Come puoi assumere la moglie nella S.r.l. ora che ha finito di percepire la disoccupazione?
Indice dei contenuti
Ciao, ti do il benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Efficacia Fiscale.
L’argomento che intendo affrontare oggi con te riguarda un quesito che mi ha posto un mio cliente, in riferimento all’assunzione di sua moglie nella S.r.l. dell’imprenditore controllata da una Società Semplice, dopo aver appena terminata la disoccupazione.
Questa situazione può capitare a chiunque di noi, forse non ci hai mai pensato, ma l’Inps potrebbe non riconoscere la subordinazione tra familiari, con amare conseguenze per te e le tue tasche, oltre che per il lavoratore.
Io sono del parere che sia sempre meglio informarsi prima, piuttosto che pagare le conseguenze della disinformazione.
Ecco perché, in questo articolo, ti parlerò di questi casi:
- familiare assunto come lavoratore subordinato all’interno della S.r.l.
- familiare assunto come amministratore di una S.r.l.
- familiare assunto come collaboratore familiare nella S.r.l.
- familiare assunto come amministratore di una S.r.l. controllata da una Società Semplice, dopo che la coniuge ha finito di percepire la disoccupazione.
Vedremo insieme le conseguenze che possono esserci nel caso in cui l’Inps non riconosca il rapporto lavorativo subordinato tra familiari come realmente esistente quando li assumi come dipendente nella S.r.l. .
Ps: se non ti sei ancora iscritto al blog www.efficaciafiscale.com, corri a farlo e avrai accesso al materiale che metto gratuitamente a disposizione degli utenti registrati.
E non dimenticare di seguirmi sul mio canale YouTube Commercialista Calisti (video, dirette ed ora anche webinar), e di ascoltare Podcast per essere costantemente aggiornato sulla fiscalità delle S.r.l., la forma societaria su cui mi sono focalizzato.
Sei pronto a scoprire come puoi assumere la moglie nella S.r.l. ora che ha finito di percepire la disoccupazione?
Bando alle ciance and let’s go…
Introduzione – Come posso assumere la moglie nella S.r.l. ora che ha finito di percepire la disoccupazione?
Qualche tempo fa un cliente del mio Studio mi ha posto questa domanda:
“Come posso assumere la moglie nella S.r.l. ora che ha finito di percepire la disoccupazione?”
Questa domanda può essere di interesse comune perché, spesso, senza neanche informarci dei rischi a cui possiamo andare incontro, ingenuamente, assumiamo i nostri familiari pensando che non esista alcun problema.
Ecco perché, in questo articolo, tratterò il tema del rapporto di lavoro subordinato tra familiari, guardando con la lente d’ingrandimento 4 casi specifici:
→ familiare assunto come lavoratore subordinato all’interno della S.r.l.
→ familiare assunto come amministratore di una S.r.l.
→ familiare assunto come collaboratore familiare nella S.r.l.
→ familiare assunto come amministratore (o dipendente) di una S.r.l. controllata da una Società Semplice
In più analizzerò con te altri due argomenti:
→ Posso assumere un familiare dopo che ha finito di percepire la disoccupazione dall’Inps?
→ Cosa succede se l’ Inps non riconosce il rapporto lavorativo tra familiari
Ma, prima di affrontare caso per caso, ti voglio ricordare chi è, in Italia, il lavoratore subordinato e come vengono considerati, dall’Inps, i familiari che lavorano in una S.r.l. .
Vediamo subito cosa dice l’articolo 2094 del Codice civile su chi è un lavoratore subordinato.
ARTICOLO 2094 DEL CODICE CIVILE
“E’ prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore”
Ciò significa che lavoratore subordinato è ogni cittadino che presta attività lavorativa all’interno di un’azienda ed è retribuito per il lavoro che svolge all’interno di essa, sotto la direzione dell’imprenditore.
Questo è il punto importante perché, per essere dipendente, devi veramente essere subordinato alle direttive di altri. Se non lo fossi, allora non potresti essere un dipendente.
Ma, come puoi vedere, l’articolo 2094 del Codice civile, non dice nulla riguardo all’assunzione dei familiari.
Quindi, dobbiamo prendere in esame la circolare INPS 179/1989.
CIRCOLARE INPS 179/1989: con quali forme un familiare può lavorare nella S.r.l. del socio?
[…] C) RAPPORTI LAVORATIVI FRA PARENTI E/O AFFINI
I rapporti lavorativi fra coniugi, parenti entro il terzo grado od affini entro il secondo grado, possono configurare – agli effetti che interessano l’Istituto – le situazioni di seguito descritte:
– rapporto di lavoro subordinato, soggetto alla assicurazione generale obbligatoria;
– rapporto di collaborazione nell’ambito dell’impresa familiare, soggetto all’assicurazione obbligatoria nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
– rapporto di collaborazione familiare privo di tutela previdenziale per mancanza delle condizioni di assicurabilita’ nelle predette assicurazioni obbligatorie. […]
L’Inps ci informa che, quando i coniugi, i parenti fino al terzo grado o gli affini fino al secondo grado, lavorano insieme, ci sono tre possibili situazioni che guarda con attenzione:
- il familiare è assunto come lavoratore subordinato e, quindi, è considerato un dipendente vero e proprio. Di conseguenza, deve essere iscritto all’assicurazione generale obbligatoria, come qualsiasi altro lavoratore dipendente. In poche parole, il marito paga i contributi Inps e le imposte sulla busta paga della moglie.
- il familiare collabora nell’azienda di famiglia, ma non è un dipendente. In questo caso, è considerato un lavoratore autonomo e deve essere iscritto a una speciale gestione assicurativa per lavoratori autonomi. In poche parole, l’imprenditore deve pagare i contributi Inps commercianti a rate fisse per la moglie.
- il familiare collabora “occasionalmente” nella S.r.l. del marito per massimo 90 giorni all’anno. Questa cosa è legale, ma implica che la moglie non riceva un compenso e non gli vengano pagati i contributi (oltre ad avere un limite di giorni).
Queste tre situazioni coprono i diversi modi in cui i familiari possono lavorare insieme e le relative implicazioni per l’assicurazione e la previdenza sociale.
Posto questo, iniziamo a vedere i vantaggi e svantaggi dei vari modi in cui un familiare può lavorare nella S.r.l. .
1) Posso assumere il coniuge nella S.r.l. come lavoratore subordinato?
Per poter portare gli elementi di prova a dimostrazione della risposta, si può continuare a leggere il messaggio dell’INPS n. 179/1989 riguardo il rapporto di lavoro subordinato tra familiari, così da rispondere alla domanda iniziale: “Posso assumere il coniuge come lavoratore subordinato nella mia azienda?”
CIRCOLARE INPS 179/1989
Per stabilire, nella singola fattispecie, se il rapporto tra datore di lavoro e familiare realizzi lo schema legislativo delineato dal citato art. 2094 del Codice civile, soccorre la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione, relativa proprio ai rapporti di lavoro tra strettissimi parenti ed affini sia conviventi che non CONVIVENTI.
A titolo esemplificativo si riportano alcuni pronunciamenti della Suprema Corte:
– nel caso di prestazioni lavorative rese fra persone conviventi legate da vincolo di parentela o di affinità le prestazioni stesse si presumono gratuite e non ricollegabili ad un rapporto di lavoro. Tale presunzione può essere vinta dalla dimostrazione, incombente alla parte che sostiene l’esistenza di un rapporto di lavoro, dei requisiti della subordinazione e )….[…]
La Corte di Cassazione ha spiegato che, per provare un autentico rapporto di lavoro subordinato tra familiari, è necessario dimostrare che il lavoro non sia gratuito. Praticamente, è l’imprenditore che deve dimostrare che il familiare lavora veramente come dipendente.
Dunque, prove come il segna ore presenze oppure la presenza di un elevato numero di dipendenti e/o procedure aziendali da rispettare (posto che il familiare non può dare ordini ma può solo eseguire le direttive degli amministratori).
Quindi, puoi assumere il tuo coniuge come lavoratore subordinato nella tua S.r.l. se questo rapporto di lavoro subordinato rispetta i requisiti indicati nella sentenza della Cassazione n. 1426 dell’8 giugno 2017 e nel messaggio Inps 179/1989:
→ il coniuge deve essere integrato nell’organizzazione aziendale.
→ il datore di lavoro deve dirigere e controllare il lavoro del coniuge.
→ il coniuge non deve assumersi rischi economici significativi
→ il luogo di lavoro e retribuzione devono essere chiari e regolari.
→ il coniuge deve avere un orario di lavoro regolare e continuativo
→ continuità della prestazione in funzione delle esigenze aziendali
Inutile dire che, in questo caso, il coniuge assunto come lavoratore subordinato deve essere iscritto all’assicurazione generale obbligatoria, proprio come qualsiasi altro lavoratore dipendente.
Vantaggi e svantaggi dell’assumere la moglie come dipendente della S.r.l.
Qui, di seguito, ti riporto una serie di vantaggi e svantaggi nell’ assumere la moglie come dipendente della S.r.l.:
- Detrazione d’imposta (no tax area fino a € 8.500);
- Trattamento integrativo di € 1.200 all’anno (ex bonus Renzi);
- Erogazioni liberali di € 1.000/€ 2.000 all’anno;
- Buoni pasto di circa € 2.496 all’anno;
- Rimborsi forfettari;
- Rimborsi chilometrici;
- Rimborsi analitici;
- Malattia del dipendente, in parte, pagata dall’Inps (perché guardiamo sempre dal punto di vista dell’imprenditore);
- Maternità in parte pagata dall’Inps;
- TFR senza pagamento dei contributi Inps;
- Compenso mensile con busta paga;
- Portare più elementi di prova che la moglie lavori come una dipendente in quanto l’Inps tende a contestare il rapporto da dipendente quando ci sono familiari stretti che lavorano nella società;
- Deve lavorare come una dipendente, quindi rispettando l’orario di lavoro settimanali;
- Possibilità di richiedere la disoccupazione;
- Bisogna rispettare le condizioni contrattuali del contratto collettivo di riferimento;
- Deve rispettare le ore di lavoro settimanali previsti dal contratto da lavoro da dipendente.
Ora, è importante valutare anche i vantaggi e svantaggi di far lavorare nella S.r.l. la moglie dell’imprenditore come amministratrice.
2) Posso assumere il coniuge come amministratore della società?
Analizziamo ora il secondo caso, inerente all’assunzione del coniuge come amministratore della società S.r.l. .
Ma, prima di stabilire se questo sia permesso dalla legge e dall’Inps, esaminiamo come la figura dell’amministratore della S.r.l. sia inquadrata dal punto di vista giuridico rispetto alla compatibilità di svolgere un lavoro da dipendente.
Perché, questo ci aiuterà a rispondere chiaramente alla nostra domanda, in quanto indirettamente si sta affermando che chiunque è amministratore di una S.r.l. non ha nessuna incompatibilità con il ricevere un compenso con busta paga da amministratore.
Partiamo dal messaggio INPS n. 3359 del 17/09/2019
Messaggio Inps n. 3359 del 17/09/2019
[…] A sostegno della compatibilità di una duplicazione di posizioni giuridiche in capo alla stessa persona fisica è stato argomentato (Cass., Sez. Un., n. 10680/1994 e Cass. n. 1793/1996) che “né il contratto di società, né l’esistenza del rapporto organico che lega l’amministratore alla società, valgono ad escludere la configurabilità di un rapporto obbligatorio tra amministratori e società… Ma nulla esclude che nei rapporti interni sussistano rapporti obbligatori tra le due persone”, anche di lavoro subordinato. […]
…l’attribuzione da parte del consiglio di amministrazione del solo potere di rappresentanza ovvero di specifiche e limitate deleghe all’amministratore non è ostativo, in linea generale, all’instaurazione di genuini rapporti di lavoro subordinato.[…]
Pertanto, una volta stabilita l’astratta possibilità di instaurazione, tra la società e la persona fisica che la rappresenta e la gestisce, di un autonomo e parallelo diverso rapporto che può assumere le caratteristiche del lavoro subordinato, dovrà accertarsi in concreto l’oggettivo svolgimento di attività estranee alle funzioni inerenti al rapporto organico e che tali attività siano contraddistinte dai caratteri tipici della subordinazione (cfr. ex plurimis, Cass. civ. n. 1399/2000, n. 329/2002 e n. 12630/2008).[…]
Secondo il messaggio Inps n. 3359 del 17/09/2019, è possibile per una persona ricoprire una carica sociale (come amministratore) e, allo stesso tempo, essere un lavoratore subordinato nella stessa società. Questo significa che possono avere un contratto di lavoro e una busta paga come qualsiasi altro dipendente.
Ritornando alla domanda principale se sia possibile assumere la moglie come amministratrice della S.r.l., la risposta è: sì.
Questo in quando basta nominare il familiare come amministratore della S.r.l. e l’Inps riconosce valido il rapporto.
Così facendo, la moglie può lavorare nella S.r.l. e, in caso in cui l’Ispettorato del Lavoro venga a fare un controllo, si può giustificare la sua presenza nell’azienda con il fatto che è amministratrice. Ovviamente, lo svantaggio è che, come amministratrice, può operare in nome e per conto della società, come ad esempio stipulare contratti, aprire conti corrente ecc… .
Vantaggi e svantaggi dell’assumere la moglie come amministratore della S.r.l.
Il vantaggio di assumere la moglie come amministratore risiede nel fatto di avere quasi tutti i benefici fiscali che possono avere i dipendenti e non avere contestazioni dall’Inps per il lavoro subordinato da dipendente:
- Detrazione d’imposta (no tax area fino a € 8.500);
- Trattamento integrativo di € 1.200 all’anno (ex bonus Renzi);
- Erogazioni liberali di € 1.000/€ 2.000 all’anno;
- Buoni pasto di circa € 2.496 all’anno;
- Rimborsi forfettari;
- Rimborsi chilometrici;
- Rimborsi analitici;
- TFM dell’amministratore della S.r.l. . I contributi Inps si pagano fino al reddito massimale Inps;
- Compenso mensile liberamente quantificabile;
- Puoi effettuare tutte le operazioni inerenti all’attività come un normale amministratore, andare in banca, stipulare contratti e quindi essere utile all’imprenditore.
Il vantaggio della busta paga da amministratore è che puoi avere quasi tutti i benefici fiscali che hanno i dipendenti e la sicurezza di non avere la contestazione del lavoro da dipendente.
Quindi, evitare che vengano cancellati i contributi Inps versati per la pensione alla moglie come dipendente (con difficoltà di recuperare indietro tutto quanto effettivamente versato) e dover pagare nuovi contributi Inps commercianti per tutti gli anni di contestazione.
3) Posso assumere un familiare come collaboratore familiare nella S.r.l.?
Anche in questo caso, prima di vedere se sia possibile assumere un familiare come collaboratore, vediamo come è inquadrato giuridicamente la figura del collaboratore familiare nella S.r.l. .
Chi è il collaboratore familiare?
L’articolo 2094 del Codice civile, menzionato all’inizio, parte dal presupposto che tra familiari non ci sia un rapporto di lavoro subordinato.
In pratica, questo articolo suggerisce che la collaborazione tra familiari sia considerata gratuita.
Tuttavia, per affrontare questa questione correttamente, dobbiamo considerare l’articolo 230 bis del Codice civile.
Ecco cosa dice:
ARTICOLO 230 BIS del Codice civile
“Salvo che sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell’impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi della azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato…”.
Quindi, se un familiare lavora stabilmente nell’azienda, si può considerare un autentico rapporto di lavoro di collaborazione, non con busta paga.
In questo caso il socio lavoratore pagherà ulteriori contributi fissi Inps fissi per il familiare lavoratore. In cambio il collaboratore ha diritto a ricevere il mantenimento del proprio stile di vita.
A sostegno di questa interpretazione, esiste anche una circolare del Ministero del Lavoro (n. 10478 del 10 giugno 2013) che chiarisce meglio questo aspetto, in quando se il familiare svolge il lavoro nella S.r.l. del socio familiare senza superare i 90 giorni, allora non paga i contributi Inps commercianti.
Nel caso in cui il lavoro del familiare nella S.r.l. dell’imprenditore superasse i 90 giorni.
Ministero del Lavoro – Circolare n. 10478 del 10.06.2013
“la norma considera collaborazioni occasionali…le prestazioni rese da parenti di terzo grado, aventi anche il titolo di studente, per un periodo complessivo nel corso dell’anno non superiore a 90 giorni. Nei diversi contesti settoriali, appare opportuno legare la nozione di occasionalità al limite quantitativo dei 90 giorni, intesi come frazionabili in ore, ossia 720 ore nel corso dell’anno solare […].
Questa circolare del Ministero del lavoro, chiarisce i parametri che rendono una collaborazione familiare occasionale o continuativa.
Possiamo parlare di una collaborazione occasionale quando il rapporto lavorativo ha:
→ Durata Limitata nel tempo, ovvero la collaborazione è svolta da parenti entro il terzo grado per non più di 90 giorni l’anno, o fino a 720 ore annuali.
Oltre ad una serie di altre condizioni come:
→ Il collaboratore ha già un altro lavoro e sostituisce temporaneamente il titolare dell’impresa;
→ Il collaboratore è pensionato.
Nel caso di collaborazione familiare occasionale, il titolare di un’impresa commerciale, artigiana o agricola non è tenuto a versare i contributi per il collaboratore se si rispettano questi parametri.
Questo perché, la collaborazione occasionale non soddisfa i criteri di un rapporto di lavoro subordinato.
Tuttavia, se il collaboratore familiare lavora in modo regolare e continuativo all’interno della S.r.l., si parla di collaborazione continuativa, e in tal caso, è obbligatorio versare i contributi Inps per il collaboratore.
Pertanto, possiamo impiegare il coniuge come collaboratore familiare all’interno della S.r.l., dunque pagandogli i contributi Inps fissi commercianti come collaboratore di famiglia del socio della S.r.l. .
Vantaggi e svantaggi dell’assumere la moglie come collaboratrice della S.r.l.
Qui, di seguito, ti invio una serie di vantaggi e svantaggi nell’assumere la moglie come collaboratrice di famiglia rispetto alle altre opzioni:
- Lavora in modo illimitato tanto quanto un imprenditore;
- Il familiare avrebbe diritto solo ai soldi per il mantenimento delle spese da parte dell’imprenditore;
- paghi solo i contributi Inps fissi indipendentemente dall’utile e dal reddito della società o dalle ore di lavoro svolto;
- è un metodo da utilizzare quando non hai modo di dimostrare che il famigliare lavori come un dipendente normale;
- Il collaboratore deve essere un parente dell’imprenditore;
- Se il lavoro è marginale, allora, la prestazione può anche essere gratuita, quindi, in caso di controllo non ci sono problemi;
- Il costo dei contributi del collaboratore è a carico del socio della S.r.l., non si può scaricare nella contabilità della società perché nel caso è deducibile dal reddito del socio della S.r.l. .
Essenzialmente, l’opzione del far lavorare un familiare come collaboratore di famiglia è l’opzione meno appetibile per gli imprenditori, in quanto è l’imprenditore che deve pagare i contributi Inps commercianti per conto del collaboratore di tasca propria e non si può erogare il compenso con una busta paga normale.
4) Posso assumere il coniuge come amministratore o dipendente di una S.r.l. controllata da una società semplice?
E, infine, analizziamo il caso in cui l’imprenditore voglia assumere la propria coniuge come amministratrice o come dipendente di una società S.r.l. controllata da una società semplice, una volta che ha finito di percepire la disoccupazione.
Proprio come abbiamo fatto per i casi precedenti, anche stavolta, prima di vedere se assumere il coniuge in una S.r.l. controllata da Società Semplice sia permesso o no dalla legge e dall’Inps, vediamo le caratteristiche di una Società Semplice, perché questo ci aiuta poi a rispondere alla nostra domanda e capire i vantaggi fiscali.
Quindi, una Società Semplice è una forma di società di persone, regolamentata dagli articoli 2251 e 2290 del Codice civile.
Per poter rispondere alla domanda, inizio con il riportarti un pezzo del messaggio Inps n. 3359 del 17/09/2019.
Messaggio Inps n. 3359 del 17/9/2019
Qualora non sussista convivenza ne’ comunione di interessi, il rapporto si presume oneroso e quindi, soggetto all’obbligo assicurativo, alla stregua dei rapporti fra estranei, salva la facoltà dell’Istituto di procedere ad accertamenti. […]
[…] 2) DIPENDENTI DA SOCIETA’ DI CAPITALI
Per i lavoratori legati da vincoli di coniugio, parentela o affinità con soci amministratori ovvero soci di maggioranza di società di capitali, in via generale il rapporto di lavoro può essere convalidato in quanto il rapporto stesso intercorre con le società e non con i singoli soci.
In sostanza, in caso di familiari presuppone sempre un rapporto di gratuità, soprattutto nel caso di coniugi conviventi.
Tuttavia, nessuno ci vieta di assumere un familiare, l’importante è che il rapporto di lavoro rispetti tutti i parametri di subordinazione, legato alla retribuzione, orario di lavoro e rapporto di continuità.
Da questa seconda parte si comprende che il legislatore tende a riconoscere maggiormente un rapporto di lavoro subordinato nel caso di assunzione in una S.r.l. . Questo a maggior ragione se la S.r.l. ha più soci.
Dunque, se hai un familiare assunto nella tua azienda, è più probabile che l’Inps riconosca valido il rapporto di lavoro da dipendente nel momento in cui utilizzi una S.r.l. e se questa ha vari soci.
Ti ho voluto mostrare questo non per ripetere dei concetti visti in precedenza, ma per arrivare al concetto che, se intesti le quote della tua S.r.l. ad una Società Semplice, dovresti avere il riconoscimento del lavoro da dipendente della moglie nella tua S.r.l. .
Questo perché non ci sono più dei soci persone fisiche nella tua S.r.l. in quando l’unica socia della S.r.l. sarà la Società Semplice.
Nel momento in cui la socia della S.r.l. sarà la Società Semplice, allora il dipendente della S.r.l. non può essere un familiare, in quando il dipendente non può essere un parente della Società Semplice.
Così facendo, grazie alla Società Semplice, che si interpone tra te e la tua S.r.l., puoi assumere un familiare nella tua S.r.l. (dove tu sarai amministratore) evitando di avere contestazioni dall’Inps che potrebbe considerare il familiare lavoratore come se fosse un collaboratore di famiglia.
Vantaggi e svantaggi dell’assumere la moglie come amministratrice o dipendente della S.r.l.
Una Società Semplice, che controlla una S.r.l., può assumere il coniuge come amministratore o come dipendente, usufruendo dei seguenti vantaggi fiscali e contributivi:
- I soci di una Società Semplice che controlla una S.r.l. non devono iscriversi all’Inps commercianti, visto che la Società Semplice non può svolgere attività commerciali.
- Gli utili trasferiti dalla S.r.l. alla Società Semplice sono tassati al 26%, come se fossero detenuti direttamente dai privati. Non ci sono ulteriori imposte sulla distribuzione degli utili dalla Società Semplice ai soci.
- Maggiore protezione patrimoniale, non possono essere pignorate le quote della Società Semplice.
- Se la moglie è assunta come dipendente ha tutti i vantaggi che ha il dipendente visti in precedenza.
- Se la moglie è assunta come amministratrice, ha comunica tutti i vantaggi visti in precedenza.
….e se assumo la moglie quando ha finito di percepire la disoccupazione?
Se il nostro coniuge ha terminato la disoccupazione, possiamo assumerlo senza alcun problema, purché questo rapporto di lavoro sia un rapporto di lavoro a tutti gli effetti, rispettandone i requisiti per essere un lavoro subordinato.
Infatti, la disoccupazione è attribuibile al lavoratore subordinato che ha perso il lavoro. Dunque, solo nel caso in cui si assume la moglie con il contratto di lavoro da dipendente, poi, questa è legittimata a richiedere nuovamente la disoccupazione negli anni successivi.
….e se l’Inps non riconosce il rapporto lavorativo subordinato tra familiari?
Dall’inizio di questo articolo, hai ben capito che il rapporto di subordinazione tra familiari in Italia è soggetto a controlli di verifica da parte dell’Inps stesso, nonché dal Ministero del Lavoro.
Infatti, a volte può capitare che l’Inps non riconosca il rapporto di lavoro subordinato tra familiari, perché possono mancare i requisiti indicati nella sentenza della Cassazione n. 1426 dell’8 giugno 2017 e nel messaggio INPS 179/1989, quali:
→ il coniuge deve essere integrato nell’organizzazione aziendale.
→ il datore di lavoro deve dirigere e controllare il lavoro del coniuge.
→ il coniuge non deve assumersi rischi economici significativi.
→ Il luogo di lavoro e retribuzione devono essere chiari e regolari.
→ il coniuge deve avere un orario di lavoro regolare e continuativo.
→ continuità della prestazione in funzione delle esigenze aziendali
Che cosa succede se questi requisiti non vengono riconosciuti?
L’Inps potrebbe cancellare la posizione assicurative per le persone dichiarate come dipendenti.
Questo significa che la moglie perderebbe gli anni di versamenti contributivi fatti come dipendente della S.r.l. del marito, obbligando lo stesso a versare per i medesimi nuovi contributi Inps fissi come collaboratore familiare.
Inoltre, la S.r.l. dovrebbe richiedere indietro la restituzione dei contributi versati dalla moglie come dipendente, con il pericolo che non restituisca i contributi di anni andati in prescrizione (potenzialmente i contributi versati nei 10 anni precedenti).
In pratica, i contributi Inps possono essere annullati in qualsiasi momento, poiché non sussiste il requisito per l’assunzione come dipendente. Ed è chiaro come questo possa incidere negativamente per le tue tasche personali.
Se l’Inps ti disconosce il rapporto da dipendente hai due principali problemi:
- perdi i contributi versati nella busta paga come dipendente
- possono obbligarti a pagare i contributi Inps commercianti fissi per tutti gli anni che ti disconoscono il rapporto di lavoro da dipendente.
Questo per te non farà altro che crearti grossi problemi che devi assolutamente evitare.
Conclusioni
Grazie a questo articolo ora sai come un tuo familiare può essere inquadrato all’interno della tua S.r.l., conosci il pensiero dell’Inps e hai tutti gli strumenti per organizzarti al meglio per evitare brutte sorprese dall’Ente.
In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu vuoi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento imprenditoriale, tagliare le imposte ed i contributi, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .
Ma non basta.
Devi, infatti, anche verificare di:
- produrre utili in abbondanza nella S.r.l.,
- avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare la S.r.l. regolarmente e…
- utilizzare il più possibile strumenti di risparmio fiscale, riservati per legge alla S.r.l., nella tua società per ridurre le imposte e contributi dell’imprenditore.
Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70,72% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale).
Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.
Tra il 70,72% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare grazie alla tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte e i contributi Inps.
Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.
Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.
Tutte le volte che decidi di utilizzare una S.r.l. per la tua attività imprenditoriale, ricordati che puoi accedere al servizio della Contabilità Controllata.
Seguendo la procedura della Contabilità Controllata, puoi rendere la tua S.r.l. una macchina che ti genera costantemente, ogni anno, più soldi di quelli che spendi.
Ogni anno avrai una S.r.l. con più utili rispetto prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70,72% al 28%.
Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile dei numeri del bilancio della S.r.l. utilizzando la procedura della Contabilità Controllata.
In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.
Se non puoi applicare la procedura della Contabilità Controllata sulla tua S.r.l. con il tuo commercialista, non preoccuparti.
In alternativa puoi inviare una e-mail direttamente a me all’indirizzo info@efficaciafiscale.com, con oggetto “Contabilità Controllata” e richiedere maggiori informazioni, specificando nella e-mail di quali informazioni hai bisogno, ma sapendo che non ti faremo mai dei “preventivi per la tenuta della contabilità”.
Perché, se vuoi collaborare con me (portando la contabilità della tua S.r.l. da me o per aprire una nuova S.r.l.) dovrai prima acquistare la consulenza di Efficacia Fiscale.
Solo dopo aver fatto la consulenza con me riceverai il prezzo per il servizio della Contabilità Controllata se reputiamo – io e te – che collaborare insieme sia utile per entrambi.
Invece, per ottenere gratuitamente altri strumenti di Efficacia Fiscale che ti consentono di diminuire le imposte della tua S.r.l., è sufficiente che compili il form qui sotto, inserendo la tua migliore e-mail.
Riceverai gratuitamente un manuale che comprende una check list dettagliata dei principali strumenti per ridurre il carico fiscale dal 70,72% al 28% utilizzando la tua S.r.l. (sono più di 94).
Vuoi aprire una S.r.l. e vuoi maggiori informazioni?
Se vuoi informazioni fiscali gratuite ma “lente” puoi mettere un commento in fondo a questo articolo (rispondo a tutti i commenti del blog una volta ogni uno/due settimane).
Se, invece, hai fretta di ottenere migliori informazioni fiscali per la S.r.l. in minor tempo (risparmiando tempo e, quindi, denaro), allora segui in successione questi 3 passaggi che ti consentono di interagire ad un livello più alto con me:
1) Prima di tutto inserisci la tua migliore e-mail nel form qui sotto. Ciò ti permetterà di scaricare gratuitamente il manuale con oltre 94 strumenti di risparmio fiscale che puoi utilizzare con la tua S.r.l. .
Al termine della lettura del manuale che scaricherai, potrai richiedere una consulenza gratuita per comprendere se puoi accedere ad un mese di Contabilità Controllata in omaggio per la tua S.r.l. (o la futura S.r.l.).
2) Come seconda cosa puoi accedere a uno screening fiscale GRATUITO di 15 minuti insieme a me cliccando su questo link: https://www.contabilitacontrollata.com/3-schedule-page-1?cf_uvid=15d09e48fe88d17e50d696a1d9da9fcd
Si tratta di una consulenza che dura massimo 15 minuti, in cui analizzeremo insieme la tua situazione e ti darò subito delle indicazioni pratiche su qual è la strada migliore per te e la tua attività, per tagliare il maggior numero di imposte e contributi grazie alla legge.
Sia chiaro, in 15 minuti non risolveremo tutte quante le questioni fiscali della tua S.r.l., ma sicuramente ne uscirai con le idee più chiare.
Voglio essere 100% trasparente.
Non ti nascondo che, se vedrò che farà al caso tuo, ti proporrò anche delle offerte commerciali…ma lo farò solo se mi accorgerò che ne avrai bisogno e, poi, tu sarai liberissimo di scegliere.
In questo modo sarò certo che, se tu dovessi pagare qualcosa a me (per una consulenza di Efficacia Fiscale o qualche infoprodotto), tu riceverai indietro più soldi in termini di risparmio fiscale rispetto a quelli che hai speso.
Così facendo, tu ci guadagni, sei felice e mi puoi fare una buona pubblicità.
3) Per terzo acquista il libro “Come ridurre le imposte della S.r.l.” che trovi cliccando su questo link: https://www.contabilitacontrollata.com/optinf1whvr6y
Prendere il libro da questo link ti permetterà di acquistare una consulenza con me ad un prezzo bonus (invece che € 797 + Iva, pagherai € 497 + Iva. Che corrisponde ad un risparmio del 37,64%).
Se non ti è chiaro qualcosa, ricorda che il team di Efficacia Fiscale è a tua disposizione!
Che cosa aspetti a contattarci?
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!