rischi patrimonio personale

In quali casi il socio e l’amministratore della S.r.l. rischiano con il proprio patrimonio personale?

Ciao,

ti do il benvenuto in questa nuova circolare del blog di Efficacia Fiscale.

Questa settimana parleremo di un aspetto molto importante per te che sei un amministratore o socio di una S.r.l., e ti stai chiedendo se e come rischi qualcosa con il tuo patrimonio personale tutte le volte che utilizzi questa forma di società.

Appena avrai terminato questa nuova circolare conoscerai tutto quello a cui devi stare attento, quando sei un amministratore o un socio di S.r.l., per evitare di incappare in errori stupidi che ti provocano conseguenze che vanno a toccare il tuo patrimonio personale senza che la società possa proteggerti.

Ti dico questo perché, è vero che una S.r.l. è la migliore forma giuridica che esiste attualmente, non solo per la maggiore quantità di strumenti di pianificazione fiscale che puoi applicare nella tua attività imprenditoriale ma, anche perché, è la forma giuridica che ti protegge da eventuali debiti, sanzioni e imprevisti di terzi.

Detto in parole povere, grazie alla S.r.l., tu puoi anche avere una perdita e chiudere la tua società con debiti residui da pagare, ma anche se dovessi chiudere con dei debiti verso fornitori, questi non possono pignorarti né il conto corrente personale, né quello cointestato al coniuge, fidanzata, quello accantonando per il futuro dei tuoi figli, o aggredire i tuoi immobili.

Infatti, i fornitori della S.r.l., possono aggredire solo i beni, ossia gli immobili, macchinari e conti correnti intestati alla società (e NON i beni dei soci o degli amministratori).

Anche se, in caso di chiusura, è molto probabile che i beni della società non esistano più, i tuoi fornitori non potranno, comunque, sottrarti dei soldi o beni personali per i debiti della società, appunto perché possono chiedere i soldi solo alla S.r.l. .

Ovviamente, non è che devi utilizzare una S.r.l. per truffare, ci mancherebbe, anche perché se non paghi i fornitori, questi, poi, ti eviteranno in futuro anche se cambi forma giuridica, ma ciò non toglie che questa società sia un ottimo strumento per limitare il classico rischio imprenditoriale sano.

Tuttavia ci sono delle cose che, se messe in atto, comportano ugualmente dei guai personali, all’ amministratore o al socio della S.r.l., comportando che questi debbano rispondere, correndo rischi con il proprio patrimonio personale, senza che la società possa effettivamente proteggerli.

Quindi, seguendo le indicazioni che esporrò qui di seguito, saprai in quali casi l’amministratore o il socio possono correre rischi con il proprio patrimonio personale anche se hanno una S.r.l. che li protegge.

Tutto questo per fare in modo di evitare di cacciarti nei guai, o fare errori pacchiani che ti possono costare caro.

Il carico fiscale in Italia è alto, su questo non ci sono dubbi e, quindi, tu sei obbligato ad utilizzare il maggior numero di strumenti di Efficacia Fiscale per evitare che il fisco ti porti via tutti gli utili generati della tua S.r.l. .

Tuttavia, affinché tu possa avere una migliore Efficacia Fiscale nella tua attività imprenditoriale, non è sufficiente che tu utilizzi tutti gli strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla legge per ridurre il carico il più possibile.

Ma è anche necessario che ti proteggi da eventuali conseguenze negative derivanti dalla tua attività di amministratore o socio lavoratore, che ti potrebbero comportare il pagamento di più soldi di quelli che hai risparmiato con i principi di Efficacia Fiscale.

Vanificando, di fatto, tutti gli sforzi che hai fatto in precedenza per ridurre il carico fiscale.

Per questo motivo è tua responsabilità cercare di comprendere i principi contenuti in questa circolare per fare in modo che tutti gli sforzi che hai fatto prima, per ridurre le imposte, non vadano persi successivamente in sanzioni o problemi che possono intaccare la tua sfera personale.

Il carico fiscale in Italia è molto alto, tutti lo sanno e non c’è bisogno di aggiungere altro, con aliquote complessive tra il carico fiscale e contributivo che possono arrivare anche al 68%.

Se la tua azienda produce utili alti, che siano effettivamente liquidi, allora hai bisogno di diminuire il carico fiscale e di proteggerti da possibili attacchi di terzi.

Più riesci a ridurre il carico contributivo, più riesci a salvare soldi che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi personali e professionali di lavoro.

Per esempio, ottimizzando il carico impositivo, avresti maggiore liquidità che potresti reinvestire nella tua azienda e diventare più competitivo.

Potresti utilizzare questi soldi per eliminare i clienti peggiori e scegliere solo quelli che ti garantiscono un margine migliore, eliminare i fornitori peggiori e scegliere quelli che ti garantiscono delle condizioni migliori.

In sintesi, tutti elementi che migliorerebbero la tua azienda, la renderebbero maggiormente competitiva rispetto a quelle dei concorrenti e ti permetterebbero di avere un maggior appeal nei confronti dei clienti, consentendoti di avere un vantaggio in più rispetto alla concorrenza e vincere su di loro.

Il tutto ti permetterebbe di avere maggiori margini, più soldi per la tua S.r.l. e quindi, di fatto, innescare un meccanismo in cui la tua azienda continua a migliorare costantemente.

Così puoi prenderti la rivincita su tutti i concorrenti, amici e parenti che hanno cercato di dissuaderti dall’idea di fare quello che stai facendo ed hanno cercato di demoralizzarti.

Nello stesso modo, avere più soldi ti permetterà di garantire un miglior stile di vita alla tua compagna/moglie e ti consentirà di evitare che questa ti abbandoni con una scusa quando, in verità, il motivo è che non è contenta del tuo peggioramento economico.

Ma non solo, eviterai che questa se ne vada via portandosi via i bambini e facendo di tutto per non farteli vedere per strapparti più soldi possibili, oltre che l’assegno di mantenimento.

Oltre a questo, avere più soldi per te ti servirà per garantire un migliore accesso alla formazione e alle cure mediche per i tuoi figli.

In questo modo non ti rinfacceranno, da grandi e per tutta la vita, che loro hanno avuto meno opportunità rispetto ai loro coetanei e che, questo accadimento, ha pregiudicato il loro successo personale.

Per questo motivo è tua responsabilità ridurre l’alto carico fiscale italiano utilizzando più strumenti di pianificazione fiscale possibile nella tua S.r.l. e, quindi, fare in modo di proteggere più possibile quello che risparmi, non solo con la protezione giuridica della S.r.l. contro gli attacchi di esterni, ma anche evitando che terzi possano attaccare personalmente l’amministratore o il socio della società, facendoti correre rischi per il tuo patrimonio personale.

Questo è quello che conoscerai al termine della lettura di questa circolare.

Quindi bando alle ciance e let’s go…

In quali casi il socio o l’amministratore rischia con il proprio patrimonio personale?

Non sempre la S.r.l. protegge il socio o l’amministratore dagli attacchi e imprevisti esterni.

Detto in un altro modo, la S.r.l. protegge dai rischi il patrimonio personale del socio e dell’amministratore, MA non sempre. Vi sono, infatti, delle eccezioni.

Per individuare in quali casi ti protegge ed in quali no, ti riporto un elenco di casi in cui devi stare attento tutte le volte in cui sei amministratore o socio della S.r.l.:

10 casi a cui prestare attenzione se si è amministratore o socio della S.r.l.

  1. Fallimento della S.r.l. . L’amministratore rischia per le responsabilità del fallimento se non ha gestito al meglio l’azienda. Azione di responsabilità ex art. 146 L.F. contro l’amministratore di società

In questo caso, con il termine fallimento, non intendo il fatto che la società sia in perdita e venga cancellata ma, intendo proprio il caso in cui la società è assoggettata alla procedura concorsuale presso il tribunale.

Detto in parole semplice, una S.r.l., rischia di essere dichiarata fallita, quando ha accumulato vari debiti che non riesce a pagare e, nel momento in cui un debito supera una certa soglia, il fornitore chiede al tribunale di metterla sotto una procedura specifica, chiamata “procedura fallimentare” oppure, da adesso, “liquidazione giudiziale”.

Cosa succede se la tua S.r.l. fallisce?

Succede che un giudice ti toglie dall’ amministrazione della società e nomina uno specifico commercialista, una volta chiamato “curatore fallimentare”, oppure, da adesso, “liquidatore giudiziale” che gestisce la tua azienda al posto tuo, con l’obiettivo di vendere tutti quanti i beni della tua azienda e cercare di pagare più debiti possibili.

Le società di capitali, tra cui le S.r.l., hanno il vantaggio che, in caso di fallimento, non viene aggredito il patrimonio personale dei soci (al contrario delle società di persone o delle ditte individuali), ma in capo all’ amministratore potrebbero esserci delle conseguenze importanti…ed è qui che viene il problema.

Infatti, anche se è vero che i soci della S.r.l. non perdono il possesso dei propri beni dovuto al fallimento, è vero che il curatore, preposto dal tribunale e che gestisce l’amministrazione dell’azienda, deve verificare se ci sono state responsabilità dell’amministratore della società al fine di fargli causa.

Nel caso in cui il curatore riscontri che ci siano colpe da parte dell’amministratore che hanno portato la società al fallimento, esso deve fare un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore.

L’apertura di una causa nei confronti dell’amministratore significa che si apre una procedura civile e penale nei confronti dello stesso, causa che può comportare anche conseguenze che vanno oltre al semplice risarcimento del danno.

In tutti i casi, anche se si risolvesse con un’assoluzione dell’amministratore, questo, ha dovuto perdere tempo e denaro in avvocati per riuscire ad uscire al meglio senza conseguenze.

In tutti i casi sono spese e responsabilità che sono tue personali come amministratore, e per le quali, la S.r.l. NON può proteggerti.

 

  1. Contributi Inps commercianti/artigiani del socio lavoratore

Una cosa su cui volevo richiamare la tua attenzione, e che alcune volte crea un po’ di confusione, sono i contributi Inps commercianti o artigiani che pagano i soci lavoratori.

In sostanza, i contributi Inps del socio lavoratore, NON sono a carico della società ma a carico del socio lavoratore.

Puoi anche non pagarlo, nel breve periodo nessuno ti uccide, ma poi l’Inps, e dopo ancora Agenzia Entrate Riscossione, verrebbero a pignorare il tuo conto corrente personale e NON il conto corrente della società.

Quindi, per te, è inutile aprire una S.r.l. nella speranza che i debiti della tua Inps commercianti personale vadano a carico della S.r.l. e, quindi, pensare di cancellare la società evitando di pagare i contributi insoluti.

Anche se tu dovessi chiudere la S.r.l. perché ha generato solo perdite, tu avrai sempre qualcosa da pagare come minimo ai fini Inps commercianti, importi che rimangono a carico tuo senza nessuna protezione da parte della società.

  1. I contributi a carico dei dipendenti, se non li paghi, oltre una certa soglia, costituiscono un illecito penale per l’amministratore. Questo non vuole dire che se non paghi un modello F24 ti vengono a prendere per portarti in carcere. Significa solo che verrebbero a chiederti i contributi e, quindi, nel caso, l’Inps avvierebbe una procedura tale per cui hai a tuo carico una procedura penale. Cosa che non è mai piacevole.

Nel caso in cui tu avessi dei dipendenti, questi pagano dei contributi.

Nello specifico, i dipendenti ordinari pagano un 9,19% di contributi a carico loro, e lo pagano attraverso la busta paga.

Poi è il datore di lavoro che versa, con il modello F24, i contributi dei dipendenti che sono stati prelevati nella busta paga.

Fin qui tutto semplice.

La caratteristica che hanno questi contributi è che sono dei dipendenti, quindi, se non li paghi, commetti un illecito penale e, perciò, sei soggetto ad un processo penale con conseguente perdita di tempo e denaro.

È ovvio che può capitare che ci sia dell’inerzia da parte dell’Inps e, quindi, potresti non avere conseguenze negative, ma sei comunque soggetto.

È ovvio che non dovresti andare in carcere se quello è l’unico sgarro che ti è successo, ma è anche vero che ugualmente perderesti, comunque, tempo e denaro, in spese legali per sistemare l’intera posizione.

Fai attenzione, i contributi a carico della società (quelli ulteriori rispetto alla quota a carico dei dipendenti), rimangono a carico della società e non ti creano conseguenze penali.

Ma, i contributi a carico dei dipendenti, che sono tolti dalla busta paga dei dipendenti e versati con il modello F24 dalla società, se non pagati, l’amministratore rischia un processo penale senza che la S.r.l. lo possa proteggere.

 

  1. Mettere in liquidazione la S.r.l. e chiuderla “male”, inteso come:
    • Distribuisci utili ai soci, quando poi non hai abbastanza soldi per ripagare tutti quanti i debiti residui;
    • Se l’amministratore non fa di tutto per incassare i crediti della società per poi cercare di pagare tutti i debiti possibili. Ossia, cancella la società con crediti da incassare;
    • Svende senza motivo i beni della società ad un valore inferiore a quello di mercato.

Un’altra cosa, che potrebbe portare conseguenze personali importante per l’amministratore, è tutte le volte in cui cancella la S.r.l., ma lo fa nel modo sbagliato.

Adesso ti spiego il tutto.

Quando vuoi cancellare una società di capitali, tra cui la S.r.l., prima di poterla cancellare devi metterla in liquidazione.

Con la fase della liquidazione tu dichiari che cessi l’attività operativa, ma conservi ancora in vita la società perché, come obiettivo, hai il fatto di rendere liquidi tutti gli ultimi beni dell’attività, incassare tutti i crediti che ti rimangono, in modo da ottenere più soldi disponibili per ripagare più debiti possibili.

Infatti, dopo che sei riuscito a vendere tutti quanti i beni e incassare tutti i crediti, cerchi di pagare più debiti possibili, e poi cancelli la società in modo definitivo dalla camera di commercio, in modo per toglierla definitivamente dalla circolazione.

In sintesi, la liquidazione è la fase in cui devi vendere tutti i beni, incassate tutti gli ultimi crediti e poi ripagare tutti i debiti possibili.

Nel caso in cui tu avessi soldi in abbondanza da ripagare tutti i debiti, di fatto, non ci sono problemi.

Hai pagato tutti i debiti, quindi, non crei problemi a nessuno.

Il problema arriva quando cancelli la società che ha ancora dei debiti non pagati.

Se il liquidatore avesse cancellato la S.r.l. nel modo corretto, esso non rischierebbe con il proprio patrimonio, se ha fatto le cose per bene.

Mentre, nel caso in cui il liquidatore avesse cancellato la società in modo scorretto, esso risponde dei debiti che rimangono ancora da pagare.

Ma come può un liquidatore cancellare la S.r.l. velocemente?

In sintesi, per essere sicuro che il liquidatore, che in genere sono gli amministratori, cancelli bene la società, devi stare attento, e quindi, evitare queste cose:

  • Distribuisci utili ai soci, quando poi non hai abbastanza soldi per ripagare tutti quanti i debiti;
  • Se l’amministratore non fa di tutto per incassare i crediti della società per poi cercare di pagare tutti i debiti possibili. Ossia cancella la società con crediti della S.r.l. ancora da incassare;
  • Svende senza motivo i beni ad un prezzo inferiore a quello di mercato.

Se il liquidatore non rispettasse questi principi che hai letto qui sopra, i debitori potrebbero accusare il liquidatore di non aver adempiuto correttamente agli obblighi del codice civile e, quindi, di pagare personalmente i debiti che rimangono ancora da saldare.

Fino a che i crediti sono piccoli e contenuti, puoi dormire relativamente sonni tranquilli.

Infatti difficilmente i creditori andranno in tribunale per provare la tua colpa da liquidatore.

Ma, più il debito è alto, più i creditori avranno interesse ad andare in tribunale per provare che il liquidatore ha sbagliato.

 

  1. Tutte le volte che la S.r.l. ha dei crediti verso il socio (perché magari ha erogato degli utili distribuiti in anticipo), esso li deve restituire almeno prima della cancellazione della S.r.l. . Se non lo facesse, l’amministratore rischierebbe di non aver fatto le cose nel rispetto della legge e quindi rischierebbe personalmente)

Qui ti porto un problema che è collegato al caso precedente ma che è diverso perché ricade sui soci e non solo sul liquidatore.

Può accadere che durante l’anno i soci prelevino degli acconti su utili futuri.

Se, però, alla fine dell’anno questi utili in realtà non ci sono o sono più bassi rispetto a quanto prelevato dai soci, allora la società potrà vantare un credito nei confronti dei soci.

Questo è un problema non solo perché bisogna erogare gli acconti di utili sotto particolari condizioni previsti dal Codice Civile, ma soprattutto perché bisogna restituirli prima di chiudere la S.r.l. .

Ti dico questo perché gli acconti di utili sono appunto utili che vanno restituiti a tutti i costi, soprattutto prima di cancellare la S.r.l., perché il liquidatore deve richiederti indietro i soldi, altrimenti potrebbe essere lui che rischia con il suo patrimonio personale.

Quindi l’amministratore, che poi diventerà liquidatore, farà di tutto per incassare quei soldi dai soci.

Questo in quanto se chiudesse la S.r.l. senza richiedere i soldi, potrebbe essere responsabile con il proprio patrimonio dei debiti rimasti non pagati.

 

  1. Non fai la comunicazione del socio unico (cosa a cui devi stare molto attento). In base alle disposizioni del Codice Civile il socio unico deve fare una comunicazione in camera di commercio, per evitare di rispondere con il proprio patrimonio verso i debiti della S.r.l.

In base alle disposizioni del codice civile, quando una S.r.l. diventa a socio unico, deve fare una comunicazione in camera di commercio per segnalare il fatto che la società è a socio unico, oltre che metterlo nella descrizione della società.

Questo è puramente un adempimento burocratico, ma è importante in quanto se non è assolto, il socio risponde con il proprio patrimonio personale, perdendo di fatto il beneficio della protezione patrimoniale della S.r.l..

Quindi in sintesi, se costituisci una società come socio unico, o durante la vita della società questa diventa a socio unico, ricordati di far fare l’adempimento al consulente per comunicare il socio unico in camera di commercio al fine di proteggere il socio dai debiti acquisiti dalla S.r.l. .

 

 

  1. Se cancelli una S.r.l. in cui ci sono ancora debiti fiscali, ci sono delle sentenze che hanno imputato il debito residuo ai soci perché questi hanno cancellato la società prima dell’intervento della cassazione.

Negli ultimi anni sono intervenute delle sentenze della Cassazione che hanno convalidato degli accertamenti fiscali che hanno trasferito, dopo che la società è stata cancellata dalla camera di commercio, i debiti fiscali residui della S.r.l. ai soci/amministratori.

Qui, adesso, non entrare nel panico.

Non sono cose che capitano sempre in automatico, ma ricordati che più chiudiamo una S.r.l. che ha debiti fiscali residui elevati, e più c’è probabilità che i soci/amministratori ricevano un avviso di accertamento a loro nome, pari all’importo delle imposte che la società deve ancora pagare.

Al contrario, più hai debiti fiscali contenuti, prima cancelli la S.r.l. evitando di accumulare una situazione debitoria fiscale difficile da sostenere e più hai possibilità di cancellare la società senza che gli enti abbiano interesse a notificare al socio/amministratore le imposte residue della stessa.

In tutti i casi, questa è una situazione in cui soci/amministratore/liquidatori, possono rischiare con il proprio patrimonio senza beneficiare della protezione patrimoniale della S.r.l. .

 

  1. Attività illecite svolte dalla S.r.l. comportano conseguenze penali a carico dell’amministratore. Esempio nel caso in cui tu svolga attività bancaria illecita, le accuse penali sono sempre a carico dell’amministratore

In generale, quando la società compie delle attività illecite, ci possono essere delle conseguenze amministrative, civili e penali.

Le conseguenze amministrative e civili possono prevedere delle sanzioni a carico della società e queste sono effettivamente a carico della società.

Quindi di fatto la S.r.l. protegge soci e amministratori per eventuali conseguenze amministrative e civili. Paga la società, ed i soci o amministratori sono protetti.

Ma nel caso in cui ci fosse anche una conseguenza penale, ossia ci sia un processo penale per colpa di attività svolte illecitamente dalla società, questo processo non è svolto a carico della società, ma è svolto contro l’amministratore che ha amministrato la S.r.l. .

In questo secondo caso, le conseguenze negative di un eventuale processo penale sono tutte a carico dell’amministratore e quindi, di fatto, le conseguenze le ha solo lui e la S.r.l. non lo potrà difendere.

Cosa che gli comporta sicuramente una perdita di tempo e denaro per difendersi con l’avvocato.

Qui di seguito ti riporto degli esempi semplificati per renderti conto delle tipologie di attività illecite:

Esempio 1: Se una S.r.l. dovesse svolgere un’attività edile, senza preventivamente aver richiesto le autorizzazioni del caso, la società avrebbe a carico delle possibili sanzioni da pagare ma, l’amministratore, potrebbe avere a suo carico un processo penale per l’abuso edilizio.

Esempio 2: Se una S.r.l. dovesse chiedere prestiti a più persone in modo sistematico, con la promessa di essere rimborsati con un certo tasso di ritorno economico, per poter svolgere investimenti immobiliari, se l’attività di raccolta di risparmio tra il pubblico dovesse essere veramente accertata come attività svolta in modo imprenditoriale e non occasionale, allora rischierebbe di essere accusata di attività bancaria illecita. In questo caso la S.r.l. pagherebbe le eventuali sanzioni o danni attribuitegli ma, l’amministratore, potrebbe avere a carico un procedimento penale.

 

  1. Illeciti penali relativi ai dichiarativi fiscali annuali, al versamento delle imposte e della contabilità.

Ci possono essere dei reati penali se la contabilità, le relative dichiarazioni annuali, e, in generale, gli adempimenti contabili o amministrativi sono gestiti in malo modo.

In particolare, vengono considerati illeciti penali i seguenti comportamenti:

  • dichiarazione fraudolenta: ossia la dichiarazione dei redditi, o il dichiarativo annuale, è conforme alla contabilità, ma all’interno di essa sono state registrate fatture false;
  • dichiarazione infedele: ossia è il caso in cui nella dichiarazione annuale ci siano indicati più costi, o meno ricavi, rispetto a quanto indicato nella dichiarazione dei redditi;
  • dichiarazione omessa: nel caso in cui non presenti la dichiarazione annuale Iva, dei redditi, Irap o del modello 770 per le ritenute, oppure se li presenti dopo i 90 giorni dalla scadenza ordinaria, allora queste sono considerate omesse. Una dichiarazione omessa diventa penale solo se l’imposta non pagata è superiore ad euro 50.000;
  • omesso versamento Iva: se non versi l’iva, oltre ad una certa soglia e nonostante tu abbia presentato la dichiarazione, scatta un illecito penale. Questa soglia è superiore rispetto al caso della dichiarazione omessa, ma la caratteristica è che, nonostante tu presenti la dichiarazione Iva, potresti comunque commettere un illecito penale;
  • omesso versamento ritenute certificate dipendenti e lavoro autonomo: se non versi le ritenute dei dipendenti e quelle di lavoro autonomo, oltre ad una certa soglia e nonostante tu abbia presentato la dichiarazione 770, scatta un illecito penale. Questa soglia di versamento omesso è superiore rispetto al caso della dichiarazione omessa, ma la caratteristica è che se anche presenti la dichiarazione 770, potresti comunque commettere un illecito penale;
  • emissione di fatture false: ossia se inserisci in contabilità delle fatture per prestazioni di servizi o beni per prestazioni inesistenti;
  • utilizzo di crediti fiscali inesistenti: quando utilizzi dei crediti fiscali inesistenti per pagare i modelli F24 di pagamento delle imposte o contributi, commetti un reato penale;
  • occultamento e distruzione di documenti contabili: Il reato scatta in caso di distruzione o occultamento di scritture contabili, o altri documenti di cui è obbligatoria la conservazione per non consentire la ricostruzione dei redditi o del volume d’affari.

Ricordati che alcuni atti illeciti relativo ai punti di cui sopra, hanno delle specifiche soglie che, se superate, l’illecito diventa penale.

Queste soglie possono cambiare nel corso del tempo e le puoi verificare insieme al tuo consulente, caso per caso, per confermare o meno, il fatto di essere soggetto ad un procedimento penale.

 

  1. Azioni di responsabilità contro gli amministratori

L’azione di responsabilità, in poche parole, è l’azione legale che consente di far valere in giudizio le inadempienze dei doveri imposti, per legge o per statuto, ai soggetti con compiti di amministrazione della S.r.l. .

In sintesi, l’azione di responsabilità si configura quando si chiede un risarcimento danni agli amministratori per i danni che hanno causato alla società.

Possono proporre azione di responsabilità contro gli amministratori i seguenti soggetti:

  • la società;
  • i soci;
  • i creditori sociali;
  • gli organi delle procedure concorsuali (curatore fallimentare nel fallimento, commissario liquidatore nella liquidazione coatta amministrativa, commissario straordinario nell’amministrazione straordinaria).

In tutti i casi, le disposizioni che regolano l’azione di responsabilità contro gli amministratori non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno spettante al singolo socio o al terzo quando, essi, siano stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori.

Esempio di azione di responsabilità promossa dai soci contro gli amministratori: una banca accumula perdite per anni e poi viene ceduta ad un’altra banca ad un prezzo competitivo perché aveva accumulato perdite. In questo caso, dei soci della banca hanno avviato un’azione di responsabilità verso gli amministratori che gestivano la stessa durante quel periodo in cui avevano accumulato perdite al fine di richiedere il risarcimento del danno. Se il danno venisse confermato dal giudice, l’importo da pagare sarebbe a carico degli amministratori.

Sotto un profilo pratico, l’azione sociale di responsabilità è più facile che sia utilizzata per gli amministratori delle grandi società di capitale, piuttosto che per le S.r.l. di dimensioni contenute.

 

Check list di sintesi della circolare

Qui di seguito ti porto una breve check list della circolare, per consentirti di memorizzare i concetti chiave in modo semplice e veloce.

In generale una S.r.l. protegge i soci e l’amministratore, perché essa risponde per i debiti contratti dalla società con il proprio patrimonio.

Ma, purtroppo, non sempre è così.

Infatti questi sono i casi in cui la S.r.l. NON protegge l’amministratore o il socio:

  • Fallimento della S.r.l.;
  • S.r.l. trasparenti (anche se in questo caso è l’opposto, ossia la S.r.l. risponde se il socio non paga le imposte);
  • Contributi Inps commercianti/artigiani del socio lavoratore;
  • I contributi Inps a carico dei dipendenti;
  • Mettere in liquidazione la S.r.l. e chiuderla “male”;
  • Tutte le volte che la S.r.l. ha dei crediti verso i soci;
  • Non fai la comunicazione del socio unico;
  • Se cancelli la S.r.l. e ci sono ancora debiti fiscali da pagare;
  • Attività illecite svolte dalla S.r.l.;
  • Illeciti penali relativi agli adempimenti fiscali, ai dichiarativi fiscali annuali, al versamento delle imposte e della contabilità;
  • Azioni di responsabilità contro gli amministratori.

Ho voluto mettere questa semplice check list per mostrarti che: “Il risparmio fiscale NON è fatto di segreti e gabole strane, il risparmio fiscale lo si ottiene applicando semplici strumenti di pianificazione fiscale, previsti dalla legge, da applicare nella tua S.r.l. nella quantità giusta, in base all’utile e la liquidità disponibile, grazie ad un controllo mensile della contabilità con la collaborazione del tuo commercialista e secondo gli obiettivi dell’imprenditore, individuando quali gli strumenti fiscali più sicuri e quali meno sicuri per portare al minimo il rischio di sanzioni”.

 

Conclusioni

Grazie a questa circolare hai ottenuto tutte le informazioni che ti servono per comprendere quando la S.r.l. non può proteggere l’amministratore o il socio dai rischi per il patrimonio personale.

Vuoi approfondire questo o altri temi?

👉 Iscriviti al blog Efficacia Fiscale: in questo modo sarai sempre informato appena pubblicherò un nuovo articolo.

🎙 Seguimi anche su YouTube, dove ogni settimana analizziamo strumenti e strategie per migliorare l’organizzazione fiscale e prevenire rischi d’impresa.

In tutti i casi in cui hai un’attività imprenditoriale, sappi che scegliere di utilizzare una S.r.l. può offrirti maggiori possibilità di pianificazione fiscale, protezione patrimoniale e organizzazione strategica rispetto ad altre forme giuridiche.

La normativa italiana prevede specifici strumenti di risparmio fiscale applicabili alle S.r.l., e in certi scenari, se ben gestiti, questi strumenti possono contribuire a contenere il carico tributario in modo significativo.

In molti casi, un’impresa individuale può trovarsi a sostenere un carico tributario complessivo piuttosto elevato, considerando imposte dirette, contributi previdenziali e addizionali locali.

Al contrario, una S.r.l. ben strutturata e gestita con attenzione può beneficiare di un’imposizione più contenuta, grazie all’uso combinato di strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla normativa.

Naturalmente, ogni situazione va valutata in base a variabili come utile, liquidità, struttura dei compensi, regime fiscale adottato e obiettivi imprenditoriali.

La Contabilità Controllata, ad esempio, è un metodo operativo che permette di monitorare con continuità i numeri della tua S.r.l., aiutandoti a individuare margini di ottimizzazione e a gestire con consapevolezza le decisioni economiche e fiscali.

Non si tratta di una formula magica, ma di un approccio basato sull’analisi dei dati e sulla coerenza delle scelte imprenditoriali.

Se stai valutando soluzioni per la gestione fiscale di una S.r.l., ricorda che le scelte più efficaci dipendono da variabili specifiche: dimensioni aziendali, utili, liquidità, regime fiscale e obiettivi di lungo periodo.

La normativa offre strumenti di ottimizzazione previsti dalla legge, ma la loro applicazione va sempre calibrata sulla tua situazione.

RICORDA CHE:

Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo divulgativo e non sostituiscono una consulenza fiscale personalizzata.

Scrivimi a info@efficaciafiscale.com con oggetto “Contabilità Controllata” per maggiori dettagli.

Vuoi ridurre le imposte della tua S.r.l.?

Segui questi passi:
Scarica il manuale gratuito con oltre 94 strategie fiscali.
Prenota uno screening fiscale gratuito di 15 minuti:

[clicca qui]: https://www.contabilitacontrollata.com/3-schedule-page-1?cf_uvid=15d09e48fe88d17e50d696a1d9da9fcd
⿣ Acquista il libro “Come ridurre le imposte della S.r.l.”  cliccando su questo link: https://www.contabilitacontrollata.com/optinf1whvr6y

📞 Per domande o osservazioni, lascia un commento all’articolo o scrivici direttamente.

56 commenti
  1. VINCENZO
    VINCENZO dice:

    BUONASERA HO LETTO E MI E’ STO MOLTO UTILE PER CAPIRE DETERMINATTE COSA MA UNA COSA NON MI E’ CHIARA: SE UN’AMMINISTRATORE DI DI UNA SRL IN PASSATO HA AVUTO DEBITO NON PAGATI POSSONO QUESTI CREDITORE AGGREDIRE I BENI DELLA SRL OPPURE POSSONO AVVALERSI SOLO SU QUELLI PERSONALI. MI SPIEGO MEGLIO : VORREI COSTITUIRE UNA SRL CHE COME OGGETTO COMPRAVENDITA DI IMMOBILE O MOGLIO COMPRARE IMMOBILI DA RISTRUTTURARE PER POI RIVENDERLI,…. AVENDO AVUTO PROBLEMI CON BANCA IN PASSATO E QUALCHE TASSA NON PAGATA…. QUESTI POSSONO AGGREDIRE I BENI DINTESTATI ALLA SOCIETA’ CON ME AMMINISTRATORE?

    GRAZIE E BUON LAVORO

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Vincenzo, la banca può solo aggredire i tuoi beni personali e NON quelli della S.r.l. . Ma ricordati che se tu possiedi le quote della S.r.l., di fatto quelle quote possono essere aggredite dalla banca

      Rispondi
  2. lucio Carriero
    lucio Carriero dice:

    salve sono il titolare nn che socio unico di 2 srl, s ho avuto problemi con il fisco su una di queste e in piu 2 assegni protestati per la quale il pignoramento dl conto di questa oggi mi e arrivata una comunicazione dalla prefettura per via di questi assegni ,con relativa ingiunzione per la parcella pecugnaria dei due assegni , la raccomandata e arrivata a nome mio e nn a nome dell azienda . sto rischiando sul mio personale o solo sulla azienda ? grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      se il debito è riconducibile ad un’attività fatta dalla S.r.l., allora tutto dovrebbe essere a carico della S.r.l. . Ma ti avverto che se tu sei amministratore, di fatto non godi e puoi avere per lo meno problemi con il mondo bancario.

      Rispondi
  3. Pietro
    Pietro dice:

    Salve, complimenti per l’articolo, molto complesso da spiegare. Volevo chiedere una cosa. In caso la società abbia come unico socio una persona giuridica, quindi un’altra società straniera, è obbligatorio veicolare la comunicazione in Camera di Commercio oppure la persona giuridica risponde con i suoi beni, vincolata chiaramente ai medesimi principi di Diritto Commerciale applicati?
    Grazie in anticipo per la risposta

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Pietro, ovviamente se il socio è una persona giuridica, di sicuro è più difficile che i debiti della S.r.l. possano andare in capo ai soci. Ma se tu fossi così controllato da arrivare a quello, di sicuro qualsiasi controllare cercherebbe di attribuire i debiti almeno all’amministratore italiano

      Rispondi
  4. anonimos
    anonimos dice:

    Ho una azienda SRLS costituita da quasi 4 anni, sono socio unico, personalmente non ho nessun bene, sono straniero, la azienda da quando è iniziata ha sempre chiuso in perdita, non percepisco nessun stipendio e non ho mai potuto prelevare alcuni utili, perché come ho detto prima, l’azienda non ha mai avuto utile. L’unico giro che faccio è per avere il soldi per pagare il mio INPS ad ogni trimestre, la situazione ad ogni anno peggiora, certamente che voglio chiuderla, ma nel modo meno sbagliato possibile. Ho 7 dipendenti e dal 2017 non riesco più a versare il codice 1001, ad oggi le ritenute ammontano a circa 48.000 . L’IVA l’ho rateizzata mano a mano che mi arrivano le comunicazione delle Agenzie delle entrate, ma parliamo di un importo superiore a 50.000 euro. Non ho mai fatto niente di irresponsabile, cercato sempre di fare le cose nel modo giusto dentro delle mie possibilità, purtroppo è un lavoro sotto pagato, e diciamo che ho avuto tanta sfortuna: ho perso alcuni mezzi in incidente, spendo troppo in officina per i mezzi che sono vecchi. Voglio uscire da questo incubo. La mia commercialista mi ha consigliato di andare in camera di commercio per comunicare la situazione della azienda e metterla in liquidazione . Leggendo questo articolo, sono preoccupato, altre ai fornitore che è probabile che qualcuno rimanga indietro , ma più che altro per le tasse al Fisco. Quale consiglio mi daresti?

    Ringrazio in anticipo per il vostro gentile riscontro

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve,
      ci sono troppi elementi da valutare insieme.
      Dalle informazioni che mi ha fornito non posso darle una risposta certa qui con un semplice messaggio.
      Se vuole risolvere questo suo problema deve acquistare la consulenza di Efficacia Fiscale che trova nel sito.
      A presto

      Rispondi
  5. Silvio
    Silvio dice:

    Buon giorno sono Silvio L amministratore di una Srl con capitale sociale € 10000 siccome che sto restituendo con bonifico di € 500,00 al mio socio per restituirli l intero capitale sociale di € 10000 ho fatto un 2000,00 € di bonifici dal conto stesso della società facendo versamento contanti sul conto è bonifico al mio socio mentre gli altri € 8000,00 dal mio conto corrente personale.
    Volevo sapere quando vado dal notaio per L atto della cessione quota al mio socio ci saranno problemi con i duemila € di bonifico che ho fatto dal conto della società Srl senza usare il mio conto personale grazie aspetto risposta

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Silvio,
      tecnicamente l’ex socio, a cui acquisti la quota, potrebbe richiederti il saldo di euro 2.000 che ha bonificato la S.r.l. a lui.
      Ma è anche vero che la S.r.l. allora dovrebbe ricevere indietro i soldi che l’exsocio si è intascato come parte del compenso di vendita.
      Quello che ti posso consigliare è di fargli firmare una quietanza di pagamento per confermare che lui ha ricevuto i soldi e non ne deve ricevere altri. Poi ovviamente sia te sia il tuo socio dovete restituire i soldi presi in eccesso, in tutti i casi.

      Rispondi
  6. Biagio
    Biagio dice:

    Salve ho cessato una srl nel 2014 ma chi acquistato la,società è fallito mi hanno indagato come amministratore precedente .volevo chiedere io con la mia nuova azienda srls cosa rischio e su la mia persona possono attaccarmi.

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Biagio, se ti sei comportato bene non rischi nulla. Altrimenti potrebbero contestarti dei reati penali come amministratore oppure dei debiti tributari a te riconducibili

      Rispondi
  7. Antonio Carnicelli
    Antonio Carnicelli dice:

    Buona sera
    sono socio di minoranza di una SRL, il legale rappresentante ha effettuato , nel corso degli anni , prelievi oltre i 220.000€ senza dimostrare nulla.ora siamo arrivati a rateizzare iva dal 2015 al 2020, inoltre la società ha in credito di oltre 140.000 con il maggior fornitore. è un bel casino e penso che non se uscirà più.io avendo tutti gli estratti conto dove si evincono i suoi prelevamenti e senza avere giustificazione di questi prelievi, lo posso denunciare? cosa rischio? come faccio a levarmi dalla società anche perche abbiamo litigato e non c’è più fiducia?

    grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Antonio, dai dati che mi hai fornito dovresti sentire con un avvocato per fare un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore. Come socio della s.r.l. potresti valutare di utilizzare l’opzione del recesso, ma prima valuta di guardare anche le clausole dell’atto costitutivo

      Rispondi
  8. Federico
    Federico dice:

    Salve, mi complimento per l’interessante articolo.
    Sono socio-dipendente di una Srl inattiva e dalla quale voglio uscire… a cui non è stato pagato 5 mensilità, rimborso 730 e TFR (sono stato licenziato per usufruire della Naspi).
    Il giudice ha emesso decreto ingiuntivo verso la società per il pagamento di ciò che mi spetta.
    Vorrei sapere: è l’amministrazione che è tenuto a pagare o la Srl?
    Grazie mille in anticipo

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Federico, dai dati che mi hai fornito è la S.r.l. che deve pagare. Una via secondaria veramente ardua, è verificare con il tuo avvocato se puoi fare delle azioni di responsabilità nei confronti dell’amministratore per “spingerlo” a pagarti. Sei socio della S.r.l. quindi qualcosa lo potresti fare, ma ti preannuncio che devi sentire con un avvocato se ci sono gli estremi legali e che questo sarà una cosa molto molto lunga.

      Rispondi
  9. ECHEGDADI OMAR
    ECHEGDADI OMAR dice:

    BUONASERA CHIEDO GENTILMENTE SE UN DITTA INDIVIDUALE HA CHIUSO NEL 2013 PER MOTIVI DI UN INCENDIO SENZA TROVARE IL COLPEVOLE , HA AVUTO DEI PROBLEMI CON UN FORNITORE PER IL PAGAMENTO DI UN FORNITURA . ATTUALMENTE PENSO DI APRIRE UNA SRL UNI PERSONALE E COME UNICO AMMINISTRATORE , E POSSIBILE CHE QUESTO CREDITORE ATTACCA I BENI DELLA NEW CO SRL OPPURE POSSONO AVVALERSI SOLO SU QUELLI PERSONALI.

    GRAZIE INFINITAMENTE

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Omar, i tuoi debitori possono andare sui tuoi beni personali. Tra i tuoi beni personali c’è anche la quota che tu possiedi nella S.r.l. . Quindi, di fatto potrebbero portarti via la società.

      Rispondi
  10. Fabiana
    Fabiana dice:

    Buonasera una domanda… Se un socio nonché amministratore di una srls dovrebbe morire e gli eredi rinunciano all’eredità, cosa succederebbe?

    Rispondi
  11. alberto
    alberto dice:

    Buona sera, complimenti per l’articolo ben dettagliato.
    Sono socio al 6% di una srl.
    giorni fa’ e’ venuto a mancare l’amministratore con quote societarie al 76%. Purtroppo, siamo venuti a conoscenza che la societa’ a debiti con fornitori e fiscali. Gli eredi, si avvalgono del beneficio d’inventario e probabibelmente la societa’ verra messa in liquidazione.
    Quanto rischiamo noi soci non lavoratori? Tengo a precisare che non abbiamo percepito stipendi e quant’altro da almeno tre anni.
    Grazie anticipatamente..

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Alberto, se tu non hai fatto l’imprenditore occulto, se non ci sono utili in nero, se non hai causato datti alla società, ai creditori, allora tu sei a posto.

      Rispondi
  12. MARIA BONETTI
    MARIA BONETTI dice:

    Buongiorno,il mio datore di lavoro mi ha proposto di diventare socio all’ 1% della nuova srl che vorrebbe creare per pagare meno tasse ; in pratica saranno suddivise in 5 quote : 1 al 96% andrebbe ad un suo conoscente e le restanti 4 quote all’1% agli attuali 4 dipendenti , tra cui uno sono io , come soci lavoratori , il capitale sociale sarebbe di 10.000 euro.
    Il settore è l’ edilizia e per quello che ci ha detto perderemo la cassa edile.
    Vorrei sapere un oppinione , verremo comunque stipendiati o si dividerebbero gli utili ? se al contrario ci fossero debiti ? e nel caso ci fossero problemi fiscali o di mala gestione il socio lavoratore sarebbe indagato e/o sanzionato ?
    Grazie mille
    M.B.

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Maria, sul fatto di distribuirsi gli utili ho prendere lo stipendio è una scelta che dovete fare voi soci. E’ anche vero che se tu avessi veramente l’1% prenderesti un importo basso di utili, quindi di sicuro ti conviene prendere una busta paga per i lavori che fai come dipendente. I debiti della S.r.l. rimangono in capo alla S.r.l. (se non commetti attività illecite in prima persona come socio oppure come amministratore).

      Rispondi
  13. Rudy
    Rudy dice:

    Salve,
    ho aderito al bonus Renzi per dipendenti, ed ho pagato il dovuto per i contributi che il commercialista mi inviava, senonche’ mi arriva una cartella da equitalia con una pretesa di circa 7000 euro perche’ non ero iscritto ai commercianti (cosi’ mi disse il commercialista), quindi risultavo senza diritto al bonus. A questo punto gia’ le cose andavano male, ho dovuto porre in liquidazione la srls e chiuderla, essendo amministratore cosa rischio?.
    Grazie
    Rudy

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Rudy, se non hai commesso reati penali i debiti fiscali rimangono in capo alla S.r.l., mentre a te rimangono in capo solo i contributi Inps commercianti come socio lavoratore (perchè questi ultimi sono contributi personali)

      Rispondi
  14. SALAVATORE
    SALAVATORE dice:

    Salve sono amministratore di una srl, come società ho comprato un furgone facendo una finanziamento a 4 anni, dando anche il mio cud come garante assieme al bilancio della società. Nel caso la società’ mi cambiasse come amministratore e si mettesse in vendita sia la società e anche il furgone senza pagare più il finanziamento, a me che succede visto che ho dovuto dare anche il mio cud? il furgone era a km. 0 diciamo usato

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Salvatore, in linea di massima, se il finanziamento lo hai fatto a tuo nome personale, oppure a nome della S.r.l. ma con te come garante, allora in caso di mancato pagamento delle rate da parte della S.r.l. ti possono pignorare i tuoi beni in quanto tu hai prestato la tua garanzia su quel prestito. Se, invece, il finanziamento è completamente intestato alla S.r.l. e tu non hai dato nessuna garanzia personale, allora se la S.r.l. non paga la rata, possono pignorare solo i beni della società.

      Rispondi
  15. emy
    emy dice:

    salve. siamo una impresa edile srl. nel 2015 eseguimmo lavori presso un altra srl. ” in subappalto ” alla mia richiesta di avere dati per lavorare in termini di legge . cila/committente/e tutto quanto necessario per fare un contratto. e vincolare l’altra s.r.l. questultima sfuggiva e prendeva tempo. visto che erano conoscenti finimmo il lavoro. fui informato che oltretutto facevano foto . per poi trovare elementi di contestazioni. importo lavori circa € 12.000,00 / acconto ricevuto € 2.500,00. dopo varie prove bonarie di recupero . circa 2 anni si decideva di fare decreto ingiuntivo. e come e noto i tempi biblici della legislatura italiana fra rinvii di udienza . covid 19/ ed opposizione . come prevedibile ” foto e false relazioni presentate al giudice ” nel monitoraggio si scopre che la s.r.l. debitrice nel 2019 cambia amministratore . quest’ultimo protestato. e con un capitale sociale da fame. mentre l’altro amministratore richiamato in causa detiene n° 2 imprese una s.r.l.s. / 1 individuale . attive. cosa rischia scrollandosi la srl debitrice non facendola fallire per ovvi motivi
    ma sostituendosi con un nullatenente protestato. credo che se sia cosi semplice tirarsi fuori dai debiti la legge vada rivista ed adeguata . grazie e cordiali saluti .

    Rispondi
  16. Susanna
    Susanna dice:

    Buongiorno, dal 2015 ho una srls a socio unico. purtroppo, da un paio d’anni, il bilancio è in perdita consistente. E’ possibile cedere la società? E’ vero che chi acquista, potrebbe averne dei vantaggi a livello fiscale?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Susanna, di fatto puoi cedere le quote della S.r.l., oppure l’azienda, anche se questa ha generato delle perdite. Ovviamente ogni situazione va valutata caso per caso. Ti confermo che chi acquista la S.r.l. potrebbe avere dei vantaggi fiscali riferiti alle perdite che si sono accumulate nella S.r.l. che vuoi cedere. Anche in questa situazione, sempre meglio valutare caso per caso.

      Rispondi
  17. Francesco
    Francesco dice:

    Allora io ho avuto una srl che adesso è in liquidazione dal 2019. Io ero l. Amministratore unico ed ho contratto soprattutto debiti con il fisco non pagando l Iva per qualche anno ed anche con le banche.
    Adesso mi chiedevo dato che devró riscuotere una eredità personale il fisco o le banche possono pignorare la mia eredità?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Francesco, se non ti hanno “attribuito” giuridicamente i debiti della S.r.l. per qualche motivo, allora i debiti fiscali non dovrebbero intaccare la tua eredità

      Rispondi
      • FILOMENA
        FILOMENA dice:

        UN AMMINISTRATORE XCAUSA FORZA MAGGIORE DOPO 5 MESI AVENDO FATTO L ‘INVENTARIO E RICONOSCENDO CHE QUALCOSA NON VA SI AUTODENUNCIA COSA SUCCEDE POSSONO INTACCARE IL PATRIMONIO PERSONALE

        Rispondi
        • Redazione
          Redazione dice:

          Se non ci sono reati penali, di fatto l’amministratore ha pochi reali problemi patrimoniali. Eventualmente i soci potrebbero fare un’azione di responsabilità verso l’amministratore, ma se questo si è comportato correttamente di fatto non ha problemi a difendersi davanti ad un giudice.

          Rispondi
  18. Antonio
    Antonio dice:

    Buona sera,ho trovato l’articolo da lei scritto molto utile,sono socio unico di una srls in liquidazione, l’agenzia delle entrate mi accusa di una evasione fiscale di 30000mila euro che con sanzioni varia arriva a 60000 cosa rischio come socio?l’accertamento è avvenuto prima della messa in liquidazione. Grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Antonio, dipendente dalla tipologia di contestazione. Tecnicamente, se questa S.r.l. fosse considerata una “società a ristretta base societaria” allora l’Agenzia delle Entrate potrebbe attribuirti un maggior reddito personale pari agli utili extracontabili imputati alla società. Se ti fa piacere, mi puoi inviare l’accertamento a info@efficaciafiscale.com che verifico la tua posizione con molto piacere.

      Rispondi
  19. Antonio
    Antonio dice:

    Buona sera, io sono amministratore di una società. Coop ARL. Volevo chiedere cosa potrebbe succedere a me personalmente se dovessi mettere in liquidazione la società con debiti verso Inps ( meno di 10000,00) e debiti con le banche per in finanziamento di 25000,00 che non posso pagare perché alcune ditte con cui ho lavorato sono fallite e non ho recuperato niente

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Antonio, se non hai commesso reati penali e NON hai cancellato la società di capitali, non dovresti rischiare nulla a livello personale. Questo in quanto solo quando estingui la società poi il fisco potrebbe farti “transitare” i debiti fiscali alla tua posizione personale. Fino a che la tieni in liquidazione ma non la cancelli (liquidazione e cancellazione sono 2 cose diverse), allora dovresti avere una maggiore protezione patrimoniale. Ciò non toglie il fatto che una società va gestita bene e che bisogna produrre utili pagando regolarmente fornitori e lo stato.

      Rispondi
  20. angelo
    angelo dice:

    Salve
    volevo sapere in caso di un prestito a fondo perduto tramite forma della s.r.l.s in caso di mancata restituzione del prestito se scattino le medesime disposizioni sopra citate, oppure ci sono altre conseguenze.
    Mi spiego nel caso ipotetico in cui l’attività va male e non si riesce a restituire l’importo erogato ne risponde sempre e comunque la società ed eventualmente il relativo amministratore oppure tutti i soci personalmente ?
    grazie in anticipo

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Angelo, non so se ho compreso bene la tua posizione, ma se sono corretto, tu fai un finanziamento socio alla S.r.l. e poi questo non viene restituito dalla S.r.l. al socio, giusto? In questo caso se metti in liquidazione la S.r.l. non ne risponde l’amministratore, essenzialmente il socio perde i soldi. Se, invece, il finanziamento fosse erogato dalla S.r.l. al socio, allora questo ultimo deve restituire i soldi, altrimenti si che rischia con il proprio patrimonio personale, appunto perchè deve restituire i soldi alla S.r.l. da cui ha ricevuto il finanziamento. Scrivimi pure se ci sono altre domande.

      Rispondi
  21. gianluca
    gianluca dice:

    Buongiorno , il mio vecchio datore di lavoro ha in s.r.l in un anno di lavoro non mi ha mai pagato una busta paga, se faccio vertenza vedrò mai una parte di quei soldi? Premetto che lui non ha nulla la sua ditta e solo un compra vendita della farina quindi non ha mezzi e macchinari.

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Gianluca, se di fatto uno è nulla tenente, non otterrai mai nulla. Però fargli un decreto ingiuntivo di certo non è che lui gode ed i problemi sicuramente glieli crei.

      Rispondi
  22. Daniela
    Daniela dice:

    Ho una srl dal 2012 sono amministratore unico e socia per il 98% e il 2% era di mio marito che gestiva tutto e io firmavo, lo sono stata sino a due anni e mezzo fa, poi è entrato in carica mio marito purtroppo defunto da un anno, quindi sono rientrata in carica per poter gestire la srl 24 gg prima del suo decesso x la sua grave malattia .Sono venuta a scoprire cadendo dal pero che non ha versato l iva per anni…e parlo di un importo sopra i 300mila…io ora sto gestendo l ordinario, ho pagato i contributi carico dipendente e sto prendendo il compenso per vivere e pago pure i miei contributi,ho saldato arretrati…ma ormai non ho più lavoro quindi devo licenziare l unico impiegato che ho perché io non sono in grado di gestirla e non ho più lavoro visto che era lui a procurarlo.Posso tenere la srl ferma?Rischio il penale anche se io non ero a conoscenza di certe cose?Io e tutti i parenti hanno fatto rinuncia perché era pieno di debiti personali .Si presenterà il curatore dell eredità giacente?Nella srl esiste il debito solo dell’ Iva niente altro.Io ho una casa dove non vivo piena di debiti sempre lasciata intestata a me.Che se me la prendono mi fanno un favore.La contabilità è tutta in regola e pulita perché nonostante tutto il casino siamo persone oneste.Posso avere un suo parere?posso dimostrare che nonostante fossi amministratore io non ne sapevo nulla ?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Daniela, ovviamente la situazione è particolarmente articolata e credo che hai più bisogno di un avvocato. Dal mio lato, come commercialista, ti consiglio di mantenere viva e ferma la S.r.l. appena c’è un nuovo stralcio di equitalia per estinguere il debito pregresso dell’Iva e poi cancellare la S.r.l. . Tecnicamente potresti anche lasciare in vita la S.r.l. per qualche anno e poi estinguere la S.r.l., ma poi l’Agenzia delle Entrate potrebbe attribuirti del debito se ti scovano maggiori reddito imponibile (per quanto possa essere impossibile dopo 10 anni in quanto gli accertamento cade in prescrizione). In casi di emergenza, se il debito dovrebbe andare a tuo nome, allora devi ricorrere alla legge sul fallimento personale.

      Rispondi
  23. Fred
    Fred dice:

    Buonasera
    sono socio non lavoratore al 40% di una SRLS e l’amministratore al 60%, la società di commercio (ingrosso e dettaglio) è attiva con fatturati medi mensili a oggi da 15/20k€, a mia insaputa nel 2021 non sono mai stai pagati fornitori per 90k€ e iva non pagata 11k€, abbiamo un parco macchine da oltre 200k€ (acquistati con versamenti dell’amministratore e un finanziamento da 50k€ della banca con la mia firma e la firma dell’amministratore). io non ho mai percepito utili, ho investito 13k€. cosa rischio se abbandono la società? pignoramenti dal conto personale? vedo in penale per IVA?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Fred, se sei un socio finanziatore e NON hai mai fatto l’amministratore di fatto, allora NON rischi nulla

      Rispondi
  24. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Buonasera, sono stato amministratore e socio di una srls. Richiedemmo il prestito MCC con garanzia dello stato durante il covid ma questo non ci ha aiutato a sopravvivere. Successivamente mi sono dimesso come amministratore e ho ceduto la mia quota e anche l’altro socio l’ha fatto. Così che la società è diventata unipersonale. Il nuovo amministratore non si è mai presentato in banca per depositare la firma ecc. La banca continua a chiamarmi dicendo che il conto è bloccato ecc. So che purtroppo tra non molto faranno le varie segnalazioni. Oltre a questo rischio altro ( pignoramenti ad esempio)? Grazie mille

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Vincenzo, se non ci sono state attività illecite (quindi penalmente perseguibili), rischi solo il pignoramento dei conti correnti aziendali. Se hai prestato delle garanzie personali, allora rischi il pignoramento del conto corrente personale, degli immobili e nel caso delle quote di società.
      Scrivimi se hai bisogno di maggiori informazioni

      Rispondi
  25. raffaele
    raffaele dice:

    buongiorno in Italia se restiamo a casa forse e meglio, lavorare oggi e diventato impossibile non ci sono soddisfazioni! sono una srls dal 2017 non ho fatto altro che pagare tasse su tasse e alla fine finisce che ti indebiti sempre di più quest’anno ho fatturato quasi quattrocentomilaeuro e addirittura mi ritrovo in perdita non riuscendo a capire dovè l’intoppo e il bello che mi ritrovo iva e contributi personali che non sono riuscito a pagare e un disastro

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Raffaele, puoi risolvere il tuo problema controllando la contabilità ogni mese e verificare di avere sempre più utili e liquidità.

      Rispondi
  26. Giovanni Borea
    Giovanni Borea dice:

    Sono amministratore Unico di una casa di riposo, se ho una vertenza sindacale e sono colpevole al pagamento possono rifaso sui beni personali?

    Rispondi
  27. Giovanni
    Giovanni dice:

    Buonasera ho da poco costituita una srls socio e amministratore al 50% ho dei problemi personali con agenzia dell’entrate e mi sono state pignorate delle cose personali che rischia corre la srls grazie

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *