Puoi intestare le quote di una S.r.l. ad una società semplice e ridurre il carico fiscale?

Ciao,

ti do il benvenuto in questa nuova circolare del blog di Efficacia Fiscale.

Questa circolare è dedicata a tutti gli imprenditori che vogliono utilizzare una società semplice per ottimizzare il carico fiscale grazie alla loro S.r.l..

Ti scrivo questo perché si sta diffondendo sempre più, tra gli imprenditori, la consapevolezza di utilizzare una società semplice per diminuire le imposte ed i contributi.

È vero che questa è una cosa che si può fare, ma non è sempre così semplice o così risolutiva come gli imprenditori possono pensare (o come si vuole far credere su internet).

Inoltre non è sempre uno strumento totalmente difendibile ai fini fiscali e contributivi in casi di controllo.

Senza contare che bisogna applicare al meglio questo strumento, quindi bisogna valutare bene la fattibilità dell’operazione contestualizzandola nella propria posizione fiscale.

Questa circolare ti aiuterà a capire in quali casi, l’utilizzo di una società semplice, può contribuire alla riduzione del prelievo fiscale nella tua S.r.l, in quali casi potresti incorrere in contestazioni da parte degli enti e come difendersi.

Ti dico questo perché è facile vendere su internet il concetto di ridurre le imposte utilizzando la società semplice, peccato che ci sono tanti altri fattori a cui stare attenti quando si utilizza questo strumento.

Quello che voglio dire è che questo strumento è buono, ma solo se contestualizzato bene in quanto, se così non fosse, rischieresti contestazioni da parte degli enti impositori e quindi saresti soggetto a pagare le imposte ed i contributi non versati con l’aggravio di sanzioni e interessi.

Solo se utilizzi nel rispetto della legge gli strumenti di pianificazione fiscale puoi veramente parlare di risparmio fiscale.

In caso contrario, è vero che potresti pagare meno imposte oggi, ma affronteresti sicuramente conseguenze negative domani.

Sarebbe un po’ come l’emissione di fatture false: è vero che, nel breve periodo, pagheresti meno iva, ma, in caso di controlli, dovresti versare tutto ciò che non è stato pagato con l’aggiunta di interessi e sanzioni.

Risparmiare imposte e contributi nel rispetto della legge per ottenere più soldi alla fine dell’anno è una tua responsabilità.

Infatti uno dei grossi vantaggi di ridurre il carico fiscale è quello di avere indietro più soldi dalla nostra azienda mantenendo uguale il modello di business.

Detto in parole povere, grazie ai principi di Efficacia Fiscale, puoi mantenere uguale quello che stai facendo e, comunque, avere più soldi perché hai diminuito le imposte ed i contributi.

Ma ricordati, solo tu puoi comprendere se e quando puoi utilizzare correttamente gli strumenti di risparmio fiscale previsti dalla legge.

Per questo motivo condivido questa circolare, per consentirti di comprendere se, quando e come poter applicare la società semplice per ridurre le imposte della S.r.l..

Nello stesso modo, tu sai molto bene che il prelievo fiscale, in Italia, è molto elevato. Fino al punto di poter superare il 70% se utilizzassi la forma giuridica sbagliata.

Utilizzare il maggior numero di strumenti di Efficacia Fiscale ti permette di ridurre le imposte od i contributi da pagare, in modo da aumentare il ritorno sull’investimento della tua attività aziendale senza bisogno di cambiare il modello di business.

Quindi, più strumenti di risparmio fiscale utilizzi, più soldi avrai a tua disposizione.

Soldi che puoi utilizzare per fare nuovi investimenti nella tua S.r.l. in spese di acquisizione clienti, in nuovi collaboratori, aumentare i margini di vendita, che ti consente di guadagnare ossigeno per abbandonare i clienti peggiori scegliendo i migliori, oppure per sostituire i collaboratori peggiori per testarne ed avvalersi dall’aiuto di nuovi.

Il tutto per far diventare la tua azienda più competitiva rispetto a quella dei concorrenti per strappargli i loro clienti.

Nello stesso modo, il fatto di avere più soldi a tua disposizione, ti permette di avere più soldi per te come imprenditore, cosa che ti consentirà di garantire una vita più agiata alla tua compagna/moglie evitando che si inventi una scusa per abbandonarti perché non riesci a fare abbastanza soldi per garantirle uno stile di vita migliore e, magari, portandosi via i figli e rendendoli nemici.

Ugualmente, avere più soldi ti permette di garantire una istruzione e far accedere ad un’assistenza sanitaria migliore i tuoi figli, evitando che quando saranno grandi ti possano rinfacciare di avere avuto meno opportunità rispetto ai loro coetanei oppure di non aver avuto accesso a opportunità in quanto non potevi permetterglielo.

Per evitare tutto questo e poter fare più soldi è fondamentale poter risparmiare le imposte, ma lo puoi fare solo nel rispetto della legge grazie ai principi di Efficacia Fiscale che troverai qui di seguito.

Quindi bando alle ciance e iniziamo ad entrare nel merito di come utilizzare la società semplice per ridurre le imposte ed i contributi.

Let’s go.

 

Il carico fiscale comprende due elementi: imposte e contributi

Prima di tutto bisogna comprendere cosa si può veramente tagliare come carico fiscale utilizzando una società semplice.

Per fare questo, bisogna comprendere che una S.r.l. ha il seguente carico fiscale e contributivo:

  1. Ires per il 24% dell’utile generato dalla società;
  2. circa il 4% di Irap dell’utile generato dalla società ma senza considerare deducibili i costi dei dipendenti o degli interessi passivi;
  3. e il 24% di carico contributivo Inps del socio lavoratore.

Adesso dobbiamo comprendere quali di queste 3 possiamo diminuire.

Prima di tutto c’è da far presente che l’Ires e l’Irap devono essere pagati perché si pagano solo se si genera un utile nella S.r.l..

Meglio avere utili e pagare il 28% di imposte che non pagare imposte perché non ci sono utili.

Mentre il 24% dei contributi dei soci lavoratori si devono pagare perché è il socio che lavora all’interno dell’azienda e devono essere pagati sia sugli utili che la S.r.l. distribuisce sia sugli utili che la S.r.l. non distribuisce.

Ed è questo ultimo tassello che è spesso oggetto di lamentela dell’imprenditore lavoratore.

Infatti il socio deve pagare i contributi Inps del 24% anche sulla parte degli utili a lui potenzialmente attribuibili dalla S.r.l., anche se questi sono accantonati nella società e NON sono distribuiti al socio lavoratore.

Ed è qui che entra in gioco la società semplice, infatti puoi utilizzare questa forma di società per, potenzialmente, combattere il pagamento dei contributi Inps, in sostanza diminuendo il carico fiscale dell’imprenditore del 24%.

Utilizzando la società semplice potresti eliminare sia i contributi fissi Inps commercianti di circa 3.832,45 euro all’anno sia i contributi eccedenti il minimale che sono pari al 24% sugli utili attribuiti al socio per la parte di reddito superiore ad euro 15.878,00.

Ti mostro un esempio di imposte che potresti risparmiare se non pagassi l’Inps.

Esempio utile lordo ante imposte S.r.l. di euro 30.000. Andiamo a calcolare le imposte:

Ires 24% dell’utile lordo: euro 30.000 x 24% = 7.200;

Irap 4% dell’utile lordo: euro 30.000 x 4% = 1.200;

Contributi Inps che deve pagare il socio lavoratore, 24% sull’intero utile dopo le imposte a lui attribuito: (30.000 – 7.200 – 1.200) x 24% = 5.184

Totale imposte e contributi con Inps: 7.200 + 1.200 + 5.184 = 13.584

Nel caso potessi utilizzare una società semplice eliminando i contributi Inps, pagheresti “solo” le imposte ma non i contributi: 7.200 + 1.200 = 8.400

Il risparmio che avresti nell’ utilizzare una società semplice con un utile lordo di euro 30.000 è di euro: 13.584 – 8.400 = 5.184

Direi che con già un utile lordo della S.r.l. di euro 30.000 poter risparmiare contributi di euro 5.184 è un importo interessante.

In tutti i casi, anche se l’utile della S.r.l. fosse pari a zero, dovresti pagare sempre contributi fissi di euro 3.832,45, quindi in tutti i casi, come minimo, utilizzando una società semplice, risparmieresti euro 3.832,45 anche se l’utile della S.r.l. fosse pari a zero.

Ma attenzione, non credere di poter utilizzare una società semplice così, come e quando ti pare.

Ti dico questo perché tu puoi benissimo utilizzare la società semplice per ridurre il carico contributo, ma devi sapere è uno strumento contestabile dall’ente impositore.

Quindi, qui di seguito, ti mostro cose a cui devi stare attento quando decidi di utilizzare la società semplice per diminuire il carico fiscale della tua S.r.l..

 

Come puoi utilizzare una Società Semplice per risparmiare il carico fiscale?

Fino a che il socio è lavoratore nella S.r.l. allora deve anche essere iscritto all’Inps commercianti e pagare i contributi fissi Inps di circa 4.000 euro più il 24% dei contributi sulla quota di utili a lui attribuibile superiore ad euro 15.800, anche se questi utili non sono distribuiti.

Su internet puoi trovare la seguente soluzione: tu costituisci una Società Semplice, poi le intesti le quote della S.r.l., tu rimani amministratore della società prendendo un compenso da amministratore, ma senza pagare i contributi Inps commercianti del socio lavoratore perché tu non sei socio della società in quanto è socia la società semplice (in questo modo pagheresti solo i contributi Inps della gestione separata in funzione del compenso che preleva l’amministratore).

Inoltre l’Inps non potrebbe iscrivere all’Inps commercianti i soci della società semplice perché, per legge, questa forma giuridica non si può utilizzare le per attività commerciali, in quanto si può costituire per le seguenti attività:

  1. un’attività agricola;
  2. un’associazione tra professionisti;
  3. un’attività di gestione del patrimonio beni immobili, esempio un immobile in affitto (senza servizi);
  4. un’attività di gestione del patrimonio beni mobili, per esempio delle partecipazioni di S.r.l..

Ed è qui che il problema viene fuori.

Infatti, su internet, puoi trovare qualche sito che fa presente la possibilità di intestare le quote della S.r.l. alla società semplice e quindi senza che l’Inps ti possa iscrivere alla gestione commercianti, poiché la società semplice non si può utilizzare per le attività commerciali.

Questo è vero.

Ma il problema è che la giurisprudenza ha riconosciuto valido il fatto di costituire una società semplice per gestire il patrimonio immobiliare, ossia per gestire gli incassi degli affitti, ma la stessa è incerta nel caso in cui tu costituisca la società semplice per gestire il patrimonio mobiliare, tra cui le quote delle S.r.l..

Infatti, in caso di controlli, sia l’Agenzia delle Entrate sia l’Inps, potrebbero non riconoscere valida la costituzione della società semplice costituita per gestire solo le quote della S.r.l., quindi potrebbero contestarti questo specifico strumento di pianificazione fiscale.

In caso di contestazione, a questo punto, tu potresti fare ricorso presso il tribunale tributario provinciale, con la consapevolezza che, anche in caso di tua vittoria davanti al primo giudice, l’ente impositore avrebbe comunque possibilità di fare ricorso presso un secondo giudice, un giudice tributario regionale, ed in caso di una sua eventuale seconda sconfitta, per ultimo potrebbe ricorrere alla Corte di Cassazione.

Decisione della Cassazione che poi diventerebbe definitiva.

Per quanto riguarda la società semplice, utilizzata per possedere gli immobili, l’orientamento della giurisprudenza, ossia dei giudici, è quello di riconoscerle valide.

Mentre la costituzione di una società semplice, solo per gestire le quote di partecipazione, non è ancora stato confermato in modo certo.

Quindi, l’utilizzo della società semplice per questo secondo motivo è incerto e anche se si proponesse come strumento per ridurre le imposte, ogni commercialista deve avvisare il proprio cliente della possibile incertezza.

Ma, ovviamente, che senso avrebbe fare una circolare fiscale per comunicarti che uno strumento non si può utilizzare?

Non mi piacerebbe lasciarti così con una risposta istituzionale che puoi trovare su internet, io voglio lasciarti con una vera soluzione fiscale per la tua S.r.l..

Quindi qui ti porto quello che, secondo me, è la soluzione migliore possibile che ti consentirebbe di difendere la veridicità della costituzione della società semplificata.

 

Come proteggere la società semplice dalle possibili contestazione del fisco e dell’Inps?

In base alle possibili soluzioni che sono riconosciute valide dalla giurisprudenza allo stato attuale, a mio parere la soluzione ottimale potrebbe essere sempre stata sotto i nostri occhi, anche se è vero che questo ne limita l’utilizzo.

Ti spiego subito qui di seguito.

Siccome la giurisprudenza ha stabilito che si può costituire una società semplice per gestire un immobile ma non si è ancora espressa in modo definitivo per la gestione delle quote sociali, allora c’è un caso in cui puoi acquistare le quote della S.r.l., evitando di pagare l’Inps del 24% sugli utili, ossia il caso di costituire veramente una società semplice per gestire il possesso dell’Immobile e quindi utilizzarla anche per la gestione delle quote della S.r.l..

In questo modo la società semplice difficilmente potrebbe essere contestata, neanche da un giudice.

O, comunque, gli enti impositori avrebbero molta più difficoltà a far riconoscere che quella società non sia valida, in quando, la società semplice per il godimento di immobili, è stata costituita e riconosciuta dalla giurisprudenza.

Questo ti farebbe acquisire un ulteriore punto di vantaggio nell’aver diritto di acquisire anche le quote di una S.r.l., evitando il rischio che non ti riconoscano valido questo strumento.

In sintesi la soluzione è questa: costituire una società semplice per gestire un immobile quindi dovrebbe essere difendibile al 100%, successivamente far intestare le quote della S.r.l. alla medesima società semplice.

In questo modo nessun socio deve essere iscritto alla gestione commercianti Inps evitando i contributi Inps.

Ovviamente pagherai i contributi solo sull’eventuale compenso dell’amministratore.

La società semplice che possiede solo le quote delle società non è uno strumento di risparmio fiscale certo, ma la società semplice per la gestione di immobili è garantita dall’orientamento dei giudici.

Quindi, per lo meno, lo rende molto più difendibile e così è più sicuro utilizzare la società semplice per l’acquisto delle quote della S.r.l..

Ovvio che questo limita l’utilizzo, in quando devi già utilizzarla quando hai un immobile da gestire.

Ricordati che puoi “solo” risparmiare i contributi Inps del 24% e quindi più hai utili nella tua S.r.l. e più hai vantaggio ad utilizzare questo strumento.

Per esempio, nel caso di un utile di una S.r.l. attribuibile al socio di euro 100.000, risparmieresti euro 24.000 di Inps ogni anno. Cifra che inizio ad essere notevole.

Inoltre più sei costretto ad essere socio unico lavoratore (o non puoi intestarti una quota minima della S.r.l. per evitare di perdere il controllo) e più hai vantaggio ad utilizzare questo strumento di pianificazione fiscale.

E, oltretutto, più NON puoi dimostrare di delegare l’attività operativa ai terzi, perché non hai dipendenti o perché continui a svolgere veramente l’attività operativa insieme ai tuoi dipendenti, e più hai vantaggio ad utilizzare questo strumento di pianificazione fiscale.

Risparmio contributivo che, sicuramente, è importante e che devi valutare, caso per caso, comparandolo con altri strumenti di pianificazione fiscale previsti dalla legge (puoi scaricare il manuale gratuito presente in questo blog per avere una check list degli altri strumenti di pianificazione fiscale utilizzabili con la tua S.r.l.).

Considerando che, oggettivamente, ci potrebbe essere un minimo spiraglio per utilizzare la società semplice per intestarsi le quote della S.r.l. risparmiando sul carico fiscale, ti riporto di seguito dei punti principali relativi alla società semplice che ti serviranno per valutare, insieme al tuo commercialista, se e quando costituirla.

Quello che devi sapere per aprire una società semplice insieme al tuo commercialista…

Siccome la società semplice, con le dovute precauzioni, potrebbe essere un ottimo strumento di pianificazione fiscale che ti fa risparmiare il 24% di contributi Inps, qui di seguito ti porto le principali cose che devi valutare e che ti sono importanti per gestire il tutto al meglio.

Il mio compito è quello di darti strumenti utili per ridurre il carico fiscale e per fare questo voglio fornirti una serie di concetti che ti sono preziosi per riconoscere le cose a cui devi stare attento quando utilizzi una società semplice in modo da presentarti davanti al tuo commercialista, dirgli i tuoi obiettivi, e quindi, permettere a lui di farti fare il lavoro che più desideri.

Qui di seguito elenco 9 punti da ricordare quando devi costituire una società semplice, in modo da presentarti davanti al commercialista già consapevole di quello che devi fare senza essere obbligato ad accettare consulenze costose e soprattutto facendo in modo di utilizzare la strada che è veramente utile per te.

  1. Come si costituisce la società semplice? Si può costituire senza il notaio?

La società semplice, anche se è contro intuitivo, si può costituire senza il notaio.

Bisogna, comunque, iscriverla in camera di commercio, ma la puoi costituire con un semplice contratto tra i soci senza il bisogno di dover pagare il notaio.

Si può costituire la società facendo un semplice accordo tra le parti, accordo che deve essere messo per iscritto.

  1. Da quanti soci deve essere costituita la società semplice?

La società semplice è una forma di società di persone, quindi, bisogna costituirla almeno in due.

Questo significa che è probabile il suo utilizzo insieme al coniuge, parenti o amici fidati.

  1. Per quali attività puoi utilizzare una società semplice?

La società semplice costituisce la forma più elementare di società, la cui caratteristica è quella di poter avere per oggetto un’attività economica, lucrativa, di tipo NON commerciale.

La sfera di applicazione delle società semplici si può estendere, pertanto, all’esercizio di attività agricole, le associazioni tra professionisti e attività di godimento dei beni immobili (esempio case), più accreditato dalla giurisprudenza e beni mobili (esempio quote di S.r.l.), meno accreditato dalla giurisprudenza.

  1. Per i debiti della società semplice rispondono i soci?

L’autonomia patrimoniale della società semplice è una autonomia patrimoniale imperfetta.

Questo significa che, per tutti i debiti della società semplice, i creditori prima devono richiedere i soldi alla società e, ove questa non possa ripagarli, i creditori possono rivalersi sui singoli soci.

In sostanza, per tutti i debiti della società semplice, di fatto, ne rispondono completamente i soci.

Ovviamente non è un tuo obiettivo quello di aprire una società semplice per fare dei debiti e non pagarli, quindi non farli.

  1. Quanto paghi di imposte?

Le imposte si pagano come se fossi una persona fisica e quindi gli utili della società, ove siano generati, sono attribuiti al reddito dei soci per trasparenza.

Ossia l’eventuale reddito che genera la società semplice è attribuito ai soci della stessa in proporzione delle quote e, quindi, i singoli soci pagano la relativa imposta personale Irpef dentro alla propria dichiarazione dei redditi.

In tutti i casi, non c’è utilità fiscale nel farsi attribuire il reddito da una società semplice.

Quello che è utile, ai fini fiscali, è di intestare le quote della S.r.l. alla società semplice in modo da risparmiare i contributi Inps perché, così facendo, non ci sono soci persone fisiche intestatari di quote, sempre con la consapevolezza che potrebbe essere contestato dagli enti impositori.

  1. Chi può amministrare la società?

Salvo accordi diversi, tutti i soci possono amministrare la società. Ossia i soci sono anche amministratori. La gestione della società aspetta ai singoli soci indistintamente.

  1. Non hai problemi di capitale sociale minimo per la costituzione della società semplice

Puoi costituire la società semplice con il capitale di cui tu disponi.

Non hai un capitale minimo che devi versare per costituire le società semplice. Diverso è il discorso delle S.r.l. che possono essere costituite anche con capitale sociale minimo di euro 10.000.

  1. Come si può utilizzare una società semplice per ridurre il carico fiscale?

Il modo migliore per utilizzare una società semplice per gestire il carico fiscale è quello di fargli intestare le quote di partecipazione della S.r.l. in modo da eliminare il carico contributi Inps e percepire un compenso come amministratore della S.r.l..

In questo modo tu prenderai i soldi utilizzando il compenso da amministratore della S.r.l. evitando i contributi fissi Inps.

n.b. i contributi, di fondo, li pagherai sempre in quanto, quando prenderai il compenso dell’amministratore, pagherai i relativi contributi Inps alla gestione separata.

Il fatto di avere le quote della S.r.l. intestate alla società semplice ti permette di evitare di pagare i contributi Inps commercianti del 24% sugli utili generati della S.r.l..

Quindi il vantaggio fiscale aumenta nel momento in cui tu noti che con la tua S.r.l. stai generando utili in abbondanza.

Cosa che per utili alti, ovviamente, incomincia ad avere un certo peso importante.

  1. Come puoi aumentare il grado di protezione nell’utilizzo della società semplice?

Se proprio vuoi aggiungere un ulteriore elemento di protezione, puoi valutare di intestare le quote della società semplice a due soggetti diversi rispetto all’amministratore della S.r.l. che è controllata dalla società semplice.

In questo modo, si cerca di poter portare qualche ulteriore elemento a tuo favore per testimoniare al giudice che la società semplice è stata veramente costituita per godere del patrimonio mobiliare della partecipazione della S.r.l..

Questo in quanto i soci della società semplice sono completamente diversi dall’amministratore della S.r.l..

In tutti i casi la decisione finale spetta sempre al giudice.

 

Conclusioni

Grazie a questa circolare hai ottenuto tutte le informazioni che ti servono per comprendere come utilizzare una società semplice per ridurre il carico fiscale della S.r.l. ed a cosa devi stare attento.

Questo strumento è particolarmente importante perché ti consente di eliminare il carico contributo del 24% sugli utili generati dalla tua S.r.l..

Utilizzando questo strumento di pianificazione fiscale, male che vada, elimineresti, come minimo, il carico contributivo fisso Inps di euro 3.800 annuali.

In tutti i casi in cui hai un’azienda sappi che, se tu volessi veramente dormire sonni tranquilli, proteggere il tuo patrimonio personale, proteggere il tuo investimento aziendale, tutelare la tua famiglia e il tuo futuro, la soluzione migliore risiede nell’utilizzare una S.r.l. .

Ma non basta.

Devi infatti anche verificare di: produrre utili in abbondanza, avere sempre la liquidità necessaria per far funzionare l’azienda regolarmente e utilizzare il più possibile strumenti di pianificazione fiscale nella tua società per ridurre le imposte della S.r.l. .

Stai però attento, perché gestendo in modo inappropriato una S.r.l., rischi di pagare più del 70% di imposte e contributi (tanto quanto una ditta individuale, ma solo con la S.r.l. puoi ridurre il carico fiscale complessivo).

Mentre, dal lato opposto, con una gestione fiscale efficace della S.r.l., le imposte possono essere ridotte fino al 28%.

Tra il 70% di carico tributario ed il 28%, ci sono vari strumenti di pianificazione fiscale che puoi utilizzare nella tua S.r.l. per tagliare il più possibile le imposte ed i contributi.

Più strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. applichi e più riuscirai a ridurre le imposte ed i contributi avvicinandoti al 28%.

Strumenti di risparmio fiscale specifici per la S.r.l. che troverai scaricando il manuale che riceverai compilando il form qui in basso.

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Ogni 12 mesi avrai una S.r.l. con più utili rispetto a prima, con più soldi in banca rispetto a prima e la possibilità di tagliare il carico fiscale della società dal 70% al 28%.

Tutto questo grazie all’applicazione dei principi di Efficacia Fiscale e al controllo mensile del bilancio della Contabilità Controllata nella tua S.r.l. .

In questo modo crei sempre più ricchezza per te e ottieni tutto il successo che ti meriti insieme alle persone a te care.

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Se non ti è chiaro qualcosa, ricorda che il team di Efficacia Fiscale è a tua disposizione!

Che cosa aspetti a contattarci?

12 commenti
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Mauro, per essere protetto l’immobile deve essere intestato alla società semplice. In questo modo rendi più “vera” la società semplice.

      Rispondi
  1. Marco
    Marco dice:

    Buona sera,
    Una circolare di aprile 2019 dell agenzia entrate cita la compatibilita tra una partita iva forfettaria e possesso quote di una holding Societa Semplice. Alcuni dicono che non si puo fare come se la circolare nn esistesse. Lei che opinione ha in merito?
    Grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Marco, puoi avere la partita Iva da forfettario e le quote della S.r.l. se non hai il controllo (ossia non hai la maggioranza delle quote, non sei amministratore), non sei un socio operativo e la partita Iva forfettaria svolge un’attività diversa rispetto a quello della S.r.l. .

      Rispondi
  2. Berna
    Berna dice:

    Buona sera,
    Una circolare di aprile 2019 dell agenzia entrate cita la compatibilita tra una partita iva forfettaria e possesso quote di una holding Societa Semplice. Alcuni dicono che non si puo fare come se la circolare nn esistesse. Lei che opinione ha in merito?
    Grazie

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Berna, puoi avere la partita Iva da forfettario e le quote della S.r.l. se non hai il controllo (ossia non hai la maggioranza delle quote, non sei amministratore), non sei un socio operativo e la partita Iva forfettaria svolge un’attività diversa rispetto a quello della S.r.l. .

      Rispondi
  3. dario
    dario dice:

    buongiorno, vorrei un consiglio, ho un srl di cui sono amministratore al 51%, il restante 49% è di un socio di capitali. per problemi vecchi di 10 anni fa con una società individuale che avevo, l’AE ha ipotecato la mia meta di casa (l’altra è della mia compagna), adesso ho intenzione di aprire una società semplice con la mia compagna per tutelare le quote e utili della srl, la domanda è: rimarrei comunque amministratore? cosa cambierebbe alla srl? devo fare un atto se intesto il mio 51% alla srl? la srl diventerebbe industria se intestata 51% alla SS e 49% al socio di capitali? (dimenticavo, solo io ho le qualifiche per lavorare)
    grazie mille del suo tempo

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Dario, il tuo caso va analizzato in maniera minuziosa perchè ci vari aspetti che dobbiamo prendere in considerazione. Ti inviato ad acquistare una consulenza di Efficacia Fiscale

      Rispondi
  4. Gruessner Valerio
    Gruessner Valerio dice:

    Salve, ma se quello che si risparmia in quota inps (dentro la sala) poi si deve tassare in quanto reddito personale dovuto alla gestione in trasparenza della società semplice, dove sta il risparmio?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Valerio, se controlli la Società Semplice come persona fisica, allora paghi sempre il 26% nel momento in cui prelevi gli utili della S.r.l. .

      Rispondi
  5. Chiacchierini Maurizio
    Chiacchierini Maurizio dice:

    Mi rifaccio a quanto dice Guessner Valerio: a cosa serve costituire una società semplice per risparmiare il 24% di Inps, quando poi si deve pagare comunque il 26% sugli utili?

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Ciao Maurizio, la risposta è già dentro alla domanda. Risparmi il 24% dei contributi Inps con la Società Semplice.

      Rispondi

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