Un imprenditore può prendere 2 rimborsi forfettari al giorno se ha 2 diverse S.r.l.?
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Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog Efficacia Fiscale per approfondire un argomento già trattato in altre occasioni sul rimborsi forfettari affrontando, nel dettaglio, un aspetto particolare: “nel caso in cui si sia amministratore con cedolino di 2 S.r.l. è possibile chiedere i rimborsi forfettari ad entrambe?”
Questo quesito mi è stato posto da un imprenditore a cui ho fatto una consulenza, un imprenditore che ha più S.r.l. e che, sicuramente, rientra tra quelli che definisco “fiscalmente intelligenti”.
Chi sono gli imprenditori “fiscalmente intelligenti”?
Quelli che non solo hanno capito l’importanza della contabilità, non solo vedono il commercialista come un alleato, e non come un messo inviato dallo Stato per comunicare l’importo delle imposte, ma che vanno oltre e si pongono (e mi pongono) domande la cui risposta difficilmente si potrà trovare facendo una semplice ricerca su internet.
Quando le domande sono particolari, come in questo caso, chiedo direttamente all’Ente interessato e non solo fornisco la miglior risposta all’imprenditore ma la metto a disposizione di tutti, pubblicando i miei articoli. Ecco perché amo definirmi divulgatore fiscale 😊
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Ora sei pronto a scoprire quale è stata la risposta dell’Agenzia delle Entrate in merito alla possibilità di farsi riconoscere rimborsi da due diverse società?
Bando alle ciance and let’s go…
Qual è la domanda dell’imprenditore?
Negli ultimi mesi dell’anno 2021 ho fatto varie consulenze di Efficacia Fiscale.
Gli imprenditori mi inviavano, prima dell’incontro, un documento in Word con tutti i loro quesiti fiscali e, solo dopo, programmavamo l’appuntamento insieme a me.
Tra queste domande una ha attirato in particolare modo la mia attenzione, perché è una di quelle cose che possono cercare gli imprenditori su internet, ma senza trovare una specifica risposta “certa”.
Questo, in quanto è uno di quei casi in cui ci può essere “incertezza del diritto”, perché il confine tra giusto e sbagliato è veramente molto rosicato, per via che la legge potrebbe essere, effettivamente, interpretata in più modi.
Siccome non era la prima volta che un imprenditore mi rivolgeva una domanda di questo tipo, ho deciso, questa volta, non solo di dare la soluzione ma di approfondire per il piacere di scoprire la verità fiscale (in fondo in fondo, mi piace essere considerato un divulgatore fiscale).
Premetto che, come ho già sottolineato in un precedente articolo, ci può stare che ci sia un po’ di incertezza fiscale nel panorama italiano ma, dopo questo, sta anche a noi consulenti e imprenditori chiedere informazioni agli Enti su come interpretano una determinata norma, per comprendere se vale la pena investire soldi in battaglie in tribunale.
Io sono dell’idea che non si debba giocare a nascondino con un Ente e, quindi, dobbiamo cercare di utilizzare tutti i canali che gli Enti ci mettono a disposizione per poter domandare loro come vogliono interpretare una certa norma; per quanto, non sempre tutte le circolari interne dell’Ente, possono toccare tutti i punti incerti che possono esserci in una norma tributaria.
In sostanza, questo è quello che ho fatto io.
Ho notato che c’era una norma che, potenzialmente, poteva essere interpretata anche a vantaggio dell’imprenditore, di conseguenza, ho cercato di chiedere all’Ente come voleva comportarsi.
Questo non significa che tu abbia necessariamente ragione, perché un giudice tributario può dare anche ragione al contribuente. Però, chiedere preventivamente come un Ente si vuole comportare, ti permette di sapere se l’Ente ti contesterà o meno un determinato comportamento che, in seguito, dovrai, nel caso, giustificare ad un giudice.
Poi, in caso di tua vittoria, giustamente ti verranno rimborsati i soldi in eccesso, ma comunque dovrai perdere del tempo e, quindi, denaro.
Il tutto ti darà maggiori informazioni per comprendere, sotto il punto di vista strettamente operativo, se ti conviene applicare o meno quegli strumenti di risparmio fiscale, sapendo che l’Ente, con molta probabilità, te li contesterà (o meno) e, quindi, dovrai attraversare l’iter con un giudice tributario.
Ma adesso, arrivati a questo punto, è giunta l’ora di sapere qual è la domanda che mi ha fatto l’imprenditore. Domanda che ha fatto scattare in me il desiderio di chiedere un approfondimento all’Agenzia delle Entrate.
Non mi ricordo di preciso qual era la domanda che mi ha fatto l’imprenditore, però mi ricordo il contesto.
Cercherò, pertanto, di riportarti la domanda nel modo più chiaro e preciso possibile.
La domanda era di questo genere: “Può un amministratore di una S.r.l. prendere un rimborso forfettario per ogni singola S.r.l. nello stesso giorno?”
In sostanza, possono capitare delle situazioni in cui un imprenditore è amministratore di più S.r.l. e fa una trasferta, di fatto, per più S.r.l. del suo gruppo di società.
Quindi, giustamente, ad un imprenditore può venire la curiosità di sapere se, nell’ambito di una stessa trasferta (o giornata lavorativa), può beneficiare di un rimborso forfettario di € 46,48 per ogni singola S.r.l., ossia se ne può prendere di più contemporaneamente nello stesso giorno o nella stessa trasferta.
Ho deciso, partendo da questa interrogazione, di chiedere informazioni direttamente all’Agenzia delle Entrate e, poi, fornire un mio parere personale all’imprenditore.
Se sei interessato a scoprire com’è andata a finire, e cosa mi ha risposto l’Agenzia delle Entrate, prosegui la lettura di questo articolo e rimarrai molto sorpreso della riposta.
A dirti il vero, sono rimasto molto sorpreso anche io.
Cosa è il rimborso forfettario?
Prima di proseguire ulteriormente credo che sia utile fare un passo indietro e comprendere cosa sono i rimborsi forfettari e qual è la norma di riferimento.
I rimborsi forfettari sono, essenzialmente, delle somme che gli amministratori della S.r.l. possono prendere nella loro busta paga di € 46,48 e sui quali NON si pagano né imposte né contributi.
Questo rimborso è erogato nel momento in cui un amministratore fa una trasferta aziendale fuori dalla sede abituale di lavoro. Sede che, in genere, corrisponde con la sede della S.r.l. .
Ritornando al nostro viaggio verso la soluzione, la prima cosa che ho ritenuto intelligente fare, è quello di andare a cercare cosa dice la norma per comprendere se ci sono margini di manovra a favore dell’imprenditore.
Qual è la legge di riferimento del rimborso forfettario?
La norma di riferimento per i rimborsi forfettari è custodita nel Tuir, ossia il testo unico delle imposte sul reddito, che fornisce informazioni in merito ai vantaggi che possono godere determinati redditi prodotti nel nostro Paese.
Per fare questo ti riporto l’articolo 51 del Tuir, dove è presente il risparmio fiscale che hanno queste tipologie di rimborsi.
Ho cercato di sintetizzarti l’articolo nel modo più semplice possibile facendo dei tagli, ma è anche vero che in un articolo di una legge fiscale, di sicuro, i termini sono un po’ tecnici.
In tutti i casi, in fondo, ti riporto una mia breve descrizione dei pezzi più importanti.
Art. 51 – Determinazione del reddito di lavoro dipendente 1. Il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. Si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori in genere, corrisposti dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono. […] 3. Ai fini della determinazione in denaro dei valori di cui al comma 1, compresi quelli dei beni ceduti e dei servizi prestati al coniuge del dipendente o a familiari indicati nell’art. 12, o il diritto di ottenerli da terzi, si applicano le disposizioni relative alla determinazione del valore normale dei beni e dei servizi contenute nell’art. 9. Il valore normale dei generi in natura prodotti dall’azienda e ceduti ai dipendenti è determinato in misura pari al prezzo mediamente praticato dalla stessa azienda nelle cessioni al grossista. Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a lire 500.000; se il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito. […] 4. Ai fini dell’applicazione del comma 3: […] 5. Le indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale concorrono a formare il reddito per la parte eccedente lire 90.000 al giorno, elevate a lire 150.000 per le trasferte all’estero, al netto delle spese di viaggio e di trasporto; in caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente il limite è ridotto di un terzo. Il limite è ridotto di due terzi in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto. […]. |
Lo so, se è la prima volta che leggi un articolo fiscale, con probabilità, non lo avrai trovato di facile comprensione, in quanto è un linguaggio “tecnico” del settore.
La parte sottolineata afferma, in sostanza, che il rimborso forfettario di € 46,48 è esente imposte ed esente contributi, al giorno.
A mio parere, la dicitura “al giorno” mi fa pensare che, se un imprenditore prendesse 2 rimborsi forfettari di € 46,48, dovrebbe, comunque, pagare sulla parte eccedente le imposte ed i contributi. Questo in quanto si tratta di “al giorno”.
Qual è la domanda che abbiamo fatto all’Agenzia delle Entrate?
Così, incuriositi dalla domanda dell’imprenditore e dalla voglia di avere maggiore certezza fiscale, abbiamo utilizzato un servizio dell’Agenzia delle Entrate, a cui abbiamo chiesto il loro parere.
Credo che sia importante fermarsi un secondo sull’identificare il servizio.
È un servizio dedicato al cittadino e si può accedere tramite il proprio cassetto fiscale.
Ovviamente, la risposta non è vincolante come un interpello, ma è, comunque, un inizio per comprendere qual è la posizione dell’Agenzia delle Entrate riguardo a quella specifica situazione.
Non è neanche un servizio dedicato alle aziende, ma è, pur sempre, una maniera per comprendere se l’Ente ha, in qualche modo, definito come comportarsi in determinati casi, condividendoli con i funzionari dell’Ente stesso.
Questa è la domanda che abbiamo inviato all’Agenzia delle Entrate:
In sintesi, abbiamo chiesto all’Agenzia delle Entrate se, un amministratore di più S.r.l., può prendere i rimborsi forfettari da più S.r.l. contemporaneamente, senza pagare le imposte ed i contributi.
Qual è la risposta dell’Agenzia delle Entrate?
Adesso ti riporto la risposta dell’Agenzia delle Entrate e non ti nascondo che mi ha parecchio sorpreso:
Essenzialmente l’Agenzia delle Entrate non ha escluso l’ipotesi da noi presentata.
Anzi, sembrerebbe che tutto sia in linea nel prendere 2 rimborsi spese da più S.r.l. senza pagare il carico tributario.
C’è da segnalare che questo messaggio non ha l’efficacia di un interpello.
Ossia, un funzionario, in caso di controlli, non si deve allineare per forza a questa risposta, in quanto non è una circolare interna dell’Agenzia delle Entrate.
Ma, comunque, è già un indirizzo molto positivo, a favore dell’imprenditore, da parte dell’Ente.
Voglio segnalare che sono stati anche bravi, perché hanno proposto di chiamarli per poter acquisire maggiori informazioni sul caso specifico per confermare l’eventuale risposta.
In tutti i casi, già il fatto che abbiamo inviato la risposta, ci pone in una ottima posizione, in quanto abbiamo fatto una domanda preventiva per capire come l’imprenditore si può comportare.
Cosa che può essere considerata in modo positivo, da ogni funzionario dell’Ente e da un Giudice, come portamento posto in atto dal contribuente.
Il mio parere – equilibrato
Ora credo di dover esprimere il mio parere su questo punto.
Da quello che ci ha risposto l’Agenzia delle Entrate, essenzialmente, sembra potrebbe avere ragione l’imprenditore.
Dall’altro lato, nell’articolo del Tuir, si afferma di poter prendere un rimborso forfettario “al giorno”.
Non lo si mette in dubbio, qui c’è un po’ di incertezza fiscale (cosa nuova, vero? 😊 ) e, in caso di contestazioni, un giudice potrebbe considerare la norma fiscale a vantaggio di entrambi.
Questo in quanto, nel Tuir (ossia la legge fiscale), si fa riferimento ad un articolo che afferma “al giorno”, quindi, è come se ogni individuo possa beneficiare del rimborso spese esente imposte e contributi una volta al giorno.
Però è anche vero che l’Agenzia delle Entrate non ha segnalato problemi nella risposta che ci ha fornito.
Indipendentemente dalla decisione che potrebbe prendere un Giudice in caso di contenzioso, per essere equilibrato, ai miei clienti faccio prendere un unico rimborso forfettario al giorno, anche con 2 singole S.r.l. (quindi un rimborso forfettario in totale al giorno, nonostante un imprenditore abbia varie S.r.l.).
Poi, c’è anche da aggiungere che, in caso di controlli, è difficile che questa cosa sia accertata, ma ciò non toglie che dobbiamo comportarci con buon senso e correttezza nei confronti di uno Stato che, finalmente, sembra stia cercando di diminuire, piano piano, la pressione fiscale.
In sintesi, sembra che l’Agenzia delle Entrate tolleri la situazione in cui un imprenditore prenda 2 rimborsi forfettari al giorno da 2 diverse S.r.l. .
Conclusioni
Grazie alle informazioni contenute in questa circolare, ora hai gli elementi per decidere se chiedere o meno i rimborsi forfettari ad una sola o a entrambe le società di cui sei amministratore con cedolino. Elementi accreditati, perché forniti direttamente dall’Ente interessato: l’Agenzia delle Entrate.
In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .
Ma non basta.
Devi infatti anche verificare di:
- produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
- avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
- utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.
Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).
Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.
Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.
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