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Ciao,
ti do il benvenuto in questa nuova circolare del blog di Efficacia Fiscale.
Questa settimana parleremo di un aspetto molto importante per te che sei un amministratore o socio di una S.r.l., e ti stai chiedendo se e come rischi qualcosa con il tuo patrimonio personale tutte le volte che utilizzi questa forma di società.
Appena avrai terminato questa nuova circolare conoscerai tutto quello a cui devi stare attento, quando sei un amministratore o un socio di S.r.l., per evitare di incappare in errori stupidi che ti provocano conseguenze che vanno a toccare il tuo patrimonio personale senza che la società possa proteggerti.
Ti dico questo perché, è vero che una S.r.l. è la migliore forma giuridica che esiste attualmente, non solo per la maggiore quantità di strumenti di pianificazione fiscale che puoi applicare nella tua attività imprenditoriale ma, anche perché, è la forma giuridica che ti protegge da eventuali debiti, sanzioni e imprevisti di terzi.
Detto in parole povere, grazie alla S.r.l., tu puoi anche avere una perdita e chiudere la tua società con debiti residui da pagare, ma anche se dovessi chiudere con dei debiti verso fornitori, questi non possono pignorarti né il conto corrente personale, né quello cointestato al coniuge, fidanzata, quello accantonando per il futuro dei tuoi figli, o aggredire i tuoi immobili.
Infatti, i fornitori della S.r.l., possono aggredire solo i beni, ossia gli immobili, macchinari e conti correnti intestati alla società (e NON i beni dei soci o degli amministratori).
Anche se, in caso di chiusura, è molto probabile che i beni della società non esistano più, i tuoi fornitori non potranno, comunque, sottrarti dei soldi o beni personali per i debiti della società, appunto perché possono chiedere i soldi solo alla S.r.l. .
Ovviamente, non è che devi utilizzare una S.r.l. per truffare, ci mancherebbe, anche perché se non paghi i fornitori, questi, poi, ti eviteranno in futuro anche se cambi forma giuridica, ma ciò non toglie che questa società sia un ottimo strumento per limitare il classico rischio imprenditoriale sano.
Tuttavia ci sono delle cose che, se messe in atto, comportano ugualmente dei guai personali, all’ amministratore o al socio della S.r.l., comportando che questi debbano rispondere, correndo rischi con il proprio patrimonio personale, senza che la società possa effettivamente proteggerli.
Quindi, seguendo le indicazioni che esporrò qui di seguito, saprai in quali casi l’amministratore o il socio possono correre rischi con il proprio patrimonio personale anche se hanno una S.r.l. che li protegge.
Tutto questo per fare in modo di evitare di cacciarti nei guai, o fare errori pacchiani che ti possono costare caro.
Il carico fiscale in Italia è alto, su questo non ci sono dubbi e, quindi, tu sei obbligato ad utilizzare il maggior numero di strumenti di Efficacia Fiscale per evitare che il fisco ti porti via tutti gli utili generati della tua S.r.l. .
Tuttavia, affinché tu possa avere una migliore Efficacia Fiscale nella tua attività imprenditoriale, non è sufficiente che tu utilizzi tutti gli strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla legge per ridurre il carico il più possibile.
Ma è anche necessario che ti proteggi da eventuali conseguenze negative derivanti dalla tua attività di amministratore o socio lavoratore, che ti potrebbero comportare il pagamento di più soldi di quelli che hai risparmiato con i principi di Efficacia Fiscale.
Vanificando, di fatto, tutti gli sforzi che hai fatto in precedenza per ridurre il carico fiscale.
Per questo motivo è tua responsabilità cercare di comprendere i principi contenuti in questa circolare per fare in modo che tutti gli sforzi che hai fatto prima, per ridurre le imposte, non vadano persi successivamente in sanzioni o problemi che possono intaccare la tua sfera personale.
Il carico fiscale in Italia è molto alto, tutti lo sanno e non c’è bisogno di aggiungere altro, con aliquote complessive tra il carico fiscale e contributivo che possono arrivare anche al 68%.
Se la tua azienda produce utili alti, che siano effettivamente liquidi, allora hai bisogno di diminuire il carico fiscale e di proteggerti da possibili attacchi di terzi.
Più riesci a ridurre il carico contributivo, più riesci a salvare soldi che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi personali e professionali di lavoro.
Per esempio, ottimizzando il carico impositivo, avresti maggiore liquidità che potresti reinvestire nella tua azienda e diventare più competitivo.
Potresti utilizzare questi soldi per eliminare i clienti peggiori e scegliere solo quelli che ti garantiscono un margine migliore, eliminare i fornitori peggiori e scegliere quelli che ti garantiscono delle condizioni migliori.
In sintesi, tutti elementi che migliorerebbero la tua azienda, la renderebbero maggiormente competitiva rispetto a quelle dei concorrenti e ti permetterebbero di avere un maggior appeal nei confronti dei clienti, consentendoti di avere un vantaggio in più rispetto alla concorrenza e vincere su di loro.
Il tutto ti permetterebbe di avere maggiori margini, più soldi per la tua S.r.l. e quindi, di fatto, innescare un meccanismo in cui la tua azienda continua a migliorare costantemente.
Così puoi prenderti la rivincita su tutti i concorrenti, amici e parenti che hanno cercato di dissuaderti dall’idea di fare quello che stai facendo ed hanno cercato di demoralizzarti.
Nello stesso modo, avere più soldi ti permetterà di garantire un miglior stile di vita alla tua compagna/moglie e ti consentirà di evitare che questa ti abbandoni con una scusa quando, in verità, il motivo è che non è contenta del tuo peggioramento economico.
Ma non solo, eviterai che questa se ne vada via portandosi via i bambini e facendo di tutto per non farteli vedere per strapparti più soldi possibili, oltre che l’assegno di mantenimento.
Oltre a questo, avere più soldi per te ti servirà per garantire un migliore accesso alla formazione e alle cure mediche per i tuoi figli.
In questo modo non ti rinfacceranno, da grandi e per tutta la vita, che loro hanno avuto meno opportunità rispetto ai loro coetanei e che, questo accadimento, ha pregiudicato il loro successo personale.
Per questo motivo è tua responsabilità ridurre l’alto carico fiscale italiano utilizzando più strumenti di pianificazione fiscale possibile nella tua S.r.l. e, quindi, fare in modo di proteggere più possibile quello che risparmi, non solo con la protezione giuridica della S.r.l. contro gli attacchi di esterni, ma anche evitando che terzi possano attaccare personalmente l’amministratore o il socio della società, facendoti correre rischi per il tuo patrimonio personale.
Questo è quello che conoscerai al termine della lettura di questa circolare.
Quindi bando alle ciance e let’s go…
Non sempre la S.r.l. protegge il socio o l’amministratore dagli attacchi e imprevisti esterni.
Detto in un altro modo, la S.r.l. protegge dai rischi il patrimonio personale del socio e dell’amministratore, MA non sempre. Vi sono, infatti, delle eccezioni.
Per individuare in quali casi ti protegge ed in quali no, ti riporto un elenco di casi in cui devi stare attento tutte le volte in cui sei amministratore o socio della S.r.l.:
In questo caso, con il termine fallimento, non intendo il fatto che la società sia in perdita e venga cancellata ma, intendo proprio il caso in cui la società è assoggettata alla procedura concorsuale presso il tribunale.
Detto in parole semplice, una S.r.l., rischia di essere dichiarata fallita, quando ha accumulato vari debiti che non riesce a pagare e, nel momento in cui un debito supera una certa soglia, il fornitore chiede al tribunale di metterla sotto una procedura specifica, chiamata “procedura fallimentare” oppure, da adesso, “liquidazione giudiziale”.
Cosa succede se la tua S.r.l. fallisce?
Succede che un giudice ti toglie dall’ amministrazione della società e nomina uno specifico commercialista, una volta chiamato “curatore fallimentare”, oppure, da adesso, “liquidatore giudiziale” che gestisce la tua azienda al posto tuo, con l’obiettivo di vendere tutti quanti i beni della tua azienda e cercare di pagare più debiti possibili.
Le società di capitali, tra cui le S.r.l., hanno il vantaggio che, in caso di fallimento, non viene aggredito il patrimonio personale dei soci (al contrario delle società di persone o delle ditte individuali), ma in capo all’ amministratore potrebbero esserci delle conseguenze importanti…ed è qui che viene il problema.
Infatti, anche se è vero che i soci della S.r.l. non perdono il possesso dei propri beni dovuto al fallimento, è vero che il curatore, preposto dal tribunale e che gestisce l’amministrazione dell’azienda, deve verificare se ci sono state responsabilità dell’amministratore della società al fine di fargli causa.
Nel caso in cui il curatore riscontri che ci siano colpe da parte dell’amministratore che hanno portato la società al fallimento, esso deve fare un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore.
L’apertura di una causa nei confronti dell’amministratore significa che si apre una procedura civile e penale nei confronti dello stesso, causa che può comportare anche conseguenze che vanno oltre al semplice risarcimento del danno.
In tutti i casi, anche se si risolvesse con un’assoluzione dell’amministratore, questo, ha dovuto perdere tempo e denaro in avvocati per riuscire ad uscire al meglio senza conseguenze.
In tutti i casi sono spese e responsabilità che sono tue personali come amministratore, e per le quali, la S.r.l. NON può proteggerti.
Una cosa su cui volevo richiamare la tua attenzione, e che alcune volte crea un po’ di confusione, sono i contributi Inps commercianti o artigiani che pagano i soci lavoratori.
In sostanza, i contributi Inps del socio lavoratore, NON sono a carico della società ma a carico del socio lavoratore.
Puoi anche non pagarlo, nel breve periodo nessuno ti uccide, ma poi l’Inps, e dopo ancora Agenzia Entrate Riscossione, verrebbero a pignorare il tuo conto corrente personale e NON il conto corrente della società.
Quindi, per te, è inutile aprire una S.r.l. nella speranza che i debiti della tua Inps commercianti personale vadano a carico della S.r.l. e, quindi, pensare di cancellare la società evitando di pagare i contributi insoluti.
Anche se tu dovessi chiudere la S.r.l. perché ha generato solo perdite, tu avrai sempre qualcosa da pagare come minimo ai fini Inps commercianti, importi che rimangono a carico tuo senza nessuna protezione da parte della società.
Nel caso in cui tu avessi dei dipendenti, questi pagano dei contributi.
Nello specifico, i dipendenti ordinari pagano un 9,19% di contributi a carico loro, e lo pagano attraverso la busta paga.
Poi è il datore di lavoro che versa, con il modello F24, i contributi dei dipendenti che sono stati prelevati nella busta paga.
Fin qui tutto semplice.
La caratteristica che hanno questi contributi è che sono dei dipendenti, quindi, se non li paghi, commetti un illecito penale e, perciò, sei soggetto ad un processo penale con conseguente perdita di tempo e denaro.
È ovvio che può capitare che ci sia dell’inerzia da parte dell’Inps e, quindi, potresti non avere conseguenze negative, ma sei comunque soggetto.
È ovvio che non dovresti andare in carcere se quello è l’unico sgarro che ti è successo, ma è anche vero che ugualmente perderesti, comunque, tempo e denaro, in spese legali per sistemare l’intera posizione.
Fai attenzione, i contributi a carico della società (quelli ulteriori rispetto alla quota a carico dei dipendenti), rimangono a carico della società e non ti creano conseguenze penali.
Ma, i contributi a carico dei dipendenti, che sono tolti dalla busta paga dei dipendenti e versati con il modello F24 dalla società, se non pagati, l’amministratore rischia un processo penale senza che la S.r.l. lo possa proteggere.
Un’altra cosa, che potrebbe portare conseguenze personali importante per l’amministratore, è tutte le volte in cui cancella la S.r.l., ma lo fa nel modo sbagliato.
Adesso ti spiego il tutto.
Quando vuoi cancellare una società di capitali, tra cui la S.r.l., prima di poterla cancellare devi metterla in liquidazione.
Con la fase della liquidazione tu dichiari che cessi l’attività operativa, ma conservi ancora in vita la società perché, come obiettivo, hai il fatto di rendere liquidi tutti gli ultimi beni dell’attività, incassare tutti i crediti che ti rimangono, in modo da ottenere più soldi disponibili per ripagare più debiti possibili.
Infatti, dopo che sei riuscito a vendere tutti quanti i beni e incassare tutti i crediti, cerchi di pagare più debiti possibili, e poi cancelli la società in modo definitivo dalla camera di commercio, in modo per toglierla definitivamente dalla circolazione.
In sintesi, la liquidazione è la fase in cui devi vendere tutti i beni, incassate tutti gli ultimi crediti e poi ripagare tutti i debiti possibili.
Nel caso in cui tu avessi soldi in abbondanza da ripagare tutti i debiti, di fatto, non ci sono problemi.
Hai pagato tutti i debiti, quindi, non crei problemi a nessuno.
Il problema arriva quando cancelli la società che ha ancora dei debiti non pagati.
Se il liquidatore avesse cancellato la S.r.l. nel modo corretto, esso non rischierebbe con il proprio patrimonio, se ha fatto le cose per bene.
Mentre, nel caso in cui il liquidatore avesse cancellato la società in modo scorretto, esso risponde dei debiti che rimangono ancora da pagare.
Ma come può un liquidatore cancellare la S.r.l. velocemente?
In sintesi, per essere sicuro che il liquidatore, che in genere sono gli amministratori, cancelli bene la società, devi stare attento, e quindi, evitare queste cose:
Se il liquidatore non rispettasse questi principi che hai letto qui sopra, i debitori potrebbero accusare il liquidatore di non aver adempiuto correttamente agli obblighi del codice civile e, quindi, di pagare personalmente i debiti che rimangono ancora da saldare.
Fino a che i crediti sono piccoli e contenuti, puoi dormire relativamente sonni tranquilli.
Infatti difficilmente i creditori andranno in tribunale per provare la tua colpa da liquidatore.
Ma, più il debito è alto, più i creditori avranno interesse ad andare in tribunale per provare che il liquidatore ha sbagliato.
Qui ti porto un problema che è collegato al caso precedente ma che è diverso perché ricade sui soci e non solo sul liquidatore.
Può accadere che durante l’anno i soci prelevino degli acconti su utili futuri.
Se, però, alla fine dell’anno questi utili in realtà non ci sono o sono più bassi rispetto a quanto prelevato dai soci, allora la società potrà vantare un credito nei confronti dei soci.
Questo è un problema non solo perché bisogna erogare gli acconti di utili sotto particolari condizioni previsti dal Codice Civile, ma soprattutto perché bisogna restituirli prima di chiudere la S.r.l. .
Ti dico questo perché gli acconti di utili sono appunto utili che vanno restituiti a tutti i costi, soprattutto prima di cancellare la S.r.l., perché il liquidatore deve richiederti indietro i soldi, altrimenti potrebbe essere lui che rischia con il suo patrimonio personale.
Quindi l’amministratore, che poi diventerà liquidatore, farà di tutto per incassare quei soldi dai soci.
Questo in quanto se chiudesse la S.r.l. senza richiedere i soldi, potrebbe essere responsabile con il proprio patrimonio dei debiti rimasti non pagati.
In base alle disposizioni del codice civile, quando una S.r.l. diventa a socio unico, deve fare una comunicazione in camera di commercio per segnalare il fatto che la società è a socio unico, oltre che metterlo nella descrizione della società.
Questo è puramente un adempimento burocratico, ma è importante in quanto se non è assolto, il socio risponde con il proprio patrimonio personale, perdendo di fatto il beneficio della protezione patrimoniale della S.r.l..
Quindi in sintesi, se costituisci una società come socio unico, o durante la vita della società questa diventa a socio unico, ricordati di far fare l’adempimento al consulente per comunicare il socio unico in camera di commercio al fine di proteggere il socio dai debiti acquisiti dalla S.r.l. .
Negli ultimi anni sono intervenute delle sentenze della Cassazione che hanno convalidato degli accertamenti fiscali che hanno trasferito, dopo che la società è stata cancellata dalla camera di commercio, i debiti fiscali residui della S.r.l. ai soci/amministratori.
Qui, adesso, non entrare nel panico.
Non sono cose che capitano sempre in automatico, ma ricordati che più chiudiamo una S.r.l. che ha debiti fiscali residui elevati, e più c’è probabilità che i soci/amministratori ricevano un avviso di accertamento a loro nome, pari all’importo delle imposte che la società deve ancora pagare.
Al contrario, più hai debiti fiscali contenuti, prima cancelli la S.r.l. evitando di accumulare una situazione debitoria fiscale difficile da sostenere e più hai possibilità di cancellare la società senza che gli enti abbiano interesse a notificare al socio/amministratore le imposte residue della stessa.
In tutti i casi, questa è una situazione in cui soci/amministratore/liquidatori, possono rischiare con il proprio patrimonio senza beneficiare della protezione patrimoniale della S.r.l. .
In generale, quando la società compie delle attività illecite, ci possono essere delle conseguenze amministrative, civili e penali.
Le conseguenze amministrative e civili possono prevedere delle sanzioni a carico della società e queste sono effettivamente a carico della società.
Quindi di fatto la S.r.l. protegge soci e amministratori per eventuali conseguenze amministrative e civili. Paga la società, ed i soci o amministratori sono protetti.
Ma nel caso in cui ci fosse anche una conseguenza penale, ossia ci sia un processo penale per colpa di attività svolte illecitamente dalla società, questo processo non è svolto a carico della società, ma è svolto contro l’amministratore che ha amministrato la S.r.l. .
In questo secondo caso, le conseguenze negative di un eventuale processo penale sono tutte a carico dell’amministratore e quindi, di fatto, le conseguenze le ha solo lui e la S.r.l. non lo potrà difendere.
Cosa che gli comporta sicuramente una perdita di tempo e denaro per difendersi con l’avvocato.
Qui di seguito ti riporto degli esempi semplificati per renderti conto delle tipologie di attività illecite:
Esempio 1: Se una S.r.l. dovesse svolgere un’attività edile, senza preventivamente aver richiesto le autorizzazioni del caso, la società avrebbe a carico delle possibili sanzioni da pagare ma, l’amministratore, potrebbe avere a suo carico un processo penale per l’abuso edilizio.
Esempio 2: Se una S.r.l. dovesse chiedere prestiti a più persone in modo sistematico, con la promessa di essere rimborsati con un certo tasso di ritorno economico, per poter svolgere investimenti immobiliari, se l’attività di raccolta di risparmio tra il pubblico dovesse essere veramente accertata come attività svolta in modo imprenditoriale e non occasionale, allora rischierebbe di essere accusata di attività bancaria illecita. In questo caso la S.r.l. pagherebbe le eventuali sanzioni o danni attribuitegli ma, l’amministratore, potrebbe avere a carico un procedimento penale.
Ci possono essere dei reati penali se la contabilità, le relative dichiarazioni annuali, e, in generale, gli adempimenti contabili o amministrativi sono gestiti in malo modo.
In particolare, vengono considerati illeciti penali i seguenti comportamenti:
Ricordati che alcuni atti illeciti relativo ai punti di cui sopra, hanno delle specifiche soglie che, se superate, l’illecito diventa penale.
Queste soglie possono cambiare nel corso del tempo e le puoi verificare insieme al tuo consulente, caso per caso, per confermare o meno, il fatto di essere soggetto ad un procedimento penale.
L’azione di responsabilità, in poche parole, è l’azione legale che consente di far valere in giudizio le inadempienze dei doveri imposti, per legge o per statuto, ai soggetti con compiti di amministrazione della S.r.l. .
In sintesi, l’azione di responsabilità si configura quando si chiede un risarcimento danni agli amministratori per i danni che hanno causato alla società.
Possono proporre azione di responsabilità contro gli amministratori i seguenti soggetti:
In tutti i casi, le disposizioni che regolano l’azione di responsabilità contro gli amministratori non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno spettante al singolo socio o al terzo quando, essi, siano stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori.
Esempio di azione di responsabilità promossa dai soci contro gli amministratori: una banca accumula perdite per anni e poi viene ceduta ad un’altra banca ad un prezzo competitivo perché aveva accumulato perdite. In questo caso, dei soci della banca hanno avviato un’azione di responsabilità verso gli amministratori che gestivano la stessa durante quel periodo in cui avevano accumulato perdite al fine di richiedere il risarcimento del danno. Se il danno venisse confermato dal giudice, l’importo da pagare sarebbe a carico degli amministratori.
Sotto un profilo pratico, l’azione sociale di responsabilità è più facile che sia utilizzata per gli amministratori delle grandi società di capitale, piuttosto che per le S.r.l. di dimensioni contenute.
Qui di seguito ti porto una breve check list della circolare, per consentirti di memorizzare i concetti chiave in modo semplice e veloce.
In generale una S.r.l. protegge i soci e l’amministratore, perché essa risponde per i debiti contratti dalla società con il proprio patrimonio.
Ma, purtroppo, non sempre è così.
Infatti questi sono i casi in cui la S.r.l. NON protegge l’amministratore o il socio:
Ho voluto mettere questa semplice check list per mostrarti che: “Il risparmio fiscale NON è fatto di segreti e gabole strane, il risparmio fiscale lo si ottiene applicando semplici strumenti di pianificazione fiscale, previsti dalla legge, da applicare nella tua S.r.l. nella quantità giusta, in base all’utile e la liquidità disponibile, grazie ad un controllo mensile della contabilità con la collaborazione del tuo commercialista e secondo gli obiettivi dell’imprenditore, individuando quali gli strumenti fiscali più sicuri e quali meno sicuri per portare al minimo il rischio di sanzioni”.
Grazie a questa circolare hai ottenuto tutte le informazioni che ti servono per comprendere quando la S.r.l. non può proteggere l’amministratore o il socio dai rischi per il patrimonio personale.
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In tutti i casi in cui hai un’attività imprenditoriale, sappi che scegliere di utilizzare una S.r.l. può offrirti maggiori possibilità di pianificazione fiscale, protezione patrimoniale e organizzazione strategica rispetto ad altre forme giuridiche.
La normativa italiana prevede specifici strumenti di risparmio fiscale applicabili alle S.r.l., e in certi scenari, se ben gestiti, questi strumenti possono contribuire a contenere il carico tributario in modo significativo.
In molti casi, un’impresa individuale può trovarsi a sostenere un carico tributario complessivo piuttosto elevato, considerando imposte dirette, contributi previdenziali e addizionali locali.
Al contrario, una S.r.l. ben strutturata e gestita con attenzione può beneficiare di un’imposizione più contenuta, grazie all’uso combinato di strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla normativa.
Naturalmente, ogni situazione va valutata in base a variabili come utile, liquidità, struttura dei compensi, regime fiscale adottato e obiettivi imprenditoriali.
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Non si tratta di una formula magica, ma di un approccio basato sull’analisi dei dati e sulla coerenza delle scelte imprenditoriali.
Se stai valutando soluzioni per la gestione fiscale di una S.r.l., ricorda che le scelte più efficaci dipendono da variabili specifiche: dimensioni aziendali, utili, liquidità, regime fiscale e obiettivi di lungo periodo.
La normativa offre strumenti di ottimizzazione previsti dalla legge, ma la loro applicazione va sempre calibrata sulla tua situazione.
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BUONASERA HO LETTO E MI E' STO MOLTO UTILE PER CAPIRE DETERMINATTE COSA MA UNA COSA NON MI E' CHIARA: SE UN'AMMINISTRATORE DI DI UNA SRL IN PASSATO HA AVUTO DEBITO NON PAGATI POSSONO QUESTI CREDITORE AGGREDIRE I BENI DELLA SRL OPPURE POSSONO AVVALERSI SOLO SU QUELLI PERSONALI. MI SPIEGO MEGLIO : VORREI COSTITUIRE UNA SRL CHE COME OGGETTO COMPRAVENDITA DI IMMOBILE O MOGLIO COMPRARE IMMOBILI DA RISTRUTTURARE PER POI RIVENDERLI,.... AVENDO AVUTO PROBLEMI CON BANCA IN PASSATO E QUALCHE TASSA NON PAGATA.... QUESTI POSSONO AGGREDIRE I BENI DINTESTATI ALLA SOCIETA' CON ME AMMINISTRATORE?
GRAZIE E BUON LAVORO
Ciao Vincenzo, la banca può solo aggredire i tuoi beni personali e NON quelli della S.r.l. . Ma ricordati che se tu possiedi le quote della S.r.l., di fatto quelle quote possono essere aggredite dalla banca
salve sono il titolare nn che socio unico di 2 srl, s ho avuto problemi con il fisco su una di queste e in piu 2 assegni protestati per la quale il pignoramento dl conto di questa oggi mi e arrivata una comunicazione dalla prefettura per via di questi assegni ,con relativa ingiunzione per la parcella pecugnaria dei due assegni , la raccomandata e arrivata a nome mio e nn a nome dell azienda . sto rischiando sul mio personale o solo sulla azienda ? grazie
se il debito è riconducibile ad un'attività fatta dalla S.r.l., allora tutto dovrebbe essere a carico della S.r.l. . Ma ti avverto che se tu sei amministratore, di fatto non godi e puoi avere per lo meno problemi con il mondo bancario.
Salve, complimenti per l'articolo, molto complesso da spiegare. Volevo chiedere una cosa. In caso la società abbia come unico socio una persona giuridica, quindi un'altra società straniera, è obbligatorio veicolare la comunicazione in Camera di Commercio oppure la persona giuridica risponde con i suoi beni, vincolata chiaramente ai medesimi principi di Diritto Commerciale applicati?
Grazie in anticipo per la risposta
Ciao Pietro, ovviamente se il socio è una persona giuridica, di sicuro è più difficile che i debiti della S.r.l. possano andare in capo ai soci. Ma se tu fossi così controllato da arrivare a quello, di sicuro qualsiasi controllare cercherebbe di attribuire i debiti almeno all'amministratore italiano
Ho una azienda SRLS costituita da quasi 4 anni, sono socio unico, personalmente non ho nessun bene, sono straniero, la azienda da quando è iniziata ha sempre chiuso in perdita, non percepisco nessun stipendio e non ho mai potuto prelevare alcuni utili, perché come ho detto prima, l'azienda non ha mai avuto utile. L'unico giro che faccio è per avere il soldi per pagare il mio INPS ad ogni trimestre, la situazione ad ogni anno peggiora, certamente che voglio chiuderla, ma nel modo meno sbagliato possibile. Ho 7 dipendenti e dal 2017 non riesco più a versare il codice 1001, ad oggi le ritenute ammontano a circa 48.000 . L'IVA l'ho rateizzata mano a mano che mi arrivano le comunicazione delle Agenzie delle entrate, ma parliamo di un importo superiore a 50.000 euro. Non ho mai fatto niente di irresponsabile, cercato sempre di fare le cose nel modo giusto dentro delle mie possibilità, purtroppo è un lavoro sotto pagato, e diciamo che ho avuto tanta sfortuna: ho perso alcuni mezzi in incidente, spendo troppo in officina per i mezzi che sono vecchi. Voglio uscire da questo incubo. La mia commercialista mi ha consigliato di andare in camera di commercio per comunicare la situazione della azienda e metterla in liquidazione . Leggendo questo articolo, sono preoccupato, altre ai fornitore che è probabile che qualcuno rimanga indietro , ma più che altro per le tasse al Fisco. Quale consiglio mi daresti?
Ringrazio in anticipo per il vostro gentile riscontro
Salve,
ci sono troppi elementi da valutare insieme.
Dalle informazioni che mi ha fornito non posso darle una risposta certa qui con un semplice messaggio.
Se vuole risolvere questo suo problema deve acquistare la consulenza di Efficacia Fiscale che trova nel sito.
A presto
Buon giorno sono Silvio L amministratore di una Srl con capitale sociale € 10000 siccome che sto restituendo con bonifico di € 500,00 al mio socio per restituirli l intero capitale sociale di € 10000 ho fatto un 2000,00 € di bonifici dal conto stesso della società facendo versamento contanti sul conto è bonifico al mio socio mentre gli altri € 8000,00 dal mio conto corrente personale.
Volevo sapere quando vado dal notaio per L atto della cessione quota al mio socio ci saranno problemi con i duemila € di bonifico che ho fatto dal conto della società Srl senza usare il mio conto personale grazie aspetto risposta
Ciao Silvio,
tecnicamente l'ex socio, a cui acquisti la quota, potrebbe richiederti il saldo di euro 2.000 che ha bonificato la S.r.l. a lui.
Ma è anche vero che la S.r.l. allora dovrebbe ricevere indietro i soldi che l'exsocio si è intascato come parte del compenso di vendita.
Quello che ti posso consigliare è di fargli firmare una quietanza di pagamento per confermare che lui ha ricevuto i soldi e non ne deve ricevere altri. Poi ovviamente sia te sia il tuo socio dovete restituire i soldi presi in eccesso, in tutti i casi.
Salve ho cessato una srl nel 2014 ma chi acquistato la,società è fallito mi hanno indagato come amministratore precedente .volevo chiedere io con la mia nuova azienda srls cosa rischio e su la mia persona possono attaccarmi.
Ciao Biagio, se ti sei comportato bene non rischi nulla. Altrimenti potrebbero contestarti dei reati penali come amministratore oppure dei debiti tributari a te riconducibili
Buona sera
sono socio di minoranza di una SRL, il legale rappresentante ha effettuato , nel corso degli anni , prelievi oltre i 220.000€ senza dimostrare nulla.ora siamo arrivati a rateizzare iva dal 2015 al 2020, inoltre la società ha in credito di oltre 140.000 con il maggior fornitore. è un bel casino e penso che non se uscirà più.io avendo tutti gli estratti conto dove si evincono i suoi prelevamenti e senza avere giustificazione di questi prelievi, lo posso denunciare? cosa rischio? come faccio a levarmi dalla società anche perche abbiamo litigato e non c'è più fiducia?
grazie
Ciao Antonio, dai dati che mi hai fornito dovresti sentire con un avvocato per fare un'azione di responsabilità nei confronti dell'amministratore. Come socio della s.r.l. potresti valutare di utilizzare l'opzione del recesso, ma prima valuta di guardare anche le clausole dell'atto costitutivo
Salve, mi complimento per l'interessante articolo.
Sono socio-dipendente di una Srl inattiva e dalla quale voglio uscire... a cui non è stato pagato 5 mensilità, rimborso 730 e TFR (sono stato licenziato per usufruire della Naspi).
Il giudice ha emesso decreto ingiuntivo verso la società per il pagamento di ciò che mi spetta.
Vorrei sapere: è l'amministrazione che è tenuto a pagare o la Srl?
Grazie mille in anticipo
Ciao Federico, dai dati che mi hai fornito è la S.r.l. che deve pagare. Una via secondaria veramente ardua, è verificare con il tuo avvocato se puoi fare delle azioni di responsabilità nei confronti dell'amministratore per "spingerlo" a pagarti. Sei socio della S.r.l. quindi qualcosa lo potresti fare, ma ti preannuncio che devi sentire con un avvocato se ci sono gli estremi legali e che questo sarà una cosa molto molto lunga.
BUONASERA CHIEDO GENTILMENTE SE UN DITTA INDIVIDUALE HA CHIUSO NEL 2013 PER MOTIVI DI UN INCENDIO SENZA TROVARE IL COLPEVOLE , HA AVUTO DEI PROBLEMI CON UN FORNITORE PER IL PAGAMENTO DI UN FORNITURA . ATTUALMENTE PENSO DI APRIRE UNA SRL UNI PERSONALE E COME UNICO AMMINISTRATORE , E POSSIBILE CHE QUESTO CREDITORE ATTACCA I BENI DELLA NEW CO SRL OPPURE POSSONO AVVALERSI SOLO SU QUELLI PERSONALI.
GRAZIE INFINITAMENTE
Ciao Omar, i tuoi debitori possono andare sui tuoi beni personali. Tra i tuoi beni personali c'è anche la quota che tu possiedi nella S.r.l. . Quindi, di fatto potrebbero portarti via la società.
Buonasera una domanda... Se un socio nonché amministratore di una srls dovrebbe morire e gli eredi rinunciano all'eredità, cosa succederebbe?
Che gli eredi non prendono ne i beni ne i debiti del defunto