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Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog Efficacia Fiscale per approfondire un argomento che riguarda il carico contributivo Inps per gli imprenditori che hanno una S.r.l. oppure ne vogliono aprire una nuova e quando il socio lavoratore della S.r.l. è considerato tale.
Quando un imprenditore sente il peso del carico tributario, questo è composto sempre da due tipologie di tributi: imposte e contributi Inps.
In un certo senso, le imposte sono quelle cose che si versano allo Stato a fondo perduto e sono pagate da tutte le forme giuridiche in modo diverso.
Mentre i contributi Inps sono tutte quelle cose che si versano per avere, si spera in futuro, una pensione, e sono pagati solo dal socio che è considerato un socio lavoratore di S.r.l. (in una ditta individuale è ancora peggio perché paga sempre i contributi Inps).
Quindi, il socio che è considerato NON operativo, ossia un socio finanziatore, NON paga i contributi Inps e questo gli fa avere un enorme risparmio fiscale.
Arrivato a questo punto è normale chiedersi dov’è il confine oltre il quale il socio di S.r.l. è considerato socio operativo o meno, in quanto puoi guadagnare più soldi perché paghi meno contributi.
Il buon senso direbbe che un socio operativo è quello che partecipa alla produzione del prodotto o servizio, mentre smette di esserlo nel momento in cui organizza i dipendenti o clienti e fornitori.
Peccato che l’Inps potrebbe pensarla in maniera diversa (guarda caso), e quindi aprirti una posizione Inps retroattiva nonostante il buon senso preveda che organizzare i collaboratori sia un’attività da amministratori (se così non fosse, quale attività entrerebbe nella competenza dell’amministratore di una società?!?).
Per questo motivo, ho deciso di fare una domanda all’Inps per comprendere al meglio il suo punto di vista nel caso in cui un socio unico di S.r.l. non svolga nulla di operativo in quanto ha affidato la parte operativa ad un sistema automatizzato.
Subito dopo aver letto la domanda e la risposta, ti fornirò ulteriori strumenti di efficacia fiscale per tagliare il carico tributario tutte le volte in cui l’Inps non riconosca valida la tua posizione di socio NON lavoratore.
Sei pronto a scoprire in quali casi l’Inps considera un socio di S.r.l. lavoratore?
Bando alle ciance and let’s go…
Ogni ente può interpretare la legge in modo diverso, e molto probabilmente un ente la ragionerà in modo diverso rispetto agli imprenditori.
Di solito un Ente interpreterà, guarda caso, la legge a suo vantaggio, mentre un imprenditore la interpreterà a proprio vantaggio (fino qui direi che è normale).
In un certo senso è il gioco delle parti, è normale.
L’Ente è pagato per recuperare più soldi possibili, mentre l’imprenditore cercherà di interpretare la legge per pagare meno imposte possibili.
Direi che fino qui è tutto logico e normale.
Con questo non voglio dire che un ente abbia sempre ragione, potrebbe benissimo sbagliare perché interpreta la legge troppo a suo favore.
In questo caso l’imprenditore, per potersi difendere, deve rivolgersi presso un tribunale.
Nulla di impossibile, ma sicuramente è una perdita di tempo e quindi denaro.
In questa situazione è importante per un imprenditore comprendere come ragiona un Ente per evitare di doversi rivolgere ad un tribunale per cause che di fatto gli fanno perdere più tempo e denaro rispetto al semplice pagamento del tributo contestato.
Una di queste situazioni è il caso in cui il socio della S.r.l. è considerato, o meno, un lavoratore.
Mi spiego meglio.
Se un socio di S.r.l. svolge del lavoro operativo, allora deve pagare i contributi Inps commercianti del 24% circa, sia come contributi fissi minimi, sia i contributi variabili eccedenti il minimale, in funzione dell’utile della S.r.l. .
Se il socio di S.r.l. NON svolge del lavoro operativo, perché, per esempio, fa solo un lavoro da amministratore, allora NON paga i contributi Inps commercianti.
Questa seconda opzione ti dà un maggior vantaggio fiscale, perché eviti di pagare i contributi Inps commercianti, cosa che ti fa tagliare il carico tributario del 24%.
Ovviamente bisogna dire la verità ed essere veramente soci NON lavoratori e svolgere solo un lavoro amministrativo.
Cosa che puoi dimostrare all’Inps avendo degli elementi di prova.
Se tu avessi una S.r.l. con 50 dipendenti, oppure con un altro socio lavoratore iscritto all’Inps, allora potresti avere degli elementi di prova da mostrare all’Inps che ci sono altre persone che fanno il lavoro operativo, mentre tu svolgi solo l’attività di amministratore.
In questo caso l’Inps ti cancellerebbe dalla gestione commercianti perché “vede” che nella S.r.l. ci sono dei dipendenti e che la società versa i contributi Inps per conto dei dipendenti.
Lo stesso vale nel caso in cui ci sia un socio lavoratore al posto tuo.
Esso pagherà dei contributi Inps, l’Inps vedrà un flusso di denaro da quella specifica S.r.l., quindi non ti contesterà il fatto che tu sia un socio non operativo che svolge solo l’attività da amministratore.
L’Inps NON tollera che si aprano delle S.r.l. e che nessuno svolga del lavoro operativo. Quindi almeno un dipendente o un socio lavoratore iscritto all’Inps commercianti ci deve essere.
In un certo senso, se l’Inps non vede un flusso di pagamenti di contributi da una S.r.l., allora apre d’ufficio una posizione Inps commercianti al socio unico, oppure al socio che è anche amministratore.
Attenzione: i contributi eventuali che tu paghi sul compenso dell’amministratore, che sono versati alla gestione separata Inps, non sono utili per farti considerare dall’Ente un socio operativo. Quindi avere un compenso da amministratore, anche alto, NON ti protegge da una eventuale iscrizione Inps commercianti d’ufficio da parte dell’Inps in quando l’Ente non vede nessuno che versa i relativi contributi.
Dunque, se hai dei dipendenti con busta paga oppure esiste un altro socio con una posizione Inps commercianti aperta, allora hai degli elementi di prova che l’Inps nella maggior parte dei casi riconosce validi per poterti cancellare la tua posizione Inps commercianti e farti lavorare solo come amministratore.
Se fossi il socio e amministratore unico di una S.r.l. e tutta la parte operativa fosse delegata a collaboratori con una partita Iva, l’Inps non vedrebbe un flusso di denaro dalla S.r.l., quindi ti aprirebbe d’ufficio una posizione Inps perché è come se per l’Inps non ci fosse nessuno che fa un lavoro operativo nella società.
Lo stesso vale nel caso in cui la parte operativa è effettuata da un sistema automatizzato o semiautomatizzato, come ad esempio Amazon.
Se Amazon fa tutta la parte relativa allo stoccaggio della merce e alla spedizione, mentre il socio della S.r.l. fa solo gli ordini e prende decisioni strategiche, allora il socio della S.r.l. non fa nulla di operativo e non dovrebbe pagare i contributi Inps commercianti.
Peccato che, se un imprenditore ha una S.r.l. e lavora con Amazon, che fa tutta la parte operativa, nella sua S.r.l. non ci sarebbe nessuno che versa dei contributi Inps come dipendente o come socio lavoratore, quindi l’Inps gli apre d’ufficio una posizione Inps commercianti.
Per chiarire la questione ho preferito fare una domanda all’Inps utilizzando il cassetto previdenziale di una mia collaboratrice.
Questa domanda principalmente serve per capire quali elementi di prova possiamo utilizzare per non pagare i contributi Inps commercianti nel momento in cui la parte operativa della S.r.l. è delegata a non dipendenti.
L’obiettivo di questo articolo è comprendere il confine oltre il quale l’Inps ti permette di considerarti un socio NON lavoratore, e quindi evitare l’Inps commercianti, nel momento in cui NON hai dei dipendenti con busta paga per avere un elemento di prova per poterti cancellare.
Ogniqualvolta ci sono delle situazioni di incertezza, allora preferisco verificare sia quello che è previsto dai giudici, sia il parere dell’Ente per una determinata specifica materia.
Una risposta da parte dell’Ente, non è detto che sia giusta anche secondo la legge o secondo i giudici.
Infatti, se un ente si comporta in modo contrario alla legge, o contrario a quanto è stabilito dai giudici, allora il contribuente può rivolgersi al tribunale e, quindi, far valere le proprie ragioni.
Peccato che per fare questo bisogna avere tempo e denaro, e spesso in caso di contestazioni “minori” da parte dell’ente, non conviene avviare una procedura lunga e costosa.
Per questo motivo è importante conoscere come un Ente la pensa in una specifica materia, perché ti permette di sapere se e quando l’Ente ti contesterà un determinato strumento fiscale, indipendentemente dal fatto che la legge (oppure i giudici) ti diano ragione.
Conoscere questa informazione ti permette di sapere se andrai in contro a contestazioni certe da parte dell’Ente, cosa che ti obbligherà ad andare in tribunale nel caso tu voglia far valere le tue ragioni e, presumibilmente, nel caso in cui l’ammontare contestato sia di maggiore entità.
Come nel caso in cui una S.r.l. abbia la gestione operativa completamente delegata a partite Iva individuali oppure demandate a sistemi terzi come ad esempio Amazon.
Domanda: In caso di esercizio di un E-commerce esclusivamente tramite Amazon (senza proprio sito di vendita) con attività operativa completamente demandata ad Amazon (gestione ordini, logistica, spedizioni, ecc..) e con attività residua riconducibile a sola attività amministrativa e non operativa (burocrazia relativa all’attività) è possibile chiedere ed ottenere la cancellazione dall’Inps commercianti? Si pone, in pratica, una situazione analoga a quella in cui è possibile ottenere la cancellazione poiché l’attività commerciale è demandata a lavoratori dipendenti assunti a tempo pieno e indeterminato, oppure a collaboratori esterni appositamente incaricati, qualora sia possibile domandare ed ottenere la cancellazione dalla gestione commercianti ciò vale sia per il caso di imprenditore individuale che per il caso di socio di S.r.l.? Grazie.
Nella domanda abbiamo chiesto, esplicitamente, se per un imprenditore che ha un e-commerce tramite Amazon, siccome lavora esclusivamente tramite Amazon, fa solo attività da amministratore senza svolgere un reale lavoro operativo, è possibile chiedere la cancellazione dall’Inps commercianti da parte del socio unico.
Inoltre, abbiamo chiesto se si può chiedere la cancellazione dall’Inps commercianti anche per gli imprenditori con una ditta individuale.
Qui di seguito vi riporto la risposta ricevuta dall’Inps.
Subito dopo ti riporto i miei ulteriori chiarimenti.
Risposta: Per il titolare di impresa c’è l’obbligo di iscrizione in quanto assume la piena responsabilità degli oneri e dei rischi connessi alla direzione e alla gestione dell’impresa. Per le S.r.l. è iscrivibile il socio che, sebbene non abbia la piena responsabilità giuridica, indipendentemente dalla qualifica di amministratore, eserciti in modo personale, continuativo e prevalente l’attività prevista dall’oggetto sociale, anche solo per quanto attiene alla parte organizzativa e gestione dei dipendenti
A mio parere, come spesso accade, la risposta non è esaustiva; quindi, voglio condividere con te dei punti di riflessione, che possono essere anche non riconosciuti da un punto di vista pratico.
a) “Per le S.r.l. è iscrivibile il socio che […] eserciti in modo personale, continuativo e prevalente l’attività prevista dall’oggetto sociale”: questo punto starebbe a significare che solo nel caso in cui un socio di S.r.l. svolga il lavoro nella S.r.l. in modo personale, continuativo e prevalente allora dovrebbe pagare i contributi Inps commercianti (magari, aggiungere).
Quindi se un socio svolgesse il lavoro “meno di 20 ore alla settimana”, allora tecnicamente non dovrebbe pagare i contributi Inps.
Peccato che nella vita reale l’Inps non considera questa opzione ed apre una posizione d’ufficio al socio senza verificare se il lavoro di questo sia continuativo, prevalente e personale.
b) “anche solo per quanto attiene alla parte organizzativa e gestione dei dipendenti”: questo punto invece è un po’ più interessante, in quanto l’Inps afferma che come lavoro operativo si intende anche la parte organizzativa e la gestione dei dipendenti.
Premetto che la logica, a mio umile parere, pende sul fatto di considerare l’organizzazione dell’azienda e dei dipendenti come un’attività da amministratore e non di un socio operativo, anche perché se così non fosse, quali sarebbero i ruoli di un amministratore di S.r.l.?
Indipendentemente dal mio giudizio, ed indipendentemente dal fatto che quello che l’Inps prevede con molta probabilmente è respinto dai giudici, è importante avere questo dato in quanto ho compreso che nel momento in cui c’è un socio di S.r.l. l’Inps difficilmente lo riconoscerà NON lavoratore, in quanto per l’Inps anche organizzare l’azienda e gestire i dipendenti fa parte della parte operativa.
Per questo motivo, ti devi preparare anche a valutare una possibile contestazione in tribunale per difendere le tue ragioni.
Di sicuro per te sono cose che ti porteranno via tempo e denaro, dunque ti offro qui di seguito delle possibili soluzioni che puoi mettere in campo.
c) “Per il titolare di impresa c’è l’obbligo di iscrizione in quanto assume la piena responsabilità degli oneri e dei rischi connessi alla direzione e alla gestione dell’impresa”: ho voluto inserire questo pezzo per mostrarti che l’Inps prevede per le ditte individuali un obbligo assoluto di iscrizione e di pagamento dei contributi Inps su tutti gli utili dell’azienda, cosa che può essere eliminato utilizzando una S.r.l. .
Quindi con una ditta individuale mettiti pure il cuore in pace e ricordati che i contributi Inps sono da pagare sempre e su tutto l’utile.
Posti questi punti forniti dall’Inps reputo utile fornire informazioni per contrastare le pretese dell’Inps alla radice.
Infatti, molti problemi non si possono risolvere con il dialogo con l’Inps, in quanto, strutturalmente parlando, le decisioni sono diametralmente opposte a quelle degli imprenditori.
In parte è dovuto al fatto che comunque è il loro “gioco” quello di accertare il maggior materiale imponibile possibile.
Dunque, noi imprenditori, dobbiamo intervenire inserendo strumenti di Efficacia Fiscale che ci permettono di evitare, ove è possibile dalla legge, lo scontro con l’Ente, cosa che ti mostro qui di seguito.
Tecnicamente ci sono varie soluzioni che puoi mettere in atto per eliminare o limitare il problema dei contributi Inps.
Qui, di seguito provo a riportati una serie di idee per limitare l’impatto dei contributi Inps commercianti nel momento in cui sei un socio lavoratore della S.r.l.:
1. Avere una quota minima di S.r.l. intestando il restante delle quote ad un socio finanziatore: i contributi Inps si pagano in percentuale degli utili della S.r.l. attribuibili ai soci in funzione della quota di partecipazione. Quindi più la tua quota è minima e meno contributi Inps paghi, ma più rischi di perdere il controllo, quindi devi scegliere te il giusto equilibrio.
In questo modo tu puoi benissimo essere un socio lavoratore nella S.r.l. e pagheresti dei contributi ridotti perché hai una quota ridotta di utili.
Contestualmente l’Inps non può contestarti nulla, in quanto tu sei regolarmente il socio lavoratore iscritto all’Inps commercianti e paghi i contributi regolarmente sulla quota di utili bassa della S.r.l. secondo la legge.
Inoltre l’altro socio, essendo solo un socio finanziatore, non deve pagare i contributi Inps, quindi l’Ente non ha nulla da pretendere e recriminare.
2. Intestare le quote della S.r.l. ad una Società Semplice: potresti intestare le quote della S.r.l. ad una Società Semplice. La Società Semplice può essere costituita NON per svolgere attività commerciali, ma solo per attività inerenti alla gestione del patrimonio. Dunque, l’Inps non può pretendere i contributi Inps commercianti dal socio della società semplice, in quando questa società NON può essere utilizzata per svolgere un’attività commerciale (ma la costituisci solo per gestire il patrimonio, appunto per gestire il patrimonio mobiliare come, ad esempio, le quote di S.r.l.). Nello stesso modo, l’Inps non può pretendere i contributi Inps al socio della S.r.l., in quanto questa è controllata dalla Società Semplice ed i contributi Inps devono essere pagati solo dai soci persone fisiche e NON dai soci persone giuridiche.
Tecnicamente ci sono anche altri strumenti che puoi utilizzare, ma direi che questi sono quelli principali che ti fanno stanno stare maggiormente tranquillo e sei protetto.
Ovviamente ci sono altri strumenti che nel caso affronterai durante la consulenza di Efficacia Fiscale.
Ricordati, quindi, che la S.r.l. ti protegge a livello patrimoniale, ossia di tutti i debiti che ricadono sulle S.r.l., in qualche modo, ne risponde solo al S.r.l. .
Quindi, lascia il tuo patrimonio protetto, quello della tua famiglia protetto, quello del tuo coniuge protetto oppure, ancora meglio, i soldi che accantoni per il futuro dei tuoi figli sono protetti dagli imprevisti dell’attività aziendale.
In più ti permette di tagliare al meglio le imposte ed i contributi, cosa che non possono fare le ditte individuali o le società di persone.
Ovviamente devi conoscere gli strumenti di efficacia fiscale.
È possibile che tu non riesca a dedicare così tanto tempo nella ricerca per trovare tutti questi strumenti di efficacia fiscale, perché altrimenti tu non faresti più l’imprenditore ma il mio lavoro.
Pertanto, per facilitarti nel capire come tagliare il maggior numero di imposte e contributi ti metto a disposizione, in maniera completamente gratuita, una checklist con oltre 94 strumenti di efficacia fiscale, che tu puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. .
La puoi trovare compilando questo Form.
Sul sito troverai semplici indicazioni per lasciare la tua e-mail, per ricevere nuovi aggiornamenti e potrai scaricare il mio manuale.
All’interno troverai la lista con oltre 94 strumenti di efficacia fiscale; dico oltre perché è iniziata con 94, ma in realtà ce ne sono di più, perché la aggiorno ogni tanto, quando mi vengono in mente nuove idee.
Oltre a questa, troverai come poter lavorare con me a un livello successivo, essenzialmente con due prodotti.
Il primo è la consulenza di Efficacia Fiscale, ossia la consulenza che fai direttamente con me, durante la quale io aggancio nella tua S.r.l., o comunque nella tua futura S.r.l., il maggior numero di strumenti di efficacia fiscale per risparmiare il maggior numero di imposte e contributi.
Il secondo prodotto, invece, è la Contabilità Controllata.
Ossia, nel momento in cui tu vuoi portare da me la tua S.r.l., ecco che io ti faccio controllare i numeri del bilancio della tua S.r.l., ogni mese, dai miei collaboratori.
Perché questo?
Perché grazie al controllo numerico dei dati di bilancio della tua S.r.l., io sono sicuro che, ogni mese, tu avrai più utile, avrai più liquidità per poter pagare regolarmente i tuoi fornitori e avrai il maggior numero di imposte e contributi tagliati, grazie appunto agli strumenti fiscali riservati alla S.r.l. .
Se noi ripetiamo questa procedura almeno una volta ogni mese, io sono sicuro che, entro l’anno, tu avrai trasformato, grazie alla procedura della Contabilità Controllata, la tua S.r.l. in un bancomat da cui prelevare più soldi rispetto a quelli che spendi.
Il mio ragionamento è questo: se tu avrai più soldi, sarai più’ felice e sarai contento di collaborare con me e mi pagherai regolarmente e saremo soddisfatti entrambi.
Quindi, se tu hai più soldi, sei più felice di collaborare con me e mi paghi regolarmente.
Detto questo, ti ringrazio dell’attenzione e noi ci aggiorniamo alla prossima puntata.
Grazie a questo articolo ora hai avuto modo di conoscere quali strumenti di Efficacia Fiscale hai a disposizione per tagliare il carico contributivo Inps nel caso in cui l’Inps cerchi, in tutti i modi, di considerarti un socio lavoratore anche nel caso in cui non fai nulla di operativo.
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In tutti i casi in cui hai un’attività imprenditoriale, sappi che scegliere di utilizzare una S.r.l. può offrirti maggiori possibilità di pianificazione fiscale, protezione patrimoniale e organizzazione strategica rispetto ad altre forme giuridiche.
La normativa italiana prevede specifici strumenti di risparmio fiscale applicabili alle S.r.l., e in certi scenari, se ben gestiti, questi strumenti possono contribuire a contenere il carico tributario in modo significativo.
In molti casi, un’impresa individuale può trovarsi a sostenere un carico tributario complessivo piuttosto elevato, considerando imposte dirette, contributi previdenziali e addizionali locali.
Al contrario, una S.r.l. ben strutturata e gestita con attenzione può beneficiare di un’imposizione più contenuta, grazie all’uso combinato di strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla normativa.
Naturalmente, ogni situazione va valutata in base a variabili come utile, liquidità, struttura dei compensi, regime fiscale adottato e obiettivi imprenditoriali.
La Contabilità Controllata, ad esempio, è un metodo operativo che permette di monitorare con continuità i numeri della tua S.r.l., aiutandoti a individuare margini di ottimizzazione e a gestire con consapevolezza le decisioni economiche e fiscali.
Non si tratta di una formula magica, ma di un approccio basato sull’analisi dei dati e sulla coerenza delle scelte imprenditoriali.
Se stai valutando soluzioni per la gestione fiscale di una S.r.l., ricorda che le scelte più efficaci dipendono da variabili specifiche: dimensioni aziendali, utili, liquidità, regime fiscale e obiettivi di lungo periodo.
La normativa offre strumenti di ottimizzazione previsti dalla legge, ma la loro applicazione va sempre calibrata sulla tua situazione.
RICORDA CHE:
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo divulgativo e non sostituiscono una consulenza fiscale personalizzata.
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