Come tagliare il carico tributario grazie al massimale Inps
Indice dei contenuti
Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale per introdurre un argomento che troverai sicuramente interessante perché ti consentirà di tagliare il carico fiscale tramite l’Inps.
Per la precisione utilizzando il reddito massimale Inps, come ti descriverò tra poco.
Prima di affrontare l’argomento voglio, come sempre, ricordarti di iscriverti al blog di efficacia fiscale.
Troverai il link per iscriverti sul sito www.efficaciafiscale.it e avrai accesso al materiale che metto a disposizione gratuitamente ai miei fedeli lettori, ai visitatori del mio canale YouTube Commercialista Calisti, agli ascoltatori dei miei Podcast.
Ora, sei pronto a scoprire come tagliare il carico fiscale utilizzando il reddito massimale Inps?
Bene, come di consueto…bando alle ciance & let’s go…
La fonte che mi ha ispirato l’argomento trattato in questo articolo
Caro imprenditore, ti do il benvenuto in questo nuovo Podcast del blog di Efficacia Fiscale, il blog con le soluzioni fiscali specifiche per tutti gli imprenditori che hanno una S.r.l. o che ne vogliono aprire una nuova.
Come probabilmente già sai, oltre al blog, ho un canale YouTube, nato agli inizi del 2020, che tratta tematiche di efficacia fiscale e oggi, insieme a te, voglio condividere un confronto avuto con un utente che ha commentato un mio video proprio su YouTube.
Video in cui parlavo di come prelevare i soldi dalle S.r.l. e dove indicavo che, effettivamente, il carico tributario è alto.
Questo vale un po’ per tutte le forme giuridiche (ditte individuali, società di persone o S.r.l.), pertanto, ho preferito inserire contenuti che trattano i principali strumenti di efficacia fiscale, specificando che se tu non adotti le giuste misure, con una S.r.l. così come per le altre forme giuridiche, tu pagherai sempre un carico tributario elevato.
Invece, applicando gli strumenti di efficacia fiscale, puoi benissimo ridurre enormemente il carico tributario complessivo.
Le imposte sul reddito si pagano su tutto il reddito prodotto in un anno
L’utente, a cui ho fatto precedentemente cenno, ha voluto confrontarsi con me sulla questione dei contributi Inps, affermando che questi si pagano fino a un reddito massimo di circa 103.000 € (anno di riferimento 2022, che è stato aumentato dall’Inps per l’anno 2023).
Come lui afferma, il carico tributario è elevato solo su questa soglia e, di fatto, ha ragione.
Ho, però, voluto aggiungere un altro piccolo pezzettino, di cui lui non ne era a conoscenza, che gli permette di ottimizzare ancora di più il carico tributario.
Prima di iniziare, devi comprendere che:
- IRES e l‘IRAP sono le imposte che ricadono sulle S.r.l.;
- l’IRPEF, invece, riguarda le imposte delle persone fisiche.
Queste imposte si calcolano su tutto il reddito che tu produci.
Quindi, se in un anno produci anche un milione di euro, alla fine pagherai le imposte su questo milione di euro.
I contributi Inps, invece, si pagano fino a un reddito massimale annuo
Mentre le imposte si pagano su tutto quanto il reddito che un soggetto produce, i contributi Inps NON si pagano su tutto il reddito che produci.
Mi spiego meglio.
Praticamente, i contributi Inps si pagano fino ad un reddito annuale massimo, oltre al quale NON pagherai più contributi Inps in quell’ anno per quella tipologia di reddito.
Ma, attenzione: il problema risiede nel fatto che, in una S.r.l., ci sono almeno due tipologie di contributi Inps e, quindi, rischi i pagare i contributi sul reddito massimale su tutte e due le tipologie di contributi.
Cosa che, ovviamente, ti danneggia e che, con una sana pianificazione fiscale, potresti eliminare versando i contributi solo in una unica gestione Inps, tagliando il carico tributario complessivo.
Ti porto un esempio:
Se la tua S.r.l. produce un utile che può arrivare anche fino al milione di euro, ecco che, i contributi Inps (commercianti del socio lavoratore), li paghi fino ad un reddito massimale di circa 103.000 € all’anno.
Oltre a questo, pagherai sul compenso dell’amministratore il 24% dei contributi Inps fino al reddito massimale annuo di € 103.000.
In questo caso avresti pagato i contributi Inps su un reddito complessivo di euro 206.000, ma se fossi stato più accorto avresti potuto pagare i contributi Inps solo in una gestione, quindi, solo su un massimo di € 103.000.
La soluzione che ho voluto dare al mio utente di YouTube è di prestare attenzione, perché per le S.r.l. ci sono due diverse tipologie di Inps
Dopo aver compreso il concetto che, le imposte si pagano su tutto quanto il reddito generato mentre che i contributi Inps si pagano solo entro un reddito massimale Inps, bisogna fare un altro piccolo passo in avanti e comprendere che ci sono due diverse tipologie di contributi Inps in una S.r.l. e che ogni singola gestione ha un proprio massimale Inps.
Qui di seguito, ti illustro le due tipologie di contributi Inps che puoi avere in una S.r.l.:
1) l’Inps commercianti del socio lavoratore, ossia quando tu sei socio lavoratore e, di conseguenza, devi iscriverti all’Inps commercianti e pagare i contributi con un fisso annuale e, poi, quelli eccedenti al reddito definito minimale con un’aliquota di circa il 24%;
2) l’Inps della gestione separata che, invece, ti tocca pagare se tu sei amministratore con un compenso. E’ di circa il 24% o 35%, in funzione del reddito che hai o in funzione del compenso da amministratore che percepisci.
Siccome queste due gestioni, l’INPS commercianti del socio lavoratore e l’Inps gestione separata dell’amministratore, sono due cose diverse, ecco che tu ti ritrovi due massimali diversi.
Se non stai attento a gestire questa cosa, rischi di pagare contributi Inps massimi su due gestioni (ossia, non solo su un reddito di 103.000 euro, ma su 206.000 euro) e corri il rischio di raddoppiare il pagamento dei contributi Inps quando, in realtà, stando un po’ attento, potresti diminuire o dimezzare questo tributo.
Dunque, per evitare di pagare il massimale Inps in entrambe le categorie, (Inps commercianti come socio lavoratore e Inps della gestione separata sul compenso dell’amministratore), quando hai una S.r.l. con un reddito alto, devi cercare di portare il carico contributivo solo in un’unica delle due tipologie di Inps.
Può capitare che tu ti ritrovi in entrambe le gestioni, perché tu puoi essere un socio lavoratore e prendere un compenso da amministratore, però, devi cercare, comunque, di ottimizzare il tutto concentrando il tuo reddito in una unica gestione contributiva Inps.
Come diminuire il carico tributario grazie al reddito massimale Inps?
Ci sono tante soluzioni fiscali che puoi applicare grazie a questo aspetto, ma di sicuro ti riporto, qui, spunti e idee che puoi subito utilizzare.
Per schematizzare al meglio il concetto ho suddiviso le soluzioni in due diverse parti.
Nella prima, ipotizzando di essere all’inizio del business e di avere una S.r.l. con utili bassi, mentre, nella seconda parte, ipotizzando di essere in una fase di sviluppo della S.r.l. e avere una S.r.l. con utili alti.
In una prima fase di sviluppo della tua S.r.l., pagare i contributi Inps commercianti ed evitare (o limitare) di pagare i contributi Inps della gestione separata sul compenso dell’amministratore.
Quando inizi una nuova avventura imprenditoriale e avvii una S.r.l., tendenzialmente è normale che tu sia l’unico socio, di fatto, lavoratore che gestisce il tutto.
Dunque, sei obbligato a pagare i contributi Inps commercianti.
Perciò, la cosa migliore sarebbe quella di iscriverti all’Inps commercianti come socio lavoratore, magari con una quota piccola di utili nella S.r.l., in modo che tu possa pagare solo i contributi fissi minimi (evitando i contributi Inps eccedenti il reddito minimale), con la scelta di non ricevere subito un compenso da amministratore, specialmente se non hai la possibilità di prendere i rimborsi spese.
In questo modo eviti, almeno, di pagare i contributi Inps della gestione separata sul compenso dell’amministratore, perché non ti attribuisci un compenso e paghi solo i contributi Inps commercianti come socio lavoratore.
In questa prima fase iniziale, consiglio di pagare i contributi principalmente nella gestione commercianti, perché sei un socio operativo, e ti attribuirei un piccolo compenso da amministratore, solo nel caso in cui tu avessi l’opportunità di prendere i rimborsi forfettari delle trasferte.
Il compenso da amministratore contenuto ti serve per limitare il pagamento eccessivo di contributi Inps. Mentre i rimborsi forfettari che puoi chiedere sul compenso dell’amministratore ti servono per ridurre il carico fiscale.
In una seconda fare, in cui la S.r.l. ha un utile elevato, eliminare i contributi Inps commercianti (trasformando il socio lavoratore in un socio NON lavoratore) e prendere un compenso da amministratore anche elevato.
All’inizio gestisci tutto da solo nella S.r.l., poi, è logico che, nell’evoluzione imprenditoriale, dopo i primi anni di attività, il tuo fatturato incrementi e, di conseguenza, anche i tuoi utili incrementino.
In questo modo è più credibile che, con un fatturato alto e utile alto, tu non faccia più, in realtà, nulla di operativo (è difficile fare volumi di fatturato elevato e occuparsi anche della parte operativa), ma gestisca solo la parte amministrativa della S.r.l. .
Un fatturato alto, difficilmente lo farai con il tuo lavoro operativo della S.r.l. in prima persona; quindi, avrai delegato la gestione operativa ai dipendenti, eliminando i contributi Inps commercianti e dovrai, invece, pagare l’Inps della gestione separata, dal momento che percepirai sempre di più un compenso da amministratore.
In questo secondo momento della tua S.r.l., il consiglio per ottimizzare il carico contributivo Inps è quello di eliminare i contributi Inps commercianti, trasformando il socio lavoratore in socio NON lavoratore e pagare solo i contributi Inps gestione separata sul compenso dell’amministratore.
Ovviamente, è già considerato il fatto che, nella busta paga, ci sarà il maggior numero di rimborsi forfettari possibili per le trasferte. Ciò ti farà tagliare ulteriormente il carico tributario.
Questa cosa l’ho riscontrata nella maggior parte degli imprenditori.
Dal momento in cui il volume d’affari delle loro S.r.l. inizia a crescere, gli imprenditori non fanno più nulla di operativo all’interno dell’azienda, ma organizzano gli altri, organizzano i collaboratori, i dipendenti e così via.
Pertanto, gli imprenditori tendono a cancellarsi dall’Inps commercianti e pagare solo l’Inps della gestione separata, proprio perché ricevono solo il compenso da amministratore.
Poi, è evidente che, tra uno e l’altra opzione, ci siano delle sfumature, perché magari il cambio non è subito così netto.
Ciò a cui bisogna prestare attenzione è cercare di minimizzare i contributi Inps concentrando il reddito solo in una singola gestione contributiva Inps.
…avviandoci alle conclusioni
In via generale, quando la S.r.l. ha utili alti c’è il rischio che l’imprenditore possa pagare i contributi sul reddito massimale, sia della gestione commercianti Inps sia della gestione separata Inps del compenso dell’amministratore.
Però tu, come amministratore e imprenditore di una S.r.l., devi stare attento perché questo massimale può ricadere in due diverse gestioni Inps e portarti a pagare il doppio dei contributi.
Pertanto, devi cercare di portare la maggior parte di utile/compenso di amministratore in un’unica gestione, in modo da diminuire il carico tributario Inps.
Inizialmente, quando la S.r.l. ha utili bassi, devi eliminare (o minimizzare) i contributi Inps della gestione separata non prendendo il compenso da amministratore.
Successivamente, quando la S.r.l. ha utili alti, devi cercare di eliminare l’Inps commercianti eliminandoti dalla gestione operativa (facendo il passaggio da socio lavoratore a socio NON lavoratore) e pagare i contributi Inps solo tramite il compenso dell’amministratore.
Anche conoscere questi meccanismi serve per migliorare la tua efficacia fiscale complessiva della S.r.l. .
Conclusioni
Grazie a questo articolo ora sai come tagliare il carico tributario utilizzando il reddito massimale Inps.
In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .
Ma non basta.
Devi, infatti, anche verificare di:
- produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
- avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
- utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.
Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).
Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.
Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi Inps.
Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.
Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.
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