Ti conviene aprire una società all’estero? Una rapida carrellata su tutto ciò di cui devi tenere conto quando decidi di portare la tua S.r.l. all’estero

Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per condividere con te la risposta ad un imprenditore che ha posto un quesito sotto forma di sfogo 😊: “non mi converrebbe andare in Romania, aprire una società all’estero, vivere lì e pagare le imposte direttamente lì? Sono così pazzo da vivere in Italia?”.

Se è vero che il sistema fiscale e contributivo italiano è uno dei più ingordi è anche vero che il migrare all’estero non è la panacea di tutti i mali, soprattutto se si emigra solo con il pensiero e non fisicamente e si commette un reato penale: l’esterovestizione.

Agire d’impeto, in risposta ad una delle peggiori consigliere, la scocciatura, non è poi detto che porti a risultati migliori di quelli che si vuole evitare.

Bisogna valutare molti aspetti in modo da evitare di scoprire, a cose fatte, che il Paradiso Fiscale è, in realtà, un Paese dei Balocchi per tanti altri motivi.

Con questa breve guida non voglio assolutamente convincerti a radicare e sviluppare l’attività della tua S.r.l. (già costituita o da costituire) in Italia, ma portare la tua attenzione verso ciò di cui devi tener conto prima di spostare il tuo business, te stesso e, magari tutta la tua famiglia, all’estero.

Questo articolo è la trascrizione di un Podcast, uno degli strumenti (insieme ai video e alle dirette sul canale YouTube Commercialista Calisti, agli articoli che pubblico sul blog www.efficaciafiscale.com ed ai post di Facebook) con cui esterno il mio essere sia commercialista che imprenditore che cerca di risposte concrete e con cui concretizzo la mia propensione a lavorare gomito a gomito con gli imprenditori.

Il cliente cui ho fornito la consulenza si reca spesso in Romania, per questo motivo, nelle prime righe, ho citato questo Stato. Ma le considerazioni valgono, ovviamente, per qualsiasi Stato nel mondo.

Ps. Prima di addentrarti nella lettura non dimenticare di iscriverti al mio blog 😊 in modo da avere accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti registrati.

Sei pronto a leggere cosa ti deve essere ben chiaro prima di aprire una società all’estero?

Bando alle ciance and let’s go…

 

La domanda dell’imprenditore

Caro imprenditore, ti do il benvenuto in questo nuovo podcast del blog di Efficacia Fiscale, il blog con le soluzioni fiscali specifiche per tutti gli imprenditori che hanno una S.r.l., o che ne vogliono aprire una nuova.

Oggi, insieme a te, voglio condividere una domanda che mi è stata posta da un imprenditore durante una consulenza, in questa settimana.

L’imprenditore lavora nell’ambito del dropshipping, ossia acquista della merce che, poi, consegna al cliente, in genere un privato, senza avere magazzino.

Quest’imprenditore, per motivi personali viaggia, e mi ha domandato: “siccome io viaggio, e sono spesso all’estero, non mi converrebbe andare in Romania, aprire una società all’estero, vivere lì e pagare le imposte direttamente lì?”.” Sono così pazzo da vivere in Italia?”

Ovviamente la domanda era ironica, però ha un fondo di verità, perché tutti noi sappiamo che, in Italia, il carico tributario, ossia le imposte e contributi, sono elevati.

Con questo podcast voglio condividere con te alcune soluzioni alla domanda che mi ha posto l’imprenditore.

È un tema delicato e c’è da stare attenti perché, condivido che alcuni Paesi, anche per motivi strategici loro, abbiano un carico tributario un po’ più basso, ma delle volte sono cose che, in realtà, non sono così vere come appaiono.

In questi anni, ho avuto modo di lavorare con imprenditori, a cui ho prestato la mia consulenza, che, nell’evoluzione del proprio business e lavorando con l’estero, hanno deciso di avviare, o spostare, la propria attività all’estero, andandoci anche a vivere, cercando il Paese che offrisse la soluzione fiscale più bassa possibile.

Ho notato che la ricerca non è, poi, così facile e immediata.

Se ci fosse veramente così tanto guadagno al giorno d’oggi, visto anche che molte attività si possono svolgere online, tutti andrebbero in questi Paesi in cui c’è un carico tributario teorico basso. Però, non è così.

 

A cosa devi prestare attenzione quando vuoi portare la tua azienda all’estero 

Attento all’Esterovestizione

Con te voglio condividere una serie di punti, sui quali devi porre la tua attenzione nel momento in cui vuoi avviare un processo di internazionalizzazione, o vuoi andare a vivere all’estero solo per motivi fiscali.

Prima di tutto c’è da dire che, fare tutto questo solo per motivi fiscali rispettando la legge, non è che sia così facile.

È difficile che tu vada a vivere all’estero, in un Paese con una fiscalità un po’ più bassa rispetto all’Italia, solo per motivi fiscali.

In genere, se tu vai ad aprire una società all’estero, e quindi vai in un sistema fiscale contributivo nuovo, lo fai anche perché, in qualche modo, hai una connessione, degli interessi in altri Paesi che vanno oltre all’aspetto fiscale.

È proprio difficile che una persona, come te ad esempio, di punto in bianco, dica: “guardi, io vado in questo Paese a vivere e ci porto anche la residenza semplicemente per motivi fiscali”.

Io ti direi, sì di guardare l’aspetto fiscale, ma, quando vai a stringere un po’ e capire dove andare, noterai che, se lo farai solo per questo motivo, il vantaggio non sarà, poi, così grande perché ci sono tanti altri elementi che devi considerare.

In questo podcast affrontiamo soltanto l’aspetto sano, e per sano intendo che noi andiamo all’estero e viviamo all’estero in maniera vera e sana, non facciamo l’esterovestizione.

Ti dico questo perché chiunque di noi può cercare di fregare lo Stato.

Il problema è che, se tu porti la residenza all’estero, apri la società all’estero, paghi le imposte all’estero, ma sei residente veramente in Italia, vivi in Italia, coordini i collaboratori dall’Italia, in qualche modo coordini i clienti e i fornitori dall’Italia o, comunque, vendi stando fisicamente in Italia, ecco che questa cosa è esterovestizione.

Non parlo di queste cose che sono illegali e non vanno fatte, parlo proprio di andare veramente fisicamente all’estero.

Ricordati che il vantaggio fiscale può essere limitato solo ad una specifica categoria di redditi (e non su tutto il reddito che tu pensi di generare)

Quando tu fai queste ricerche ricordati di valutare bene le imposte che tu paghi all’estero e che devi paragonare, potenzialmente, con l’Irpef delle persone fisiche italiane, oppure all’Ires delle società.

Molte volte i vantaggi fiscali di altri Paesi minori, in qualche modo, ci possono essere, però non è detto che siano per tutte le tipologie di redditi.

Può capitare che ci siano forti sgravi fiscali, ma solo per alcune tipologie.

Possono essere limitati, ad esempio, ai redditi delle persone fisiche, tipo il reddito dei pensionati, o, magari, ai redditi delle persone giuridiche, ad esempio il reddito delle società estere LTD.

Altro esempio: in Portogallo, c’era una forma di agevolazione che prevedeva che, se tu risiedevi lì ed eri pensionato, potenzialmente, le imposte o erano nulle o erano ridotte.

Questo non vuole dire che tutti noi pensionati andiamo in Portogallo e abbiamo dei forti sgravi fiscali. In sostanza bisogna confrontare l’aliquota e capire bene qual è, bisogna ricordarsi, inoltre, che nel carico tributario ci sono anche i contributi.

Valuta anche il costo della copertura sanitaria all’estero e la possibilità di avere (o perdere) la pensione in Italia

Oltre a questo, quando noi siamo imprenditori, dobbiamo capire che ci sono le imposte da pagare, ad esempio in Italia c’è l’Irpef, però ci sono anche i contributi che, in Italia, sono i contributi Inps e servono per la pensione.

In sostanza, anche gli altri Paesi, pur avendo imposte basse, hanno un sistema contributivo e ricordati di valutare anche i contributi che dovrai pagare (oppure il costo dell’assicurazione sanitaria, un po’ come succede negli Stati Uniti d’America).

Questo perché ci sono soggetti che propongono queste soluzioni fiscali che prevedono che, andando all’estero, hai un carico tributario più basso, ma a questo punto devi anche stare attento al fatto che, probabilmente, se tu eserciti l’attività economica in quel Paese, dovrai pagare anche i contributi per avere la copertura sanitaria oppure per provare ad avere una pensione in futuro.

Dunque, valuta bene sia l’aspetto delle imposte, ma anche quello dei contributi che devi verificare quando vai a vivere in quel Paese.

Evita di essere un po’ troppo precipitoso di trasferirti in un Paese e pensare di pagare imposte basse, quando poi, magari, le imposte basse sono per una certa tipologia di reddito, e, magari, ci devi pagare anche contributi elevati dietro. Valuta bene questa cosa.

Pertanto, prima di tutto, abbiamo detto attenzione alle imposte che dovrai pagare all’estero e accertati che sia veramente l’ambito in cui tu vuoi, diciamo, generare del reddito.

Ricordati, di conseguenza, di valutare veramente lo sgravio fiscale, se vai all’estero.

Confronta il carico tributario tra 2 diversi Paesi, considerando la somma delle imposte e dei contributi

Seconda cosa: valuta il carico tributario (ossia la somma delle imposte e dei contributi) di quel Paese e, probabilmente potresti accorgerti che, la differenza fra il carico tributario estero e quello italiano, non sia così tanto elevata da andare a giustificare un trasferimento reale all’estero.

È vero che, all’estero, ci possono essere soluzioni fiscali migliori, però, è anche vero che la differenza non è così tanto alta.

Quando si decide di andare a vivere completamente all’estero, di andare a versare i contributi in un altro Paese, bisogna tenere presente anche l’aspetto sanitario di quello Stato.

In Italia paghiamo il ticket per determinati servizi sanitari, per andare in ospedale, eccetera, e, se ci facciamo male, non è che dobbiamo avere un’assicurazione come in America per andare in ospedale.

Insomma, il mio consiglio è di prestare attenzione anche a quello, verifica bene l’aspetto delle imposte, dei contributi e l’aspetto sanitario di quello Stato, perché se non c’è troppa differenza, ti conviene rimanere in Italia.

 Attenzione all’aspetto della pensione (che puoi perdere in Italia)

Come terzo punto c’è da fare attenzione all’aspetto contributivo, quindi, alla pensione.

Qui dipende se siamo più giovani o più datati e dipende anche dove pensiamo di andare a vivere.

Ricordiamoci che, il fatto di spostarci troppo e versare i contributi in Paesi troppo diversi, potrebbe non far maturare in futuro una pensione.

Ovvio che, anche in Italia, comunque sia le pensioni diventeranno sempre più basse, a mio parere, ma non scompariranno mai.

In Italia, si andrà verso un sistema che ti andrà a dare sempre un minimo pensionistico.

Questo minimo sarà, comunque, garantito perché vivi in Italia.

Se vivi una vita girando il mondo e versando i contributi in tutti gli Stati, probabilmente questa cosa sarà più difficile da ottenere in caso di pensione futura.

È anche vero che, in caso di anzianità, la pensione noi imprenditori “ce la creiamo” con quanto accumuliamo nel corso di una vita.

Se hai in mente di versare dei contributi per avere una pensione un pochettino più alta valuta bene l’aspetto pensionistico attuale che è in Italia e quello che ha il Paese che scegli, sapendo che, se fai anche lo spostamento, probabilmente per avere la pensione in tutti e due i Paesi, devi avere un certo numero minimo di anni contributivi.

Requisito che, se non rispettato, ti causerebbe la perdita di questo vantaggio.

Se puoi, cerca di gestire la pensione.

È vero che le regole possono cambiare ogni 3-4 anni in maniera enorme, è vero che la pensione si abbasserà, però, è anche vero che, secondo me, in Italia la pensione non verrà mai, e poi mai, abolita.

Il sistema sanitario nazionale è, comunque, garantito un po’ a tutti, quindi, non dobbiamo pagare assicurazioni in più per andare in ospedale quando ci facciamo male.

 Hai più difficoltà a mantenere il controllo della società all’estero

Un ulteriore punto a cui rivolgere attenzione riguarda il non perdere il controllo sul tuo business. Il fatto di andare all’estero, e pagare meno imposte, non è che deve essere, poi, un qualcosa che ti fa perdere il controllo sul business.

Ti faccio un esempio semplice: se vai in un Paese in cui c’è una forte instabilità politica, o che magari odia gli stranieri, ovvio che quello Stato non paghi imposte.

Però, che senso ha andare a non pagare nessuna imposta se poi, magari, i soldi che tu hai accumulato in quel Paese possono anche sparire?

Ovvio che li puoi portare in altri Paesi, però, è anche vero che, se tu vai in uno Stato e, per qualsiasi motivo, per la tua gestione reale di tutti i giorni, o anche per i soldi che tu hai lì, l’instabilità ti crea un problema aziendale, devi prestare particolare attenzione a non perdere il controllo sul tuo business.

Oppure, altro esempio, se hai il tuo contabile in un altro Paese, e non lo puoi controllare, perdi proprio un po’ di controllo sui numeri, il controllo sulla tua azienda e, quindi, rischi che, anche se paghi meno imposte, in realtà hai una situazione peggiore rispetto ad avere il tuo business in Italia.

Presta, pertanto, attenzione.

 Ricordati che, se hai una famiglia, sarebbe meglio andare tutti insieme all’estero, per evitare possibili accuse di esterovestizione

Il quinto punto riguarda l’attenzione al coniuge o alla famiglia.

Ricordati che, quando noi vogliamo andare a vivere all’estero in maniera sana e reale, lo Stato italiano pretende che, tutta la nostra famiglia vada all’estero, oppure, che nostra moglie rimanga in Italia, ma si possa mantenere da sola. Questo per evitare l’accusa di essere in esterovestizione.

Oppure, più che di esterovestizione, di avere gli interessi in Italia e, quindi, lo Stato italiano potrebbe avere il diritto di chiederci i soldi di tutti i proventi all’estero, tanto quanto fossero generati in Italia.

Quando tu hai una famiglia e sei sposato, se vai all’estero, ti consiglio fortemente di andare con tutta la famiglia e non da solo, perché, se ti trasferisci solo tu, lo Stato ti potrebbe accertare il reddito all’estero, tanto quanto fosse già nato in Italia.

Potrebbe chiederti le imposte perché hai gli affetti e la famiglia in Italia e, quindi, presumere che tu, in realtà, per la maggior parte del periodo di imposta, sia in Italia.

Sono discorsi un po’ complessi, che non sono oggetto di questo podcast, però, ora sai che, finché sei fidanzato, o single, puoi prendere tutto e andare all’estero, ma nel momento in cui hai una famiglia, è vero che all’estero magari le imposte sono più basse, però se vuoi farlo in maniera più sicura, dovrai portarci tutta la famiglia, figli compresi.

Oppure, se tua moglie scegliesse di rimanere in Italia, per avere qualche arma in più di difesa contro il Fisco, dovrai dimostrare che si mantiene con i soldi che ricava dalla propria attività e che non sei tu a mantenerla e non con il tuo patrimonio che generi all’estero.

Questo è un altro elemento.

Andare in uno Stato estero, e vivere veramente all’estero, per poi stare lontano dalla famiglia, vivere con la paura di un accertamento, disincentiva dal pensiero dell’espatrio, a meno che non ci sia un reale e concreto vantaggio fiscale.

Su questa cosa devi stare attento perché, in caso di accertamento sarà difficile da contrastare o, comunque, ti richiederà tempo e denaro.

 

 

Una breve check list riassuntiva

Siamo arrivati alla fine.

Voglio, ora, elencarti una brevissima check list di cose che abbiamo visto in questo podcast per valutare se effettivamente c’è un vantaggio fiscale nell’andare a vivere all’estero ed esercitare l’attività economica in un altro Stato.

Prima di tutto ricordati di valutare bene la differenza di imposte che tu paghi in Italia con quella che paghi all’estero e, soprattutto, valuta quale tipologia di reddito all’estero è sgravato o meno rispetto all’Italia.

Questo perché, lo sgravio, può riguardare o solo una parte del reddito, oppure solo una categoria di reddito è sottoposta a tassazione agevolata, o ancora può riguardare solo una categoria di soggetti imprenditoriali o meno.

Perciò, valuta bene le imposte che ci sono all’estero.

Secondo, fai attenzione all’aspetto contributivo, ossia valuta quanti contributi devi pagare all’estero, perché, questa cosa, un po’ te la nascondono.

In quasi tutti i Paesi c’è un aspetto contributivo (sia per avere la pensione in futuro, sia per poter andare in ospedale e riceve regolarmente le cure dediche) e, quindi, sempre lì all’interno, stai attento se devi pagare o meno assicurazioni aggiuntive per avere l’assistenza in ospedale.

Terzo, fai la somma di questi due componenti (ossia considera il peso delle imposte da pagare e dei contributi da pagare) e valuta se, veramente, c’è una differenza che ti dà un vero vantaggio, perché se noti che la differenza è di pochi punti percentuale, spostarsi e sprecare tempo e denaro per fare tutto questo può non essere vantaggioso.

Quindi, il terzo punto è valutare bene la differenza del carico tributario complessivo italiano con quello che c’è all’estero e se, davvero, conviene.

Il quarto punto è prestare attenzione alla pensione, perché in Italia la pensione, comunque, sarà sempre più bassa e, tendenzialmente, sarà sempre al minimo sindacale, però è anche vero che, secondo me, non scomparirà e, comunque, poterla ricevere anche bassa rispetto a non riceverla, è sempre meglio.

Indipendentemente che tu sia giovane o un po’ più, diciamo, datato, se stai pensando a questo aspetto della pensione valuta bene la tua situazione in Italia, rispetto all’estero.

Il quinto punto riguarda l’attenzione a non perdere il controllo, e come controllo intendo sia l’instabilità politica, ma anche l’accesso ai dati.

Se tu hai un commercialista all’estero, che in qualche modo non lavora bene o non lavora come vorresti tu, ecco che, magari, potresti perdere proprio il contatto con i numeri, quindi, hai proprio un altro mondo, un altro sistema con cui confrontarti.

Cosa che, comunque, si impara.

L’importante è che, se tu fai questo spostamento, tu non perda il controllo della realtà riguardo i numeri sulla tua azienda e, soprattutto, sulla verifica anche l’instabilità politica in quello Stato (oltre alla eventuale burocrazia).

Ad esempio, anche con riferimento ai dipendenti, una cosa che non ho detto prima è che, se tu devi lavorare con dei dipendenti fisici, quindi non online, ecco che tu devi assumere delle persone lì sul posto, quindi, l’importante è che, le persone con cui lavori, non ti facciano perdere fisicamente il controllo sulla tua azienda.

Valuta, perciò, anche questo aspetto.

Tutto questo, ovviamente, deve essere fatto nel rispetto della legge, senza fare esterovestizione perché sennò: che senso ha fare le cose fregando il Fisco? Potresti farle, comunque, in Italia, quindi che senso ha? No?

Questo podcast è rivolto solo alle persone, o imprenditori, che vogliono fare le cose nel rispetto della legge, perché, comunque, per efficacia fiscale si intende ridurre le imposte e i contributi utilizzando la legge, e non fare le cose evitando di pagare soldi, rischiando sanzioni che avresti potuto evitare semplicemente seguendo la legge.

Questo è tutto.

Ora siamo arrivati alle conclusioni.

Ricordati che ho messo a disposizione in maniera gratuita sul mio blog www.efficacefiscale.com, un manuale con oltre 94 strumenti di efficace fiscale che tu, imprenditore, puoi utilizzare per tagliare il maggior numero di imposte, contributi utilizzando la legge specifica fiscale riservata alle S.r.l. .

Ci saranno, sicuramente, dei Paesi in cui ti potrebbe convenire fare lo spostamento e lavorare, quindi, ci saranno, di certo, situazioni in cui ti converrà veramente andare all’estero e tu ci andrai.

Ma, per tutti gli imprenditori che, effettivamente, devono vivere in Italia, bisogna anche sapere che la legge ci permette di tagliare in maniera molto forte le imposte e i contributi che ci sono; però occorre conoscere bene queste cose.

Posso capire che tu non puoi essere esperto tanto quanto un commercialista.

Per facilitarti la comprensione di come tagliare le imposte e i contributi per la tua S.r.l ti metto a disposizione questo manuale gratuito sul mio blog www.efficacifiscale.com.

Sempre lì, all’interno ti metto tutto quello che devi fare per poter lavorare con me a un livello successivo, sia per fare una consulenza di Efficacia Fiscale direttamente con me, sia anche per poter accedere al servizio di Contabilità Controllata che è il mio sistema, col quale io faccio controllare, mensilmente, il bilancio aggiornato delle S.r.l. dei miei clienti per poter far avere loro, ogni anno, sempre più soldi.

Detto questo, ti ringrazio dell’attenzione e ci aggiorniamo alla prossima puntata.

Ciao a presto.

 

Conclusioni

Grazie alle informazioni contenute in questa circolare ora sai cosa ti deve essere ben chiaro prima di aprire una società all’estero.

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi infatti anche verificare di:

  1. produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
  2. avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
  3. utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

Tutte le volte che decidi di utilizzare una S.r.l. per la tua attività imprenditoriale, ricordati che puoi accedere al servizio della Contabilità Controllata.

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Ogni 12 mesi avrai una S.r.l. con più utili rispetto a prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70,72% al 28%.

Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile dei numeri del bilancio della S.r.l. utilizzando la procedura della Contabilità Controllata.

In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.

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In alternativa puoi inviare una e-mail direttamente a me all’indirizzo info@efficaciafiscale.com, con oggetto “Contabilità Controllata” e richiedere maggiori informazioni, specificando nella e-mail di quali informazioni hai bisogno, ma sapendo che non ti faremo mai dei “preventivi per la tenuta della contabilità”.

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