Consulenza fiscale ad un imprenditore che lavora nel settore degli investimenti immobiliari
Indice dei contenuti
Ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per fare un rapido sunto dei punti salienti su cui fermo la mia attenzione, e di conseguenza anche quella dell’imprenditore, quando svolgo una consulenza con un nuovo cliente.
Sono anche le domande che devi farti, e devi rivolgermi, per capire se puoi tagliare il carico tributario grazie agli strumenti messi a disposizione dallo Stato.
Chiaramente le risposte sono uniche per ogni cliente, perché diversa è ogni posizione che, appunto, andrà osservata nella sua unicità.
Per questo invito i miei clienti a fornirmi subito i dati di bilancio delle loro S.r.l. .
Ed ora sei pronto a scoprire come organizzo una prima consulenza con un nuovo imprenditore?
Sono ben 9 i punti che ti riporto in questo articolo.
Per semplificarti i passaggi ti porto l’esempio di un mio cliente e la sua esperienza personale con me (chiaramente omettendone i dati personali).
Sono punti che ho ricostruito grazie alle consulenze con gli imprenditori fiscalmente intelligenti, i miei preferiti, e grazie alla mia indole di ricercatore e divulgatore fiscale.
Prima di addentrarti nella lettura…solito piccolo quesito?
Ti sei già iscritto al blog www.efficaciafiscale.com?
Se ancora non l’hai fatto provvedi subito; avrai, così, accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti iscritti al blog, riceverai un alert ogni volta in cui pubblico un video, organizzo una diretta o un webinar sul mio canale YouTube Commercialista Calisti ed ogni volta in cui pubblico un Podcast.
Ora sei pronto a scoprire i punti salienti che affronto in una prima consulenza con un nuovo cliente?
Bando alle ciance and let’s go…
Esempio di consulenza con Davide, con attività svolta nel settore degli investimenti immobiliari
Caro imprenditore, ti do il benvenuto in questo nuovo podcast del blog di Efficacia Fiscale, il blog con le soluzioni fiscali specifiche per tutti gli imprenditori che hanno una S.r.l. o che ne vogliono aprire una nuova.
Oggi voglio condividere con te il contenuto (senza riportare dati personali) di una consulenza con ho svolto con un nuovo cliente, perché voglio farti conoscere quelli che sono i punti salienti che richiedo ai miei clienti quando acquistano una mia consulenza.
Per rendere più facile la comprensione ti porterò, appunto, l’esempio di una consulenza che ho dato ad un imprenditore di nome Davide, riportando (ripeto, senza dare informazioni riguardanti il cliente nei particolari) le domande, i problemi, i dubbi e le questioni che mi ha sollevato.
Spero che questo articolo ti risulti di facile comprensione.
Devo sapere che, il risparmio fiscale lo puoi realizzare analizzando la tua posizione specifica.
Infatti, i consigli che ho dato a Davide non è detto che valgano anche per te, perché la tua situazione può essere diversa, ma, durante le mie consulenze, mi sono accorto che alcune tematiche sono comuni a tutti.
Per questo motivo ti metto a conoscenza di queste informazioni, in modo gratuito; informazioni e consigli che potrai approfondire con me o con il tuo commercialista.
Come organizzo la consulenza con un imprenditore
Inizio con il descriverti come imposto una consulenza di Efficacia Fiscale con un mio cliente.
Per prepararmi al meglio sugli argomenti che andrò ad analizzare mio cliente, gli chiedo di prepararmi un file Word in cui dovrà inserire i dubbi e le domande in merito alle tematiche di risparmio fiscale e, insieme a questo file, chiedo anche di inviarmi i dati di bilancio.
Sotto ogni domanda che mi viene posta, inserisco i miei appunti che giro al cliente prima dell’incontro, in modo da contestualizzare gli strumenti di risparmio fiscale applicabili in base al suo caso specifico, perché gli strumenti di efficacia fiscale cambiano in funzione non solo degli obiettivi che ha l’imprenditore, ma anche in funzione del contesto in cui si trova e dalle sue condizioni personali (sposato o meno, figli o meno, genitori o meno e così via).
Come puoi notare ci sono tanti elementi da tenere in considerazione.
Pertanto, quando un cliente compila questo prospetto ed inserisce gli ambiti di riferimento che intende trattare, riesco già a lavorare mentalmente con uno schema ben preciso, inserendo degli appunti miei che andrò, poi, a sviluppare durante l’incontro che avrò con lui.
Tornando all’esempio di Davide, seguendo quanto ti ho detto in precedenza, lui mi ha inviato questo file Word dove ha inserito delle domande specifiche, una delle quali riguarda la costituzione di una S.r.l. .
Iniziamo l’analisi dei punti della consulenza di Efficacia Fiscale che ho erogato, che io reputo si possano considerare nove.
Primo punto della consulenza: quale tipologia di S.r.l.?
Gli appunti che ho inserito in merito a questa tematica sono i seguenti.
Prima di tutto valutare se aprire una S.r.l. semplificata oppure ordinaria.
Il mio cliente mi ha accennato di voler aprire una S.r.l. ordinaria e, in virtù di questo, gli ho consigliato di avere un oggetto sociale più ampio possibile.
In generale, i notai si oppongono un po’ a questa cosa, perché devono verificare se questa pratica è illegale ed è consentito dalla legge.
Sotto questo aspetto puoi stare tranquillo, perché è perfettamente legale inserire un oggetto sociale più ampio possibile quando costituisci una S.r.l. ordinaria.
Nell’oggetto sociale di una S.r.l. semplificata, invece, puoi inserire soltanto una tipologia di attività e, per aiutare i miei clienti a comprendere quale attività inserire, applico questo metodo e consiglio loro:
- Inserisci, nell’oggetto sociale, tutto quello che la tua S.r.l. deve andare a svolgere;
- Inserisci, nell’oggetto sociale, tutto quello che la tua S.r.l. potenzialmente andrà a svolgere tra 3 o 5 anni; questo perché, spesso, gli imprenditori non rimangono sempre fermi nel tempo sulla stessa attività, ma possono dedicarsi anche a nuove;
- Inserisci, nell’oggetto sociale, le attività che ti piacerebbe fare, anche se sai che difficilmente le realizzerai, in questo modo se si presentasse l’opportunità concreta di voler fare quella cosa, non spenderesti soldi per cambiare l’oggetto sociale;
- Inserisci, nell’oggetto sociale, l’opportunità che la tua S.r.l. possa svolgere attività di holding pura e mista;
- Inserisci, nell’oggetto sociale, la possibilità che la S.r.l. possa svolgere attività di trading online e di commercio online e offline di prodotti alimentari e non alimentari, in modo da avere un oggetto sociale ampio tale da ampliare la tua attività anche con gli info-prodotti.
Inserendo tutto questo nell’oggetto sociale, non dovrai ritornare dal notaio per cambiare l’oggetto sociale e risparmierai sia tempo che soldi.
Tornando al mio cliente Davide, il mio consiglio è quello di inserire, nell’oggetto sociale, le seguenti attività: gestione di immobili, acquisto e vendita, affitto e locazione sia di immobili propri che di immobili di terzi.
In generale, se la tua S.r.l. holding non opera in questo settore, ti consiglierei, comunque, di inserire nell’oggetto sociale queste attività relative all’ambito immobiliare, perché è un’attività che potresti decidere di sviluppare in futuro.
Secondo punto della consulenza: come gestire il carico contributivo Inps?
Il secondo punto inserito è quello di porsi un obiettivo da realizzare, ad esempio raggiungere un certo utile a fine anno.
Davide vorrebbe realizzare alcune operazioni immobiliari in modo da ottenere, come obbiettivo a fine anno, un utile di circa 100.000 € o superiore.
A tal proposito, un appunto che ho voluto segnalare in merito a questo obiettivo è il seguente:
- attenzione all’Inps, perché nel momento in cui realizzerai un utile di questa portata, avrai il problema di gestire al meglio il carico contributivo Inps. E qui ti dico che cambia molto da posizione a posizione. Siccome ha un’attività immobiliare in cui non ha dipendenti, per il momento, è una cosa che deve andare a gestire.
Ora non posso spendere troppo tempo su questo argomento perché ci sono tante variabili che andrebbero analizzate; per adesso ti posso dire che, siccome Davide ha come obiettivo un utile di 100.000 €, deve stare attento a gestire al meglio il carico contributivo, cosa che ovviamente ha fatto insieme a me.
Questo è il consiglio che mi sento di dare anche a te. Ricordati che, nel momento in cui realizzi un utile alto, non hai dipendenti e sei socio unico, devi pagare i contributi Inps anche se non distribuisci i soldi.
Quindi, stai attento e fatti seguire da un consulente, oppure acquista una consulenza direttamente con me.
Terzo punto della consulenza: come mettere i soldi all’interno della S.r.l.?
Il terzo punto riguarda i conferimenti.
Davide ha una certa disponibilità economica da poter investire, ma anche sua moglie dispone di risorse economiche per finanziare la S.r.l. del marito.
A tal proposito io ho consigliato di aprire la S.r.l. con un capitale sociale di 10.000 € apportati da Davide, mentre la moglie effettuerà un finanziamento fruttifero in modo tale che avrà diritto a ricevere gli interessi attivi da parte della S.r.l. .
La moglie, sugli interessi attivi che riceverà dalla S.r.l., pagherà il 26% come una normale distribuzione di utili, mentre la società si scarica gli interessi passivi e risparmia il carico fiscale.
Quindi, se hai un parente che finanzia la tua S.r.l., su questo finanziamento matura interessi attivi, che la tua S.r.l. riconosce a chi l’ha finanziata, e chi li riceve paga le stesse imposte che ci sono sulla distribuzione degli utili (ma in più la società taglia il carico fiscale).
Il vantaggio fiscale che si realizza è che la S.r.l. scarica il costo, mentre, se prelevi i soldi con una normale distribuzione degli utili, la S.r.l. non può scaricare il costo perché non c’è.
Quarto punto della consulenza: puoi utilizzare la partita Iva con il regime del forfettario compatibilmente con la S.r.l.?
Come quarto punto, segnalo se ha una partita IVA in regime forfettario che non utilizzi.
Davide mi ha detto di avere una partita IVA con il regime forfettario che non è operativa e che, quindi, non utilizza.
L’unico avvertimento che ho voluto comunicargli è che, nel momento in cui apre una S.r.l. di cui ne ha il controllo e ci lavora, lo Stato ti permette di avere una partita IVA, ma senza il regime del forfettario.
Di conseguenza, può avere una partita IVA, ma deve perdere questo il beneficio fiscale.
In riferimento a questo punto voglio dare una ulteriore informazione.
Molti imprenditori mi chiedono:” Se ho una partita IVA da sfruttare, e voglio aprire una S.r.l. perché ho sforato il limite del regime forfettario, lo cambio quest’anno oppure l’anno prossimo?”
La perdita del beneficio fiscale di tale regime avviene l’anno successivo, quindi, quello che hai fatturato oggi è in regime forfettario, poi, se acquisti una quota di un S.r.l., il regime lo perdi l’anno successivo.
Quinto punto della consulenza: puoi far lavorare la moglie con la partita Iva da forfettario?
Come quinto punto, segnala se vuoi assumere qualcuno, come collaboratore, che ha il regime forfettario.
Davide mi domanda se, la sua S.r.l. può assumere la moglie che è attualmente in regime forfettario.
A tal proposito c’è questo appunto che ho voluto segnalare:
- la moglie non perde il regime del forfettario se non fattura alla società facendo la stessa tipologia di attività. Lo Stato permette alla moglie di fatturare alla S.r.l., a patto che sia un’attività diversa da quella che svolge la S.r.l. .
Ti faccio un piccolo esempio riguardante un imprenditore che lavora nell’ambito della consulenza e fa anche dei corsi di formazioni di Trading e la moglie che svolge un’attività che riguarda i servizi amministrativi.
La moglie può fatturare alla S.r.l. dell’imprenditore?
No. Se hai una S.r.l ed il tuo coniuge ha il regime forfettario, potresti abusare di questo strumento per prelevare indirettamente degli utili e risparmiare le imposte.
Se, comunque, hai una S.r.l. che svolge una certa attività, e tua moglie svolge al suo interno un servizio amministrativo contabile o di segretariato, può benissimo fatturare e conserva il beneficio di protestare, perché lo Stato non vuole che un coniuge possa aprire una partita IVA in regime forfettario solo per tagliare le imposte.
Per evitare questa situazione, l’attività del coniuge in regime forfettario e quella della S.r.l. devono essere completamente diverse.
Altra cosa da aggiungere è che, la moglie di Davide il prossimo anno potrebbe avere una un’assunzione a tempo pieno; l’imprenditore ha l’opportunità di intestare le quote alla moglie, perché non può iscrivere la moglie all’Inps commercianti; quindi, lei non pagherebbe questi contributi, perché l’Inps ha stabilito che, se un dipendente lavora a tempo pieno, anche se ha una S.r.l., non deve pagare l’Inps commercianti.
Poi, è ovvio che, se si abusa di questo strumento e si mette l’amministratore in campo alla S.r.l., c’è una sentenza della Cassazione che potrebbe autorizzare l’Inps ad aprire la posizione al marito come coadiuvante.
In generale, il consiglio che do in questo caso è quello che, se la moglie ha una busta paga a tempo pieno, si può intestare le quote, perché non paga i contributi Inps commercianti.
Sesto punto della consulenza: puoi farti aiutare dai tuoi parenti per tagliare il carico fiscale?
Come sesto punto consiglio di indicare le tue situazioni familiari come, ad esempio, se vuoi far lavorare i tuoi genitori in pensione nella S.r.l. di famiglia.
Davide ha i genitori che hanno più di settant’anni e sono in pensione, ma svolgono comunque un’attività operativa nelle due aziende storiche di famiglia.
Un appunto che mi sono fatto su questo argomento è il seguente:
- si potrebbe valutare l’opzione di far intestare delle quote ai genitori, in quanto il carico contributivo che loro pagano è ridotto della metà, perché hanno più di 65 anni e sono in pensione.
In generale, se stai valutando di ridurre il carico contributivo ricordati che, se intesti le quote ad un tuo genitore in pensione, che ha più di 65 anni, il carico contributivo Inps si riduce della metà.
L’unico consiglio che mi sento di darti, se sei giovane, è quello di gestire il carico contributivo, perché prima o poi andrai in pensione e, anche se questa risulterà essere bassa, non scomparirà mai.
Settimo punto della consulenza: prima apri la S.r.l., prima scarichi l’Iva a credito
Come settimo punto ti invito ad indicare se ha dovuto affrontare delle spese per conseguire una qualifica utile per svolgere l’attività.
Davide, ad esempio, ha dovuto affrontare delle spese per seguire un determinato percorso accademico per conseguire una qualifica necessaria a svolgere la sua attività.
A tale proposito, se tu intraprendi un percorso di questo tipo, le rate che hai già pagato tu, persona fisica, non puoi farle scaricare alla S.r.l., ma, nel momento in cui tu apri la S.r.l.(e se questo percorso è inerente all’attività che la stessa svolgerà), puoi far scaricare questo costo alla società.
In questo caso ti ricordo che, se paghi una fattura come privato perdi sia l’IVA che il costo; se fai pagare la fattura alla S.r.l., l’IVA non si perde perché è un credito e il costo lo puoi scaricare dall’Ires o dall’Irap ed anche dall’Inps.
Ovviamente, per fare questo il corso di formazione deve essere inerente all’attività della S.r.l., e, poi, bisogna farsi cambiare fiscalmente il contratto con il quale sei entrato nel rapporto con l’ente di formazione.
Ottavo punto della consulenza: massimizza l’efficacia fiscale
Come ottavo punto devi indicare quante imposte e contributi vuoi tagliare con la S.r.l. .
Davide ha questo obiettivo e vuole prelevare solo quanto necessario ai fini dell’efficacia fiscale.
A questo punto gli ho illustrato la checklist di efficacia fiscale con tutto quello che serve per ottimizzare il carico fiscale dei miei clienti (cosa che puoi accedere acquistando una consulenza di Efficacia Fiscale insieme a me).
Nono punto della consulenza: prendi a prestito tutti i soldi che vuoi, ma non simulare un’attività bancaria (illecita)
Come nono punto devi indicare se vi sono dei finanziatori esterni che potenzialmente possono prestarti una grossa quantità di denaro.
Il mio cliente vuole partecipare ad un’asta, per fare questo deve versare una cauzione e, in caso di vincita, entro 120 giorni, c’è da versare il saldo dell’operazione.
Davide mi domanda se, in questo caso, può avvalersi di alcuni finanziatori esterni per concludere l’operazione.
La risposta è sicuramente affermativa, ma l’importante è che non si raccolga tanto capitale quanto può fare una banca o, comunque, simulando un’attività bancaria.
Questa raccolta non è fattibile, perché l’attività bancaria è fortemente regolamentata.
Puoi benissimo chiedere soldi a terzi tramite un contratto di associazione, ma evitando di simulare un’attività bancaria, perché questa cosa non è legale.
Conclusi i punti da analizzare, voglio passare ad analizzare le domande specifiche della consulenza.
Ottimizzare il carico fiscale mantenendo il controllo della società
Una prima domanda riguarda la composizione societaria che deve avere la S.r.l. per ottimizzare l’aspetto fiscale.
Nello specifico, il mio cliente mi evidenzia il fatto che moglie e genitori possono essere soci di capitale, ma Davide vuole mantenere, comunque, il controllo della sua S.r.l. e, contemporaneamente, ottimizzare il carico fiscale.
Gli ho risposto che, per ottimizzare il carico fiscale, può ricorrere alla checklist di efficacia fiscale (che puoi ricevere anche te dopo aver acquistato la consulenza di Efficacia Fiscale).
In più, per mantenere il controllo della società, occorre separare la percentuale di quota di controllo della società dalla percentuale di partecipazione agli utili che le quote attribuiscono.
Noi imprenditori pensiamo che, possedere una quota del 95% dia diritto al 95% degli utili e che, l’altro socio che ha una quota del 5% abbia diritto al 5% gli utili e addirittura se è lavoratore, paghi i contributi Inps sulla percentuale di utili percepita.
A Davide, che costituisce una S.r.l. ordinaria, ho consigliato di inserire, nell’ Atto costitutivo, una clausola in cui sia scritto che ha il controllo della società con il 95% di quote, ma la sua partecipazione agli utili sarà solo del 5% in modo da pagare i contributi Inps solo sul 5% degli utili essendo già socio lavoratore, mentre la moglie avrà soltanto il 5% delle quote, in modo da limitare il suo potere decisionale in società.
Così facendo, la moglie non può decidere di cambiare l’amministratore, non può aprire o chiudere i conti o prelevare soldi, perché ha una quota del 5% e, in assemblea, non ha la maggioranza, ma ha diritto al 95% degli utili ed essendo estranea alla società, non paga i contributi sul 95%.
Così facendo la famiglia di Davide avrà sempre il 100% degli utili, ma il socio lavoratore, Davide, conserverà il controllo sulla società perché ha il 95% di quote ed il carico contributivo Inps è solo sul 5% degli utili.
Qui il risparmio fiscale è veramente molto alto visto che ha un utile superiore a 100.000 €.
Per avere una maggiore sicurezza, gli ho fatto presente che può costituire dei patti parasociali, facendoli firmare al notaio, dove si va a regolamentare il rapporto con l’altro socio, ossia la moglie.
Sotto questo aspetto può esserci un problema, perché tra i due c’è già un rapporto di matrimonio, perciò, a mio avviso, basta la clausola inserita nell’Atto costitutivo e non c’è bisogno di spendere soldi inutilmente per questo patto parasociale.
Costituire una S.r.l. holding?
Un’altra domanda specifica che mi pone il mio cliente è relativa alla costituzione di una S.r.l. holding, oppure no.
La S.r.l. holding non è altro che una società che controlla le quote di un’altra S.r.l., quindi, non è una cosa prematura ed anche nella fase di start-up puoi pensare a sviluppare questo tipo di società.
Non c’è bisogno di fare delle modifiche societarie se inserisci nello statuto la clausola di essere una holding pure o mista.
Mi spiego meglio.
Molti imprenditori costituiscono la S.r.l. e svolgono una certa attività, poi, nel tempo, acquisiscono utili, aumentano le partnership con altri imprenditori, o si presentano loro nuove opportunità imprenditoriali e, magari, possono avere la possibilità di acquistare nuove quote di altre società.
Queste nuove società possono essere acquistate con la S.r.l. holding primaria, cioè quella con cui è partita tutta l’attività.
È una cosa fattibile e non bisogna fare alcuna modifica se hai ampliato bene l’oggetto sociale.
La gestione della liquidità
La S.r.l. di Davide ha bisogno di molta liquidità, perché per svolgere attività immobiliare c’è bisogno di tanti soldi e converrebbe capire come gestire al meglio la disponibilità finanziaria per poter far lavorare la S.r.l. nel modo fiscalmente efficace ed efficiente.
Ho consigliato a Davide di costituire una S.r.l. ordinaria, con un capitale sociale di 10.000 €.
Tutti i conferimenti successivi di denaro, per finanziare i progetti immobiliari, li conferirà come finanziamento soci, perché con i finanziamenti soci la società dovrà corrispondere ai finanziatori gli interessi attivi.
Sulla plusvalenza derivante da questi interessi attivi il finanziatore pagherà il 26%, mentre la società potrà scaricare il costo, perché per la S.r.l. sono interessi passivi.
Si realizza così una prima ottimizzazione del carico fiscale.
Questo non è l’unico vantaggio del finanziamento soci, perché quando la società avrà, in seguito, utili disponibili, la società potrà benissimo erogare senza far pagare imposte e contributi.
Quindi, inizialmente finanzia la società prendendo gli interessi attivi, poi, successivamente, quando si realizzeranno degli utili importanti, li potrà prelevare senza pagare imposte e contributi. Questo è il modo migliore per gestire la sua S.r.l. .
Le royalties
Un’altra domanda molto importante che mi ha rivolto Davide riguarda le royalties.
Davide ha deciso di non pagare il costo di affiliazione in un’unica soluzione.
Purtroppo, ascoltando i podcast e leggendo la newsletter dove trattavo l’argomento royalties, non ha compreso bene come sfruttare in modo durevole nel tempo questo vantaggio fiscale di cui ho parlato.
Colgo l’occasione per fare chiarezza su questo argomento.
Il vantaggio fiscale delle royalties si realizza quando tu persona fisica, socio della S.r.l., sei proprietario di un know how, chiedi i soldi alla S.r.l. per lo sfruttamento economico di questo marchio, brevetto, ecc. e la stessa realizza questo vantaggio fiscale che ne deriva.
Nello specifico tu che sei proprietario ricevi i soldi e paghi qualcosa, mentre la società si scarica il costo risparmiando l’Irap del 4% e Ires 24%.
Tu, che prendi questi soldi, non paghi i contributi Inps e paghi un’Irpef ridotto di un 40% o del 25% (dipende se hai più di 35 anni) ed il risparmio fiscale è veramente enorme.
A parte i numeri che ti ho indicato, quello che volevo trasmetterti in questo punto è che, le royalties sono un vantaggio fiscale, ma nel momento in cui tu le prendi, non nel momento in cui le paghi.
Queste sono le soluzioni fiscali specifiche che ho dato al mio cliente.
Dato che gli argomenti da trattare durante il nostro incontro sono lunghi, agli imprenditori che si rivolgono a me per una consulenza do in omaggio il video e l’audio dell’incontro.
In modo da poter riguardare non solo il materiale da me fornito nel file Word con le risposte alle loro domande, ma in modo da poter, in futuro, riguardare il video ed ascoltare l’audio tutte le volte che vorranno per ottimizzare al meglio il carico.
Conclusioni
Queste sono le soluzioni fiscali specifiche che ho fornito a Davide, soluzioni che possono adattarsi, magari, al tuo caso specifico.
Il mio intento è stato quello di farti conoscere quelli che sono i punti salienti che richiedo ai miei clienti quando acquistano una mia consulenza di Efficacia Fiscale per la loro S.r.l. (in questo caso una consulenza con un imprenditore che esercita nel settore degli investimenti immobiliari).
E, ora, grazie a questo articolo, spero che anche tu abbia le idee più chiare riguardo a come si svolge una consulenza con me.
In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .
Ma non basta.
Devi, infatti, anche verificare di:
- produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
- avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
- utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.
Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).
Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.
Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.
Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.
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