. .

La S.r.l., sulla plusvalenza, pagherà il 24% di Ires.

Pertanto, ora sai che, se tu speculi con il bitcoin a livello di S.r.l., lì sopra dovrai pagare il 24%.

Sappi anche che, finché tu farai acquisti e vendita di bitcoin in maniera marginale non avrai, a mio parere, bisogno di cambiare l’oggetto sociale.

Cioè tra le attività non hai bisogno di ampliare le attività ordinarie che fa la tua S.r.l., se, invece, tu dovessi vivere esclusivamente tramite l’acquisto e la vendita di criptovalute, o comunque di prodotti finanziari o di valute estere in generale, a mio parere, potresti anche valutare di ampliare l’oggetto sociale.

Questo, semplicemente, per evitare possibili contestazioni da parte di terzi per attività che la tua S.r.l. non potrebbe fare.

È, comunque, un problema marginale, cioè non ti sarà mai contestato.

Se io noto che un cliente, che svolge una specifica attività, comincia veramente a fare ripetuti incassi, quello che posso valutare di fare insieme a lui è di aggiungere all’oggetto sociale una nuova attività, ossia quella di acquisto e vendita di valute estere o, in questo caso, di bitcoin (criptovalute).

Quindi, in sintesi, quando tu speculi dall’acquisto e vendita di criptovalute con la tua S.r.l., sai che devi pagare il 24% di Ires, ma ricordati anche che se tu sei un socio operativo, dovresti anche pagare i contributi Inps su questo maggiore utile e, pertanto, oltre al 24% di imposta Ires pagheresti il 24% di contributi Inps.

 

Cosa succede se vendi la criptovaluta nella S.r.l. con una minusvalenza?

Può capitare anche un caso opposto, tu acquisti una criptovaluta che poi, magari dopo qualche anno, perde valore e, perciò, la vorrai vendere per non svalutarla ulteriormente.

In questo caso cosa succede?

Si ha una minusvalenza, cioè una perdita che andrà ad essere, per te, un bonus fiscale.

Provo a spiegarlo meglio con un ragionamento logico: se tu dovessi avere una S.r.l. che già sta svolgendo un’attività normale di qualsiasi genere e sta generando, per esempio, 1.000,00 € di utile, tu dovresti pagare le imposte su 1.000,00 € di utile.

Se oltre a questa attività, però, nella stessa S.r.l. dovessi avere un acquisto e vendita di bitcoin, e ti accorgessi che questi bitcoin durante la successiva vendita, avessero generato una perdita, in questo caso avresti una minusvalenza che andrebbe a coprire, diminuire quindi, il reddito di 1.000,00 € che hai generato prima.

Quindi, la perdita ottenuta tramite una criptovaluta, per te è un bonus fiscale pari al 24% perché va a diminuire tutto l’utile che tu generi con altre aziende, con le altre tipologie di attività che tu svolgi all’interno della stessa S.r.l. .

In sostanza, per chiudere il capitolo della tassazione della criptovaluta dentro ad una S.r.l., se tu hai un guadagno hai una plusvalenza su cui paghi circa il 24%, se, invece, hai una perdita da questa criptovaluta, questa, per te, è un bonus fiscale pari al 24% perché va a diminuire il reddito che ti genera la tua attività ordinaria nella S.r.l. .

Ricordati anche che, in generale, non è che se tu perdi con la vendita delle criptovalute perdi soldi e, quindi, in realtà guadagni, no, assolutamente!

Posso dirti che tu diminuisci l’effetto negativo dei soldi che hai perso, perché hai venduto una criptovaluta ad un prezzo minore e su questa minusvalenza risparmi imposte pari al 24%.

Pertanto, non è che ci speculi perché perdi, sappi che se hai perso soldi è peggio perché hai comunque perso dei soldi.

Però, siccome hai già perso dei soldi, sai anche che questa perdita va a diminuire l’importo delle imposte, che dovrai pagare in futuro con la S.r.l., pari al 24% di questa perdita.

Questo è tutto quello che devi sapere nel momento in cui acquisti e vendi criptovalute con la S.r.l. .

 

Quali imposte paga un imprenditore quando vende una criptovaluta? 

Passiamo, ora, ad analizzare il caso di acquisto e vendita di bitcoin a livello personale, come persone fisiche.

Tu ed io, persone fisiche, possiamo fare acquisti a livello personale.

Mi sono capitati più clienti che mi hanno chiesto informazioni su questa domanda, oggetto di questo podcast, nel momento in cui stavano acquistando criptovalute in portali (portali che, secondo me attualmente, ti permettono di acquistare le criptovalute solo a livello personale).

Dunque, possono esserci, attualmente, ancora dei portali che ti fanno sì acquistare criptovalute, ma solo a livello personale perché, comunque, non sono ancora pronte a farlo a livello di S.r.l. .

Quando tu acquisti criptovalute a livello personale non hai altro che il pagamento e non hai alcuna variazione né in positivo, né in negativo.

 

Solo nel momento in cui l’imprenditore vende la criptovaluta deve pagare le imposte (simile a quanto è previsto per le S.r.l., ma con aliquote diverse)

Solo nel momento in cui vai, successivamente, a rivendere queste criptovalute puoi avere una minusvalenza, o plusvalenza, tanto quanto una S.r.l. .

Quindi, tu persona fisica, oggi acquisti le criptovalute tanto quanto le valute estere come, ad esempio, dollari, e, in seguito, le rivendi.

In questo caso puoi avere una plusvalenza e pagare il 26% su di essa, o una perdita generando, di conseguenza, una minusvalenza.

Qui, però, il meccanismo è fortemente diverso rispetto alla S.r.l. normale.

Te lo mostro.

Essenzialmente lo Stato, per quanto riguarda le valute estere vendute da privati, concede una forte esenzione, cioè quella di non pagare le imposte, se questo intento di acquisto e vendita di criptovalute non è speculativo.

Ci sono dei parametri previsti dalla legge, dal TUIR, specificatamente l’art. 64 del TUIR, in cui si afferma che se tu hai dei valori monetari che sono in qualche modo di ammontare inferiore a 100.000.000 di vecchie lire, ossia se tu hai un ammontare di valuta estera inferiore a 51.645,69 € per almeno 7 giorni lavorativi, per tutto quello che tu guadagni da questo ammontare non andrai a pagare le imposte.

So che può sembrare strano.

Quindi ci sono due parametri:

1) un importo in termini di quantità di valuta estera o criptovaluta che deve essere detenuta per un valore complessivo di 51.645,69 €

2) un periodo di tempo di detenzione che non deve essere superiore ai 7 giorni continuativi.

Non lo dico io, ma il Tuir, il testo unico sulle imposte sul reddito:

REDDITI DIVERSI

Art. 67

Redditi diversi

[…]

Le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a cento milioni di lire per almeno sette giorni lavorativi continui. […]

Pensiamo ad un ammontare di circa 51.000,00/52.000,00 €, detenuto per più di 7 giorni, successivamente quando tu genererai una plusvalenza dovrai pagare il 26% su di essa.

Se, invece, avrai un quantitativo di valuta estera inferiore a 51.000,00/52.000,00 €, per tutta la plusvalenza che tu generi non pagherai imposte.

Poi, è ovvio che la legge può cambiare.

Però, per esperienza, ti dico che, già qualche anno fa, un mio cliente che si occupa di corsi di trading, mi aveva invitato a fare una presentazione in ambito fiscale per i suoi corsisti e, lì, molti erano incuriositi da questi bitcoin (che stavano nascendo in quel periodo, qualche anno fa) e, a quel tempo, la legge di riferimento era questa.

Io, personalmente, avevo paura che, lo Stato o l’Agenzia delle Entrate, intervenissero per cambiare questo meccanismo perché, comunque, ti dà un forte beneficio fiscale, se tu fai acquisti e vendite di bitcoin a livello personale.

Attualmente, però, a marzo 2021, questo meccanismo non è stato toccato.

Quindi, sottolineo, quando tu acquisti e vendi una criptovaluta, restando sotto la soglia di 51.645,69 € come totale di valuta estera o bitcoin che detieni per meno di 7 giorni lavorativi, in questo caso appunto, tutta la plusvalenza che tu generi non è sottoposta ad imposte.

Sicuramente ci saranno persone che vorranno investire un ammontare superiore in bitcoin, ma direi che, per fare dei tentativi a livello personale e comprendere se il bitcoin è lo strumento per noi migliore, 51.000,00 € di ammontare di capitale sia un buon strumento.

Di contro, può capitare che tu perda dei soldi e, quindi, abbia una minusvalenza.

In questo caso, si può utilizzare questa minusvalenza per coprire le perdite successive, solo perdite, però, che derivano da questa stessa tipologia di attività finanziaria (per un massimo di 5 anni).

Pertanto, è un po’ diverso rispetto alla S.r.l. perché, se tu hai una perdita che deriva dal bitcoin all’interno della S.r.l., lì, vai a diminuire tutti i redditi che produce la S.r.l. .

Se, invece, abbiamo bitcoin intestati a livello personale e si verifica una perdita, in questo caso tale perdita viene utilizzata per diminuire il reddito futuro, considerando ovviamente la stessa tipologia di reddito, ossia un reddito finanziario.

 

 

Ricordati il quadro RW e l’imposta IVAFE

Detto questo, a mio parere, l’ultima cosa da sapere, perché può venirti in mente, sono gli altri adempimenti fiscali che tu devi fare come privato.

Se il tuo commercialista te lo chiede, ricordati che, attualmente, se hai una criptovaluta dovrai compilare il quadro RW del modello per investimenti finanziari esteri.

Se tu hai un’attività all’estero, che ha un ammontare di circa 15.000,00 € nel corso dell’anno, devi compilare il quadro RW.

In più sai che il tuo commercialista ti può chiedere di pagare l’IVAFE, cioè la stessa imposta di bollo applicata su conto correnti o sui prodotti finanziari esteri.

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che l’IVAFE non va pagata perché la criptovaluta non è un conto corrente, non è moneta, anche se è una valuta.

Ma, in tutti i casi, sai che devi compilare il quadro RW nel momento in cui si supera l’ammontare che, ad oggi, dovrebbe essere pari a 15.000,00 €.

Questo è tutto quello che devi fare per gestire al meglio il rapporto del guadagno o della perdita nell’ambito di una criptovaluta quando l’hai acquistata a livello personale.

 

Vantaggio e svantaggio di intestare la criptomoneta alla S.r.l.

Prima di tutto devi controllare dove hai soldi.

Se non hai soldi a livello privato sei obbligato ad acquistare tutto come S.r.l. .

Può capitare, però, anche il caso opposto, ossia nella S.r.l. non hai soldi.

Ovvio che, in questo caso, puoi acquistare i bitcoin solo a livello personale.

Però, ipotizzando di avere i soldi sia a livello personale, sia come S.r.l., un consiglio che ti posso dare è che, se tu hai paura di avere una perdita, o comunque sei incerto, ti conviene acquistare i bitcoin come S.r.l. .

Perché, è vero che come S.r.l.  hai le imposte da pagare, che sono molto più alte rispetto a chi è privato, ma è anche vero che, se hai una perdita, questa la puoi utilizzare subito per diminuire le imposte che tu pagheresti con il reddito generato dalla tua S.r.l. .

Quindi, in qualche modo, diminuisce il rischio.

Certo paghi più imposte, ma, in caso di perdita, in sostanza perdi meno perché puoi usufruire subito di tale perdita ottenuta attraverso la vendita dei bitcoin.

 

Vantaggio e svantaggio di intestare la criptomoneta a livello personale

Nel caso opposto, invece, se tu acquisti bitcoin a livello personale, hai un forte vantaggio: in caso di guadagno, e quindi di plusvalenza entro i 51.000,00 € circa, non andrai a pagare imposte.

Di contro, però, se tu perdi e, pertanto generi una minusvalenza, è vero che di tale minusvalenza puoi usufruire per i successivi 4/5 anni e, per questo diminuire le imposte anche negli anni successivi, ma solo sulla stessa tipologia di attività finanziaria.

Dunque, a mio parere, se hai già una perdita in ambito di bitcoin, è difficile che, nell’anno successivo, tu abbia un grande guadagno. Quindi, è molto più difficile usufruire del vantaggio fiscale della perdita a livello personale e, probabilmente, andresti a perdere il bonus.

A livello personale conviene investire solo nel momento in cui sei quasi certo di guadagnare, in quanto sai già che non andresti a pagare le imposte.

Conviene, invece, fare investimenti in bitcoin con la tua S.r.l. nel momento in cui hai paura di perdere soldi, in quanto, in questo caso, se perdi soldi puoi usufruire del bonus fiscale della perdita.

 

Puoi avere entrambi i vantaggi fiscali, intestando la criptomoneta in parte alla S.r.l. e in parte a livello personale

A mio parere oltre a questo, c’è da dire che potresti unire le due modalità.

Potresti valutare, infatti, di mettere insieme queste due cose, cioè a livello personale acquistare una parte di bitcoin per quello che tu pensi di guadagnare.

Quindi, considerando i benefici di entrambi, potresti decidere di investire 50.000,00 € in bitcoin e potresti valutare di investirne:

– 25.000,00 € come privato (perché sai che fino a 51.000,00 € non paghi le imposte, 26% sulla plusvalenza, perché la legge lo considera come uno scambio di valuta a livello occasionale),

– mentre gli altri 25.000,00 € in bitcoin sulla tua S.r.l. . Così, in caso di guadagno, dovresti, sì, pagare le imposte, ma in caso di perdita, quest’ultima riuscirebbe a diminuire le imposte che pagherebbe nel complesso la tua S.r.l., diminuendo il rischio.

Perciò, potresti valutare proprio questo, fare un investimento in parte a livello personale e in parte con la tua S.r.l. .

Questo in sostanza è il modo migliore che tu devi utilizzare nel caso in cui vuoi gestire i bitcoin con uno o con l’altro modo.

Come puoi notare non c’è una strategia univoca per tutti, dipende molto dalla tua propensione al rischio, da dove hai i soldi e, appunto, se hai la possibilità o meno di investire da una parte o dall’altra.

Ricorda che, attualmente, a livello personale, se non cambia la legge, c’è un forte beneficio fiscale per tutte le criptovalute, perché sono equiparate, in qualche modo, ad una valuta estera.

Se detieni un ammontare di questa valuta inferiore a circa 51.000,00 €, la legge considera questo quantitativo come se fosse una circostanza occasionale e, quindi, non vi è l’obbligo di pagare le imposte, perché non vi sono fini speculativi.

Detto questo, quello appena elencato, è una delle strategie che tu puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l., perché noi siamo imprenditori e possiamo utilizzare la nostra S.r.l.  per gestire al meglio il carico fiscale.                                                           

 

Conclusioni  

Grazie alle informazioni che hai ottenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale ora sai se è meglio acquistare i bitcoin (criptovalute) con una S.r.l. oppure a titolo personale, come persona fisica.

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In tutti i casi in cui hai un’attività imprenditoriale, sappi che scegliere di utilizzare una S.r.l. può offrirti maggiori possibilità di pianificazione fiscale, protezione patrimoniale e organizzazione strategica rispetto ad altre forme giuridiche.

La normativa italiana prevede specifici strumenti di risparmio fiscale applicabili alle S.r.l., e in certi scenari, se ben gestiti, questi strumenti possono contribuire a contenere il carico tributario in modo significativo.

In molti casi, un’impresa individuale può trovarsi a sostenere un carico tributario complessivo piuttosto elevato, considerando imposte dirette, contributi previdenziali e addizionali locali.

Al contrario, una S.r.l. ben strutturata e gestita con attenzione può beneficiare di un’imposizione più contenuta, grazie all’uso combinato di strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla normativa.

Naturalmente, ogni situazione va valutata in base a variabili come utile, liquidità, struttura dei compensi, regime fiscale adottato e obiettivi imprenditoriali.

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Non si tratta di una formula magica, ma di un approccio basato sull’analisi dei dati e sulla coerenza delle scelte imprenditoriali.

Se stai valutando soluzioni per la gestione fiscale di una S.r.l., ricorda che le scelte più efficaci dipendono da variabili specifiche: dimensioni aziendali, utili, liquidità, regime fiscale e obiettivi di lungo periodo.

La normativa offre strumenti di ottimizzazione previsti dalla legge, ma la loro applicazione va sempre calibrata sulla tua situazione.

RICORDA CHE:

Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo divulgativo e non sostituiscono una consulenza fiscale personalizzata.

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6 commenti
  1. Andrea
    Andrea dice:

    Come è risaputo le criptvalute sono facilmente scambiabili, motivo per cui esistono oltretutto. Se io decidessi di comprare con la mia società facciamo 40.000€ in criptovalute, li trasferissi poi al mio indirizzo del portafoglio virtuale, quindi arriverebbero sul mio wallet e da li decidessi di venderne periodicamente senza mai sfiorare i 50k di valore nel wallet, essendo che li vendo da privato cosa succede? Viena vista come una sorta di dividendo? Devo pagare le imposte solo sul gain che ho fatto? Se dovesse essere visto come dividendo dovrei pagarci le tasse a riguardo?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Andrea, anche se il wallet è personale, comunque le criptovalute sono di proprietà della S.r.l., quindi la tassazione c’è nel momento in cui le vendi e guadagni (plusvalenza).

      Rispondi
  2. Manuel
    Manuel dice:

    Salve,

    Sono residente all’estero e vorrei aprire un’azienda (srl?) in italia a scopo di investire in criptovalute. Il mio avvocato (Danimarca) mi ha consigliato ció anche se pero’ non sa chiaramente le il sistema fiscale italiano. La proposta e’ di stabilire un’azienda in italia, essere il proprietario, peró “management” che esegue le transazione e gestisce (o che “sta” per cio’) deve essere residente in italia (sarà mia sorella).

    Faro’ pure un versamento nell’azienda (prestito) di xxx€ che verranno usati inizialmente per comprare le criptovalute.

    L’obbiettivo e’ di investire e non generare utili almeno per i primi 3-5 anni. Di cosa devo essere al corrente? Parlavate di inps, ma non ci sono persone “assunte” come dipendenti ma solo dirigenti, e’ percio’ rilevante?

    Grazie in anticipo

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Manuel, la domanda è troppo generica e per risponderti in modo completo ci vuole veramente tanto tempo. Ti consiglio di acquistare un consulenza di efficacia fiscale insieme a me

      Rispondi
  3. Francesco
    Francesco dice:

    Ciao,piccola domanda,mettiamo il caso che mantengo una parte del capitale della mia azienda in crypto, è successivamente la mia azienda dovesse fallire,quel capitale è attaccabile? Dal momento che è difficile pignorare crypto, sopratutto se non risiedono più nell’exchange

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Francesco, se è attaccabile o meno sarebbe meglio chiedere ad un avvocato, ma se fallisci e ti portano le scritture contabili in tribunale, allora poi te le vendono le crypto.

      Rispondi

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